37.Confessioni
Pov Austin
"Sappi che dovrai far sapere la novità a tutti se vuoi che le ragazze gli stiamo lontano" dice Kry, chissà lei se mi dirà di sì come farà per far sì che le galline mi stiano alla larga.
Calma ragazzo...
Sto solo facendo supposizioni...
Tanto per starci più male, se ti dirà si no.
Distruggi sempre ogni mia speranza!
"Che perle di saggezza" dice Liam
"Scendi da lì per favore?!" Chiede Mike a Krystal, ancora seduta sulla sua moto.
"Perché? Geloso della mia bimba?" Chiede abbracciandola strafottente, facendo ridere tutti.
In effetti a Mike la hanno tolta la moto quando ha organizzato una festa e i genitori si sono trovati vomito dappertutto, qualche ragazzo addormentato nelle varie vasche da bagno e idromassaggio, dei vasi rotti e tante ragazze mezze nude nel letto di 'Mikael Jefferson Anthony Harris', la madre stava avendo un infarto e il padre stava per diseredarlo, mentre io e Ryan ci stavamo rotolando dalle risate a sentire il suo nome completo.
Per tutto il tempo ho guardato Kry, spero solo non se ne sia accorta.
Sicuro? Perché a me é sembrato che stesse per chiamare l'FBI per denunciarti di stalking.
Non sei divertente.
[...]
"Tuo fratello ti avrà presentato molte ragazze" chiede a pochi passi dalla classe, non può capire quante me ne abbia presentate davvero.
"Le ho snobbate tutte, infondo sto aspettando ancora la tua risposta" le rispondo, ed é vero, non ne ho calcolata mezza e solo per lei. La guardo cercando di farle capire che era oggi che doveva darmi quella maledetta risposta che mi ha tolto il sonno per più di una settimana.
"All'uscita da scuola ok? Quando ci sarà più tempo" mi dice, la capisco, ora non c'è tempo e ok, ma io sto impazzendo!
Sospiro, acconsento e poi entriamo in classe pronti al nostro primo giorno.
"Allora?" Chiedono Liam e Ryan quando mi siedo al mio posto, situato tra l'altro in mezzo a loro.
"Nulla"
"Perché mai?" Chiede Liam, ha l'espressione corrucciata e gli occhi molto confusi.
"Ehi, che succede?" Chiedo stranito davanti alla sua faccia.
"Mi ha detto che sapeva cosa rispondere e che l'avrebbe fatto oggi" risponde
"Ha detto che avremmo parlato dopo la scuola" dico, lui sospira sollevato e inizia a dare retta alla professoressa.
"Sono sicuro che se é andata bene a me, succederà anche a te" dice Ryan guardandomi comprensivo.
"Lei ti ama da tre anni e tu non lo sapevi mentre a tua volta ne sei innamorato da molto di più, non é stato difficilissimo" dico ridendo.
"Hai ragione, ma comunque io non lo sapevo" dopo questa frase mi perdo nei miei pensieri.
Lei cosa risponderà? Da quanto sa cosa rispondere? Come reagirei ad un no? E ad un sì? É giusto concentrare tutti su una ragazza che mi confonde in questo modo? É giusto che uno degli 'scapoli d'oro' della scuola si impegni in una relazione seria? Come sarebbe la mia vita con lei accanto come ragazza? Come saremmo, o saremo, come coppia?
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Pov Krystal
Ho passato tutte le prime ore a pensare alla mia risposta e alle sue conseguenze, e ora sto facendo le stesse cose in mensa mentre gli altri parlano normalmente e a noi si aggiungono i miei fratelli.
"Gli hai risposto?" Mi chiede Dylan di fianco a me.
"No" risponde Liam a posto mio, ormai non gli chiedo nemmeno più come lo sa.
"Perché?" Chiede mio fratello.
"Vuole aspettare la campana di fine lezioni" lancio a Liam una patatina.
"La smetti di rispondere per me?!" Chiedo scocciata, sbuffo e mi rivolgo a mio fratello.
"Comunque é vero" nessuno dei due dice niente e iniziamo a parlare con tutti gli altri al tavolo.
"Potrei parlarti?" Chiede una voce, mi volto e vedo Rose, si sta rivolgendo a me.
"Cosa vuoi?' chiedo.
"Parlare?"
"Lei non viene" la quantità di voci che lo dicono mi stupisce, praticamente tutti al tavolo.
"Te lo prometto, non farò nulla, voglio solo parlare" dice mettendosi la mano sul cuore.
"Va bene" mi alzo e la seguo fuori dalla mensa, facciamo qualche metro e poi si ferma.
Mi fido perché so che ormai lei ha capito che non é il caso di sfidarmi troppo.
"Scusa" dice all'improvviso.
"Come?" Chiedo confusa.
"Scusa"
"Perché?"
"Si bè, per come mi sono comportata fin dall'inizio"
"E perché proprio ora me lo dici?" Sospira
"Mio padre ha avuto dei problemi a lavoro, l'unico modo per mantenere il posto é un trasferimento a Salt Lake City, nello Utah" dice.
"Io... Non so che dire" dico in difficoltà.
"Ho deciso di chiederti scusa perché probabilmente non ci rivedremo più, data la distanza non so nemmeno se in un lontano futuro ci incontreremo in qualche università, per cui-" si blocca guardando dietro di me, io mi volto e vedo Austin che ci sta raggiungendo.
"Rose" dice a mo' di saluto affiancandomi.
"Austin, stavo per venire a chiamare pure te" dice Rose.
"Perché?"
"Volevo chiedere scusa anche a te, per come mi sono comportata dopo che é arrivata lei" dice, che c'entra lui con me?
"E come mai questa uscita?"
"Si deve trasferire lontano da qui e non sa se ci rivedrà mai" dico, lei mi guarda grata per averle evitato di ripetere tutto.
"Ok... ehm, n-on me l'aspettavo" dice Austin molto confuso.
"Comunque, sono felice che ora voi due siate la coppia che tutta la scuola ormai aspettava" dice ridacchiando e andandosene via, lungo il corridoio.
"C-che aspettava tutta la scuola?" Ripeto confusa, mentre mi poggio agli armadietti.
"Cosa ti ha detto?" Chiede Austin dopo un po'.
"Mi ha chiesto scusa, per tutto" dico, mentre mi siedo a terra poggiandomi agli armadietti.
"E... Perché ha chiesto scusa a te?" Chiedo guardandolo dal basso verso l'alto.
"Nulla" dice
"Sicuro?" Chiedo "se dobbiamo dare il via a qualunque cosa, vorrei che ci fosse prima di tutto la sincerità" lui sospira e poi risponde.
"Da quando sei arrivata tu io sono diventato 'strano' e lei ha iniziato a punzecchiare parecchio" dice
"In che senso?"
"Si insomma... Punzecchiare, sia me... Che te"
"Come 'me'?"
"Si... ti insultava un po', io mi arrabbiavo e lei rideva, tutto qui"
"Come?!"
"Poi si é calmata, dopo l'episodio della pallavolo, fino a tacere del tutto, e ora ho capito perché" dice.
Dietro di lui passa una coppia di ragazze che gli sorridono languide, lui ricambia.
"Fai con calma eh, come se non mi stessi parlando" dico guardandolo male.
"Sei gelosa" dice squadrandomi.
"Cosa? No, assolutamente" dico.
"Se lo dici tu..."
Dopo un po' inizia a guardarmi negli occhi.
Inizia a parlare quasi sussurrando.
"Sai che io ho bisogno..." si blocca e si piega sulle ginocchia alla mia altezza. "...di una risposta, vero?" Respiro prontamente e lo guardo negli occhi.
"Si, lo so" dico col tono molto basso.
"Usciamo? Ti va?" Chiede, capendo la mia difficoltà.
"Si, andiamo a prendere i giubbini in classe" dico alzandomi, durante tutto il tragitto fino alla classe e poi fino al giardino sono completamente assente, consapevole che ora dovrò dirgli anche l'ultimo pezzo della mia storia, che comprende tutte le mie insicurezze di ora e quello che credo di provare ancora.
Ci sediamo su una panca e stiamo in silenzio per un po'.
"Sai di Davon e anche di James, giusto?" Annuisce.
"Con Davon ho sofferto molto, e mi sono rialzata tante volte nel corso della nostra storia, finché non ho dato un freno" inizio.
"Lo so, ma io non ho intenzione di-" lo blocco
"Per favore, ascolta tutto" annuisce
"Con James mi sentivo apprezzata, felice, ottimista e prendevo di petto la vita, mi ha aiutato a superare tutti i miei problemi in parte e pensavo di aver trovato l'anima gemella, la stessa che si sogna da bambine, la stessa con cui si progetta di tirare su una vera e propria famiglia" abbassa la testa.
"Ma..." Basta solo questo per far comparire un altro barlume di speranza negli occhi.
"Alla fine ho capito che non era vero amore, sai come? Sai quando?" Gli chiedo e lui scuote la testa.
"Pensavo di averlo capito più di due anni fa, ma poi quella sera mentre guardavamo i fuochi mi sono chiesta: 'provo ancora qualcosa per lui?'. Ed é questo che mi ha impedito di rispondere subito"
"Io non voglio obbligar-"
"Avevo promesso di darti una risposta e sono grata di aver avuto quella settimana in più!" Dico interrompendolo per l'ennesima volta.
"Ho riflettuto tanto durante questa settimana..." Dico ricordando Liam, Jorge e il sostegno di Dylan e Jess con Mad.
"Anch'io" dice
"Quindi?" Chiede
"Io non so se sono pronta a dirti un chiaro, tondo e convinto 'sí', ma so che mi interessi molto e che vorrei tanto provare a passare del tempo con te, non solo da semplici amici" concludo il mio lungo discorso.
Lui si alza in piedi e io lo seguo.
"Io... In Spagna sono arrivato a una conclusione" dice mettendo una mano sulla mia guancia.
"Se tu mi avessi detto di no... Non sarei riuscito a comportarmi come se niente fosse, non sarei riuscito a tornare alla mia solita vita, perché sei troppo importante" mi guarda dolcemente, e come da routine le nostre labbra si uniscono.
L'unica differenza è che per la prima volta sappiamo davvero chi abbiamo davanti, sappiamo cosa vogliamo, abbiamo le idee chiare e siamo... Cosa siamo ora?
"Siamo in prova quindi?" Chiede quando ci siamo staccati.
"Si, esatto" dico, gli sorrido e in quel momento la campana suona.
Quando torniamo in classe subito Liam mi tira un'occhiata del tipo 'tanto poi mi dici tutto, anche sotto tortura se necessario'.
Mad e Jess invece sono più fini, mi guardano in attesa che dica io qualcosa.
"Questa sera a casa mia a dormire?" Chiedo a tutte e due.
"Chiederemo" dicono felici, consapevoli che questa sera racconterò loro tutto quello che é successo.
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Da poco Jess e Mad mi hanno detto che ci saranno, per cui devo dire alla mia famiglia la novità.
"Allora, ho bisogno che voi spariate tutti" dico schietta a mio padre, mia madre, Dylan e Alyson.
"E noi?" Chiedono Oliver e Ana.
"Voi come volete, non mi spiace se rimanete" dico loro gentile.
"Perché?" Chiede Dylan.
"Vengono Jess e Mad e vorrei stare tranquilla" spiego.
"Bene, io ne approfitto per andare a dormire da una mia amica, così studiamo anche, dato tutte le verifiche che abbiamo domani" dice Aly.
"Va bene" acconsentono i miei genitori, così lei va su in camera a telefonare l'amica e a prepararsi.
"Io invece, vado a vedere se qualche amico vuole ospitare me" dice Dylan uscendo e smanettando al cellulare.
"Grazie" gli urlo dietro.
"De nada señorita!" Risponde urlando, non capisco il senso di dirlo in spagnolo e scuoto la testa ridendo.
"Voi?" Chiedo poi ai miei.
"Questa casa é nostra, perché dovremmo andarcene?" Chiede mia madre.
"Per favore(?)" Chiedo facendo gli occhi dolci.
"Va bene tesoro, ci prendiamo una camera d'albergo" dice mio padre.
"Sei troppo viziata" dice mia madre sbuffando, probabilmente in questo caso ha ragione però.
"Dai cara, andiamo a prepararci e a chiamare l'albergo" dice mio padre.
"Vi adoro!" Dico.
In nemmeno un quarto d'ora sono fuori di qui.
"Ana potresti preparare qualche schifezza?" Le chiedo, lei sorride e annuisce subito.
"Olly, vai ad aiutarla?" Chiedo.
"Subito signorina"
"Grazie" dico, salgo di fretta e metto il pigiama.
In poco ho programmato tutto, sono le 20.00 di sera, per cui c'è tempo per un film, chiacchere, qualche schifezza da mangiare e poi subito a letto, dato che purtroppo domani c'è scuola.
Ho finito di mettere il mio pigiama quando suonano alla porta.
Mi catapulto giù e la spalanco, mi ritrovo davanti le mie due migliori amiche che mi sorridono furbe.
"Entrate!" Dico
"Su avanti spara!" Esclama Madison
"No no no" dico io
"Come no?" Chiede Jess delusa.
"Prima un film, vi va?" Si guardano in faccia e poi acconsentono.
Si mettono subito i pigiami e ingozzandoci dei panini di Ana iniziamo a vedere 'qui dove batte il cuore'.
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Alla fine del film Madison piange come una fontana, Jess cerca di trattenersi e io... Beh, io non faccio proprio nulla.
"Dai piagnone, saliamo in camera" dico ridendo e alzandomi.
"Sei un'insensibile" dice Mad.
"Non capisco! Io piango, quando lo faccio, perché il finale è triste!"
"Sei un mostro" dice Jess.
"Vi prego possiamo salire?" Chiedo già esasperata.
"Va bene" iniziamo a salire.
"Ana e Oliver potete andare a dormire!" Dico loro.
"Grazie signorina"
"Di nulla" dico entrando e chiudendo la porta della camera.
"Me ne ero quasi scordata..." Riflette Mad.
"Racconta!" Dicono alla fine insieme.
"E va bene" ho perso il conto di quante volte ho raccontato questi episodi sulla mia 'storia' con Austin, ma non mi stancherò mai per le emozioni che mi dà ogni volta raccontarlo.
"Possibile che ogni volta che ci dai delle novità c'è un mondo di cose da capire?" Chiede Mad
"In che senso?" Chiedo
"Più racconti e più mi domando 'perché non si sono saltati addosso già al primo bacio? Perché non si sono messi insieme al secondo?'" chiede Jess e le due scoppiano a ridere.
"E io che volevo dirvi dove tenevo la mia scorta segreta" dico io.
"Cosa? No!" Esclama Jess.
"Ve la siete giocata" dico io sdraiandomi comodamente sul mio letto e guardandole furba.
"Daaaai" dice Mad.
"No" dico ridendo.
"Daiiiii" continuano così per un bel po', finché non decido che hanno sofferto abbastanza, così mi alzo, apro il mio armadio dove infondo ho nascosto tutte le schifezze che potevano starci.
Iniziamo ad ingozzarci finché non ci addormentiamo parlando.
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"Krystal nemmeno i cannoni ti svegliano!" Dice qualcuno, poi qualcosa o qualcuno mi piomba addosso.
"Ahia!" Urlo
"Ma siete fuori?!" Dire che sono arrabbiata é poco, mi si sono lanciate praticamente addosso, e indovinate cosa stavo sognando? Esatto! Quegli occhi così belli...
"Dai su sbrigati, oppure arriveremo in ritardo"
"Me ne frego! Porca-"
"Ehi" mi blocca Mad, sbuffo e mi alzo, prendo al volo qualcosa dall'armadio e mi vesto.
In questo caso ho un leggins nero molto pesante, una maglietta grigia che arriva poco sotto l'ombelico e una felpa di mio fratello che gli ho rubato tempo fa della Nike, quel tipo di felpe tiene tremendamente caldo.
Infine metto le mie all star bianche e il giaccone prima di uscire.
Do a mala pena il mio saluto a Ana e a Oliver, che hanno subito capito che stamattina non sono al massimo della simpatia o della cordialità.
"Oliver accompagnale a scuola" dico una volta uscita dalla porta e averli visti già pronti davanti all'auto.
"E lei?" Chiede
"Prendo la moto" dico, lui non dice altro così entro in box, prendo il casco, monto in sella e sfreccio per il tragitto casa-scuola ad una velocità che non credo sia consentita, ma stamattina mi sono svegliata abbastanza malino.
Quando arrivo a scuola scendo velocemente, consapevole di essere in ritardo di pochi minuti.
Mentre sto entrando nella classe, Jess e Mad mi bloccano.
"Ehi, tutto bene?" Chiede Mad
"Sapevo che tu ti devi svegliare bene altrimenti-" blocco Jess
"Non preoccupatevi più di tanto, ok?" Chiedo loro, infondo non sono arrabbiata, ma il risveglio per me é importante, la giornata dipende tutta da come mi alzo la mattina, e ora come ora non sembra essere andata poi tanto bene!
Mi sorridono e insieme entriamo in aula.
"Neanche si bussa?" Chiede la vecchia, se ricordo bene c'era una della sue fantastiche ore di italiano oggi.
"La prossima volta busseremo" dico entrando, mentre Mad e Jess sono abbastanza intimorite.
"Cos'è questo atteggiamento?!" Chiede l'arpia, ma mi ha preso nella mattinata sbagliata.
Con la mano faccio segno alle mie amiche di andare al posto, prima che l'ira di questo essere si possa accanire su di loro.
"Se dovevo stare qui a sentire una cornacchia che mi urla addosso stavo a casa a dormire" dico guardandola male.
"Allora ci torni a casa, fuori!"
"Io sono arrivata in ritardo, ma sono solo le 8.08, quindi é costretta a tenermi in aula" ribatto.
"Va bene, la segno come presente, ma non voglio una mocciosa in classe! Fuori!"
"Dove siamo? Alle elementari? Se ha un problema con me non si comporti da vigliacca e me lo dica" dico tranquilla, se volevo sfidarla davvero a quest'ora stava già piangendo.
"Pretendo rispetto!" dice sbattendo il libro sulla cattedra.
"Mostro rispetto solo a chi rispetta me" dico
"Vediamo quanto rispetto le mostrerà il preside!"
"Va bene! Di sicuro é più bello di lei, senza quel nasone e la cellulite" dico, la guardo con sfida.
"Brutta insolente! Vada subito-"
"Si si! Vada subito dal preside!" Dico imitando la sua voce insopportabile, così esco sotto le risate di tutta la classe.
E ora, mi tocca andare dal preside.
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"Signorina, nonostante mi abbiano avvisato del suo comportamento nella sua vecchia scuola, ho deciso di ammetterla qui" mi dice il preside mentre guarda la mia cartella, é un uomo di oltre sessant'anni, ha dei capelli neri quasi completamente grigi, degli occhi nocciola e un completo elegante nero con tanto di cravatta, i suoi modi sono gentili e cordiali, ma é anche severo, per quel poco che sono qui ho capito tanto.
"Infondo é la prima volta che si comporta così, escludendo lo scontro avuto con la sua compagna Rose, ma é stato testimoniato che é stata provocata per cui non ne ho tenuto conto" dice, fa una pausa e decido di rispondere.
"La ringrazio"
"É stata la sua prima volta con la professoressa in questione?" Chiede
"Si"
"Bene, lei ha un bel voto in tutte le materie e anche in comportamento, per cui per questa volta farò sì che non le venga messa nessuna nota disciplinare, ma mi aspetto che con questa concessione lei si calmi, signorina Matthews"
"Non la deluderà, signor preside" dice una voce, mi giro e poggiato sulla porta, con vicino la segreteria, c'è il mio migliore amico che mi sorride.
"Signor Lopez, come mai qui?" Chiede il preside.
"Sono solo venuto a recuperare la delinquente, e a chiederle il permesso di farla entrare quando l'arpia...volevo dire la prof, se ne sarà andata" risponde.
"Concesso, andate" dice il preside.
"Forza andiamo" mi dice Liam, così mi alzo e lo seguo fino al bar della scuola dove la signora della mensa ci porta un caffè e una brioche.
"Cos'è successo stamattina?" Chiede
"Prima una bella novità!"
"Bella? Allora la voglio sapere!" Dice curioso.
"Alla fine gli ho risposto, gli ho parlato delle mie insicurezze e di quello che sento"
"E...?"
"E ora siamo in prova" dico
"É comunque un passo avanti" dice sospirando.
"Comunque stamattina stavo sognando" dico facendo capire cosa stavo sognando "e mi sono saltate addosso per svegliarmi"
"Ahia" dice Liam e io ridacchio alla sua reazione.
"Già quando sogni e ti svegliano sei pericolosa, poi se ti saltano addosso..."
"A loro non ho fatto nulla" dico
"Infatti hai scaricato tutto sulla prof" dice ridendo
"Quando sei uscita stava per mettersi a urlare rossa di rabbia mentre tutti ridevamo come matti" continua.
"Come mai alla fine sei venuto in presidenza?" Chiedo
"Volevo vedere se come sempre avevi bisogno del mio aiuto per salvarti le chiappe" dice finendo la brioche.
"Gentile" dico alzando gli occhi al cielo.
"Non puoi immaginare quante storie ha fatto il tuo ragazzo per venire con me" dice facendomi quasi strozzare col caffè.
"R-ragazzo? Non é il mio ragazzo" dico tossendo.
"Si come vuoi, comunque ha fatto molte storie"
"Davvero?" Annuisce.
"Dovreste uscire una di queste sere" dice finendo anche il caffè.
"Non farai il mio Cupido" dico
"Ma tu sei il mio" controbatte
"É un'alta cosa" dico, lui alza gli occhi al cielo e non contesta.
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La campanella suona.
"Torniamo in classe" dice Liam alzandosi dalla sedia.
"Dobbiamo proprio?" Chiedo
"Si, lo abbiamo promesso al preside"
"Quell'uomo é un Santo" dico pensandoci.
"In effetti, ricordo la vecchia preside a Londra e non hanno nulla a che fare" dice Liam.
"Già" iniziamo a ridere, con la vecchia preside erano poche le volte in cui ne uscivo senza grandi conseguenze, e se succedeva era sempre per merito di Liam.
Arriviamo in classe e Liam si rivolge a Ryan.
"Amico, puoi andare vicino alla tua ragazza?"
"Certo, nessun problema" dice Ryan sorridendo e andando subito dalla sua bella.
"Austin, scali di un posto?" Chiede Liam a Austin.
Lui confuso lo fa e io così mi ritrovo tra Austin e Liam.
"Perché?" Chiedo al mio migliore amico.
"Almeno se esplodi ancora posso cercare di controllarti" dice gentile.
"Grazie" dico ridendo.
"Tutto bene?" Mi chiede Austin
"Si, grazie" mi sorride, e basta questo per rendere la mia giornata migliore.
"Cos'è successo stamattina per farti arrabbiare in quel modo?" Chiede
"Ecco..." Non posso dirgli di certo che é perché mi hanno svegliato male quando lo stavo sognando.
"Mi hanno svegliato male" mezza verità.
"Ne terrò conto" dice ridendo.
Passiamo tutta la giornata parlando e scherzando.
Ogni tanto sento qualche piccola allusione dagli altri che decido di ignorare.
Ad un certo punto mentre stiamo uscendo dell'istituto dice:
"Sabato sera ti passo a prendere?"
"C-certo" dico
"Bene, poi domani ne parliamo ok?" Annuisco
"Ciao" mi bacia la guancia e se ne va.
"Oh mio Dio" dice una voce dietro di me, Jess.
"Sabato mattina preparati, veniamo da te!" Esclama Mad
"Eh?"
"Ora dobbiamo andare, ma poi ne parliamo" urlano allontanandosi.
Quando arrivo a casa mi lavo, faccio i compiti, ceno con la mia famiglia e vado a dormire.
Ora, sdraiata sul mio letto, penso quanto la mia vita stia diventando magnifica.
Tutto verrà dettato da come andrà il tuo appuntamento di sabato.
Proprio così! Non vedo l'ora!
Angolo autrice:
Ciao a tutti! Mi scuso per la lunghezza del capitolo, ma soprattutto per la lunga attesa, le prossime volte cercherò di essere più veloce, lo prometto.
Come vi é sembrato il capitolo questa volta? Fatemelo sapere e lasciate una stellina se volete che continui il più presto possibile, almeno ci proverò...❤️❤️
Grazie mille
Alla prossima 😍
_IlMioNomeSG_
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