capitolo 3
Non mi ricordo molto del viaggio, era piuttosto lungo perciò cercai di addormentarmi il prima possibile in modo d che passasse in fretta, ho messo le mie cuffiette e credo di essermi addormentata su Achille Lauro.
Non funziono molto questa tecnica perche mi svegliai di colpo dopo solo quattro ore e non sono più riuscita ad addormentarmi.
Ricordo che passai il viaggio a piangere per motivi che neanche mi ricordo però piansi tanto.
Fortunatamente quella tortura fini quando atterrammo, il posto era stupendo, un aereo porto enorme pieno di negozi americani stupendi e molto colorati.
Stavo cercando il mio autista e pensavo di essermi persa, poi vidi un ragazzo, avrà avuto sedici anni, capelli molto scuri e ricci, occhi color ambra con una punta di verde molto intenso e un sorriso che ti fa sciogliere aveva un cartello in mano con scritto Ferrari, capii che era il mio autista anche se mi sembrava un po' strano dato che era giovanissimo.
Mi avvicinai a lui con mio fratello, la mamma e nonna Rosa e quest'ultima disse:- bene ragazzi lui è il figlio di giovanna, un'amica di famiglia, ci ospiteranno a casa loro finché non avremo finito il trasloco e sarà pronta casa nostra, riusciremo a seguire il trasloco con facilità poiché casa nostra e dall'altro lato della strada di quella di Jeremy, vi affido a lui, io e la mamma andiamo un attimo in agenzia e poi vi raggiungiamo, fate buon viaggio-; nonna rosa e mamma sparirono alla velocità della luce e io senza ripensamenti seguii Jey, era così che mi si era presentato, blaterava qualcosa in italiano ma era piuttosto imbarazzante quindi decidi che era meglio parlare inglese, sicuro lo parlavo meglio di quanto lui parlasse l'italiano e tra una chiacchiera e l'altra facemmo amicizia e arrivammo a casa.
Cazzo.
Aveva una villa sul mare stupenda, era enorme.
Con un po' di imbarazzo entrai e lui mi accompagnò in quella che sarebbe stata la mia camera, era bellissima, con un terrazzo enorme e la parete in vetro.
Che dire era la casa dei sogni.
In quel momento mi dimenticai di tutti i miei vecchi amici e mi lasciai trasportare dal clima californiano.
Ci volle poco per capire che fra me e Jey era scoccata da subito la scintilla.
Mi presentó i suoi amici e iniziai a frequentarli, tutte le mattine andavamo in spiaggia a surfare e dopo a casa di Jey.
Spesso eravamo a delle feste e mi divertivo veramente tanto.
Dopo un mese però tutto finì perché iniziava la scuola.
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