55. Sulla spiaggia e...

Dopo la cena tra famiglia Matthews e Emilton il tempo è passato magnificamente: la maggior parte l'ho passato col mio ragazzo, i miei amici e la mia famiglia, che non mancano mai di lanciarmi qualche frecciatina.

Le feste dell'ultimo periodo sono state le più grandi, il divertimento e lo shopping fantastici e la vita migliore per tutti.
Tra poco ci sarà il diploma del quarto anno di mia sorella, e di Mike! Non pensavo fosse del quarto anno. Io sono del terzo e non mi era mai passato per la testa che lui potesse essere un diplomando.
Dopo la cerimonia c'è in progetto di andare tutti in vacanza, prima che Aly parta per il college, e siamo tutti elettrizzati.
Mike ha scelto di non continuare con la scuola e posso capirlo, neanch'io la volevo fare, ma ora credo proprio che ci andrò con Austin, Liam, Jess, Mad e Ryan che a quanto pare ne hanno intenzione come me.

Oggi, dopo essere riusciti ad organizzarci tutti, abbiamo in progetto di uscire e andare sulla spiaggia, tutto il nostro gruppo, fratelli Emilton compresi.
Come al solito noi ragazze ci incontriamo per prepararci.

Scelgo un completo carino e sobrio.
Salopette di jeans chiaro con una t-shirt nera corta sotto, accompagnati da semplici stivaletti neri che poi toglierò sulla sabbia.
Sotto invece metto un bikini verde militare, molto semplice, sexy a quanto dicono le ragazze.
L'ho già indossato, mi sembra durante la vacanza ad Aspen e continua ad essere il mio preferito.

Non mi trucco e non faccio acconciature particolari.
Così ho tempo in più per correre in spiaggia, è un paio di giorni che Liam non si fa vedere, quindi voglio prima sgridarlo, poi abbracciarlo e poi tirargli un calcio negli stinchi.

Arriviamo e come al solito i ragazzi sono lì prima di noi, ma mancano tutti i fratelli Emilton.
Quando vedo il mio migliore amico gli salto addosso.
"Perché non ti sei fatto vedere?" Gli chiedo con tono di rimprovero.
Poi l'occhio mi cade su un particolare, il suo avambraccio interno.

"Credo tu lo abbia già capito" lentamente scendo da lui con sguardo attonito.
"Stai scherzando?" Rido, non so presa da cosa, mentre cautamente prendo il suo braccio e lo avvicino per vederlo meglio.
"Beh, non mi sembra"
"Scemo, non farmi piangere" appoggio la testa al suo petto continuando a fissare l'avambraccio sporco d'inchiostro, che segna le linee perfette che formano lo stesso tatuaggio che ho sul fianco, identico.
Sa quanto per me sia importante quel tatuaggio, e il fatto che lo abbia anche lui mi riempie il cuore.

"Non te l'ha fatto lei? Vero?" Chiedo, è impossibile che gliel'abbia fatto Meghan.
"Non potevo andare fino a Londra" ridacchia lui.
"È davvero uguale" sussurro ancora un po' basita, avvicinandolo al mio fianco per controllare.
"Avevo talmente tante foto con te dove si vedeva il tuo fianco, che il ragazzo aveva perfettamente le idee chiare su cosa fare" spiega, io gli lascio un bacio sul collo, come faccio sempre da che ne ho memoria.
"É ancora un po' rosso"
"L'ho fatto due giorni fa, ho iniziato a non mettere più la garza da stamattina"
"Non puoi metterlo nell'acqua di mare, lo sai?"
"Si, quando entro metto la pellicola" mi bacia la fronte.

"Che succede?" Chiede una voce curiosa, mi volto ed è Austin.
"Ehi" nota il mio sguardo.
"Che è successo?" Ripete guardandomi.
Poi l'occhio cade sulla mia mano che tiene il braccio di Liam.
"Il tuo tatuaggio" dice guardando Liam.
"Si"
"Davvero bello Liam" è un po' strano adesso.
"Austin, cosa..." Cerco di dire, ma lui inizia a richiamare l'attenzione di tutti.
"Visto che ora siamo al completo andiamo!" Dice e si dirige verso i lettini che la spiaggia dà a disposizione ai bagnanti.

Il mio ragazzo è continuamente con lo sguardo fisso e pensieroso.
"Chi viene a giocare a palla nell'acqua?" Chiede Mike, euforico più del solito.
"Non essere così felice! Ricorda che dopo il diploma si cerca lavoro!" Scherzo io.
"Gne" mi fa un versaccio e poi corre verso l'acqua seguito da tutti.

Prendo Austin per un polso e lo tiro verso la sdraio.
"Che c'è?" Chiede fermandosi.
"Dovrei chiedertelo io" gli faccio cercando di capire cosa stia pensando.
"Nulla" cerca di tirare via il polso ma non ci riesce.
"Dimmelo"
"Non è successo nulla"
"Hai visto il tatuaggio e sei diventato strano! È una coincidenza?" Chiedo spazientita.
Lui si arrende e si rimette seduto.

"Mi sono sentito strano quando ho visto il vostro legame così forte, tanto che lui si è fatto fare il tuo stesso identico tatuaggio"
"Non capisco, sei ancora geloso?"
"No, io sono solo invidioso del vostro rapporto saldo. Kry, noi non abbiamo nulla di così"
"Ascoltami, solo perchè abbiamo lo stesso tatuaggio e un'amicizia secolare, non vuol dire che lui sia più importante di te, ok? Non serve avere un anello, un tatuaggio, un regalo costoso o vestiti abbinati per amarsi e avere un forte legame" subito mi bacia, prima a stampo poi approfondisce.
"SIAMO IN UNA SPIAGGIA, TROVATE UNA STANZA!" Ci urla dietro quello scemo di Kyle.
Alziamo gli occhi e andiamo a giocare.
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Dopo aver mangiato quello che ognuno aveva portato su un gigantesco telone i ragazzi sono subito tornati in acqua, mentre noi ragazze abbiamo preferito restare a prendere il sole.
La spiaggia si è molto riempita rispetto a stamattina presto quando siamo arrivati, ma non è piena come ci si aspetterebbe nei giorni di piena estate.

Inizio a sentire vari vociferi dalle ragazze, mentre io sono stravaccata sulla sdraio con occhiali da sole e mi rilasso.
Piano piano la cosa si fa sempre più rumorosa, fino a quando sento Beth che sbotta.
"Questo é troppo! Kry, su alzati!"
"Che c'è?"
"Alzati" scosto leggermente gli occhiali per guardarla negli occhi.
"Che ho fatto?" Chiedo scocciata.
"Nulla, ma guarda lì" Mad mi tira su di forza contro la mia volontà e mi fa puntare gli occhi su dove si trovano i nostri ragazzi.

Osservo la scena, c'è un gruppetto di ragazze che ci prova spudoratamente soprattutto coi fratelli Emilton, da qui sembrano belle, alte e con delle belle forme.
"Quindi? É un classico qui sulla spiaggia"
"C'è Austin lì in mezzo"
"Sì, ma guarda, non le calcola nemmeno" lo indico, lui è quello che con tutte le forze sta cercando di allontanarle.

"Non vuoi andare a chiarire le posizioni?" Sentire questa domanda dalle ragazze mi irrita.
"Adesso basta! Se voi siete gelose non è affar mio! Non posso negare di essere infastidita, ok? Ma sto cercando di cambiare e fidarmi del mio ragazzo, voi al contrario non mi aiutate e cercate la scusa per far intervenire me, quando in realtà è a voi che la faccenda interessa! Sono i vostri uomini, per la miseria! Intervenite voi!" Tutte le ragazze abbassano lo sguardo mortificate.
"Scusa"
"Volete che intervenga? Nessun problema, ma è l'ultima volta che lo faccio perchè lo volete voi" chiarisco prima di alzarmi, rimetto gli occhiali sugli occhi e cammino verso l'acqua scrutando la scena, seguita da tutte le altre.

"Ehi, potete gentilmente andare via?" Chiedo quando arrivo davanti a quella che sta attaccata al mio ragazzo.
"Perchè?"
"Sono i nostri ragazzi quelli che importunate"
"Che paroloni" dice una, poi poggia la mano sul pettorale del mio ragazzo.
"I paroloni saranno quelli che mi usciranno dalla bocca se non ve ne andate"
"Sai che roba" Mi sfida
"Via" intimo loro.
"Se no?" Arriva un'altra.
"Se no diventano problemi vostri" sto davvero per perdere la poca pazienza che ho di natura.

"Scusa, ma perchè vieni qui a dare fastidio a me che sono con lui?" Accenna a Austin "Quando invece il tuo ragazzo è lì?" Indica Liam che guarda la scena.
"Non è lui il mio ragazzo" chiarisco.
"E allora perché avete lo stesso tatuaggio?" Insiste con aria da sapientina.
Vedo lo sguardo di Austin abbassarsi, si vede che ci è rimasto molto male alle parole della ragazza.

"Via!" Ho perso definitamente la pazienza, vedendo il mio ragazzo triste.
"Solo perché hai quel tatuaggio imponente, gli occhiali da sole e l'aria da dura, non mi fai paura" cerco in modo per essere il meno violenta possibile, e l'opzione è una.
Le tiro addosso una enorme quantità di acqua salata, puntando al viso.
Lei indietreggia e urla.
"Mi hai rovinato il trucco!"
"Ops" alzo gli occhi. Chi è quella scena che si trucca per andare in spiaggia?
Urla ancora un po' e poi si fionda su di me, ma non ho voglia di bagnarmi i capelli, quindi la scanso facendola cadere.
Quando si rialza usa le unghie per graffiarmi, e devo dire che fa abbastanza male, soprattutto a contatto con l'acqua salata.
Le prendo la testa e la faccio bere un po', successivamente la tiro su e la allontano.
"Sparisci!" Le urlo addosso, dolorante per via dei graffi.
Lei spaventata corre via con le amiche.

"Perché non prendete mai una posizione?!" Me la prendo coi ragazzi.
"Perchè aspettate sempre me?! Io non voglio più fare queste cose! Sia chiaro!" Mi stringo il braccio, che ha iniziato addirittura a sanguinare, ho sempre avuto la pelle piuttosto delicata e sottile.
Inizio ad andarmene verso l'asciugamano con passo pesante, quando ad un certo punto qualcuno mi solleva.

"Hai ragione, dovevo essere più duro con loro" Austin mi bacia la fronte.
"Non fa niente"
"Sei incredibile, riesci sempre a dirlo, smettila, si vede che non è vero" poggio la testa sul suo petto.
"E allora? A nessuno cambia la vita se cambio la risposta" alzo le spalle.
"Tu invece? Perchè fai finta di nulla?"
"Semplicemente perchè abbiamo già chiarito stamattina"
"Ma ci sei rimasto male lo stesso"
"Era inevitabile" ancora con me in braccio si siede su un telo all'ombra, fa il segno dell'ok a tutti che ancora mi guardano preoccupati.

Poco dopo arrivano a chiedermi scusa tutti quanti, e per ultimo rimane Liam.
"Mi spiace per il malinteso" dice a tutti e due.
"Non è successo nulla"
"Sicuro?" Chiede ad Austin.
"Certo amico, nessun problema"
"Grazie" si piega e mi guarda il braccio.
"C'è una torre dei bagnini lì, vedi se hanno qualcosa" mi bacia la guancia, batte il pugno ad Austin e torna a giocare.

"Andiamo?"
"Ok" non mi lascia alzare e mi prende di nuovo in braccio, avvolgendomi intorno un telo.
"Ehi, guarda che è il braccio che mi fa male, non la gamba"
"Lasciami godere il momento"
"Quale momento?"
"Da eroe sexy e romantico" scoppio a ridere.
"Sul romantico avrei da ridire" affermo.
"Sul sexy?"
"Assolutamente nulla"
"Puoi vantarti di avere un ragazzo figo e sexy che ti porta dappertutto come fossi una principessa, allora"
"Preferisco tenerti segreto" lo bacio.
"Che cosa singolare" borbotta ancora attaccato con le labbra alle mie.
"Detto seriamente, ti sembro normale?"
"No, ma è per questo che ti amo" mi bacia il collo leggermente, poi attira l'attenzione della bagnina che scende subito.

"Che è successo?" Chiede guardandomi, spero non sia la classica bagnina gallina stupida e civettuola.
"Solo qualche graffio, hai qualcosa?"
"Certo, portala su" la seguiamo, mi sedere e inizia a medicarmi.
"Com'è successo? Pare che ti abbia punto una medusa, ma non ci sono qui"
"Una sanguisuga piuttosto" la ragazza mi guarda strano, mentre Austin ride.
"Una ragazza un po' troppo aperta, diciamo" spiega lui.
"Si si, so io che cosa ha d'aperto" borbotto.
"Basta" Austin ride di gusto, mentre la ragazza ci capisce ancora meno.

"Comunque, sono Emily, piacere" dice quando ha finito la medicazione.
"Krystal e Austin"
"State insieme? Siete una bella coppia"
"Esatto, tu? Un ragazzo?" Chiedo, incuriosita che una ragazza così carina non stia puntando Austin.
"Mi sono lasciata da poco, sai, con l'inizio della stagione estiva non poteva permettersi di essere legato a qualcuna"
"Che deficiente"
"Già" il suo sguardo spento subito si rifà sorridente.
"Benissimo, se la cosa peggiora, hai bisogno di un cambio di garza, vuoi parlare un po' o hai un fidanzato per me, torna pure" scherza.
"Va bene, ti ringrazio" ridiamo tutti e tre e poi torniamo alla spiaggia, vediamo che tutti sono ancora presi da pallavolo per notare che siamo tornati.

Ci mettiamo come prima, lui seduto a gambe incrociate e io sopra di lui stile neonata, con la testa e un fianco poggiato sul suo petto.
"Pensavo..."
"Oh oh"
"Dai!" Mi lamento.
"Ok, ti ascolto"
"Bene, allora, pensavo: e se le trovassi davvero un ragazzo?"
"E dove lo vai a trovare?" Chiede Austin scettico.
"Tuo fratello ha bisogno di una raddrizzata, no?"
"Scordatelo! Per caso ho sentito solo io com'era il vecchio ragazzo di Emily? Sono due gocce d'acqua"
"Kyle non è così insensibile"
"Non lo so, ma mi spiacerebbe se così fosse"
"In fondo è un bel ragazzo, educato se vuole e con un cuore grande" mi guarda strano.
"Ho imparato a conoscerlo" spiego alzando le spalle.
"Non basta per decidere di mettersi a fare la consulente di coppia"
"Fidati di me, no?" Insisto.
"Ok ok, ma tu prometti una cosa"
"Cosa?" Chiedo incuriosita.
"Che ora pensi al tuo, di ragazzo" mi stringe di più un fianco e mi avvicina di più a lui, poi inizia a baciarmi il collo.

"Austin no..." Prende a massaggiarmi la schiena e i fianchi.
"Perché?" Mugugna mentre passa dietro l'orecchio.
"Mmmmh erce nuo" ora parlo anche ostrogoto.
"Come scusa?" Mi mordicchia il lobo.
"Mmmh"
"Ah... ora ho capito" ridacchia e con le mani prende ad andare lentamente verso il fondoschiena, mentre succhia leggermente all'altezza della scapola.
Nonostante la spiaggia sia abbastanza piena, nessuno si accorge di nulla grazie al telo che ci circonda, sembra solamente che siamo fermi avvolti dal telo per asciugarci.
"Mi stai facendo impazzire" borbotto.
"Lo so"
"D-devi fermarti"
"Perchè?"
"Siamo in un luogo pubblico" riesco a dire interamente.
"E quindi?"
"E quindi se ci vedono ci denunciano" lui sbuffa e lascia la presa sulle mie natiche, poi si stacca dal mio collo.
Io respiro affannata, questi pochi secondi sono stati devastanti per il mio cervello, per la regolarità dei miei battiti cardiaci e per il mio autocontrollo.

"Torniamo a casa?" Chiede con un sorrisetto malizioso.
"Ho intenzione di fartela pagare"
"Quindi prendo l'auto" deduce.
"No, quindi rimaniamo qui" faccio con un sorrisetto perfido.
"Ma..."
"Cosa?"
"Non posso stare qui" dice semplicemente, e io so perchè.
"Vuol dire che resterai seduto col telo che ti copre"
"Sei cattiva"
"Dovevi pensarci prima" sento benissimo il motivo per cui vuole tornare a casa e la cosa mi diverte.
"Kry, sto soffrendo"
"Non immagini io, prima mentre tu ti divertivi tanto"
"Io so che anche tu vuoi tornare a casa" afferma malizioso.
"No" mento.
"No?" Inizia ad esplorare ogni lembo di pelle, fino a che non ha la conferma che anche io voglio andare a casa.
"Dai" gioca con le mani, massaggiandomi prima la pancia e poi passando sopra le spalle, facendomi impazzire.
"Prendi quella cavolo di macchina" sbotto.
Si lega l'asciugamano intorno alla vita e inizia a prendere l'auto, mentre io mi invento qualche scusa coi nostri amici.
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"Sei stata abbastanza convincente, spero" mi dice Austin, di fianco a me.
"Lo spero"
"Che hai detto?"
"Non ricordo nemmeno" sono passate circa tre ore piene da quando siamo andati via dalla spiaggia.
"Ah sì, ho detto che i graffi mi facevano troppo male" dico ricordando, l'ho inventata talmente velocemente che me la sono pure scordata.

Le mani di Austin mi massaggiano leggermente la schiena, mentre io vago sui suoi pettorali e ascolto il suo cuore con la testa poggiata al suo petto.
"Secondo te ci avranno creduto?"
"Non so, infondo mi facevano male davvero i graffi, ma non tanto da farmi tornare a casa" ridacchiamo un po'.
"Fortuna che i tuoi sono a quella conferenza a New York"
"E che Ana e Oliver si sono presi tutto il giorno libero per visitare la città, per fortuna Ana ha uno spirito da esploratrice e Oliver uno spirito di sottomissione alla moglie" rido pensando a quando va cercato di contestare invano la fantastica idea di Ana.

"Beh, è stata una bella giornata" afferma con un sorrisetto.
"Ma smettila!" Gli tiro addosso un cuscino.
"Che c'è di male a godersi la vita?" Chiede malizioso.
"Nulla, ma..."
"Ma smettila!" Contesta.
"Senti..." Inizio a parlare quando sento la porta di casa aprirsi, solo una persona la può sbattere così.
"KRYSTAL! CI SIETE?" Urla Josh, poi sento le voci di tutti che mormorano.
"No!" Scendo velocemente da Austin e corro verso la mia borsa da spiaggia dove si trovano i suoi pantaloncini e glieli lancio.
"Tu che fai?" Chiede mentre si veste.
"Io..." La maniglia della porta si muove.
"Non ho chiuso" mi mormora Austin, nel panico mi butto in bagno e chiudo la porta.

"Ehi amico" sento la voce ovattata di Austin che cerca di mascherare il fiatone della corsa fatta per vestirsi e rifare alla meglio il letto.
"Ehi, Kry?" Chiede la voce di Liam.
"Kry...Kry...Kry è..." Velocemente apro l'acqua della doccia e urlo.
"Mi sto facendo una doccia!"
"Ok, siamo tutti giù, ti aspettiamo!" Mi risponde a tono.
"Austin vieni con noi, la conosco, ci metterà una vita"
"Va bene" risponde il mio ragazzo per poi uscire.

Forse ho davvero bisogno di una doccia, mi tolgo il sale di dosso, l'odore di Austin e mi cambio la garza.

Mi guardo allo specchio, il luccichio dei miei occhi mi fa scoppiare a ridere.
Mai avevo provato tanta adrenalina come ora, il cuore batte forte e il cervello pulsa, non avevo mai rischiato di farmi scoprire da Liam e Josh in questo modo, probabilmente se lo avessero scoperto avrebbero ucciso Austin.
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Una settimana dopo.
Sto camminando per strada, ho promesso ai ragazzi che ci saremmo visti a casa mia verso le quattro, ma sono quasi e mezza perchè ci ho messo tanto a fare la doccia in palestra.
Vengo fermata dal semaforo rosso, anche se non c'è anima viva decido di rispettarlo, non si sa mai che qualche auto spunti dal nulla e mi mandi in ospedale.

"Quanto tempo" mi si gela il sangue, questa voce.
Avanzo leggermente, capendo chi ho alle spalle, senza rispondere.
"Perchè non ti giri? Dai, ti voglio vedere in volto" mi prende violentemente il polso, se avessi attraversato la strada probabilmente lo avrei evitato, maledetto il mio senso civico...
"Lasciami" mi gira verso di lui.
"Ciao bella" vedere il suo viso mi uccide.
Sento le lacrime salire, degli spilli negli occhi, che non usciranno mai.
Provo a difendermi girando il suo braccio per immobilizzarlo, ma mi poggia un fazzoletto imbevuto di qualcosa che mi rimbambisce completamente, poi mi strattona verso un veicolo, non riesco a contestare nessuna sua mossa.

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