Capitolo 20
Canzone consigliata per il capitolo: Michael Jackson "On The Line"
**Montaggio fatto da me**
L'uomo mi osserva per interminabili istanti mentre tiene tra le sue braccia la figlia ma sembra non accorgersi di nulla visto che si appresta ad oltrepassare la stanza dirigendosi verso la veranda. Appena è fuori dal mio raggio d'azione mi appoggio con entrambe le mani al ripiano in marmo. I capelli nascondono il mio viso mentre altre lacrime scendono dai miei occhi. Trattengo i singhiozzi, non so nemmeno io perché ho iniziato a piangere così tanto. Un tocco mi fa voltare e noto il piccolo Prince toccarmi una gamba. Mi asciugo il più velocemente possibile le lacrime con la maglia per poi rivolgergli un sorriso. Lui con la mano mi invita ad abbassarmi, io con un po' di difficoltà mi inginocchio davanti a lui appoggiando il fondoschiena sulle gambe per poter stare comoda. Il bambino porta le braccia attorno al mio collo, mi sta abbracciando. I miei occhi continuano a lacrimare senza sosta.
- Papà dice che gli abbracci fanno smettere di piangere - dice il bambino nascondendo la testa tra i miei capelli.
Porto un braccio intorno al suo piccolo corpicino e una mano finisce tra i suoi capelli, si avvicina ancora di più a me e io ricambio la sua stretta.
- Oh grazie - riesco a dire in preda alla commozione.
Lo faccio dondolare un po' e lui ride divertito, porto entrambe le mani sui suoi fianchi per fargli il solletico e lui si contorce iniziando a ridere, automaticamente rido anche io divertita. Riesce ad afferrare le mie mani fermandomi, ogni tanto faccio qualche scatto con le mani e lui urla divertito per poi lasciarsi andare a una risata. Dopo un po' decido di allontanare le mani portandole sulle ginocchia, un paio di scarpe che non avevo notato prima si trovano dietro il bambino, quei mocassini. Seguo con lo sguardo quelle gambe snelle e quando arrivo al viso distolgo subito lo sguardo alzandomi frettolosamente.
- Mi scusi signor Jackson, preparo subito la cena - dico cercando di nascondere il viso dentro il frigo mentre cerco qualcosa da preparare.
Non riesco nemmeno io a spiegarmi il mio comportamento, in fretta prendo delle patate mettendole sul piano cottura e, mentre afferro la carne, una di esse rotola fino a cadere per terra. Velocemente mi abbasso per poterla prendere ma un forte calcio di mia figli mi fa appoggiare istintivamente una mano sul ventre lasciandomi sfuggire un lamento. Il mio capo fa un passo avvicinandosi a me per poi appoggiare una mano sulla mia spalla.
- Ti senti bene? - mi domanda mostrando preoccupazione.
Repentinamente mi sollevo come se non fosse successo niente e l'uomo allontana la mano visto il mio gesto improvviso.
- Sto bene non si preoccupi - rispondo riportando l'attenzione su quello che dovevo fare.
Dopo aver lavato le patate le appoggio sull'isolotto insieme a un tagliere e a un coltello. Il piccolo Prince è andato via visto che lo sento correre.
- Prince, vai piano può essere pericoloso - lo ammonisce amorevolmente il padre nonostante il bambino abbia già lasciato la stanza.
Vedo con la coda che l'uomo si siede dall'altra parte dell'isolotto appoggiando la testa sulle mani facendo dondolare le gambe a giudicare dai movimenti delle sue spalle. Dopo aver sbucciato le patate inizio a tagliarle e, maldestra come sono, mi faccio un taglio sul dito che mi fa togliere la presa dal coltello. Sta uscendo del sangue e un verso frustrato lascia le mie labbra, mentre mi avvicino al lavandino per far scorrere un po' di acqua sulla piccola ferita capisco che il mio capo è nuovamente al mio fianco. Chiude l'acqua e, con una mano sulla mia spalla, mi volta delicatamente verso di lui ma non riesco a vederlo per colpa dei capelli davanti al viso.
- Fermati - dice semplicemente con la sua voce calma.
Io mi lascio guidare da lui, sembra che non ho un briciolo di forza all'interno del mio corpo. Con una mano sulla schiena mi conduce in una stanza in cui non sono mai stata ma l'unica cosa che vedo è il pavimento perché continuo a stare a capo chino. Mi prende per le spalle facendomi sedere su quello che sembra un divano, lui si mette al mio fianco. Prende le mie mani e le racchiude tra le sue mentre cerca il mio sguardo.
- Che succede? - mi domanda mostrandosi pensieroso.
Alzo lo sguardo e i miei occhi sono nuovamente lucidi, scruto il suo viso perplesso per un po' per poi fare un movimento con le spalle.
-Sei un uomo meraviglioso - rispondo guardandolo finalmente negli occhi.
Stavolta è lui a distogliere lo sguardo dal mio iniziando a ridacchiare mostrando un sorriso, mi viene spontaneo fare lo stesso mentre sento la stretta sulle mie mani aumentare leggermente. Allontana una delle sue mani dalle mie per poi fare una carezza sulla mia guancia, il contatto aumenta nel momento in cui avvicino la testa alla sua mano. Lui si lascia andare a un sospiro mentre continua ad accarezzarmi, in questo sto così bene, vorrei che questo momento non finisse mai. Lo vedo avvicinarsi al mio viso e rimango paralizzata, cosa sta facendo? Mi domando mentre lui continua ad avvicinarsi e ogni muscolo del mio corpo è come paralizzato. I nostri sguardi sono incatenati, i suoi occhi sono ancora più belli visti da vicino e il trucco glieli rende ancora più profondi. Sto cercando di controllare il mio respiro il più possibile, non volevo farmi vedere in qualche modo nervosa. Siamo ad un palmo di distanza e il mio sguardo finisce spontaneamente sulle sue labbra. Lui ridacchia leggermente e fa una cosa che non mi sarei mai aspettata, posa le labbra sulla mia fronte. Chiudo istintivamente gli occhi lasciandomi leggermente andare, a quel contatto uno strano calore si è propagato in tutto il mio corpo. Le sue labbra sono ferme sulla mia fronte e quando si allontana si sente un leggero schiocco che mi fa venire un brivido lungo la schiena. Si alza dal divano e io alzo lo sguardo osservando ogni suo movimento, mi rivolge un timido per poi posare una mano tra i miei capelli scompigliandoli leggermente. Appoggio una mano sulla sua cercando di fermarlo ridacchiando divertita. Dopo un po' smette e con dei movimenti delicati cerca di metterli a posto, io continuo a tenere i miei occhi puntati nei suoi.
- Sei una brava ragazza Madaleine - dice dopo quell'interminabile silenzio.
- Lo penso davvero - continua mentre mi porge una mano.
Arrossisco vistosamente ma accetto comunque il suo aiuto, riesco ad alzarmi e ci troviamo uno di fronte all'altra. Inizia a camminare mentre continua a tenere la mia mano nella sua. Quest'uomo è speciale e me ne sto accorgendo solamente adesso.
*apre la finestra lanciando coriandoli*
Hola a tutti esercito di moonwalkers!
Questo è il mio primo "spazio autrice" e ho deciso di metterlo così, perchè mi andava. *la guardano male*
Noo scherzo! In realtà vi lovo tutti da qui a lì! *indica un punto lontano*
*Palm face* Ok la devo smettere!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima! <3
Ps: Siccome vi lovo vi meritate una bacino da Michael anche voi.
*spunta Michael dal nulla*
*manda un bacio volante*
*l'autrice muore*
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