Capitolo 20



non era una notizia, per me, sapere che nelle ultime settimane Oscar e Emily,mia madre, avevano rafforzato molto il loro rapporto.
da quella notte che passai con Blake, a cui non riuscivo a smettere di pensare, loro uscivano tutte le sere. la loro relazione si era ufficializzata.

e non posso dire di non essere felice per lei, che abbia cominciato ad amare un altro uomo oltre a mio padre. sempre che si trattasse già di amore.

ero seduta sulle tribune del campo di basket del campus. Insieme a Ivy che mi raccontava così tanti gossip a cui non riuscivo nemmeno starle dietro, intanto guardavamo gli allenamenti della squadra.

eravamo state invitate da uno dei ragazzi a cui tenevo di più, nonché il capitano.
lo seguivo con gli occhi, i capelli corvini svolazzavano e le spalle definite compivano movimenti che mettevano in risalto i muscoli.

era bello senza sforzi, la pelle lucida per il lieve sudore e la maglietta con il logo della scuola era praticamente incollata al petto marmoreo.

-...deve parlare!-
mi concentrai su Ivy solamente quando finì la frase, e dovetti chiederle di ripetere per capirci qualcosa.

-cosa? chi è che deve parlare?- le domandai confusa.

-Oh santo cielo! tu non capisci proprio niente!
ho incontrato Blake, e mi ha detto di dirti che ti deve parlare.-
chiarì lei, lasciandomi un po' di suspence.

che cosa avrebbe mai dovuto dirmi di così importante da mettere in mezzo Ivy?
comunque, lo avrei raggiunto dopo gli allenamenti.

lanciai uno sguardo alla palestra, e vidi il capo squadra alzare la mano per salutarmi.
ricambiai, e il sorriso di Conan, mi lasciò con quel pizzico di attrazione che mi colpiva ogni volta che, effettivamente, lo guardavo.

-Hills, le donne dopo!-
gli urlò l'arbitro soffiando nel fischietto.
io e Ivy ridacchiammo e lui ricominciò a giocare sorridendo.

a fine allenamento, lo raggiunsi in campo, mentre la mia migliore amica dovette scappare per una lezione.

-Una buona partita, Hills.-

lui si voltò al sentire la mia voce. gli angoli delle sue labbra si sollevarono in un sorriso e mentre mi avvicinavo a lui teneva gli occhi incollati ai miei.

-Ne sono grato, Adams-
ridacchiò e si sedette sulla panchina bevendo dell'acqua. i capelli erano disordinati, gli occhi a mandorla socchiusi dallo sforzo.
per un folle motivo di cui non ero a conoscenza, mi venne quasi la voglia di passare le mani tra i suoi capelli più scuri della notte.

-vuoi una foto?- scherzò confuso dal mio sguardo.
mi ricomposi e affilai gli occhi sorridendo.

-Perché mi hai invitata a vederti?-

lui si girò verso di me, mettendo le gambe sulla panchina.
-Perché...volevo vederti?-
fece schioccare la lingua sul palato poi si leccò le labbra.
-a dir la verità, era dalla notte in cui ti sei ubriacata che non ci vediamo.-

-Arriva al punto, Hills-
forse volevo che me lo chiedesse, o forse volevo solamente non starmene chiusa in casa ad aspettare che mia madre tornasse dall'appuntamento con il suo fidanzatino.
in quel periodo, i ruoli si stavano invertendo. era spaventoso.
ridacchiai a quel pensiero.

-Stasera usciamo?-
Conan mi prese alla sprovvista.
guardai il modo ipnotico in cui si tolse la maglietta della squadra, poi ne indossò in altra.

-Va..va bene-
sorrisi e lui ricambiò.

-Perfetto. allora stasera vengo a prenderti, ok?-

confermai con un cenno del capo, e lui mi salutò con un abbraccio.

una mezz'ora più tardi ero nel corridoio della scuola, diretta per andare a casa.
aprii l'armadietto per prendere i miei libri. avevo provato anche a cercare Blake, ma non c'nessuna traccia di lui.

presi tutto, richiusi l'armadietto, e quando parli del diavolo,ecco che spuntano le corna.

-Ti ho cercata- mi disse.

-Blake, mi hai fatto prendere un colpo!-
sollevai lo sguardo per poter incrociare i suoi occhi.
-e comunque anche io ti ho cercato. cosa mi dovevi dire?-

-In realtà, niente di importante. volevo chiederti di uscire.-
il suo volto era rigido e le labbra serrate in una linea dritta, ma nei suoi occhi ci vidi una scintilla diversa.

intanto lui prese il telefono e cominciò a digitare qualcosa.

-Ehm..va bene...quando?- gli chiesi, ma lui continuava a guardare lo schermo.

-Stasera?- propose.
-In realtà,io...-

sgranò gli occhi, poi cominciò a guardarsi attorno.
-Sherly, devo andare. ci vediamo stasera allora eh?-

non feci in tempo a dirgli di no, che era già sparito dalla mia vista.
pensai di mandargli un messaggio, ma il telefono era morto.

ma mi prendete in giro, per caso?

prima di tirare un urlo di nervoso davanti a tutti mi incamminai verso casa.
uscita da scuola cominciai a imprecare, forse qualcuno mi avrebbe preso per pazza.

-Sei un grandissimo coglione, fattelo dire.-
presi a calci una bottiglia che mi ritrovai sotto i piedi.
-Che si fotta, stasera io non mi presento.-

mi ritrovai lo sguardo curioso di Conan,appena misi in piedi fuori casa.

-sei già arrivato?- gli sorrisi andandogli incontro.
non mi rispose. squadrò il mio corpo messo a risalto da un semplice vestito bianco.
rimaneva un pò stretto in vita, ma sulle gambe era morbido, arrivando fino alle ginocchia.
con l'aria di quella sera svolazzava da tutte le parti.
non mi ero truccata e i capelli erano sciolti.

-Sei bellissima.- confermò soltanto, raggiungendo poi il mio sguardo.
i suoi occhi color nocciola mi colpirono subito e il suo sorriso mi incantò.

indossava dei jeans bianchi e una camicia dello stesso colore. il chiaro gli stava bene, metteva in risalto i suoi capelli corvini.

-Anche tu. dove andiamo stasera?-

con mia sorpresa mi passò un casco, indicandomi poi la moto.

-stasera si inaugura un nuovo club, qua vicino. ti va bene andare lì?-

-certo, andiamo-

salimmo sulla moto, e dopo averlo praticamente minacciato di andare piano, lui partì ridendo.

si fermò una decina di minuti dopo, in un parcheggio affollato. scesi e gli passai il casco, e mentre lui lo sistemava in uno scomparto sotto al sedile io guardai la struttura.

la musica si sentiva già da fuori, e per l'inaugurazione avevano messo dei festoni sopra alla porta. delle luci forti e rosse ai lati erano un pugno in un occhio. ma il resto era carino, non aveva niente di particolare.

avanzai solo quando sentii una mano appoggiarsi delicatamente sulla mia schiena, e
poi Conan che mi sorrise. aveva una serenità nello sguardo impareggiabile. metteva buon umore solo a guardarlo.

entrammo, mi fece sedere ad un tavolo, poi andò a prendere da bere sparendo tra la folla.
appoggiai la borsa ma una vibrazione al suo interno mi bloccò.

afferrai il telefono, e una sua notifica mi fece sentire più in colpa di quanto dovessi.

"non ti ho nemmeno detto dove. ti aspetto tra un pò al Glamour."

feci per rispondergli, ma il profumo di un drink al limone mi arrivò sotto il naso.

-Non sapevo cosa prenderti, va bene questo?-

appoggiai il telefono dimenticandomi di tutto e gli sorrisi.
-va benissimo, grazie Conan-

era forse passata la mezzanotte quando io e il moro ci addentrammo nella folla per ballare.
la musica techno era sicuramente quella principale della serata, visto che c'era solo quella.

mi aggrappai alle sue spalle e cantai a squarciagola mentre lui rideva al mio pessimo tono di voce. appoggiò le mani ai miei fianchi e dettò il ritmo di un ballo fin troppo intimo, ma non ci diedi peso, forse per la scarsa lucidità, persa per colpa quel drink superalcolico.

e io con Conan mi ci trovavo bene, tanto bene.
era uno di quei ragazzi con cui potevi dire di avere un rapporto di fratellanza, ma al tempo stesso sentire quella scintilla, quella che quando lui sorride mi fa battere il cuore di un colpo in più.
e non era quell'attrazione viscerale che provavo per Blake.

il mio sentimento era... era qualcosa che mi faceva voglia di veder sorridere Conan e di fare qualsiasi cosa pur di non farlo spegnere.
era qualcosa di più solidale, ma che si spingeva oltre l'amicizia.

avevamo preso un andamento tutto nostro, quando la canzone si spense e la voce del DJ mi fece sussultare.
ma le sue parole mi spaventarono di più. mi immobilizzarono sul posto.

-Vi ringraziamo per aver partecipato all'inaugurazione del club Glamour...-

a quella frase, quel nome, sentii il battito aumentare.

non può essere.

come ho fatto ad essere tanto stupida? mi allontanai da Conan ed ebbi quasi paura a guardarmi intorno.

-Sherly? tutto bene?-

non lo ascoltai. gli diedi le spalle, preoccupandomi di vedere due gemme azzurre che in quel momento erano l'ultima cosa che volevo.

quando tornai con lo sguardo su Conan,
i miei pensieri si azzerarono completamente.
vicino a lui, al suo fianco, c'era un altro ragazzo. non mi fu necessario guardarlo negli occhi.

lui indossava dei jeans neri e una camicia nera. al contrario del mio accompagnatore sembrava quasi una presenza oscura.

poi guardai entrambi negli occhi. ora si stavano parlando, e non sembravano contenti di quell'incontro. però non li stavo ascoltando,la musica alta non me lo permetteva.

osservai solamente la loro distanza. non fisica, anche perché erano l'uno davanti all'altro.

il primo, Conan, sprigionava sicurezza, affidabilità e serenità. possedeva un fascino bianco, come il suo outfit.

poi il secondo, Blake.
Blake aveva un aura che lo differenziava da tutte le persone in quella sala. il suo stile decisamente scuro lo rispecchiava.
e infatti, aveva un fascino oscuro, misterioso.
i suoi occhi chiari ti ghiacciavano,
e la linea dura delle labbra carnose creavano una sensazione del tutto autodistruttiva.

avresti fatto qualsiasi cosa pur di avere un briciolo di attenzione da lui. è uno di quei ragazzi da cui rimani ipnotizzata dallo sguardo.

poi mi resi conto.
mi resi conto, che prima o poi avrei dovuto scegliere tra bianco o nero.
avrei dovuto scegliere tra il sentimento dolce e puro che provavo con Conan, e l'attrazione magnetica e eterna, che mi attirava a Blake.

ciaoo ragazzeee❤️

cosa ne pensate di questo triangolo che si sta creando??

a me piace molto, sinceramente🙃

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