𝑪𝒂𝒑 3
"Ciao mister Anthony Williams. Hai tentato di fare il birichino? Adesso, ti farò vedere io contro chi ti sei messo!" rise malvagiamente un'ombra che man mano si fece sempre più vicina, la sua risata lugubre mi fece accapponare la pelle, "Forza, è arrivata l'ora di giocare un po' con il bambino!"
Urlai disperatamente mentre mi dimenai per cercare di non venir preso da quegli uomini senza scrupoli che, ahimè, mi avevano già circondato. Allungarono verso di me quelle loro manacce, mi afferrarono e mi trascinarono via verso l'interno di una nuova stanza, mi misero sotto a un enorme casco e mi legarono affinché non potessi scappare.
Mi avevano rapito, ora, ero chissà dove e con chissà chi.
Mi sentivo in pericolo e sapevo che sarebbe accaduto qualcosa di brutto da lì a poco.
Quella era la fine!
Mi svegliai di soprassalto dal letto, ero completamente sudato e con il cuore che non voleva smettere di rallentare di battere. Addosso avevo ancora un tal terrore che mi smorzava il fiato, mi tastai terrorizzato la testa per vedere se addosso avessi avuto quel maledetto casco infine cercai nella stanza della mia camera da letto l'ombra con la risata malefica e le altre inquinanti persone.
Solo dopo qualche minuto, mi resi conto che si era trattato di uno stupido sogno o probabilmente un'allucinazione. D'altronde Raymond e Martin proprio quel giorno mi avevano iniettato un siero, quindi magari... potrebbero aver sbagliato qualche passaggio provocandomi poi quest'allucinazione?
Miranda, svegliatasi per via delle mie urla, mi confortò e mi abbracciò e, solo dopo essersi accertata che stessi bene e che mi fossi tranquillizzato, si riaddormentò.
Io, invece, passai il resto della nottata a pensare e ripensare a ciò che mi aveva appena turbato, dalla rocambolesca fuga per i corridoi di quel lugubre palazzo, a mia sorella Caitlin e allo strano uomo che nell'allucinazione che aveva programmato il mio rapimento. Ma, più di ogni altra cosa...il nome e il cognome con i quali mi aveva chiamato, ovvero: Anthony Williams.
Williams, proprio come i coniugi Rory e Amelia, che le Leggende e io salvammo e riportammo nella loro epoca qualche mese fa.
Era solo una semplice coincidenza questa?
Be', essendo un allucinazione sì. Non poteva che essere altrimenti o, magari, stavo semplicemente perdendo il lume della ragione, proprio come aveva supposto il dottor Palmer.
Sospirai, sentendomi ancora molto scosso per via dell'accaduto, tuttavia, decisi che il giorno dopo sarei tornato dalla mia vecchia squadra per farmi dare delle spiegazioni... Ray non l'avrebbe passata liscia.
Quindi, anche se il giorno prima avevo esplicitamente promesso a mia moglie che sarei andato dalle Leggende per chiedere loro venia per il comportamento non troppo professionale del giorno prima, quella mattina avevo ben altro in testa che di certo c'entrava poco nel porgere loro le scuse.
Non appena mi fu possibile intercettarli, mi teletrasportai nella Waverider, le Leggende stavano ancora viaggiando all'interno della zona temporale e prima di andare a sistemare il successivo anacronismo, si erano presi un attimo di relax: mister Heywood e miss Jiwe erano in "cucina" e stavano amabilmente flirtando tra un pancake e un altro, Jax si era piazzato davanti allo schermo e stava guardando con attenzione la sua serie preferita, il Professore, non essendo assieme a loro, supposi fosse in laboratorio a studiare chissà che cosa, il capitano Lance conoscendola si trovava nel suo alloggio, Mick Rory, invece, era seduto su un gradino posto tra la cabina di pilotaggio e il mio vecchio studio, come al solito stava mangiando una ciambella e stava bevendo birra con vagabondaggine, mentre, la persona che stavo proprio cercando era lì a parlare con quest'ultimo nella sala di controllo.
Una volta essermi materializzato nella navicella, serrai un pugno, ero furioso con il dottor Palmer. Mi aveva somministrato qualcosa che quella notte mi aveva provocato l'allucinazione.
Mick fu l'unico ad accorgersi della mia presenza e iniziò a indicarmi. Raymond, vedendo il gesto fatto dall'amico, si girò e mi sorrise calorosamente, fu felice di vedermi ma allo stesso modo nei suoi occhi lessi stupore, non si sarebbe certo aspettato di vedermi in così poco tempo.
Si sbalordì ancora di più non appena gli sganciai un bel destro dritto in faccia. Mi risultò strano prendere a sberle i miei amici quando solitamente ero sempre io a riceverne da tutti.
"Bel colpo. Così mi piaci Inglese!" esultò euforico Mick e non feci a meno di notare il suo sguardo esaltato. Sicuramente si sarebbe aspettato che quel gesto tanto avventato potesse provocare la nascita di una rissa che lui senza indugio si sarebbe gustato.
"Rip.... mah! Che intenzioni hai? Che cosa vuoi fare? Che cosa ti ho fatto? Sei impazzito?" domandò un Ray spaesato non capendo il motivo di così tanta violenza.
Tentai di rispondergli ma inaspettatamente sentii una voce femminile all'interno della mia testa che mi supplicò di non continuare.
"Chi sei?" domandai sorpreso.
"Capitano, sono io!" parlò nuovamente la persona in comunicazione telepatica con il sottoscritto.
"Tu?!? Che ci fai nella mia testa?" chiesi a voce alta, incurante di tutti gli altri che mi stavano osservando come se fossi stato un caso disperato, da ospedale psichiatrico oserei dire.
Distratto da quella insospettabile novità, non mi accorsi che Sara ci aveva raggiunti, l'I.A. della Waverider, con molta probabilità, l'aveva avvisata della mia presenza e dello scompiglio che stavo causando.
Per riuscire a fermarmi, il nuovo capitano mi diede un potentissimo pugno in pieno sterno che mi mise a K.O. in un solo secondo. A causa del colpo ricevuto, volai rovinosamente a terra sbattendo violentemente la testa.
"Mick! Potevi fermarlo. Forza portalo in cella, rimarrà lì finché non capiremo che cosa lo abbia fatto impazzire!" sentii dire da Sara mentre qualcuno mi sollevò da terra e mi depose con forza su una sua spalla, sentii le forze venirmi a meno e gli occhi chiudersi pian piano.
"Per perdermi lo spettacolo quando finalmente c'è qualcosa di bello da gustare?" disse il piromane.
Quelle furono le ultime parole che udii, dato che, con molta probabilità persi i sensi.
Proprio come era accaduto durante la notte precedente, mi trovai in una dimensione un po' diversa dal solito. Non ero sulla Waverider, non ero nel mio ufficio del Time Bureau a Star City, non a casa mia e di Miranda e né tanto meno sulla terra.
Ero finito in un posto dove era impossibile trovare un suo inizio e una sua fine, intorno a me l'unica cosa che riuscivo a visualizzare era il colore bianco che splendeva di una paradisiaca luce eterea. Un luogo pieno di pace e serenità capace di infondere tranquillità d'animo, un genere di tranquillità interiore mai provata prima di allora.
Ero per caso finito in paradiso?
Scartai immediatamente quest'idea, durante tutta la mia vita avevo ricevuto molte sberle e mai fino a quel momento mi avevano ancora portato dal Creatore e quella non era affatto un'eccezione.
Studiai ancora più attentamente tutto ciò che mi circondava senza riuscire ad avere nessuna informazione, finché, pian piano vidi in lontananza questa figura alta e snella, con meravigliosi capelli lunghi, mori e poco mossi, che si stava avvicinando a me con molta leggiadria, era la "persona" che poco prima mi aveva parlato.
"Salve mio Capitano!" esclamò gentilmente e sorridendomi con affetto mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi.
"Gideon?!? Com'è possibile tutto ciò? E tu... guardati, sei una persona in carne e ossa! Sei splendida fattelo dire." mi lasciai sfuggire, ammirandola a bocca aperta.
Era veramente...sexy, proprio come il Dottore definiva il suo TARDIS, ovvero, sexy...e Gideon certamente non era da meno.
Afferrai la sua mano e mi alzai senza alcuna fatica, come se il mio corpo fosse stato leggero come una piuma, finalmente mi trovavo faccia a faccia con la "persona" che più mi era stata accanto e che non mi aveva mai mollato in tutti questi anni passati all'interno della Waverider. Insieme avevamo passato momenti di estrema tristezza: mi aveva visto piangere per la morte della mia famiglia, mi aveva assistito in ogni singolo momento difficile o glorioso che fosse, lei era la mia roccia, il mio supporto morale e giorno dopo giorno LEI era diventata una parte di me: altri non era che la mia cara e tanto amata Gideon.
"Ne sono lusingata capitano!" le sue guance si colorarono di un lieve rossore.
Trovai questa cosa tremendamente eccitante e stranamente mi venne una gran voglia di toccare quella splendida creatura che avevo davanti a me, tuttavia, mi tolsi immediatamente dalla testa quest'idea.
Cielo!
Ero sposato con Miranda, come potevano frullarmi in mente queste cose?
Gideon rise divertita, come se mi avesse letto nel pensiero.
"Quindi...ehm...Come hai fatto a stabilire il contatto mentale con me? Spero che tu non abbia usato l'intrusione cognitiva, sai bene cosa ne penso a riguardo!" domandai curioso.
"Nessuna intrusione cognitiva Capitano Hunter, sì, ritiene che questo processo sia una barbara e ignobile tortura. Io non mi permetterei mai di utilizzarla su di lei, non le farei mai del male."
"Brava Gideon. Ma se non hai usato l'intrusione cognitiva, allora spiegami come hai fatto a stabilire questa connessione." volli comunque sapere.
"Ieri ho trovato un modo per poter stabilire questo contatto, l'ho attuato senza che si accorgesse di nulla ed è da ieri che sono con lei. Spero che non si dispiaccia."
"No, nessun dispiacere Gideon, anzi. Però, spiegami solo il perché di tutto ciò."
"Capitano, la conosco meglio di chiunque altro e so bene che ha bisogno di un gran supporto morale in questo momento così delicato... guardi cos'ha fatto oggi! Ha bisogno di una guida, di qualcuno che le stia sempre al fianco ed eccoci qui... con lei... mio caro capitano. Inoltre abbiamo vissuto tante avventure noi due insieme e non mi capacitavo di poter rimanere in questa navicella senza di lei." mi prese entrambe le mani e me le strinse.
"Adesso rimarrai nella mia testa per sempre? E se hai scelto di stare con me, chi guiderà le Leggende?" non sapevo se essere stupito, scioccato o chissà che altra cosa.
"Se mi vorrà per me sarà un onore stare con lei. Non si preoccupi per loro, ho la capacità di poter essere in entrambi i posti contemporaneamente. Però, capitano, promettimi che non alzerà più le mani contro i suoi amici!"
"Sai Gideon? Dopo tutte quelle che mi hanno dato loro...un piccolo sfizio me lo sono voluto togliere!" ci scherzai su, "Però..."
"Non mi menta, sono nella sua mente e conosco qualsiasi cosa e tutti i suoi pensieri."
Questa cosa mi spiazzò... quindi... questo significava che l'impulso di poterla toccare, stringerla a me e soprattutto di trovarla attraente che avvertii poco prima lo aveva sentito persino lei?
"Sì capitano, l'ho percepito!" esclamò per l'appunto, a quelle parole divenni rosso come un peperone, "Non temere. Ciò che prova lei, lo provo anche io!"
"Okay... ehm... Torniamo al discorso di prima: come sai pure tu mia cara Gideon, mi hanno fatto avere un'allucinazione questa notte. Chissà che cosa mi hanno iniettato!" esclamai.
"Così mi ferisci Capitano Hunter! Il siero è stato fatto sotto la mia più stretta direzione e ha la mia parola che ciò che ha visualizzato nel suo incubo è stato uno dei suoi vecchi ricordi che le hanno cancellato. Il dottor Palmer e il professor Stein non hanno fatto nulla se non ciò che lei gli ha chiesto il giorno prima, non hanno nessuna colpa." mi illuminò.
"Quindi mi stai dicendo che ciò che ho visto ieri...era in realtà una cosa realmente accaduta a me e a quella bambina?" domandai incredulo, mi ero immaginato e supposto qualsiasi altra teoria a riguardo, tuttavia mai mi sarei aspettato che si trattasse di un mio ricordo.
"Sì!"
"Sono un cretino! Me la sono presa con una persona che non ha colpe. Che bello!" mi sentivo uno straccio.
"Sue testuali parole. Provi a dar retta a miss Coburn Hunter e va a chiedere loro scusa." mi consigliò, ammagliandomi con il suo splendido sorriso.
"È sempre più saggia di me quella donna." dissi.
"Senza indugio mio capitano!"
Mi strappò una risata, 'il senza indugio', era una delle mie più frequenti esclamazioni.
"Gideon per quanto riguarda noi e tutto ciò che hai, abbiamo sottinteso fino ad ora... be'... io volevo dirti...che tutto ciò che abbiamo passato insieme fino a oggi... ogni singolo secondo, ogni singolo minuto....sarà sempre qui con me, Gideon. So bene che dovrei lasciarti andare ma non ho la forza di farlo, sei importante per me e questo rende le cose ancora più complesse!"
"E lei non lo deve fare perché io non ho alcuna voglia di abbandonarla. Lei è il MIO solo e unico CAPITANO, non se lo dimentichi mai!"
"Ma Gideon..." non terminai la frase che mi interruppe.
"Niente ma, Capitano, non si discute! Ora è arrivato il momento di tornare dalle Leggende, avrà la possibilità di vedermi ogni volta che vorrà." mi poggiò una mano su una guancia e mi accarezzò con amore, nel frattempo la luce attorno a noi ci invase completamente e mi riportò nella mia realtà.
"Ben svegliato Dormiglione. SI PUÒ SAPERE CHE CAVOLO TI È PRESO RIP?" mi accolse infuriata miss Lance non appena si rese conto che avevo finalmente ripreso conoscenza.
"Capitano Lance, mi ero dimenticato di quanto tu picchiassi forte. E tu Gideon... avresti potuto avvisarmi del suo arrivo!" dissi massaggiandomi la testa che mi duoleva a causa della violenta caduta al suolo.
"Gideon? Lei cosa c'entra?" vidi perplessità sul volto della mia amica.
"Lei è dentro la mia testa!" risposi come se fosse una cosa tanto normale ritrovarsi un'I.A. all'interno della testa.
"Oh sì, l'Inglese è andato fuori di zucca!" disse Mick.
"Rip ti ha dato di volta il cervello? Come mai mi hai colpito?" mi interrogò allibito il dottor Palmer.
"Perché ero convinto che tu mi avessi incasinato il cervello e che mi avessi fatto avere un'allucinazione somministrandomi quel siero." spiegai.
"Si dice illuminazione, non allucinazione." mi corresse convinto Mick Rory.
"Ti assicuro che la parola giusta è allucinazione non illuminazione come dici tu mister Rory." lo informai scuotendo la testa.
"Ah! Questi inglesi non li capirò mai! Sempre così precisini devono essere? Comunque mi piaci di più quando vai a spaccare le teste alle persone, lo dovresti fare sempre!" di certo il piromane non si smentiva mai.
"Rip vuoi spiegarci ciò che cosa ti sta accadendo? Hai bisogno d'aiuto? Stai diventando pazzo?" volle sapere mister Jackson che ci aveva appena raggiunto.
Solo in quel momento mi accorsi del vetro che mi separava da loro, non ci potevo credere: mi avevano chiuso dentro a una cella della navicella.
"Ma seriamente questo è obbligatorio? Io sono innocuo e chiedo umilmente venia al dottor Palmer." dissi indicando la gabbia in vetro, solitamente occupata temporaneamente da persone che avevano commesso un crimine e che dovevano essere consegnate al Time Bureau.
"Se ci darai una spiegazione per questa situazione assurda... allora potremmo pensarci." mi rispose in tono scherzoso il nuovo capitano.
Senza aver il loro permesso mi avvicinai al dispositivo di autoriconoscimento per poter uscire, ma le porte rimasero serrate.
"Gideon, per piacere, fammi uscire!" le chiesi gentilmente.
"Direttore Hunter, mi hanno espressamente ordinato di non eseguire questo ordine." mi rispose l'I.A.
"Gideon! Dopo tutto ciò che abbiamo passato assieme, dopo tutto ciò che mi hai detto poco fa, mi fai questo? Ma così mi ferisci!" non avevo parole, che era tutto questo complotto contro di me?
"Non so di cosa stia parlando direttore!" si prese gioco di me l'I.A.
"Ma? Ma? Veramente Gideon mi fai questo? Mi tradisci?" volli sapere.
"Rip prima ci dirai il tutto e prima uscirai da lì! Oppure hai fatto tutto ciò per poter flirtare con Gideon?" incalzò nuovamente il dottor Palmer.
Quindi raccontai a tutti loro ciò che successe il giorno precedente, dall'esperimento dei due scienziati, all'incubo e all'esperienza fuori dall'ordinario avuta poco prima con Gideon.
"Come mai dici di sentire la voce di Gideon dentro la tua testa?" Jax era alquanto divertito.
Probabilmente la cosa avrebbe divertito perfino me se non fossi stato IO a trovarmi in questa assurda situazione.
"Perché è cosi mister Jackson!"
"L'ho detto: Inglese è tutto matto!" esclamò per la millesima volta Mick.
"Non sono pazzo mister Rory!" ringhiai a denti stretti.
"Comunque...fammi capire bene Rip: hai fatto tutta questa pagliacciata per un'allucinazione, che poi in realtà non è stata un'allucinazione ma bensì hai sognato una cosa che realmente ti è accaduta quando eri piccolo?" mi prese in giro Sara.
"Ho già chiesto venia a tutti voi. Su forza fatemi uscire!" li pregai.
"Che facciamo? Lo facciamo uscire?" chiese Raymond.
"Ok. Ma nessun passo falso!" si assicurò Sara.
"Non accadrà io sono qui in pace. A cosa state lavorando?" chiesi.
"C'è il gorilla Grodd che ci sta facendo arrabbiare e stiamo cercando di neutralizzarlo." mi risposero.
"Vi potrei aiutare, ho degli appunti che vi potranno interessare, ma li ho nel mio ufficio. Vado a prenderli, ci vediamo al Time Bereau. Vi aspetto lì!"
"D'accordo." esclamarono all'unisono facendomi quindi uscire dalla prigione e ridandomi indietro il mio teletrasporto, che usai per tornare al Time Bureau a Star City.
Per questo motivo una volta arrivato misi a soqquadro l'ufficio alla ricerca di qualcosa di utile e, dopo una ricerca di qualche minuto, trovai gli appunti.
Proprio in quel momento sentii un trillo, notai il dispositivo a forma di cerchio posto sopra la scrivania che si illuminava a intermittenza, questo era il segnale di un ologramma in arrivo.
Senza pensarci troppo, schiacciai il centro di esso e un secondo dopo apparve davanti a me l'ologramma di mio figlio Jonas che mi chiese se per il fine settimana saremmo potuti andare al luna park.
Gli risposi immediatamente con un "Sì!" immaginandomi la sua reazione mentre saltellava e urlava con euforia per tutto il soggiorno.
Gettai il mio sguardo alla finestra e mi focalizzai sul parco divertimento dove mio figlio voleva a tutti i costi andare quel fine settimana, con mia grande meraviglia iniziai a sentirmi frastornato e capii immediatamente che stava per succedere qualcosa.
Salve a tutti gente. Come va? Spero tutto bene ♡
Ecco qui il terzo capitolo...spero vi piaccia :)
Già...chissà perché ho inserito la ship Rip / Gideon, se Rip ha qui in questa storia sua moglie e suo figlio....
Beh prima di tutto perché più avanti questa connessione che l'I.A. instaura con lui sarà essenziale (altro che se lo sarà) e come ultima cosa sinceramente io li trovo adorabili loro ♡.♡ e per di più è comunque una ship che anche la serie ha inserito e io non appena li ho visti assieme sono andata immediatamente in visibilio spero che possano piacere persino a voi!
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a votarlo ♡
Comunque, comunque, comunque.... il nostro caro Dottore arriverà ben prestoooooo!
Ora vi lascio con questo GERONIMOOOOOOOOOOOO XD
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