42.Paure

"Non ho le forze per gestire come ragazzo un altro bad boy che mi farà impazzire" lui annuisce, non so cosa stia pensando ora, perché i suoi occhi si fanno spenti e il suo sguardo non é più saldo sul mio come prima.

Lo tiro subito a me, facendo premere le mie labbra sulle sue.
Lui naturalmente non oppone resistenza ma é alquanto sorpreso, senza dubbio.
Il bacio é sensuale, esprime tutto quello che provo per lui in questo momento, compresa un po' di rabbia e gelosia.
Lui ricambia con la stessa forza e mette le mani intorno ai miei fianchi mentre io dietro al suo collo, subito dopo aver buttato e cercato di pestare la sigaretta ormai quasi finita.
Il bacio dura abbastanza da farmi quasi dimenticare chi sono, ma so che ora sto da Dio.

Lentamente ci stacchiamo e lui mi guarda sconcertato ma anche con un briciolo di malizia negli occhi, tutta la paura che gli leggevo prima non c'è più, sostituta dalla confusione.
"È vero, non ho le forze per gestire un altro bad boy nella mia vita, ma per te posso fare un'eccezione" gli lascio un altro bacio a stampo.
Poggia delicatamente la fronte contro la mia, sollevato.
"Mi spiace" ripete.
"Non devi, alla fine se eri idiota non é colpa tua" dico io poggiando le mani sul suo petto.
"Ora non sono più idiota?" Chiede divertito.
"No, perché stai con me, quindi sei intelligente" dico sorridendo e guardandolo negli occhi.
"Era ovvio" dice ridendo.

"Non capisco una cosa..." Dico.
"Cosa?" Chiede.
"Hai una specie di calamita addosso? Non so... un profumo speciale o simile che attira galline?" Chiedo abbastanza seria.
"Solo il mio fascino" dice ridacchiando un po'.
"Mmmmh" dico pensando alla soluzione.
"Ora mi fai paura" dice lui... E fa bene.
"Quindi se ti picchio e ti faccio brutto nessuna ti verrà più dietro?" Chiedo.
"Dimmi che stai scherzando" dice con sguardo esasperato.
"In realtà no, ma se l'idea non ti piace passiamo al piano B!" Esclamo entusiasta, avendo trovato un'alternativa.
"Certo che non mi piace! Ci tengo al mio aspetto! Dai dimmi questo piano B" alza gli occhi al cielo.
"Girare per strada con un AK-47!" Mi guarda sconvolto.
"Sai cos'è?" Chiede abbastanza basito.
"Ho un fratello in casa e leggo le riviste ogni tanto" dico io alzando le spalle.
"E a cosa ti servirebbe?" Chiede, povero piccolo ingenuo.
"Mi risparmia la fatica di uccidere quelle che ti guardano!" Dico io, lui scoppia a ridere e mi abbraccia.
"Non devi preoccuparti!" Dice lui.
"Ma lo faccio lo stesso!" Esclamo.

"Dai andiamo gelosona, ti riporto a casa" dice prendendomi per mano.
"Va bene" dico, mentre lui mi porta alla sua auto io mando un messaggio a Jessica, Madison, Liam e Dylan e dico che me ne sto andando con Austin.
"Puoi avvisare anche Ryan e Mike per conto mio?" Chiede mentre mi chiude lo sportello, il tempo per lui di accendere la macchina che ho già fatto tutto.
"Ah e comunque non sono gelosa" dico dopo un po' incrociando le braccia al petto.
"Va bene, però ti avverto, a me piacciono i tipetti gelosi" dice ridacchiando.
"Non erano i tipetti curiosi?" Chiedo.
"Mi piacciono anche quelli gelosi" alza le spalle mentre guarda dritto davanti a sé.

Dopo altri 10 minuti di macchina arriviamo a casa mia.
"Non mi ricordavo la strada così lunga" dico scendendo e andando dalla parte del suo finestrino aperto.
"Infatti l'ho allungata" mi fa l'occhiolino sorridendo sornione.
Si allunga per darmi un bacio a stampo a cui rispondo con piacere.
"Ci vediamo domani a scuola?" Chiede lui.
"Certo" dico sorridendo.
Lui come al solito aspetta che io arrivi alla porta per andarsene e quando lo fa mi sento come vuota.

Ah l'amour!

Non so se sono completamente innamorata...

Ma?

Sono sulla buona strada.

La grande, aggressiva, sempre sulle sue, irascibile, competitiva fino alla morte, scontrosa, difficile Krystal Matthwes si sta innamorando??

E ho anche dei difetti... Comunque credo proprio di sì.

Coma ancora il sorriso che mi arriva da un orecchio all'altro entro in casa.
"Dove sei stata?" Chiede mia mamma mentre esce dalla cucina.
"Ero con Dylan" dico io, infondo é vero.
"E lui dov'è ora?" Chiede mio padre, seduto sul divano... Non l'avevo visto.
"É rimasto al ristorante" dico io togliendo il cappotto.
"Chi ti ha accompagnato?" Chiede mia madre.
"Nessuno" rispondo dirigendomi verso le scale.
"Krystal..."
"E va bene! Austin!" Dico io ammettendolo.
"Uuuh" ridacchia mia madre.
"Smettila cara" dice mio padre con fare infastidito.
"Io vado a dormire" dico e senza aspettare il loro consenso vado in camera mia.

Subito mi butto sotto la doccia pensando alla bella serata che ho passato, mi sono divertita troppo anche durante lo scontro con la gallina.
Metto shampoo, balsamo, pettino per bene e uso il mio solito bagnoschiuma alla vaniglia.
Quando esco mi avvolgo il corpo con un asciugamano e con un altro inizio a tamponarmi i capelli.
Mi blocco davanti allo specchio e scoppio a ridere vedendo com'è conciata la mia faccia, prima di uscire mi ero messa del mascara e ora l'ho tutto spalmato sulla faccia.
Non resisto e mando una foto a Liam, che subito mi risponde.

Liam:.
Sei la solita handicappata 😂😂

Io:
Cattivo :(

Liam:
Anche tuo fratello dice che sei handicappata 😂😘

Io:
Grazie mille!

Liam:
Figurati, ah e anche Jess, Ryan e Mad stanno ridendo.

Io:
Ma non farla vedere a tutti!! D:

Liam:
Ops...

Io:
Domani mi senti!

Liam:
L'ho fatta vedere solo al gruppo... Mike fa i complimenti a proposito...

Io:
Renditi utile e dí a mio fratello di tornare a casa.

Liam:
Quanto sei scorbutica, dice che ora torna :'(
Noi ci vediamo domani a scuola? ;-)

Io:
Certo... Buonanotte ❤

Liam:
Buonanotte amore 😘😝

Cerco di struccarmi alla meglio e mi infilo il mio 'pigiama' ancora ridacchiando grazie alla scemenza del mio migliore amico.

Mi sdraio sul letto e inizio a rilassarmi, guardo l'orologio che segna pochi minuti alla mezzanotte.
Non so con che forza mi alzerò domani mattina, primo giorno della settimana.
Mi accoccolo bene nel piumone e trovo la mia posizione ma ancora su di giri non riesco a prendere sonno.

Qualcuno bussa.
"Tesoro, sono tuo padre, posso entrare?" Chiede lui, ma io sinceramente non ho voglia di parlare dato che so cosa mi vorrebbe dire.
Non rispondo ma sento comunque la porta aprirsi e richiudersi.
"Tesoro, dormi?" Non rispondo.
"Lo so che sei sveglia" non rispondo.
"Te la sei cercata" si schiarisce la voce e inizia a parlare "ormai ho capito pure io che ti piace molto il figlio di Christopher, e mi sento in dovere di dirti una cosa" lo ascolto ma sto ferma immobile sperando che comunque pensi che dorma e che se ne vada.
"Ti vedo molto presa per cui vorrei parlare di come si rischia quando si ama una persona" sto iniziando a preoccuparmi.
"Quando si vuole instaurare un rapporto stabile, quando si sta bene con una persona e si desidera approfondire il rapporto, si sente il bisogno di stare insieme anche in altri modi e-"
"TI PREGO BASTA COSÌ" urlo completamente in imbarazzo, con la paura che possa continuare.
"Ho vinto" dice lui, lo guardo in faccia e vedo quanto si sta sforzando per non ridere.

"Tu sei fuori" sono sconvolta.
"Tale padre, tale figlia" dice per ripicca.
"Touché" dico ridendo.
"Comunque... Ero serio, ma non voglio farti il solito discorso imbarazzante, pure per i muri lo sarebbe" ridacchiamo e poi mi bacia la fronte.
"É il tuo ragazzo, tesoro?" Chiede in un sussurro.
"Credo di sì, lo spero" rispondo in tutta sincerità.
"Buonanotte" mi abbraccia e se ne va.
"Buonanotte" dico poco prima di vederlo uscire.

Poco dopo entra anche mio fratello nella stanza e mi guarda dritto negli occhi.
"Vi siete messi insieme?" Chiede serio.
"Anche se non mi ha fatto la proposta, sì, ormai credo di sì" rispondo abbassando lo sguardo.
"Alleluiah" dice ironico e io gli faccio la linguaccia, si avvicina e si siede sul letto, dove prima era nostro padre.

"Qualsiasi cosa, fammela sapere" dice.
"Certamente" gli sorrido e lui fa altrettanto in segno di gratitudine.
"Vuoi stare qui con me?" Chiedo spostandomi di poco e battendo la mano sul materasso.
"Ma sì" dice, si alza, si spoglia e poi si butta sotto al piumone.
"Perché i ragazzi rimangono sempre in mutande quando vanno a letto?" Chiedo spazientita.
"Se potessi lo faresti anche tu!" Dice lui.
"É per questo che mi dà fastidio vedere voi che lo fate" dico mettendo il broncio e facendolo ridere di gusto.

"La mia sorellina potrà essere anche madre un giorno, ma sarà sempre la mia piccolina" dice allungando le braccia verso di me e ridacchiando.
Approfitto e mi ci butto, appoggio la testa sul suo petto nudo fin troppo muscoloso e mi beo del calore che emana il corpo del mio fratellone, mentre lui mi abbraccia e con una mano mi massaggia la nuca e nel contempo con l'altra fa su e giù sulla mia schiena, sa che impazzisco quando lo fa.

"Dormi bene sorellina" mi sistemo ancora più vicino e chiudo gli occhi rilassata grazie ai grattini su schiena e testa.
"Anche tu fratellone" rispondo già con la voce assonnata.
"Ti amo di bene, lo sai?" Dico io.
"Certo, anch'io" risponde lui, sento il suo sorriso premere sulla mia testa e sono molto felice.
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Salto dallo spavento quando sento un tuono fortissimo.
Mi guardo intorno, Dylan dorme e l'orologio segna le 3.00 del mattino, fuori piove a dirotto e le gocce fanno un rumore inaudito mentre sbattono sui vetri.

"Sorellina, perché ti sei alzata di scatto?" Chiede Dylan ancora addormentato.
"Nulla, mi sono spaventata per il tuono" dico io.
"Strano" mugugna.
"Si hai ragione, ma stavo dormendo e non me l'aspettavo" dico stopicciandomi gli occhi.
Sento un leggero cigolio provenire dalla porta, quando mi giro vedo mia sorella nel suo pigiamone che sta entrando.
"Alyson, che c'è?" Chiede Dylan.
"Posso stare con voi?" Chiede, nonostante i suoi 18 anni Aly non riesce mai a dormire dopo aver sentito un tuono, ne ha troppa paura.
"Si, vieni" dico io, con un po' di fatica mi trascino insieme a Dylan più in là e le faccio posto.
"Sorella, vieni qui" le dice Dylan allungando un braccio.

Subito siamo io con la testa appoggiata al braccio sinistro e lei a quello destro, mentre ci accoccoliamo addosso al nostro fratellone.
"Buonanotte" diciamo tutti.
Sono serena e contenta, mi addormento insieme ai miei due fratelli e non ricordo l'ultima volta che é successo.
Fortuna che il letto é grande.
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"Krystal ti do mezz'ora per essere fuori dalla porta di casa" dice mio fratello al mio orecchio, sbuffo e piano piano mi alzo.
"Sei una bestia" dico io, infatti solo una bestia può svegliare una persona con una frase del genere
"Ti sei vista allo specchio? Qui sei tu la bestia" dice ridendo e andando verso la porta.
"Sei un tesoro guarda" borbotto mentre mi dirigo verso l'armadio.
"Grazie anche tu!" Lo sento rispondere, alzo gli occhi al cielo e velocemente prendo dei vestiti.

Ho scelto una canotta bianca, un cardigan grigio e dei jeans strappati in più punti.
Alla vita metto una camicia tartan rossa e blu, di quelle che ricordano tanto quelle dei boscaioli.
Ai piedi un paio di converse bianche mentre lascio i capelli sciolti.
Metto i libri che mi serviranno in giornata in una borsa blu, dato che non ho voglia di fare la cartella, metto all'interno astuccio e diario scolastico e la chiudo.
Vado in bagno per vestirmi e quando finisco mi trucco con un po' di fondotinta, del blush e un po' di mascara, quel che basta a sembra una persona più o meno normale, nonostante sia lunedì mattina.

Faccio il letto e dopo essermi accertata che non manca nulla esco e vado in cucina.
Prendo velocemente due fette biscottate e un bicchiere di succo bello grosso, il tutto seguito da una delle mentine più forti che ho nella borsa alla menta, di quelle che ti fanno lo sbiancamento dei denti in due minuti, e non scherzo, ma dopotutto adoro il loro sapore forte che di dà subito la svegliata di cui hai bisogno.
"Di corsa?" Chiede ironico mio padre, seduto a tavola mentre conversa con Oliver.
"Ah ah" dico mettendo il giubbotto.
"Ok, io sto per uscire, vuoi un passaggio?" Chiede.
"No, ho la moto, faccio prima" dico facendo per uscire dalla cucina.
"Va bene"
"Mamma e Ana?" Chiedo poco prima di uscire.
"La signora é al lavoro e Ana é andata a fare la spesa per stasera" risponde  Olly.
"Ok, a dopo, vi voglio bene!" Dico chiudendo la porta dietro le spalle, ma so che mi hanno sentito.

"Brava, 2 minuti di anticipo" dice mio fratello, poggiato al cancello.
"Ma fai sul serio?" Chiedo ridendo.
"Assolutamente" dice serio.
"Kry vieni in macchina con noi?" Chiede Aly, di fianco a lui.
"No vado con la moto, non la uso da troppo" annuiscono e io entro nel garage e prendo la moto.

Metto il casco e faccio rombare il motore, poi velocemente esco e inizio a correre per le strade.
In poco tempo sono davanti alla scuola, entro nel parcheggio e vedo il mio gruppo che conversa vicino la macchina di Austin.
Mi vedono e si tolgono per permettermi di parcheggiare la moto.
Una volta ferma mi stiracchio un po', tolgo il casco e scendo.
"Buongiorno" saluto tutti.
"Buongiorno" rispondono loro.
"Ehi" dice Austin venendo a darmi un bacio a stampo.
"Fa strano... Troppo strano" dice Mike facendo ridere tutti.
"Ci farai l'abitudine" dice Austin.
"Io sono felice per voi" dice Ryan, tenendo il braccio dietro al collo di Jess
"Lo siamo tutti" dice Liam, venendo ad abbracciarmi.
"Giù le mani" dice Austin.
"Dai amico, sei geloso?" Chiede Liam
"E poi di lui?!" Chiedo ridendo, in risposta lui alza le spalle.
"Devo ancora mandare giù quando vi ho trovati a dormire nello stesso letto il giorno dell'appuntamento" dice lui.
"Sei fuori" dico ridendo.

Dietro di noi accosta un'auto, é quella di mio fratello.
"Ben arrivati!" Dico, facendo intendere che sono arrivati un bel po' dopo di me.
"Almeno io ho rispettato i limiti di velocità e i semafori!" Dice mio fratello facendo la linguaccia.
"Io mi diverto, tu no!" Dico sorridendo e incrociando le braccia.
"Io tengo alla vita, tu no!" Dice e io rispondo con una linguaccia.
"Senti ma oggi non hai lezione, perché sei qui?" Chiedo.
"Devo parlare col preside nel pomeriggio e accompagno sempre Aly" dice, poi mette in moto l'auto.
"A dopo" dice andando a parcheggiare, mia sorella nel frattempo é scesa.
"Ehi! Buongiorno" dice.
"Ciao" salutano tutti.
"Io entro, ci vediamo in pausa!" Dice iniziando a correre verso l'entrata.

"Dobbiamo parlare seriamente di questa tua fissa di correre con la moto" dice Liam con tono severo.
"Uffa" dico io.
"Ha ragione" si aggiunge Austin e io sbuffo.
"Abbiamo paura che ti succeda qualcosa" continua il mio ragazzo.
La campana suona così ci dirigiamo tutti all'interno.

Quando entriamo in classe ci mettiamo in modo differente: Liam, io e Austin dietro e Madison, Ryan e Jess davanti.
"Ehi, mi lasci?" Chiede Jess notando il cambio di posti.
"Si infatti, ci lasci sole?" Dice Madison.
"Sei tu la prima che ci ha piantate per Ryan!" Dico io.
"E comunque non preoccupatevi, mi sopporterete di più in altre occasioni" dico scherzando mentre loro ridono.
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Mancano ancora due ore all'uscita da scuola, ho provato a scappare prima di tornare in classe dalla mensa ma non me l'hanno permesso.
Qui c'è forforina che parla della seconda guerra mondiale, la guardo e vorrei sempre di più che fosse morta in uno di quei campi di sterminio.
"Signorina Matthews, qualche problema?" Chiede notando il mio sguardo abbastanza scocciato.
"Sto solo pensando" rispondo mettendomi dritta con la schiena.
"E a cosa? Si può sapere, di grazia?" Chiede con tono acido, cerco di mantenere la calma.
Per fortuna qualcuno bussa alla porta.

"Avanti" dice la racchia, la porta si apre ed entra il preside.
"Signor preside! A cosa devo la sua visita?" Chiede viscida la cornacchia.
"Volevo solo fare una comunicazione importante ai ragazzi" dice, si gira verso di noi e si schiarisce la gola, poi inizia a parlare.
"Annuncio alla signorina Rose che il documento per il suo trasferimento é stato firmato, e faccio sapere a tutta la classe che la vostra compagna tra una settimana esatta, e cioè da lunedì prossimo in poi, farà parte di un altro istituto" dice con tono piatto, ma al contempo si sente anche una piccola nota di dispiacere, é questo che mi piace del nostro preside, é umano, al contrario di forforina.

Lo sguardo del preside cade su di me e sul mio sguardo scocciato, con un piccolo movimento delle iridi indico forforina, lui fa un sorrisetto e si rivolge alla professoressa.
"Non ho nulla da fare, tranne un colloquio alla fine di quest'ora, per cui se non le dispiace assisterò al resto della sua lezione" in tutta la sua eleganza prende una sedia e si siede vicino alla cattedra, poggiandosi ad essa col gomito e accavallando le gambe.

"Certo, nessun problema" dice disorientata.
"Ritorni pure da dove la avevo interrotta" dice l'uomo, voglio proprio vedere se continua a farmi il terzo grado.
"Veramente avevo quasi finito, ma vedevo la signorina là infondo disattenta e le ho chiesto a che pensava, vuole rispondere signorina?" Non ci credo, alzo gli occhi al cielo e rispondo.
"Nulla che le possa interessare" dico.
"Ma come si permette? Me lo dica, avanti!"
"Ne é sicura?"
"Lasci perdere il suo atteggiamento da arrogante e faccia sapere a tutta la classe cosa aveva da pensare di più interessante della mia lezione"
"Tante cose sono più interessanti della sua lezione, a mio parere"

"Signorina, prima di tutto il rispetto ai professori, non crede?" Mi fa il preside, mantenendo il suo ruolo autoritario.

"Dal tronde, signor preside, non la biasimo, una studentessa superficiale come lei non può che pensare a come passerà la serata, magari in qualche discoteca e col suo ragazzo, magari ingnorante quanto lei!" Austin balza in piedi.
"Qui siamo al limite del consentito!!" Esclama fuori di sé, poi si alza anche Liam.
"E comunque non siamo più nelle scuole degli anni 20! Adesso agli alunni si porta almeno un po' di rispetto!" Dice lui, é bello sapere che la gente tu vuole bene fino a questo punto.
"Tranquilli" loro si siedono, consapevoli del fatto che solo io so come zittire la racchia.

"Comunque io posso dire di aver avuto almeno un ragazzo e di sapere come é fatta una discoteca!" Dico io, lei mi guarda sconvolta, do uno sguardo alla classe, tutti si stanno trattenendo dallo scoppiare, guardo il preside... Anche lui cerca di non ridere, ma vedo che cerca di parlare, quando viene interrotto.
"Vada subito dal preside, e anche voi due di fianco!" Esclama, ma dopo un po' che non faccio nulla lei mi guarda peggio di prima.
"Le faccio notare che sono qui, professoressa" dice il preside, e mai come ora ho voglia di stringergli la mano.
"Comunque ragazzi, tra poco la campanella suona, quindi venite pure, dobbiamo parlare della vostra lingua lunga" dice iniziando a dirigersi verso la porta.
"E comunque se proprio vuole sapere a che pensavo... Pensavo a come sarebbe stato bello se lei fosse defunta in uno di quei campi!" Dico prima di chiedere la porta.
"Brutta screanzata!" La sento urlare.
"Signorina, ha esagerato"
Mi giro e il preside mi fissa, ops... mi ha sentito.
"Ma davvero?" Sento una voce dietro di me.

"Signor Dylan, signor Matthwes, che piacere" dice il preside e io sbianco.
"Buongiorno signor preside, stavo giusto vendendo da lei per il nostro colloquio" dice mio fratello.
"mentre io volevo parlare al volo di una cosa" dice al preside mio padre, ma continuando a fissare me.
"Certo, seguitemi anche voi allora" tutti e quattro iniziamo a seguire il preside, spero che mio padre e Dylan non siano troppo arrabbiati, probabilmente hanno sentito tutto da fuori la porta.

Solo ora penso di aver un pochino esagerato, ho paura di aver oltrepassato il limite.

Angolo autrice:
Ciao a tutti! Come va? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere nei commenti e lasciate stelline.

Grazie mille
Alla prossima ❤️
_IlMioNoneSG_

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