L'inizio della fine
PoV Arya:
Le parole di Raiden non hanno lasciato spazio ad alcuna interpretazione, la sua era una chiara dichiarazione di guerra, vuole prendere il posto di papà. Forse non lo farà oggi, ma un domani... chissà.
Il pubblico nello stadio non fa che fare il tifo per lui, anche dopo essere stato portato via dai paramedici.
Mi alzo dalla mia postazione e corro verso l'infermeria, la stessa dove era stato medicato Alex. Davanti alla porta ci sono proprio mio fratello e Viria, non penso sappiano qualcosa riguardante Raiden, ma chiederò ugualmente.
-Allora... come sta?-
Viria: Non ci hanno ancora fatto entrare.
Sconsolata, abbasso le orecchie da volpe e guardo a terra. Ha combattuto come un leone, ma ora ho paura... che in futuro possa avere dei problemi.
La mia compagna e Alex mi mettono una mano sulla testa, cercando di consolarmi. Forse dovrei chiedere riguardante le ricerche, ma al momento mi importa solo del mio raga-... compagno! Stavo per dire compagno! Nel mentre cerco di ascoltare dentro la stanza, ma sento anche mio fratello e Viria discutere.
Viria: Le ricerche non ci hanno portati da nessuna parte.
Xander: Viria, il problema di fondo è che non sappiamo nemmeno da dove partire. È possibile che si siano mobilitati ancor prima di noi, e adesso staranno cercando di rendersi anonimi. Inoltre Mercury, unico sospettato, è stato trasferito in un altro ospedale.
Viria: E allora cosa possiamo fare?
Xander: Non lo so, ragazze... non lo so... Ero partito col presupposto di voler aiutare Yang, ma forse ora come ora, non posso fare nulla!
Povero Alex, quando fa così, so che poi si butterà parecchio giù. Vado da lui e lo afferro per le guance.
-Fratellone, prendi un bel respiro e calmati. Magari ora non possiamo fare nulla, ma forse dopo potremo metterci tutti insieme a cercare qualche indizio.-
Sembra aver capito, sospira chiudendo gli occhi e poi incrocia nuovamente lo sguardo con il mio.
Xander: E va bene... Cosa mi suggerisci di fare?
-Potresti tornare in dormitorio e riposarti un po', io resterò a sorvegliare Raiden e ti dirò come sta.-
Viria: Conta anche me, così evitiamo che faccia...
Ci guardiamo negli occhi e pronunciamo all'unisono una sola frase.
-Cose da Raiden.-
Xander: Cose da Raiden.
Viria: Cose da Raiden.
La cosa ci fece anche ridere un po'.
Xander si congeda da noi e il dottore ci invita ad entrare.
Ci sediamo su delle sedie poste vicino al lettino dove riposa Raiden.
Se mio fratello era solo bendato un po' sulle braccia e il petto, il nostro amico rosso è direttamente una mummia. Non pensavo che potesse riportare tutte queste ferite.
Mi viene spontaneo afferrare la sua mano che sporge dal bordo, non sento alcuna sua stretta, ma spero che possa sentire almeno il mio calore. Il dottore ci rassicura, comunicandoci che non era in pericolo di vita, con qualche giorno di riposo sarebbe tornato come nuovo. L'anziano signore esce dalla stanza, lasciandoci sole con lui.
Senza volerlo, mi uscì fuori una frase che forse, col senno di poi, non dovrei dire ad alta voce, per paura che Raiden si svegli.
-Non trovi che sia... bellissimo?-
La mia compagna mi guarda perplessa, poi mi fa un leggero sorriso.
Viria: Qualcuna qui si è presa una cotta!
Cosa?! Come ha fatto a capirlo?! Sento di essere sbiancata dallo spavento e dall'imbarazzo.
-N-no! Non è come sembra!
Non si leva quel sorrisetto dalle labbra e poi si mette a sogghignare divertita.
Viria: Dai Arya, rilassati! Non c'è nulla di male. Perché invece non mi racconti di come hai fatto a innamorarti di lui?
Okay, sono stata messa all'angolo. Poi non mi piace mentire a Viria, lei è sempre così onesta.
-È difficile a spiegarsi Viria... All'inizio non riuscivo a sopportare le sue continue prese in giro, ma poi... quando mi ha salvata contro quella donna dei White Fang, ho capito che forse non era del tutto marcio. Oltretutto, riuscivo a percepire la sua tristezza e mi sentivo male per lui. Sai come si dice no? "Gli opposti si attraggono". Ho sempre pensato che il mio ragazzo ideale fosse uno come mio fratello, un principe azzurro, come quelli delle favole.-
Lei ascolta in silenzio ogni mio pensiero. Non è la prima volta che parliamo di ragazzi, ma ora c'è qualcosa di diverso. Raiden mi piace, non è uno di quei soliti manzi che girano per la scuola, come: Jaune, Neptune, Sun o Ren. Lui è molto di più...
-Sono davvero innamorata...-
Viria: Dovresti dirglielo allora.
-Cosa?! No! Non ci penso nemmeno!-
Viria: Arya, i sentimenti non possono essere repressi a lungo, un giorno all'altro dovrà saperlo. Credimi, sarà come togliersi un enorme masso dalla schiena.
-E se non dovessi piacergli...?-
Viria: Non avrai nulla di cui rimproverarti, ci vuole molto coraggio per dire ciò che provi a colui che ti piace.
Percepisco una nota di tristezza nelle sue parole.
Si, è decisamente più strana rispetto a prima.
Credo di aver capito, ma forse non vuole parlarne, altrimenti me lo avrebbe detto subito. Però ha ragione, non potrò tenerlo nascosto per sempre.
-Sai cosa ti dico? Dopo questo torneo gli dirò cosa provo davvero! Non posso aspettare in eterno una sua risposta!-
Appena termino la frase, sento un'altra voce che prosegue, ma non sappiamo da dove venga.
???: Potresti alzare la voce? Non riesco ad origliare!
Viria apre la tenda accanto al lettino di Raiden e vediamo Achilleus anche su un lettino.
Appena incrociamo il suo sguardo, lui ci saluta con la mano.
Achilleus: Ciao!
-Non pensavo foste nella stessa camera. Tu come ti senti?-
Achilleus: Ho solo qualche costola rotta, qualche scottatura e i muscoli mi fanno male ogni volta che provo a muoverm- Ahia!
Si sono proprio conciati per le feste, non c'è che dire. Viria all'improvviso, si fa avanti per parlargli.
Viria: Senti... volevo ringraziarti per avermi salvata. Non pensavo che Shark volesse arrivare a tanto.
E il blu si mise a ridere di gusto, tossendo poi. Deve provare molto dolore anche quando ride.
Achilleus: Ehi bella, è tutto a posto! L'ho fatto con piacere! Ma se proprio vuoi ripagare il favore, puoi sempre uscire con me!
Sembra molto interessata, ma sembra che qualcosa la freni.
Viria: Ci penserò...
Non era un si e nemmeno un no. Ammetto che anche Achilleus è un bel ragazzo, ma mai quanto il mio rosso preferito.
Volgo il mio sguardo verso di quest'ultimo, wow... è davvero un bellissimo angelo quando dorme. Io e Viria cerchiamo di lasciare il blu riposare, ho l'impressione che ci vorrà un bel po' prima che Raiden si svegli.
PoV Xander:
Qualche ora dopo... Ore 18:30 camera del team XAVR.
Non riesco a trovare un filo logico a tutto quello che sta succedendo.
Ero partito con le migliori intenzioni; voglio davvero aiutare Yang, ma non so come fare... Ecco tornare Abel con un pezzo di carta tra i denti. L'ho mandato dall'altra parte a portare una lettera a Yang, cercando di aggiornarla sulle ricerche, dato che quei bastardi le hanno tolto persino lo Scroll, limitandole ogni contatto.
Apro il pezzo di carta e inizio a leggerlo nella mia mente.
-"Stai tranquillo, il fatto che tu voglia aiutarmi è già tanto, vorrei solo andarmene per dimostrare la mia innocenza.". Bravo bello, ottimo lavoro.-
Per premiare il mio animaletto gli do una nocciolina.
Purtroppo come metodo di comunicazione non è dei migliori, ma sempre meglio che non sentirla.
A breve dovrebbe iniziare il terzo incontro: Pyrrha vs Penny. Non che abbia tutta sta gran voglia di andare a vederlo. Arya la fa facile dicendomi di riposare. Abel si comporta in modo strano, guarda verso l'arena e sembra voler uscire.
Lo porto sulla mia spalla domandandogli cosa c'è che non va.
-Vuoi uscire? Abel, lo sai che è pericoloso là fuori.-
Sembra insistere, ma dal modo in cui si muove, sembra persino spaventato.
Non mi resta che assecondarlo, almeno per stavolta. Mi infilo la mia solita felpa con cappuccio e invito il mio animale a nascondersi là dentro.
-Cerca di stare buono, okay?-
Dopo un po', raggiungo finalmente l'arena. Sarà complicato trovare la strada giusta, questo posto è gigantesco. E questi corridoi sono davvero larghi, hanno un che di inquietante.
La cosa più macabra che sento... è l'aria, sento come un odore di morte, tristezza e malinconia. Ho un brutto presentimento, come se da un momento all'altro stesse per succedere qualcosa di brutto.
PoV Narratore:
Effettivamente il pensiero di Xander non era solamente una paranoia.
Nell'arena la situazione era agitata, soprattutto da parte di Pyrrha Nikos. Quest'ultima, poco prima dell'incontro, andò a trovare Raiden, che nel frattempo si era svegliato, dove ebbero una conversazione riguardante la loro rivalità.
Raiden: Hai visto? Sono riuscito a passare il turno! Vedrai, il nostro incontro sarà ancora più emozionante!
La determinazione del ragazzo la colpì, ma era servito solo a distrarla.
Poco dopo ebbe l'occasione di stare un po' col suo compagno Jaune, ma le emozioni dovute a quello che venne a sapere quel medesimo giorno, le fecero perdere il controllo dei suoi poteri, finendo per fare del male involontariamente al ragazzo. Aveva ricevuto da poco la notizia che lei era una possibile scelta per il potere della Maiden. Tuttavia Pyrrha non aveva ancora preso una decisione al riguardo e l'agitazione stava prendendo il sopravvento.
Nonostante quello, sembrava volersi concentrare solo sul combattimento imminente.
Nel frattempo, nei corridoi dello stadio stava succedendo qualcos'altro: Ruby Rose sorprese Mercury aggirarsi nei dintorni, ma la cosa era sospetta, dato che lui doveva essere tecnicamente in un altro ospedale. La ragazzina chiese al giovane perché si trovasse da quelle parti, ma non ricevette risposta da quest'ultimo, che pareva avere tutto, tranne che buone intenzioni. Fu quando i professori annunciarono l'inizio dell'incontro, che lui pronunciò una frase in particolare.
Mercury: Lo spettacolo comincia.
Ruby voleva tentare di correre via, ma il giovane gli tagliava la strada, non permettendole di passare. La ragazza allora ricorse al suo Semblence per darsi velocità, ma venne ugualmente fermata con un calcio. E appena cercò di chiamare aiuto col suo Scroll, questo venne distrutto da un proiettile.
Mercury: Teniamo questa cosa tra noi amici.
In quel momento un'altra figura stava correndo alle spalle di Mercury, imprecando contro quest'ultimo, era Xander, che fortunatamente passava da quelle parti.
Xander: Bastardo!
Il capitano del team XAVR saltò addosso al nemico, aggrappandosi al suo collo e cercando di tenerlo fermo, mentre urlava alla ragazza.
Xander: Scappa Ruby!
La rossa non perse tempo e corse via. Purtroppo, Mercury era molto più forte fisicamente, oltre ad essere più alto, quindi il confronto fra i due durò poco, dato che Xander venne ribaltato e poi scaraventato a terra di pancia. Appena il nemico provò a colpirlo alla testa col suo piede, il ragazzo dai capelli argenti rotolò verso destra, rimettendosi poi in piedi.
Mercury in quel momento, provò a colpirlo con diversi calci, che Alexander fu costretto a parare, incassando i pesanti colpi, non era predisposto al combattimento fisico e la differenza si vedeva.
Mercury: Uno spadaccino senza spada, è un guerriero inutile.
Affermò provocandolo.
Tuttavia il ragazzo non poteva cedere alle sue prese in giro, doveva tornare da Ruby e andare con lei ad avvisare qualcuno dell'accaduto.
Era appoggiato al muro, la sua unica via di fuga era una corsa rapida e disperata. Appena Mercury provò a colpirlo con l'ennesimo calcio, Xander si abbassò e prese a correre nella direzione della ragazza.
Fino a quando non arrivò alla porta, sentiva che il nemico era alle sue spalle, lo stava rincorrendo. Chiuse velocemente la porta dietro di sé e corse da Ruby, che era finita in ginocchio osservando l'arena.
Xander: Ruby! Presto, dobbiamo correre da... Ruby?
Notò subito dopo che la ragazzina stava piangendo, il tutto mentre diceva un nome con voce strozzata dalle lacrime.
Ruby: Penny...
Il ragazzo guardò scioccato la scena davanti a sé. Penny, che stava combattendo contro Pyrrha, era stata fatta a pezzi, ma non sembrava normale, era come se il suo corpo fosse fatto di metallo.
No... Penny era un androide e ora tutto lo stadio, gli spettatori a casa e il mondo intero lo sapeva. Xander cercò di consolare la compagna di scuola, senza successo.
Xander: Ruby...
Sussurrò il suo nome sottovoce, andandola a carezzarla sulla testa e provando ad abbracciarla.
Volse lo sguardo verso la porta appena questa si aprì e Mercury uscì da essa, col suo solito sorriso strafottente.
Xander: Tu...
Il nemico fece per andarsene.
Nel mentre i professori cercarono di chiudere i collegamenti, dato che la situazione stava degenerando, ma qualcosa non andava, tutte le apparecchiature parevano bloccate e non era possibile controllarle.
All'improvviso, su tutti gli schermi comparve un pezzo degli scacchi di colore nero e una voce femminile prese a parlare, quella della studentessa Cinder.
Cinder: Questa non è una tragedia. Questo non è stato un incidente. Questo è quello che accade quando affidate la vostra fiducia, la vostra sicurezza, i vostri figli. Agli uomini ce sostengono di essere i nostri guardiani. Ma, in realtà... non sono altro che uomini. I presidi delle nostre Accademie posseggono più potere della maggior parte degli eserciti, e uno di loro è abbastanza ardito da controllare entrambi. Si aggrappano a questo potere in nome della pace, eppure, cos'è appena accaduto? Il prodotto di una armata sintetica di una nazione, fatto a pezzi senza pietà dal miglior allievo dell'altra. Che bisogno avrebbe Atlas di camuffare un soldato come una ragazzina innocente? Dubito che i Grimm noterebbero alcuna differenza. E cosa, vi chiedo, viene insegnato da Ozpin ai suoi studenti? Prima uno smembramento, e ora questo? Cacciatori e Cacciatrici dovrebbero mostrare pietà e onore. Eppure non ho assistito a nessuna delle due. Quasi come se la sconfitta di Atlas nel Torneo da parte di Ozpin potesse aiutare le persone a dimenticare il suo colossale fallimento nel difendere Vale quando i Grimm invasero le sue strade. O forse, questo era il messaggio diretto al tirannico dittatore, che ha occupato, sospettato, il Regno con le forze armate. Onestamente non ho la minima idea su chi sia in torto e chi abbia ragione. Ma so che la sussistenza della pace è fragile. E i leader dei nostri Regni conducono i loro affari con le mani guantate di ferro. Come nativo di Mistral, posso assicurarvi che la situazione qui è... altrettanto sgradevole. I nostri regni sono sull'orlo della guerra, eppure, i cittadini sono lasciati all'oscuro. Quindi mi chiedo, quando i primi colpi verranno sparati, di chi potrete fidarvi? Dell'esercito? Del Re dei cacciatori? Un uomo che vi ha lasciati soli per anni per codardia? Non credo...
Gli schermi tornarono finalmente normali, ma ancora i collegamenti non erano stati ripristinati.
La situazione si stava facendo pericolosa, venne addirittura dato l'allarme, con un'allerta Grimm di livello nove, la più alta. Velocemente si scatenò il panico, dovuto soprattutto al fatto che un Nevermore aveva superato le difese e stava cercando di entrare dal tetto, colpendolo ripetutamente col becco.
Ozpin chiamò prima Iroonwood, ordinandogli di usare il suo esercito per difendere la scuola, mentre Jupiter, scosso dalla situazione, venne chiamato a combattere anche lui.
L'uomo enorme che fino a quel momento era rimasto in silenzio, si alzò con fare determinato. Per fare prima cosa, distrusse il vetro davanti a sé e fece un balzo verso l'arena, atterrando proprio al centro, l'impatto fu così forte da incrinare il terreno sotto di lui. Prese velocemente il suo Scroll e contattò la moglie.
Jupiter: Tesoro, ho bisogno della mia armatura.
La donna, che stava osservando la scena dagli spalti, rispose subito alla chiamata.
Gwynne: Ricevuto.
Dopo aver riattaccato, chiuse gli occhi per circa due secondi e appena li riaprì, schioccò le dita. E in quell'istante l'armatura del Re dei cacciatori comparve improvvisamente sul suo corpo, si era materializzata all'improvviso e già indossata, l'elmo comparve vicino a lui e l'ascia stava precipitando sopra la sua testa. Jupiter afferrò la pesante ascia al volo e indossò l'elmo con una sola mano.
Tutto questo era merito del Semblence di Gwynne. Il quale, le permetteva di spostare qualunque oggetto entro un determinato raggio d'azione, le bastava semplicemente ricordare alla perfezione quell'oggetto e sapere dove spostarlo precisamente, era un lavoro di precisione chirurgica.
L'uomo enorme guardò verso il Grimm, che nel frattempo aveva finito di sfondare le barriere ed era entrato. Pyrrha Nikos, era rimasta totalmente sconvolta da ciò che aveva involontariamente provocato, perdendo così la forza di combattere. Il Nevermore stava per piombare addosso alla ragazza provando a divorarla spalancando l'enorme becco, ma in quel momento si mise in mezzo Jupiter, che bloccò la bestia con entrambe le mani e tenendo aperto il becco. Attingendo alla sua forza sovrumana, riuscì a sollevare il mostro di peso e lanciarlo verso gli spalti, dove non nra più presente nessuno. Il Nevermore non si arrese e nell'istante in cui Jupiter stava per lanciare la sua ascia, un'altra figura spuntò colpendo il Grimm ad alta velocità, costringendolo ad arretrare.
Era Ruby Rose, che aveva in mano una delle lame di Penny, il suo sguardo era determinato e il suo spirito combattivo sembrava quello di una vera guerriera. Questo atteggiamento venne notato subito dal Re dei cacciatori, solo che lui vide un'altra figura al posto della rossa.
Jupiter: Summer...
L'enorme Grimm si stava riprendendo, ma appena cercò di rimettersi in volo, diverse capsule colpirono il dorso, facendolo crollare a terra e bloccandolo. Erano le capsule che contenevano le varie armi degli studenti, intenzionati a collaborare per abbattere questo pericolo.
Vicino alla rossa atterrò un'ennesima capsula, ma fu chi dovette prendere l'arma a farsi avanti, impugnando quella grossa spada a forma di chiave e la catena di una motosega, Alexander Cross.
Xander: È da prima che penso stia succedendo qualcosa di strano, il mio intuito non a sbagliato e questa volta la situazione è seria.
Sguainò l'arma tenendola impugnata con due mani avanti a lui, rivolgendosi poi a Ruby.
Xander: Ruby, so che sei triste per quanto accaduto, ma proprio per evitare che accada un'altra tragedia, dobbiamo combattere!
Incrociò lo sguardo con lei, e questa annuì non togliendosi quell'espressione di determinazione. Il ragazzo infine, parlò proprio al padre.
Xander: Papà, ti ho sempre guardato combattere da lontano, sapendo che potevi cavartela da solo, ma adesso non è più così. Intendo battermi al tuo fianco!
L'uomo, anche se non era visibile dato l'elmo che lo copriva, sorrise sotto i baffi e appoggiò l'ascia sulla spalla.
Jupiter: Questo è il mio ragazzo! Diamoci da fare!
Xander: Si!
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