Yang
PoV Xander:
Il viaggio verso l'isola di Patch è durato relativamente poco, siamo giunti sull'isola il pomeriggio e abbiamo passato lì il resto della giornata, cercando di riposarci al meglio. Abbiamo poi deciso di rimetterci in cammino la sera stessa.
Capendo però, che non fu la migliore delle idee, ci accampammo in uno spiazzo e ne approfittammo per parlare un po', è vero che il ragazzo misterioso non ricorda il suo nome, ma volle comunque la smettessi di chiamarlo in modo così vago, così decise di optare per un soprannome semplice e facile da ricordare: Es.
Il viaggio sarà ancora lungo, abbiamo ancora un giorno di camminata per raggiungere casa Xiao Long. Chi immaginava che quest'isola fosse così grande?
Ormai dovrebbe mancare poco, ma abbiamo deciso comunque di accamparci per questa notte, davanti ad un bel falò. Es mi è sembrato subito una persona gentile in fondo, anche se non ha peli sulla lingua quando parla, sembra molto onesto con se stesso e con gli altri. Ad un certo punto mi fece una domanda, il motivo del perché sono partito. E così spiegai per filo e per segno tutto quel che successe nei mesi precedenti, e lui molto cordialmente, ascoltò il racconto. Non nego che ad una certa mi sentivo male nel rimembrare, ma come un vero amico mi ha dato una pacca sulla spalla, consolandomi.
-Grazie Es.-
Lui mi sorrise, per poi guardare verso il falò e fare una cosa che non mi sarei mai aspettato: togliersi il cappuccio, rivelando sotto di esso dei lunghi capelli dal colore verdastro e occhi verde scuro; non sembra tanto più grande di me, avrà all'incirca vent'anni anni. Mi guarda con la coda dell'occhio, non togliendosi la sua espressione neutrale.
Es: Dopo quel che ho saputo, sento di potermi fidare, non hai affatto l'espressione di uno che mente su cose tanto delicate. Credimi, sono molto dispiaciuto per tua sorella, ma comprendo anche il tuo desiderio di ricongiungerti con questa "Yang".
È strano, sai? A sentir parlare di amore, provo come una certa nostalgia...
Forse nella sua vita prima di perdere la memoria, aveva una ragazza che amava, chissà.
Siccome lui si fida molto di me, preferisco essere totalmente sincero e aprire ogni mio interrogativo a lui, dato che è qualcosa accaduto la scorsa sera.
-Es, ti ringrazio delle belle parole, ma ho bisogno di chiedertelo.
Con chi stavi parlando la scorsa notte? Sembravi da solo, ma sono certo di aver sentito una seconda voce.-
Lui per un attimo sbarra i suoi occhi dallo stupore, per poi sospirare e alzarsi in piedi, portandosi una mano sui capelli.
Es: Avrei preferito dirtelo in un'altra occasione, ma a quanto pare non ho scelta... forza, puoi uscire.
Dopo aver pronunciato quella frase, lui chiude gli occhi per qualche secondo, e appena li riapre, le sue pupille si colorano di un colore viola scuro e il suo tono pare essere più adulto di prima, ma non è solo quello a stupirmi...
Es: Il destino sa essere parecchio ironico quando vuole, faccia a faccia col figlio di Jupiter!
Es non poteva conoscere mio padre, non sa nulla di questo mondo, quindi dev'essere qualcun altro, anche se questa cosa sembra assurda.
-Chi sei? E come conoscevi papà?-
Es: Ero un grande compagno e amico di tuo padre, mi chiamo Sayer Olympo! Piacere di conoscerti, giovane Alexander!
Questo nome non mi è affatto sconosciuto... ma certo! L'articolo di quel giornale! Sarebbe lui quel famoso Sayer? Oltretutto, il suo cognome è familiare. La cosa più importante, al momento è solo una.
-Quindi... cosa dovresti essere? Una doppia personalità, o qualcosa del genere?-
Sayer: Ragazzo, così mi offendi! Avevo un corpo tutto mio un tempo. Ti posso dire che sono una sorta di... spirito, mettiamola così!
Vedere Es comportarsi in quel modo e con quelle movenze così innaturali, è strano.
Sayer: Tempo addietro fui ucciso da un uomo che non avevo mai visto prima... Non guardarmi in quel modo! Chiunque può essere preso alla sprovvista e morire da un momento all'altro! Fortunatamente, ricevetti una "grazia" da colui che ha fondato le scuole, il professor Ozpin.
Vedi, ci sono diversi uomini in questa società che sono fedeli ad Ozpin e alla sua battaglia per difendere il mondo: Qrow Branwen, il generale Ironwood, tuo padre, e infine il sottoscritto.
E non per vantarmi! Ma tra loro, credo di essere stato il più fedele e vicino a lui, tanto che volle farmi dono di questa "grazia", che si tratta di una piccola parte della sua maledizione.
Ogni volta che Ozpin muore, la sua anima si trasferisce in un altro corpo, uno che sia compatibile con lui. Io ho fatto la stessa cosa! Forse in modo più... "opportunistico". Es non ha alcun ricordo del suo passato e della sua vita, è una mente vuota, così ho pensato che usare il suo corpo come mio contenitore fosse un'ottima idea... e forse un po' mi odia per questo... Ma in fondo sono un bravo coinquilino!
E scoppia subito dopo in una grassa risata, non sembra star mentendo, però ha ragione su una cosa, è stato molto opportunista. Mi chiedo chi sia stato ad ucciderlo, se era nel team di papà, doveva essere un mostro. E se la sua "grazia" è partita da Ozpin, significa che quest'ultimo non è morto davvero, mi chiedo come faremo a riconoscerlo, potrebbe essere chiunque.
Sayer: So che le mie azioni possono sembrarti sbagliate o controverse, ma credimi... c'è in gioco il destino del mondo, ho bisogno di trovare Ozpin e Jupiter. E... vorrei tanto rivedere mio figlio.
A quell'affermazione, faccio quindi la fatidica domanda.
-Tuo... figlio?-
Sayer: Certo! Credo sia poco più grande di te, si chiama Achilleus!
Sbarro completamente gli occhi se ripenso a quella potenza, quello sguardo... quello con cui sto parlando, è suo padre! Deglutisco e lui, notando perché fossi così sconvolto, mi chiede cosa c'era che non andava. Allora gli raccontai che conoscevo Achilleus, non eravamo amici, più conoscenti, però Sayer sembra felice di sapere che il figlio si trovi in buona salute, anche se non ho idea di che fine abbia fatto. La sua espressione è piena di nostalgia, immagino che voglia rivederlo a tutti i costi, come biasimarlo in fondo. Dopo poco, decide di "lasciare il posto" ad Es, e questo mi sembra sofferente, possibile che "fare a cambio" fosse così faticoso? Riuscirò ad andare a fondo di questa faccenda, ma ora devo concentrarmi sui miei obiettivi, non mi resta che dormire e attendere l'in domani.
La mattina dopo...
Ormai ci siamo, superato questo bosco, stando alle indicazioni ricevute, dovremmo arrivare lì a breve. Ecco la casa! Sembra costruita tutta in legno, ed è parecchio grande, con un magazzino a fianco dell'abitazione; ricorda un po' la mia, per questo percepisco una certa aura familiare.
Faccio che avanzare verso la porta, ma noto Es essersi fermato, restando nascosto dietro un albero.
-Tu non vieni?-
Es: Questa faccenda riguarda solo te, e poi... non mi conoscono, preferisco non attirare l'attenzione su di me. Resterò nascosto qui nei dintorni.
Dice distogliendomi lo sguardo, per poi arrampicarsi sulla chioma, restando seduto sui rami. Non posso rimproverarlo di ciò, all'apparenza non da una bella impressione, ma posso confermare che è solo la copertina del libro. Annuisco e torno a fissare la porta, una volta arrivato davanti, prendo un bel respiro e busso. Mentre attendo risposta dall'altra parte osservo le aiuole con dentro vari fiori, sembrano ben curati, per questo l'aria è pulitissima.
Finalmente la porta si apre, davanti a me appare un uomo alto: dai capelli biondi e occhi blu; indossa pantaloncini cargo marroni con una cintura marrone scuro, scarpe nere, una bandana rossa sul braccio sinistro e un giubbotto di pelle marrone sopra una camicia marrone chiaro con la manica destra tagliata. Per l'armatura, indossa uno spallaccio di metallo e un guanto marrone senza dita tutto sul braccio destro. Pare essere il padre, senza volerlo si è creato un silenzio imbarazzante, che è lui a rompere.
Taiyang: Posso aiutarti?
-S-salve, signor Xiao Long, mi chiamo Alexander, sono un amico di Ruby e Yang, sono... venuto a trovarle...-
Lui in un primo momento sembra stupito, ma poi sorride, facendomi spazio.
Taiyang: Oh? Ma certo, entra pure! Ruby, tesoro! C'è qualcuno che vorrebbe vedervi!
Dalla rampa delle scale scende in un lampo, come un vortice di rose rosse la piccola ragazza dagli occhi argenti, sembra parecchio felice di vedermi, tanto che mi salta al collo, abbracciandomi forte, e per poco non cadevo...
Ruby: Xander! Sono così felice di vederti, ma... sei diventato più alto! E anche più figo!
Mi gratto la nuca un po' imbarazzato, ringraziandola. Però ha ragione, all'inizio Ruby era poco più piccola di me, adesso sembro molto più alto di prima. Non me ne sono neanche accorto in tutto questo casino...
Il padre si schiarisce la voce e Ruby mi presenta così a lui.
Ruby: Papà, questo è Xander, Xander, lui è papà!
E subito dopo stringo la mia mano con l'uomo, ha un espressione più serena adesso.
Taiyang: Mi fa davvero piacere che qualcuno venga a trovarci di tanto in tanto. Sarai stanco dopo un viaggio simile, Alexander, vuoi mangiare qualcosa?
-No grazie, molto gentile, ma non ho fame!-
Mi guardo poi intorno, notando che manca qualcuno all'appello, la ragione per cui sono venuto qui.
-Yang è in casa? Mi piacerebbe vederla.-
Improvvisamente l'atmosfera si fa più cupa, dopodiché Ruby mi invita a seguirla al piano di sopra. Il padre ovviamente mi fa solo una piccola raccomandazione: trattarla normalmente, non come un'invalida, e ci mancherebbe altro...
Arrivati davanti alla porta della sua stanza, Ruby mi invita ad aspettare, entrando lei per prima, forse voleva prima avvertirla. Mi sembra di sentirle parlare.
Ruby: Ehi sis, c'è qualcuno che vorrebbe vederti.
Yang: Ho già detto che voglio restare sola!
Ruby: Yang... si tratta di Xander. Ha fatto tanta strada per venire a trovarci!
Yang: Che cosa, Xander?! E va bene, fallo entrare...
La sorellina si affaccia all'uscio della porta, invitandomi ad avanzare. Yang è seduta sul suo letto , con una felpa che le copre l'addome e la parte mancante del corpo. La sua espressione è... diversa, molto diversa dal solito. Prima era sempre solare, divertente e allegra, adesso... è spenta, triste e vuota.
Che cosa ti hanno fatto per ridurti così...? Sto cercando con tutto me stesso di trattenere la rabbia, chiunque sia stato la pagherà! Che cosa avete fatto della mia Yang sorridente?!
La bionda si rivolge alla sorella con tono basso, dicendole di lasciarci soli. Ruby annuisce, rivolgendomi un leggero sorriso e chiudendo la porta alle sue spalle.
Yang: Siediti.
Mi dice con lo stesso tono usato con Ruby, così prendo posto su una sedia lì accanto, sfilandomi il fodero della spada e il fucile e riponendoli accanto a me.
-Come stai?-
Yang: Come vuoi che stia? La vita sembrava dura, ed ora ha voluto darmi la sfida più difficile da superare, ma sono viva, questo è l'importante, credo...
Istintivamente afferro la sua mano sinistra, stringendola piano e portandola davanti al mio viso.
-Per me è molto importante.-
E per la prima volta da quando sono arrivato, accenna ad un leggero sorriso, anche se un po' forzato. Dopodiché riprende a fissare il vuoto.
Yang: Ti ringrazio per essere venuto. Devo confessarti che non sono stati mesi facili, e non lo sono tutt'ora...
Sono venuti vari nostri amici a trovarci, ma sono rimasti per poco, Ruby invece mi è stata accanto per tutto il tempo, è una brava sorellina...
L'ultima cosa che ricordo di quella notte: è io che cercavo di aiutare Blake, era stata aggredita da un uomo, lo stesso che mi ha fatto questo.
Appena volge lo sguardo verso l'arto mancante, i suoi occhi si sbarrano completamente e la sua espressione si colora di puro terrore e subito dopo caccia un urlo dovuto allo spavento. Una crisi, devo riuscire a calmarla! Cerco di portarla a me per abbracciarla, mi auguro che un po' di calore umano possa consolarla. Subito dopo la sento singhiozzare, sta sicuramente piangendo. Porto la mano dietro la sua testa, carezzandole i capelli e cercando di consolarla meglio che posso, per poi provare ad incrociare lo sguardo con il suo.
-Hai la mia parola, non ti lascerò più andare, ti starò vicino e giuro sulla mia vita che ti farò tornare il sorriso...-
Dopo poco, pare essere riuscita a calmarsi, le asciugo le lacrime e lascio che si stenda un po'. Poi i suoi occhi viola incontrano i miei e riprende finalmente a parlare.
Yang: Quando mi sono risvegliata, Ruby era ancora svenuta in seguito... a quella cosa successa, Weiss è stata portata ad Atlas da suo padre, mentre Blake... se n'è andata.
La domanda che mi sorge spontanea è solo una.
-Cosa vuoi dire con "se n'è andata"?-
Yang: È scappata, ci ha abbandonate in quel posto.
Il suo tono si è fatto più cupo e i suoi occhi sono diventati rosso sangue.
Yang: Lei lo sapeva! Sapeva di quanto avessi sofferto per l'abbandono di Raven, per la scomparsa di Summer! Mi sono confidata con lei, perché pensavo di aver trovato un'amica che non mi avrebbe abbandonata, e invece se n'è andata come tutti! Come la codarda che è! La odio!
Alza la voce e urla tutta la sua frustrazione, non posso biasimarla... Forse colui che ha portato via il braccio a Yang, avrà fatto una cosa orribile, ma Blake... ha fatto il danno più grande, quello psicologico. Non la conoscevo, e forse è meglio così, ma cazzo... credo sia la prima volta che ho l'impulso di colpire una donna.
-Voglio dirti una cosa: se pensavi che una persona simile potesse minimamente sembrare "amica", allora stavi sbagliando a considerarlo, Yang. Le persone come lei non possono cambiare, credono che la soluzione a tutto sia fuggire dai problemi, è una cosa che non ho mai sopportato.-
L'avevo capito sin dal primo momento che tipo di persona è Blake, nonostante non ci abbia mai parlato: è una persona tossica, quello di cui Yang non ha assolutamente bisogno, perché il solo sentirla nominare, la porta a stare male.
Il mio discorso sembra averla calmata, infatti riprende a parlare.
Yang: Voglio essere sincera, ho sentito molto la tua mancanza, e il fatto che non fossi venuto a trovarmi prima, mi ha fatto parecchio arrabbiare, ce l'avevo anche con te.
Poi però... Ruby mi raccontò di cosa era accaduto alla tua famiglia, e in quel momento... mi sono sentita un'insensibile. Credevo di essere l'unica ad aver sofferto in questi mesi, ma forse tu sei stato anche peggio... mi dispiace per tua sorella, e mi dispiace per aver dubitato di te...
Sospiro ripensando a cosa ho dovuto passare nei mesi precedenti, ma ormai è acqua passata, o quasi. No, non lo è per niente, ma devo farmi carico delle emozioni e proseguire con i miei obiettivi.
-È vero, ho sofferto molto, ma io vivo con la speranza. Una parte di me pensa che non tutto è perduto, forse Arya è laggiù da qualche parte, che mi sta aspettando.-
Yang: E allora perché sei qui con me...? Stai perdendo tempo!
Quella domanda mi fa leggermente sorridere, il fatto che mi ponga questo quesito è divertente, non perché voglia prenderla in giro. Ho represso questi sentimenti per molti mesi a causa del lutto, ma dopo aver ritrovato la speranza, ho ritrovato anche me stesso e di conseguenza, il mio amore per Yang.
La ragazza che da quando sono entrato a Beacon si è subito fatta avanti per aiutarmi ad aprirmi come persona, mi ha sostenuto, mi ha ascoltato. Se non fosse per lei e i miei amici, non sarei qui oggi. Prendo un profondo respiro e afferro la sua mano, dicendole finalmente quello che volevo dirle da molto tempo.
-Perché ti amo, Yang.-
Sbarra completamente gli occhi alla mia rivelazione. Io mi metto a fianco del letto, inginocchiandomi e tenendo stretta la sua mano tra le mie.
-Dal primo momento in cui ti ho vista, ho subito sentito qualcosa di particolare, fu solo quando ci fu quel bacio, che capì veramente i miei sentimenti per te. Da quando sono partito, non ho smesso di pensare per un secondo a te, avevo bisogno di rivederti...-
Sul suo viso vedo una lacrima rigarle il viso, non ho idea se si tratti di tristezza, shock, oppure felicità, ma non ho finito col mio discorso.
-Ti sei sentita tradita, e hai perso una parte di te, oltre che il sorriso... Io sono qui perché voglio essere la luce che illuminerà nuovamente il tuo cammino, voglio... voglio vederti sorridere nuovamente! Voglio che tu stia con me...-
Porta con la sua mano sulla sua guancia, mentre scorgo chiaramente un sorriso, un sorriso di gioia. Quel sorriso di cui mi sono innamorato. Mi da l'impressione di aver sempre voluto questo momento, con la persona giusta. Porto anche l'altra mano sull'altra guancia e le nostre labbra, come a volersi richiamare, si uniscono in un bacio.
È una sensazione stupenda, quasi magica, mi stacco da quel bacio per scendere verso il suo collo, andando a lasciare dei baci leggeri, e lei in risposta mi stringe i capelli. Ho l'impressione che ci siamo solo noi in questa stanza, in questo mondo, in questo universo. Solo io e lei... non potrei desiderare di meglio.
Una voce ci interruppe, così ci separiamo all'istante, è Ruby! Per poco non ci ha visti...
Ruby: Ora di pranzo!
Il suo sguardo però, fa intendere che sta sospettando qualcosa, visto il suo sopracciglio alzato. Per cambiare discorso, Yang annuisce sorridendo, ed io resto al suo fianco mentre scende le scale. Nonostante la mancanza del braccio destro, è piuttosto autosufficiente.
La giornata passa in fretta, Taiyang, questo è il nome del padre, sembra avermi preso in simpatia, il che mi rende felice, pensavo fosse il classico papà che spara frasi del tipo: "Stai lontano dalle mie figlie", o qualcosa del genere.
Nonostante tutto, sembra essere un papà protettivo e premuroso, un grande uomo, proprio come mio padre. Mi disse che potevo stare qui tutto il tempo che volevo, visto che notava Yang più serena a pranzo, la cosa mi ha reso molto felice.
Yang si è dedicata ad alcune piccole faccende in casa, il massimo che può fare viste le sue limitazioni. Ruby ed io, invece, abbiamo passato la giornata a raccontarci delle rispettive avventure, il tutto mentre davamo una mano in casa, va bene che sono l'ospite, ma non voglio di certo battere la fiacca.
Anche Ruby mi confessò che la mia presenza aveva una buona influenza sulla sorella, la notava più felice. E dire che sono qui da solo un giorno. Forse avrei dovuto dirgli cosa provo per Yang? O è così palese da essersene già accorta? Rimarrò col dubbio.
Ruby intende partire per un viaggio col resto del team JNPR, non se la sentiva di lasciare Yang da sola con suo padre, ora che ci sono io si sente più serena. Mi chiese anche di non dire nulla alla sorella e nemmeno al padre, non voleva essere fermata.
Perché mai dovrei fermarla o rimproverarla minimamente per questo? Ho fatto la stessa identica cosa con i miei genitori, forse sarà sbagliato, ma so già che papà mi avrebbe tenuto sotto una campana di vetro per il mio bene. E non lo avrei accettato per nulla al mondo.
Ormai è sera, abbiamo cenato da appena un'ora, e adesso è il momento di andare a dormire. Devo dire che Taiyang cucina benissimo, anche se un po' rimpiango la cucina di mamma...
Forse dovrei portare qualcosa da mangiare anche ad Es, come farà a cavarsela la fuori da solo?
Hanno deciso di darmi una camera tutta mia, è vicina a quella delle due sorelle, al secondo piano. Da qui riesco a vedere l'albero dove è appostato il mio compagno di viaggio, chissà se sta già dormendo, ma è meglio non farlo entrare di nascosto, potrebbero insospettirsi...
Il padre delle due ragazze ha voluto prestarmi uno dei suoi pigiami, peccato mi vadano un po' larghi... probabilmente se avessi mantenuto lo stesso fisico di sei mesi fa, a quest'ora mi andrebbero perfettamente.
Mi pare di vedere la luce della camera di Yang ancora accesa, andrò a darle la buonanotte. Silenziosamente, apro la porta della mia camera, ma appena il mio sguardo cade verso il basso, mi accorgo di non essere solo, in mia compagnia c'è il cane della famiglia: Zwei, un adorabile sacco di peli nero e bianco, credo sia un corgi, vista la piccola taglia.
Mi guarda con i suoi occhioni mentre scodinzola allegro, mi ricorda un sacco Abel, il nostro scoiattolo... cavolo, come mi manca... Mi abbasso verso il cagnolino e lo accarezzo sulla testa, per poi incamminarmi verso la camera di Yang. Zwei però mi supera e spinge la porta con la testa, facendomi notare che è già aperta, dopodiché si mette seduto davanti all'uscio. Però, è un cane molto intelligente!
La bionda è seduta sul letto e sta guardando fuori dalla finestra, con un leggero sorriso stampato sulle labbra. Si gira poi nella mia direzione, non levandosi quel dolce sorriso ed io lo ricambio, avvicinandomi.
In quel momento afferra la mia mano destra e mi tira a sé, finisco sul suo petto, mentre la sua mano non smette di accarezzarmi i capelli. Nonostante fosse una ragazza solare e allegra, in questi suoi gesti percepisco una chiara richiesta d'affetto.
Finisce per sdraiarsi, ed io sono letteralmente sopra di lei, più la guardo con quell'espressione così dolce e più mi innamoro di lei, mi chiedo come ho fatto a fare a meno di lei per tutto questo tempo. Ci siamo solo io e lei, e nessun altro... La passione scatta, le labbra si uniscono e le nostre mani vanno a congiungersi sulle lenzuola, è un'attrazione magnetica, non possiamo stare lontani l'uno dall'altro. Lo reclamiamo noi... e lo reclamano anche i nostri corpi, nonostante sarà la prima volta per entrambi...Mi alzo, mettendomi in ginocchio davanti a lei e levandomi la maglietta, subito prova a tastare i miei pettorali con il suo unico arto, e nonostante l'assenza dell'altro, subito ci prende gusto. Così riprendo successivamente a baciarla, e lei cerca con difficoltà di spogliarsi, mentre famelici come due bestie, cerchiamo di soddisfarci a vicenda: tra baci, morsetti e tocchi delicati. Per noi è durata un'eternità, ma teoricamente dovrebbero essere passati poco più di dieci minuti. Ed è stato... fantastico! Sono esausto... è molto più estenuante di quanto immaginassi, mi manca l'aria e il mio corpo va ancora a fuoco. La stessa cosa vale per lei, che tiene la testa appoggiata al mio petto, quasi come a voler ascoltare il mio battito. E credo di averne saltati alcuni... la porta è rimasta aperta per tutto il tempo! Oh merda...
-Siamo sicuri.... che nessuno ci abbia sentiti?-
Lei alza lo sguardo verso di me, stampandomi un altro bacio leggero sulle labbra.
Yang: Puoi stare tranquillo, papà e Ruby dormono come due sassi... Forse.
-Cosa...?-
Yang: Dai! Sto scherzando!
È un sollievo, spero solo sia vero...
Ma cosa dico? Al diavolo le preoccupazioni, questa è stata la serata più bella della mia vita! Con la ragazza che amo più al mondo. La mia mano destra si posa sui suoi morbidi capelli biondi e lei pare quasi strusciare la testa sul mio petto.
Sto guardando il soffitto, cercando di contemplare quanto è accaduto, Yang poi alza lo sguardo verso di me. Questa volta il suo sorriso è sincero, puro e carico di gioia. Una sola frase, pronunciata dalle sue labbra, serve a rendermi il ragazzo più felice al mondo.
Yang: Ti amo...
Le lacrime a quel punto escono quasi spontanee, questa volta non è disperazione, ma autentica gioia... per la prima volta dopo tanto tempo, sono felice... felice della mia vita!
Lei naturalmente si preoccupa vedendomi piangere, ma la rassicuro immediatamente portando la mano destra sulla sua guancia.
-Ti amo anch'io...-
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