Capitolo 5
La Portatrice della Corona di Venere
Quella giornata sarebbe stata la più importante per tutti gli angeli e infondo anche per Lucifero, anche se lui non c'entrava nulla e non sarebbe mai stato presente. Aeriel o come si chiamava da sola Aurora, sarebbe stata incoronata. L'ansia tra gli angeli era palpabile, sopratutto per tre arcangeli: Michele, Raphael, e Gabriel. I tre per motivazioni avevano quasi paura di ciò che sarebbe potuto accadere...
Raphael si affezionato tanto alla piccola Aeriel, gli ricordava troppo la sorella anche se ormai di Aeriela grazie a Michele non c'era più nulla.
Gabriel aveva paura che si perdesse del tutto iniziando a portare la corona, l'aveva vista distante, anche se gli pareva una farsa: infatti gli sembrava di aver visto i suoi occhi brillare di una luce intensa e pura, chiamata amore.
Michele invece era terrorizzato. Credeva infatti che la bambina sarebbe impazzita come il primo demone, così stata rimuginando su come poterla tenere per sempre in paradiso.
Aurora invece era piuttosto tranquilla, insomma, la corona era già sua perché preoccuparsi? Eppure il pensiero di rimanere lì, nel luogo che lei quei cinque anni aveva chiamato casa la opprimeva.
Più pensava, più le veniva in mente Die, che seppur con dolore era libera di vivere la sua vita...
Mi manca. Pensò la piccola guardando fuori dalla finestra sulla quale si era arrampicata. È così piccola la Terra vista da qui, non la vedrò più molto spesso. Die ci rivedremo, a costo di morire per te.
Qualcuno bussò alla porta distraendo la bambina dai suoi pensieri. Scese e aprì la porta con un gesto della mano.
- Buongiorno mia principessa, sono stata mandata qui per prepararvi. - disse un'angelo entrando nella reggia, Aurora annuì semplicemente conducendola nella camera adiacente alla sua.
- Da cosa vuoi cominciare? - le chiese osservandola. Aveva i capelli biondo cenere e gli occhi verdi.
- Il vestito mia principessa l'ho fatto io lo porterà tra un'ora mia sorella. Dunque partiremo con i capelli. - la voce le tremava, non aveva avuto molto a che fare con gli angeli superiori e si chiedeva perché Gabriele avesse scelto proprio lei... Forse era a causa di sua cugina Chavaquiah.
- Parlami di te. - disse ad un certo punto la bambina, poteva vedere da sé la verità ma doveva pur passarsi il tempo.
L'angelo dietro di lei sussultò, non si aspettava di certo tale domanda.
- Il mio nome è Anahita, sono la cugina della moglie del messaggero Gabriele. -
- Perciò di Chavaquiah. Era la mia insegnante prima che comparissero i miei poteri. L'ho anche purificata. - la interruppe con nonchalance.
Per questo è rimasta dormiente per un mese pensò Anahita e Aurora non capì il motivo ma sentì il suo pensiero come le l'avesse pronunciato ad alta voce.
Dopodiché Anahita non riuscì più a dir nulla, pensando alla sua adorata cugina stesa sul lettino con Raphael a curarla, a causa della bambina, la sua quasi principessa.
~~~
Dopo un'ora anziché venire la sorella di Anahita venne Chavaquiah accompagnata da Gabriele, aveva paura di rimanere ancora da sola con la piccola, così l'accompagnò suo marito.
Arrivati entrarono direttamente, Gabriele sapeva dove si trovavano e Aeriel gli aveva già sentiti entrare: la potestà emanava purezza, l'arcangelo astio verso Michele.
- Buongiorno - li salutò la bambina quando entrarono nella stanza, Gabriel le sorrise mentre Chavaquiah cercava inutilmente di non farsi vedere, dopotutto non aveva torto, ma Aeriel ancora non lo sapeva. - Chavaquiah! Vedo che sei in forma, come stai ora che non hai più quel peso sullo stomaco? - chiese la piccola sorridente, agli altri poteva sembrare una presa in giro, eppure le sue parole non erano mai state più sincere e questosolo Gabriel lo comprese.
Anahita infatti l'aveva percepito come una ripicca nei confronti della sua dolce cugina, e quando stava per ribattere con sorpresa Chavaquiah le rispose.
- Aeriel, sto bene. Sono solo diversa, ho paura di fare le cose sbagliate e non so come o cosa fare. Mi sento persa. - La bambina annuì comprensiva, tralasciò il fatto che l'aveva chiamata Aeriel, non le piaceva e le dava quasi fastidio essere chiamata così.
- Lo comprendo. - le disse seria - Sarà così ancora per poco, lo giuro. Tra un po' tornerai come prima... Ti ho tolto tutto ciò che poteva inquinare la tua anima. Pensa solo a svolgere il tuo compito, vedrai che con il tempo tornerà tutto come prima. -
Il problema dei Portatori della Corona di Venere era proprio questo, loro assorbivano il male degli altri e lo rendevano loro, la Corona dovrebbe purificare a sua volta la mente, il cuore e l'anima del suo portatore, ma purtroppo non sempre era così forte.
- L'acconciatura è fatta mia principessa, noi andiamo - disse Anahita sbrigativamente prendendo con sé sua cugina. Anche Anahita si era resa conto che della bambina non c'era più nulla.
- Verrà Michele giusto? - chiese lei osservando Gabriele tramite lo specchio.
- Si. - rispose semplicemente, era in pensiero per lei.
- Ok, va pure fratello. Ci vediamo tra poco. - Non lo aveva mai chiamato fratello e questa cosa lo commosse, eseguì in fetta l'ordine, era tardi.
Aurora dal canto suo si mise il vestito, era bello sicuramente, un sacco di ricami strani qua e là... Non lo guardò davvero, doveva andare e Michele non era ancora lì. Prese la teca contenente la sua quasi corona e andò verso l'entrata della Reggia, solo che quando arrivò il momento di aprire la porta lei si bloccò, non ci riusciva, il mondo lì fuori le era quasi sconosciuto. Come poteva uscire e presentarsi davanti agli occhi di tutti senza neance quasi conoscerli.
Mentre pensava Michele entrò nella stanza e appena la vide sorrise, era splendida. La sua piccola bambina che stava per diventare la sua principessa.
- Aeriel, dobbiamo andare - le disse dolcemente risvegliandola dai suoi pensieri, lo seguì piano fuori da quelle mura e mai il Paradiso le era parso così bello. Il cielo che mai era stato tanto luminoso, le nuvole di un bianco immacolato... Dalla terra si doteva veders il vasto oceano blu, le verdi praterie, i boschi che nonostante dessero una sensazione di oscurità né davanno un'altra di pace.
Tutto le sembrava tanto diverso e anche Michele se né accorse iniziando a fissare la Corona.
- Che succede? - gli chiese cogliendo lo sguardo dell'Arcangelo.
- La Corona, la corona ti sente, sente che sta per essere poggiata sul tuo capo e sta dando al mondo la lucentezza che aveva perso quando Lucifero cadde. - disse con occhi sognanti.
Lei era nata per questo, eppure il pensiero che fosse la Corona a dare tutta quella vita le fece venire il voltastomaco.
I due si affrettarono ad andare nella nuvola centrale, quella dove si sarebbe svolta la cerimonia, dovevano essere presenti tutti.
In alto, seduti c'erano i Troni, coloro che davano giutizia al mondo, coloro che tramite la spada di Michele ti cacciavano rendendoti un demone. Sotto di loro erano poste delle poltrone per gli arcangeli e i serafini, tutti gli altri attorno a lei.
- Benvenuta giovane Aeriel, figlia di Aeriela. Per metà principato e per metà serafino. Oggi è il giorno della tua rinascita come nostra Principessa. - le disse Nelka'el. Mentre Kaliy'el si alzava per prendere la corona della mani della piccola.
- Giovane angelo dalla cui anima è divisa in due importanti gerarchie, tu sarai la nostra guida, il nostro faro nella notte, ovunque tu e la Corona andrete, noi vi seguiremo. - continuò Pehaliyah
- Dovrete anche rendevi conto dei pericoli futura princiepessa, e di ciò che vi potremmo chiedere, il vostro compito come sappiamo ha già svolto abbastanza bene è quello di purificare, e a volte per purificare si uccide. Si spera di non arrivare a tal punto ma potrebbe accadere. - l'avvertì La'awiyah
- Potresti trovarti davanti a dei demoni e dovergli strappare la loro anima impura. - riprese Nelka'el
- Oppure dovervi trovare a salvare vite e a riaccogliere tra noi vecchi angeli che si sono resi conto del loro errore, o accogliere tra noi i figli di quei disgraziati la sotto. - commentò Milahe'el seriamente disgustato.
I Troni infatti erano esseri puri e privi di ogni qual tipo di tentazioni, più di ogni altro.
- Capisco miei Troni ogni vostro punto di vista e sono lieta di dover potare a termine tale compito. - la bambina voleva terminare il prima possibile. Non voleva davvero quelle responsabilità e se il cuore di Michele si riempì d'orgoglio quello di Gabriele e Raphael si ruppe.
- Ora Aeriel devi giurare sulla tua castità che proteggerai la Corona. Come infragerai regole e la tua purezza e la tua castistà verrano meno la Corona perderà per sempre il suo potere. - le disse Kaliy'el. Lucifero questo giuramento non lo fece si dava per scontato che lui fosse l'essere perfetto e ora lo credevano di Aeriel, dunque eroneamente pensarono che essendo lei sarebbe stata sempre e comunque pura. Mai pensiero fu più sbagliato.
- Accetto, ovviamente. - rispose con una fredezza immensa, ma i Troni non ci fecero caso, non la conoscevano e mai l'avrebbero fatto. Il loro modo di parlare era superiore a tutto e tutti.
La Corona si posò sul Capo di Aeriel.
Improvvisamente un forte vento volteggiò attorno a quello della bambina e mentre una luce si espandeva attorno a lei... si sentì piena, forte, invincibile.
Tutti si inginocchiarono al suo cospetto automaticamente.
Lei li osservò tutti, qualcosa in lei era cambiato. Non solo dentro ma anche fisicamente. Lasciò li tutti senza dire o chiedere il permesso a nessuno tornando nella Reggia dove si tolse la Corona e la ripose sul comodino andandosi a specchiare rimanendo pressoché stupita.
Adesso aveva il corpo di un'adulto, la Corona le aveva dato una nuova forma.
Non poteva negare che le dispiacesse, ma non era pronta a questo. Era molto più alta, sarà stata alta circa un metro e ottanta, una sua carnagione era rosea, i suoi capelli erano lughi fino a metà schiena ondulati candidi come la neve, i suoi azzurri prima caldi ora parevano freddi come il ghiaccio, aveva delle forme che mai avrebbe pensato di avere... Dunque era questo il corpo con cui avrebbe conviissuto per il resto della sua vita?
E così oltre che la sua infantilità la Corona di Venera le aveva rubato anche la sua naturale crescita.
Ps. Il personaggio di Die appartiene al libro 'La Lupa dell'inferno' di LaLupaDemoniaca, che mi ha gentilmente dato il permesso di inserirla nel mio libro, come il mio personaggio appare nel suo. Il dialogo nel capitolo precedente è stato scritto con me dall'altra mia cara scrittrice che ringrazio.
È la mia migliore amica ci mancherebbe che non mi dava il consenso 😝😝
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