π΄π ππππππ πππΜ πππππ ( π¬ π²πππππππ)
L'oscurità della notte fa da sfondo ad una luna piena con sfumature blu, mentre una carrozza futuristica di colore grigio dai vetri oscurati  faceva la sua comparsa. Linee sinuose in metallo ultra leggero e resistente come cemento armato, le ruote un antico modello delle classiche carrozze, rispolverati e ricreati in lega e verniciati a specchio, al centro il marchio iconico della BMW, parcheggia sotto il bagliore della luna, trainata da dodici cavalli droni, anch'essi realizzati dallo stesso materiale. Due cavalli in testa di colore bianco dotati di mente artificiale e nessun cocchiere alla postazione. La porta laterale si aprì delicatamente  mediante pistoni automatici che con un dolce sibilo accompagnavano l'apertura verso sinistra. Una melodia di violini suonava mentre usciva come un angelo  una donna con indosso un abito dell'epoca vittoriana in versione futuristica di colore rosso diretta al DeathKiss: un locale dall'insegna gotica verticale,  illuminata da led blu, posta a lato di una grande torre che si innalzava alla fine di un viale alberato. Li si stava dirigendo anche EXIT.
"
My life
You electrify my life
Β
Let's conspire to ignite
All the souls that would die just to feel alive
Β
Now I'll never let you go
If you promised not to fade away
Never fade away "
Β
Canta insieme ai Muse (Starlight) mentre sfreccia a bordo della sua Mustang.
Il DeathKiss era composto da un unica scala a chiocciola di gradini in metallo nero che accompagna gli ospiti al grande salone in cima alla torre. Le danze erano aperte e grandi figure di spicco danzavano con le loro dame e Camilla, la donna piΓΉ affascinante della serata, vestita in rosso attendeva il suo cavaliere.
Si poteva udire il ruggito della Mustang che si avvicinava come un treno, mentre nel buio della tromba della scala era apparso dal nulla un incappucciato con il logo dei Crow dipinto sulla schiena della tunica : si trattava di una setta di viaggiatori del tempo.
Come un fulmine Exit giunse ai piedi della torre e le foglie cadute a terra dal viale alberato ancora svolazzavano dietro la sua scia. Era chiaro che avesse fretta e sicuramente voleva recuperare Camilla, perchè era lui il suo cavaliere. Si passò la mano sulla testa rasata mentre osservava la cima della torre; sperava di vederla perché, in cuor suo, sapeva e temeva che forse non sarebbe riuscito più a vederla o che non sarebbe riuscito ad uscire vivo dalla torre, peggio ancora sarebbe riuscito a salire, ballare il loro ultimo tango, sentire il suo profumo e darle un ultimo bacio e mentre fuggivano via sarebbero stati assassinati. Ovviamente, se qualcuno doveva rimetterci questo era lui e nessun altro ma, in quel momento, il suo cuore gli annebbiava la mente e non riusciva a riflettere ed a considerare che forse sarebbe stata una mossa avventata. Non  immaginava neppure di poter essere assassinato nella tromba delle scale.
Era già tutto scritto, tutto deciso come un dolce che non riesci a evitare. La trama della sua vita era stata scritta da lui stesso, come tutti del resto. Ma questa volta era particolare, questa volta era possibile. Una lama lo attendeva nell'oscurità e quando penetrò nel suo petto e poi oltre i muscoli dello sterno, giunse al capolinea che tanto bramava: il cuore. La lama era ghiacciata e quasi non sentiva il dolore; si aggrappò al suo assassino mentre cercava di non respirare per sopravvivere qualche secondo ancora. Ma lui quei occhi li conosceva, li aveva già visti. Il suo ultimo pensiero fu Camilla: se avesse potuto chiedere un minuto di vita al suo assassino lo avrebbe fatto solo per poterla rivedere anche da lontano, anche solo per  incrociare i suoi occhi gli sarebbe bastato lui che ora altro che carcassa non è, con in mente il volto di Camilla e gli occhi fissi negli occhi del suo assassino, era chiaro che già non vedeva più e che gli occhi del suo assassino sarebbero rimasti impressi nel suo sguardo ma non avrebbe mai più potuto visualizzare poichè senza vita, ma sicuramente se avesse ripreso a respirare avrebbe visto  esattamente tutta quella immagine (come i televisori degli anni 80 a tubo catodico: a volte spegnendo rimaneva fissa una scena di cosa stavi guardando)
A
lex si svegliΓ² di soprassalto toccandosi lo sterno mentre annaspava nella sua vita piena: era stato solo un incubo intenso del suo primo giorno di ferie. Aveva preso la scelta giusta ed il loop era stato interrotto.
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