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Il telefono ha squillato all'impazzata alle 8.00 del mattino, dopo una notte turbolenta non Γ¨ l'ideale.
Mi hanno cercato produttori, case discografiche, giornalisti.
"Ma che cazzo sta a succede?" Mi so chiesto guardando il telefono con un occhio chiuso ancora.
Tra tutti Γ¨ spiccato il messaggio di Edo:
"Nun rispondere a nessuno, nun fa altre cazzate e porta er culo a casa mia."
Ho obbedito.
Ancora stordito e preso male per quanto successo, sono corso da lui.
Viene ad aprirmi Valentina visibilmente preoccupata.
"Sta nero." Mi bisbiglia e mi fa entrare, una volta dentro trovo anche Morena, i lividi al viso, l'aria interrogativa come la mia.
Resto in silenzio, Edoardo ci fissa e porta le mani alla vita, lascia andare uno sbuffo.
"Voi ancora non sapete niente, no?" Ci chiede, così io e Morena continuiamo a stare in silenzio.
Edoardo spazientito comincia a sbattere una serie di giornali sul tavolo.
"Freschi freschi de giornata." Urla sarcastico.
Ci sono vari titoli, tutti mi dipingono come un traditore, apostrofano Morena come una poco di buono, siamo entrambi i mostri che stanno facendo soffrire una donna incinta.
Sgrano gli occhi, Morena si copre il viso con una mano.
"O sai che vuol di, Laurè? Che abbiamo perso non so quanti contratti, gente che nun vole più lavorà co te, perché nun c'hai valori, 'o capisci?" Edoardo si sfrega una mano sul viso. "Va bene tutto, fratè, che te vesti da donna, che ce baciamo, che piagni sangue, ma questa qua è andata a raccontare che l'hai malmenata incinta, che ti scopi mi sorella invece de pagà le visite dal ginecologo." Urla e si scosta da noi.
"No eh, mo sta esagerando. Manco m'ha mai detto quando ce va dal ginecologo, perchΓ© sospetto addirittura che manco sia incinta, o capisci? E nun l'ho mai malmenata, semmai guarda come ha conciato tu sorella." Urlo piΓΉ forte di lui.
"Γ stata lei?" Edoardo chiede conferma a Morena che resta con il viso basso ed annuisce.
Edoardo le alza il viso, le controlla i lividi, fa poi per tirarle uno schiaffo ma la voce di Valentina che grida il suo nome lo gela e si morde la mano.
"Questo succede ad andΓ con l'uomo de n'altra." Dice freddo e prende una bottiglietta d'acqua.
"Io non so l'uomo de n'altra, so il suo." Volto Edoardo in malo modo.
"Che Γ¨ sta storia?" Alza un sopracciglio, appare confuso.
"Io Morena me la sposo, Γ¨ vera o non Γ¨ vera 'sta gravidanza." Dico convinto.
"Ma 'o senti? Ma sei tornato a drogarte? Mi sorella nun te vole, Lauro. Basta, smettila, tu st'amore l'hai idealizzato." Mi spintona, fa poi appello a Morena, la fissa. "Nun dici niente?"
"Che te devo dì? Le ho prese per lui, sto su un giornale dove in parole povere mi danno della mignotta, ma tutto questo nun me basta per odiarlo." Si alza e prende una sigaretta.
"Questo Γ¨ un cazzo de guaio, come 'o capimo se questa Γ¨ incinta o meno? Come la sputtaniamo prima che ci fotta ancor di piΓΉ? PerchΓ© se non dovesse essere incinta puΓ² andare pure a raccontare che le hai fatto togliere il bambino." Edoardo realizza, e forse tutti noi con lui, che Sara potrebbe rincarare la dose da un momento all'altro. "Lauro, questa te rovina." Mi strattona come un pazzo.
"Me la vedo io." Esordisce Valentina improvvisamente.
"Che 'a fai na visita ginecologica?" Edoardo Γ¨ spazientito.
"Ha sempre cercato di essere l'amicona con me, la accontento. Per me Lauro sarΓ un pezzo de merda, io quella che le puΓ² offrire una spalla su cui piangere. La faccio bere, sicuro piscerΓ prima o poi e ci piazzo un test." Valentina spiega soddisfatta il suo piano.
"Γ 'na stronzata." Edoardo dice a braccia conserte, ormai Γ¨ partito con la sua negativitΓ e nessuno puΓ² fargli cambiare idea.
"Ma perchΓ©? Possiamo provare." Dico appellandomi all'unica idea che Γ¨ venuta a qualcuno in questa stanza.
"Se Γ¨ incinta o finge se mette a beve?" Edoardo continua a bocciare l'idea.
"Intanto io l'ho sorpresa a bere." Insisto.
"Boh, famo un po' come ve pare, tanto peggio de così che può succede?" Risponde Edoardo rassegnato.
"Scusate, io ho una nausea assurda stamattina." Morena esordisce improvvisamente portandosi una mano allo stomaco.
"Oh, nun Γ¨ che sei incinta n'altra volta te? Lauro, to taglio." Edoardo urla e sembra un pazzo furioso.
"Ma te stai calmo? Abbiamo scopato ieri, a meno che nun c'ha i superpoteri dubito io sia incinta." Morena gli da uno scappellotto. "Γ l'agitazione, questa situazione mi sta logorando." Dice e stavolta se ne va in balcone a fumare la sua sigaretta.
La seguo e resto per un attimo in silenzio, sta soffrendo per colpa mia e non se lo merita.
Se solo avessi avuto dall'inizio il coraggio di capire che era amore, che volevo stare con lei, forse non ci troveremmo in questa situazione.
"Sono disposto a perdere tutto per te." Le dico in un filo di voce.
Si volta, sembra disarmata, sorride compiaciuta.
"Achille Lauro, l'artista sfacciato, voluto da tutti, perde tutto per me? La bambina dai riccioli d'oro che ha tormentato la sua infanzia?" Mi dice e ride, si tocca poi il naso dolorante e ride di nuovo.
Sorrido di fronte alla sua purezza e le accarezzo la guancia. "Ti fa male?"
"Quanto basta." Dice e fa spallucce.
"Sarei disposto a perdere tutto per la bambina dai riccioli d'oro." Le sussurro a fior di labbra.
"Non dovrai perdere nulla, io conosco la veritΓ e ti aiuterΓ² a farla venire fuori." Mi dice convinta ed annuisce, ancora una volta sembra mettersi da parte per me.
"E poi mi sposerai?" Le chiedo quasi spaventato.
Sbuffa rassegnata, incrocia poi le braccia e mi guarda.
"Temo proprio di sì, abbiamo provato per anni a sfuggire al nostro destino, ma sembra proprio che non ci sia via d'uscita." Mi punzecchia e la vedo avvicinarsi teneramente.
"Quindi ti arrendi al tuo destino?" La tengo per i fianchi mentre le sue braccia mi cingono il collo.
"Mi arrendo all'amore." Dice alzando le mani in segno di resa, poggia poi delicatamente le sue labbra alle mie.
"Ti arrendi all'amore?" Mi illumino e la prendo in braccio. "Tu sei il mio amore." Le urlo sorridente e volteggio tenendola ancora in braccio.
Così Morena mi restituisce una risata e poggia nuovamente le sue labbra alle mie.
"'A Romeo e Giuliè, venite qua dentro che state a sveglià tutto il condominio. Ma chi mo doveva dire a me che vi avrei dovuto sopportare pure da adulti a fare cazzate." Edoardo ci riprende.
"Oh, sei te che hai insistito a farmi venire in aeroporto quel giorno." Gli dico e lo punzecchio.
"Chi m'ha fatto fa." Edoardo volge gli occhi al cielo. "Guardatelo, me pare scemo. Stai perdendo soldi e contratti e te la ridi." Continua a sgridarmi.
"Guarda un po' che ho vinto." Gli dico mostrandogli Morena.
C'ho 'na perla rara, EdoΓ .
La indosso al collo, me lo adorna, mi fa importante.
Γ il mio diamante raro.
Ho vinto, me sento un leone, c'ho la forza per affrontare mille tempeste con lei al mio fianco.
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