ππ π’πππππ πππππ, πππππππ
Così non ci siamo più parlati, è andato via il Natale e con sè ha portato via pure Morena che se ne è ritornata a Londra.
Edoardo fa coppia fissa con Valentina che va avanti e dietro per vederlo, a volte la raggiunge lui.
Γ passato un anno ed io ho pensato a Morena in ogni istante. L'ho messa in ogni mia canzone esattamente come si fa con una bella musa.
Sono diventato a tutti gli effetti un'icona musicale, Edoardo è così fiero ed entusiasta e mi chiede continuamente che abbia per essere sempre così musone.
Ho evitato di raccontargli la veritΓ e sono certo lo abbia fatto anche Morena, altrimenti dubito sarei rimasto in vita.
Piomba nello studio di registrazione stamattina, fa un gran casino come suo solito, così mi tolgo le cuffie quasi spaventato.
"Che te prende, oh?" Gli dico infastidito.
"So troppo felice, non puoi capì." Urla e mi bacia una guancia. "Guarda un po' chi t'ho portato." Urla nuovamente ed entra Valentina.
"Ciao Vale, come stai?" La accolgo con un abbraccio.
"Non puoi capire." Mi scuote di nuovo Edoardo. "Si trasferiscono finalmente qua."
"Trasferiscono, chi?" Chiedo e deglutisco.
"Sì, io e Morena apriamo un negozio di abbigliamento qui, sai no che lei disegna? Finalmente ce l'abbiamo fatta, avremo una linea d'abbigliamento tutta nostra..." Valentina continua a parlottare e le sue parole fanno da sfondo ai miei pensieri.
"Ah, che bella cosa." Annuisco e getto un'occhiata all'ingresso. "Morena Γ¨ qui?"
"Ci sta aspettando fuori con il fidanzato." Edoardo risponde. "Andiamo a mangiare a casa mia, vieni con noi?"
Fidanzato? Ho capito bene?
Boccheggio piΓΉ volte con la faccia da scemo, cosi Edoardo mi da una pacca sulla spalla.
"Oh, ce vieni?" Chiede di nuovo.
"No, c'ho troppo da fa." Mi metto di nuovo le cuffie.
"E dai, stai sempre qua dentro, un po' de pausa te farΓ bene." Edoardo mi toglie le cuffie.
E va bene, voglio proprio rivederla, guardare i suoi boccoli, il suo naso e le sue labbra. Voglio vedere se Γ¨ ancora la mia musa, se l'ho idealizzata. E voglio vedere questo fidanzato.
"Vabeh, andiamo." Sbuffo e li seguo.
Eccola lì, è poggiata alla macchina abbracciata ad una sorta di adone. Il suo ragazzo è alto, moro, due spalle larghe. Ha i capelli ricci e gli occhi azzurri.
E lei? Lei Γ¨ sempre bellissima, e mi fa sempre quell'effetto di bollicine in pancia.
Ma eccola la, felice di stringere un altro.
C'avevo ragione, mi ha dimenticato presto, perchΓ© presto si dimentica. Si va avanti, si volta pagina.
Solo io non ci riesco, Morè. Io sono fisso sulla tua pagina da quando c'avevo 10 anni.
"Ciao." Sorride appena per smorzare la tensione.
"Ciao Morè." Le dico con le mani nelle tasche del mio giubbino.
"Amore, lui Γ¨ Lauro, un amico di mio fratello." Spiega quasi annoiata.
"Ma tu sei il cantante, le tue canzoni cominciano a sentirsi pure a Londra, sei fortissimo." Mi dice quel ragazzo dalla faccia pulita, l'aria composta e la parlantina coinvolgente. Faccio quasi fatica ad odiarlo.
"Io sono Marco, tanto piacere." Mi afferra la mano sicuro.
Certo, ha Morena accanto, deve sentirsi il re del mondo.
Così mi siedo a questo tavolo di coppie, da solo.
"Stavo a pensΓ ." Edoardo esordisce portandosi il cibo alla bocca. "PerchΓ© non canti all'inaugurazione del negozio?" Mi propone.
"No, Edo, lascia stare." Morena risponde al posto mio.
"PerchΓ©, non mi vuoi?" La punzecchio.
"PerchΓ© voglio fare una cosa che dia meno spettacolo." Farfuglia e beve un bicchiere d'acqua, come se dovesse mandar giΓΉ un boccone amaro.
"Secondo me Γ¨ una bella idea." Dice Valentina.
"Vedremo." Morena affonda il coltello nella pietanza e lo sento affondare dentro me.
La avvicino poco dopo, finito di pranzare, Γ¨ sul terrazzo a fumare una sigaretta.
Aspira forte e poi getta fuori colorando l'aria di grigio.
"Come stai?" Le chiedo quasi spaventato.
"Oh, benone." Si volta per un attimo a prestarmi attenzione.
"Non sapevo fumassi." Prendo anche io una dal mio pacchetto e la accendo.
"A volte."
A volte quando, Morè? Quando sei nervosa? Quando mi hai pensato e hai sentito male? Perché hai sentito male o l'ho sentito solo io?
Magari ti sei sentita solo usata e nemmeno ti Γ¨ fregato poi piΓΉ di tanto, o forse fumi perchΓ© ti mette a disagio avermi qui?
Ma tu ci pensi piΓΉ a noi due nudi e stretti? O impazzisco solo io ancora?
Morena mi passa una mano davanti agli occhi.
"Te sei incantato?" Sembra prendermi in giro.
"Sei bella." Le dico stupidamente, così la vedo alzare gli occhi al cielo e spegnere in fretta la sigaretta, come se volesse scappare via dalla mia vista e dalle mie parole.
"Lauro, che vuoi?"
"Niente, volevo solo sapere come stai." Le dico guardando in terra.
"Sto bene, spero anche tu." Fa per andare, così la trattengo per un braccio.
"Io non me lo sono mai scordato quel giorno." Le confesso e mi ammonisco un attimo dopo.
Così la vedo confusa, imbarazzata, per la prima volta Morena sembra disarmata.
Quasi sembra mordersi un sorriso, lo boccia prima che possa aprirsi.
Γ contenta? Γ contenta di sapere che penso a lei?
"Amore." Marco compare e sembro scomparire io.
"Hey, amore." Morena cambia espressione, gli si avvicina. "Parlavamo dell'inaugurazione." Gli dice poggiandogli una mano sul petto.
Così resto in silenzio, sperando di scomparire o che possa scomparire Marco.
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