π•Ώπ–π–Žπ–—π–‰ π–ˆπ–π–†π–•π–™π–Šπ–—: "π–•π–Žπ–™π–‹π–†π–‘π–‘π–˜ π–†π–‘π–”π–“π–Œ π–™π–π–Š π–œπ–†π–ž"

"𝑻𝒐 π’Œπ’π’π’˜ π’šπ’π’–π’“ π’†π’π’†π’Žπ’š π’šπ’π’– π’Žπ’–π’”π’• π’ƒπ’†π’„π’π’Žπ’† π’šπ’π’–π’“ π’†π’π’†π’Žπ’š"

π‘ͺπ’Šπ’“π’„π’‚ 𝒅𝒖𝒆 π’Žπ’Šπ’ˆπ’π’Šπ’‚ π’…π’Š 𝒍𝒐𝒏𝒕𝒂𝒏𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒅𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒇𝒐𝒓𝒆𝒔𝒕𝒂, 𝒐𝒓𝒆 𝟎𝟎:πŸ’πŸŽ 𝒅𝒆𝒍 πŸπŸ– π‘΅π’π’—π’†π’Žπ’ƒπ’“π’† πŸπŸ•πŸ—πŸ–

Dopo interminabili e gelide settimane vagando per i villaggi della nazione irlandese, finalmente la spada arcobaleno si era resa visibile ai suoi possessori.

Connor e Gabrielle, di fatto due membri totalmente differenti.
Con storie diverse.
Caratteri diversi.

Sebbene la notizia avesse rallegrato gli animi degli abitanti di Dunmore East, Cathair aveva dato ordine di partire immediatamente per raggiungere Malahide Castle.

Avevano perso fin troppo tempo, secondo il suo modesto avviso, ineccepibile pensare di sprecarne di ulteriore per vantarsi di essere diventato un qualcuno.
Cathair Moore non lo dimostrava, ma nel profondo del suo cuore autoritario e saggio era lieto del fatto che fosse il fratello minore lo spadaccino della leggenda.

Certo, non gli aveva ancora perdonato quel doloroso gancio destro rivoltegli, eppure in quel momento egli stesso lo avrebbe fatto; quindi come biasimarlo?

Egli non serba rancore, aspira solo a prendere decisioni che non possano nuocere alla sua gente.

Il cavallo procedeva a passo spedito provocando non poco rumore: egli in quanto capo del villaggio aveva il dovere morale di avviare e guidare Dunmore East lungo il tragitto corretto.

Aveva chiesto a CΓ‘el di sistemarsi al termine della lunga fila che si era venuta a creare, era ancora dell'avviso che fosse lui lo spadaccino piΓΉ forte della fazione.
Non avrebbe cambiato idea, o forse esclusivamente vedendo quei due in azione.
Inesperti quali erano con la nuova arma non avrebbe mai potuto affidare loro una responsabilitΓ  a tal punto grande.

Jonah sedeva dietro la sella, di tanto in tanto chinava la testa oramai assonnato, sobbalzando spaventato quando gli zoccoli del cavallo procuravano eccessivo rumore.

Era un bambino, lecito volesse dormire, considerata soprattutto l'ora tarda.
Eppure dormire seduti su un cavallo non era il massimo della comoditΓ , lo apprese a sue spese dopo svariati tentativi di abbandonarsi tra le braccia del signore del sonno.

"Jonah ascoltami, cosa ne pensi dello zio e di quella nuova spada?" il padre tentava di farlo rimanere sveglio quanto piΓΉ possibile, dialogare con lui gli sembrava l'unica soluzione valida, in quel momento.
Il bambino scosse la testa strofinandosi gli occhi, mai gli era stata rivolta una domanda simile, non se l'oggetto della conversazione era Connor perlomeno.

"Io voglio bene allo zio, perΓ² CΓ‘el Γ¨ insuperabile con la spada, non Γ¨ vero papΓ ?" prevedibilmente il piccolo di casa Moore rivolse tutti i suoi complimenti al suo "giovane papΓ ".

Non aveva detto una bugia, lo pensava davvero.

Cathair non si voltΓ² in direzione del figlioletto, ciΓ² avrebbe compromesso il suo controllo sul cavallo; meglio evitare sbandamenti vari.

Si limitΓ² ad annuire sorridendo leggermente, invidiava fortemente il loro rapporto.
ArrivΓ² persino a domandarsi se Jonah parlasse altrettanto positivamente di lui come con CΓ‘el.

Non era stato un padre impeccabile, certo, come nessuno.
Ma per salvarlo si sarebbe strappato il cuore dal petto con le sue stesse mani.

"E poi c'Γ¨ Gabi, lei con quella spada Γ¨ fortissima! Uccideremo tutti i nemici, dal primo all'ultimo. Adesso siamo imbattibili" si trattava pur sempre di un bambino, quindi meglio lasciarlo sognare ogni tanto.

π‘΄π’†π’…π’†π’”π’Šπ’Žπ’ π’π’–π’π’ˆπ’, 𝒐𝒓𝒆 𝟎𝟎: πŸ’πŸ‘ 𝒅𝒆𝒍 πŸπŸ– π‘΅π’π’—π’†π’Žπ’ƒπ’“π’† πŸπŸ•πŸ—πŸ–

Qualche metro indietro, CΓ‘el in compagnia di Ailis e Rowan, chiudeva fieramente il passaggio degli irlandesi.
Scuro in volto, non sembrava aver mandato giΓΉ la sua evidente "sconfitta", nonostante il compito affidatagli da Cathair.

Era felice per Gabrielle, un po' meno per Connor, insomma avrebbe voluto essere al suo posto, senza ombra di dubbio.
Come poteva essere stato escluso? Lui, CΓ‘el Doyle.
Nato e cresciuto con una spada tra le mani, combattendo.
La stessa sorte che lo avrebbe, con ogni probabilitΓ , accompagnato fino alla morte.

"Non posso crederci, ma vi pare giusto? È Connor lo spadaccino della leggenda" in modo sentitamente contrariato gesticolò sbuffando.

Ailis e Rowan si scambiarono delle occhiate ad intermittenza: lei era di parte e non lo avrebbe potuto aiutare, lui non sapeva minimamente consolare.
Un duo forse ancora piΓΉ ancora comico rispetto a quello composto da Farren e Rowan.

Il rosso roteΓ² gli occhi al cielo, come se tutte quelle lamentele potessero cambiare la situazione.
Oramai il destino aveva fatto il suo corso e la spada aveva scelto Connor.

"Mio dio quanti problemi ti fai CΓ‘el, pensa al fatto che rimani comunque uno spadaccino tra i piΓΉ forti, scendi al terzo posto in classifica ma non Γ¨ male come risultato; poteva andare peggio, no?" che razza di conforto doveva essere quello? Sembrava il completo opposto.

Ailis spontaneamente scoppiΓ² a ridere, la reazione del suo amante sarebbe stata memorabile, ne era certa; lo conosceva fin troppo bene.

"Fossi in te mi rimangerei tutto al più presto" gli suggerì la castana a voce bassa.
Meglio avvisarlo prima dello scoppio della tragedia.
Un morto in meno sulla coscienza in caso.

CΓ‘el afferrΓ² con forza le briglie del cavallo facendolo arrestare di colpo, strinse i pugni tenendo la testa piegata.
Stava meditando di uccidere Rowan? Una possibilitΓ  come le altre, alla fine.

La pazienza, la dote maladetta di ogni combattente.
L'autocontrollo, quello di cui CΓ‘el era privo.

"Rowan O' Laoghaire, capelli rossi, lentiggini in volto, spia della fazione irlandese.
Se ne hai il coraggio ripeti quello che hai detto, subito." in quel momento CΓ‘el poteva facilmente confondersi con un peperone, tale era rosso in volto.
Non provava eccessiva rabbia, piΓΉ vergogna, nel sentire la reale versione dei fatti.

Quelle parole.
Gli erano state dette con una tale sinceritΓ  che un taglio sulla spalla avrebbe fatto meno male.

SembrΓ² cadergli una montagna di roccia sopra la testa.
Non era piΓΉ lo spadaccino numero uno, era passato in terzo piano.
Che atroce sofferenza portare il peso di non essere piΓΉ il migliore.

La spia irlandese deglutì rumorosamente, voleva bene a CÑel ma non avrebbe esitato a scappare in caso avesse desiderato ucciderlo.
Va bene l'essere pessimisti, ma era ancora giovare per morire.

"Ho detto qualcosa? No, non ho parlato mica.
Avrai sentito male, magari il bubolio di qualche gufo tediato dall'esistenza.
La vita non Γ¨ solo pesante e affliggente per noi esseri umani, lo sai?" un discorso con l'unico scopo di confondere CΓ‘el.
Rowan voleva fargli perdere il filo del discorso ricorrendo alla magica arte della dialettica, nulla che competesse allo spadaccino.

Egli, d'altra parte, si limitΓ² a dargli un piccolo pugno sulla spalla, non volendo ferirlo o fargli del male, un gesto amichevole piΓΉ che altro.
Il ragazzo per poco non cadde dal cavallo per quel colpetto, un piccolo pugnetto era bastato per fargli quasi perdere l'equilibrio; figuriamoci competere fisicamente.

Sorrise felice di essere ancora sano e salvo, con una spalla in meno, ma vivo piΓΉ o meno.

Scherzosamente gli lanciΓ² un bacio al volo-"Ovviamente Ailis te lo lascio volentieri, a me Γ¨ bastato averne a che fare per tutti questi anni.
Non lo sopporterei tutta la vita al mio fianco, proprio no." Le sue labbra si incresparono in un cenno di sorriso, questo voleva dire che anche Rowan, nel profondo, provava dei sentimenti.

CΓ‘el lo guardΓ² male avvertendolo circa le sue intenzioni future-"Sono io che non sopporterei te, sei troppo schifosamente diretto con le parole."

𝑨𝒍 𝒄𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒅𝒆𝒍 π’ˆπ’“π’–π’‘π’‘π’, 𝒐𝒓𝒆 𝟎𝟎:πŸ’πŸ“ 𝒅𝒆𝒍 πŸπŸ– π‘΅π’π’—π’†π’Žπ’ƒπ’“π’† πŸπŸ•πŸ—πŸ–

In una situazioneΒ  nettamente piΓΉ pacifica si trovavano, invece, Gabrielle e Farren, seguite da Connor che non aveva la benchΓ© minima intenzione di origliare la conversazione delle due amiche, quanto per necessitΓ  di rimanere al fianco della messaggera in caso di estrema urgenza.

Farren aveva raggiunto Gabi per complimentarsi con lei per lo splendido traguardo raggiunto.
In veritΓ  era stato frutto della fortuna sua alleata, non aveva fatto nulla di piΓΉ rispetto ad altri per meritarsi una simile onorificenza.

"È fantastico, insomma adesso abbiamo una possibilità contro gli inglesi" la guaritrice del villaggio saltellava sul posto, era gioiosa a livelli inimmaginabili.
Le buone notizie erano in grado di renderla di ottimo umore, piΓΉ del suo temperamento solare abituale.

La rossa annuì sorridendole, il solo pensiero di essere d'aiuto al suo villaggio la rendeva carica di orgoglio.
Il suo cuore sembrava scoppiare per la felicitΓ .

Per far capire meglio all'amica cosa provasse le afferrΓ² una mano portandola sul suo petto, con il battito cardiaco accelerato avrebbe capito i suoi sentimenti del momento.

"Non vedo l'ora di vederti usare quella spada, sarai meravigliosa" sentenziΓ² Farren agguzzando lo sguardo, in lontananza scorse il castello dei protestanti.
Qualcosa, tuttavia, sembrΓ² non convincerla.
Le luci erano accese, Penny non le aveva mai parlato di un simile piano.

Che fosse qualche idea improvvisata? Non era dai protestanti, previdenti e astuti come nessuno.

IndicΓ² ai due il castello illuminato, in quel modo chiunque avrebbe potuto dedurre non si trattasse di una roccaforte abbandonata.
Dovevano intervenire, al piΓΉ presto.

"Vado ad avvisare CΓ‘el e Rowan, voi aspettate qua. Non prendete idee azzardate, non siete ancora in grado di utilizzare quella spada. Intesi?'

I due annuirono seppure poco convinti.
PerchΓ© rinunciare a del sano divertimento per precauzione?

π‘΄π’‚π’π’‚π’‰π’Šπ’…π’† π‘ͺ𝒂𝒔𝒕𝒍𝒆, 𝒐𝒓𝒆 πŸπŸ‘:𝟏𝟎 𝒅𝒆𝒍 πŸπŸ• π‘΅π’π’—π’†π’Žπ’ƒπ’“π’† πŸπŸ•πŸ—πŸ–

Tre minuti.
Uno per rendersi conto dell'imminente morte.
Uno per salutare con lo sguardo il castello.
Uno per chiudere gli occhi e pregare.


Che aspetto aveva la morte? In quei tre minuti i protestanti ebbero il tempo materiale per chiederselo.
Non avevano speranze.
I sussulti di coraggio non sarebbero bastati, sebbene Caitlin e Parthalan lo pensarono in contemporanea.

Penny giaceva a terra raggomitolata come un cucciolo bastonato, il suo inconfondibile ottimismo sembrava averla abbandonata.
Nessuno era venuta a salvarli.
NΓ© Rowan, il soggetto prediletto per i suoi disegni, e neppure Farren, la sua grande amica irlandese.

Si erano dimenticati di loro, avevano preferito pensare a loro stessi.

Risate, quelle che seguirono.
Che profonda umiliazione quella di venire considerati dai nemici deboli, fragili, facilmente battibili insomma.

"E così voi sareste gli irlandesi? sembrate solo un branco di incapaci, non ci vorrà molto per distruggervi tutti, specie se siete siete così sciocchi."

Parthalan sospirΓ² stringendosi con forza le nocche della mano destra.
Oh se avesse potuto, li avrebbe uccisi senza pietΓ  alcuna.

Loro perΓ² non erano come loro.
Mai lo sarebbero stati.

"Facciamo così, la rossa e la bionda le portiamo in Inghilterra con noi, per quanto riguarda il ragazzo, lo uccideremo e la sua testa verrà appesa sulla vela della nave"

Brividi diffusi percossero i tre protestanti.
Quale bestia sarebbe arrivata a tanto pur di ricevere questa soddisfazione?

Un soldato estrasse la spada, meglio concludere quella scocciante faccenda al piΓΉ presto.
Si avvicinΓ² al nobile caduto in rovina, puntΓ² la gelida lama dell'arma contro il collo di Parthalan.

"Inizia a contare sporco irlandese,
Uno;
Due;
Tre;
Quattr-"

Il conto si interruppe.
Una testa saltΓ² dal collo di appartenenza, accompagnato da tre sguardi esterrefatti e sbigottiti.

Caitlin.
Penny.
Parthalan, erano tutti e tre vivi, dunque.

CΓ‘el sbucΓ² da dietro il soldato inglese, tra le mani reggeva la testa dello sventurato.
La lasciΓ² rotolare lungo il pavimento del castello dei protestanti.
Erano arrivati giusto in tempo.

"Meno uno." sputΓ² fuori inclinando la testa di lato, per lui si trattava di una questione personale, dunque la riteneva estremamente seria.

Un soldato sfoderΓ² la spada avvicinandosi, egli non si mosse, come se non avesse visto nulla.
Quando la spada si alzΓ² per colpire il collo dello spadaccino irlandese, una freccia grazie ad una strepitosa traiettoria si conficcΓ² nell'occhio del nemico.

Ailis, alle spalle di CΓ‘el gli sorrise inchinandosi, la loro sincronia poteva essere definita con una sola parola: perfetta.

Purtroppo non era ancora finita, vi erano altri due guerrieri da abbattere.
Gabi e Connor con ammirabile pretensione chiesero a CΓ‘el di farsi da parte, adesso toccava a loro fare vedere di che pasta erano fatti.

Si presero per mano, sfiorarono la spada arcobaleno di cui tanto gelosamente erano custodi.
Quel bagliore iniziale non si verificΓ², dunque si trattava di un'impresa richiedente esercizio e pratica.

Connor incoraggiΓ² Gabrielle a lasciare perdere, non era una questione di vitale importanza.
Potevano ucciderli pure senza l'ausilio dell'arma.
La messaggera muta non voleva mollare, era ostinata, fin troppo delle volte.
Voleva a tutti i costi far funzionare la spada arcobaleno.

CΓ‘el si era stufato, meglio porre fine ad ogni problematica al piΓΉ presto.
Inutile perdere ulteriore tempo.

Diede ordine ad Ailis di occuparsi di uno dei due, per poi piantare la spada nel cuore del secondo e ultimo nemico inglese.

Fine, che parola dal significato ambivalente.
I protestanti erano salvi.

Penny, osservando la scena con lieta commozione, quando anche l'ultimo inglese cadde a terra corse ad abbracciare Farren e Rowan, che osservavano la scena a braccia incrociate.
Ecco cosa succedeva quando qualcuno provava a rubare la scena a CΓ‘el.

Tutto sembrava procedere per il meglio, almeno fin quando un tonfoΒ  risuonΓ² per l'ampia sala d'ingresso di Malahide Castle.
Il corpo gracile di Gabrielle cadde sul gelido pavimento con un tonfo sordo,
seguirono dieci secondi di apnea ed un profondo respiro da parte del gruppo degli irlandesi.
T

utti si guardarono a vicenda, terrorizzati di poter perdere la loro cara messaggera.

Cosa era accaduto? Era forse colpa della spada?

π‘·π’“π’Šπ’Žπ’‚ 𝒏𝒂𝒗𝒆 π’Šπ’π’ˆπ’π’†π’”π’†, 𝒐𝒓𝒆 πŸŽπŸ”:πŸ‘πŸ“ 𝒅𝒆𝒍 πŸπŸ– π‘΅π’π’—π’†π’Žπ’ƒπ’“π’† πŸπŸ•πŸ—πŸ–

Anche gli indistruttibili inglesi vennero ingannati.
Il loro primato di nazione invincibile era decaduto con l'attacco aereo sulle scogliere in prossimitΓ  di Clovelly Village.

Trascorsero all'incirca cinque minuti, le frecce perΓ² non sembravano volersi fermare, gli arcieri irlandesi neppure.
Era arrivato il momento di farsi valere, piuttosto che attendere il momento per soccombere malamente.

L'intervento provvidenziale delle sorelle barriera aveva permesso di salvare innumerevoli vite sulla prima nave inglese.
I loro scudi, levati al cielo, avevano bloccato con spontanea leggiadria le frecce scoccate dal diavolo irlandese.

Tuttavia, proseguendo con quel ritmo, non avrebbero resistito a lungo, le loro braccia presto avrebbero ceduto e loro sarebbero diventati pasto di frecce nemiche.
Credevano di meritare una morte un pizzico piΓΉ dignitosa, lo desideravano ardentemente.

Miss Unknown sbadigliΓ², quel penoso teatrino non aveva fatto altro che annoiarla, nonostante stessero morendo dei soldati dinnanzi i suoi occhi.
Era abituata a vedere le persone morire, talvolta per mano sua, nulla per cui valesse la pena stupirsi.

Tossendo catturΓ² l'attenzione di Cassandra Mcharty, la bionda delle due sorelle barriera, quella maggiormente accecata dal desiderio di vendetta; anche in questo caso si era informata sul suo conto, nello specifico sulla tragica morte del padre per mano irlandese.

"Mi serve il tuo aiuto, coprimi fino al timone.
Così o moriremo tutti prima di rendercene conto"  lo disse così, diretta, insensibile, come se in ballo non ci fossero le vite di decine di persone.
La ragazza annuì, sebbene non si fidasse completamente, i suoi piani erano il più delle volte geniali.

Abigail, Donn, Sabine, Karina, si sistemarono correttamente dietro lo scudo di Althea Mcharty.
Erano troppe persone, per un solo scudo, ma quella poteva essere la loro unica possibilitΓ  di salvezza.

Cassandra, reggendo adeguatamente lo scudo, camminΓ² a piccoli passetti verso il timone posto a prua della nave.
Miss Unknown dietro di lei sorrise entusiasta, un piano così poco matematicamente calcolato non poteva che essere frutto della mente irlandese.

Le fece un cenno di alzare ancora lo scudo, mentre con un movimento secco fece girare il timone costruito in legno robusto verso destra.
La direzione della nave prese una rotta inaspettata, verso est; di quel passo presto si sarebbero schiantati contro le rocce.

I combattenti inglesi la guardarono confusi, Donn avrebbe tanto voluto farle un occhio nero, se non si fosse trovato in quella situazione magari.

"Che diamine fai?" SbottΓ² il cavaliere senza nome reggendo Sabine dal fianchi in modo che non scivolasse via.
Non se lo sarebbe mai perdonato.

La velocitΓ , aiutata dal vento, aumentΓ² repentinamente, qualche altro secondo e l'impatto sarebbe stato devastante.
La stratega inglese, preso nuovamente possesso del timone, invertì la direzione dell'imbarcazione.

Verso Nord, diretti in Irlanda.
Gradualmente le frecce cessarono di colpire i civili, la nave si allontanΓ² dalla costa inglese.

"Serviva la nave acquistasse velocitΓ , solo virandoΒ  all'ultimo ciΓ² poteva accadere" spiegΓ² alzando le spalle, era in grado di fare sentire stupidi tutti gli ignoranti in materia di fisica.

Donn, sebbene trattenuto dal polso da Sabine, le puntΓ² un dito contro da debita distanza-"Sei solo una stronza, hai messo a repentaglio la vita di tutti per fare uno dei tuoi soliti giochetti.
Mi fai altamente schifo" ed ecco come neanche la lingua del guerriero venne frenata.
Aveva solo detto la veritΓ , in modo troppo brusco, ma lui conosceva solo quello.

Miss Unknown alzΓ² le spalle non curante dell'insulto appena rivoltale, non l'aveva ferita minimamente.
Anzi, le era stato detto di peggio.

"Piuttosto, credo sia il caso di parlare di strategie di guerra.
Il nostro primo obiettivo sarΓ  il villaggio di Dunmore East, forse il piΓΉ forte tra la resistenza irlandese.
Vi chiedo di non sottovalutarli, sono molto forti e compatti" il gruppo ascoltΓ² con attenzione, quello era il momento in cui potevano venire a conoscenza dei nemici.

Poco importava dei loro nomi.
Li avrebbero uccisi, in ogni caso.
Senza rimorsi o rimpianti di alcun tipo.
Senza "se...", "ma..." o "perΓ²"


MARY'S SPACE:

Non è giovedì, ne sono consapevole, ma non potevo attendere così a lungo per pubblicare il capitolo.
Io sarei in una sorta di pausa da Wattpad, ma perchΓ© farvi attendere oltre se giΓ  pronto?

Detto questo, capitolo ricco di colpi di scena vari, non il migliore io abbia scritto(oggi autostima a mille).
CΓ‘el e Rowan hanno "litigato" perchΓ© il mio bambino Γ¨ geloso di Connor, lo capisco, sad.

I protestanti sono liberi, dopo tempo, tutti vivi anche, per ora.
Anche se Gabi si Γ¨ sentita male, a proposito la domanda del capitolo Γ¨: Cosa pensate le sia accaduto?Β 

Gli inglesi invece sono ancora tutti vivi e vegeti, diretti verso l'Irlanda.
Miss Unknown il top della gentilezza ma ha risolto un problema enorme.

Il resto nulla, mi manca solo una scheda ma ho pubblicato lo stesso, non starΓ² ad attendere oltre, Γ¨ una questione di correttezza.
Per quelli che hanno consegnato ma non ho commentatoΒ  volevo solo dire che le schede vanno bene, con piΓΉ tempoΒ  commenterΓ² adeguatamente tutto.
A tal proposito vi chiedo di scusarmi, mea mea immensa culpa.

BαΊ‘n Δ‘ang đọc truyện trΓͺn: AzTruyen.Top