Mi completerai.

Il giorno seguente viene a svegliarmi zia Giusy, ha un vassoio con ogni ben di Dio sopra, si siede sul letto e me lo sistema davanti.

«Ora devi mangiare per due.» Sorride porgendomi dei biscotti.

Mi metto a fissarla, come è possibile che non sia arrabbiata, che non stia facendo una scenata? Mia madre avrebbe già spaccato qualcosa se fosse stata qui.

«Lo sai?» Chiedo imbarazzata portandomi un biscotto alla bocca.

«La smetti di provare vergogna? È una cosa naturale.» Sorseggia del caffè, fa poi per accendere una sigaretta, ma ci ripensa. «No, scusami, ora dobbiamo stare attenti a sta criatura.» Mi tocca la pancia, rinuncia alla sua sigaretta, e si mette a guardarmi. 

«Quando sono rimasta incinta di tua cugina Elena avevo 20 anni e stavo con il mio ragazzo da qualche mese. Quando ho saputo di essere in attesa, sono corsa da lui con tutto l'entusiasmo che una donna innamorata può avere in corpo, e sai cosa mi ha detto? Che lui non aveva tempo di fare il padre. Non l'ho più rivisto. E affrontare tua nonna, tuo nonno, e anche tuo padre è stata dura. Ero considerata una svergognata e ad un certo punto mi ci hanno convinta che lo ero. Poi, ogni volta che guardavo Elena, mi sentivo così perfettamente in pace con me stessa e ho capito che un figlio non può mai essere una vergogna. Potessi tornare indietro lo rifarei altre 100 volte.» Quando conclude noto sul suo viso una luce meravigliosa, il suo sorriso mi contagia, sento che sto cominciando ad amare questo fagiolino che ho in pancia. La abbraccio.

«Sei una donna forte.» Le sussurro appena.

«Chi dice che non potrai esserlo anche tu?» E' convinta, io un po' di meno, ma proverò con tutte le mie forze a sentirmi in pace con me stessa.


Ovviamente tante cose sono cambiate. 

Non faccio più lezioni, mia zia mi ha detto che potrò riprendere una volta terminata la mia gravidanza, per il momento è troppo apprensiva. Passo comunque spesso tanto tempo lì, guardo le lezioni e gli allievi coccolano me e il mio pancino. 

Non lavoro più al locale, anche se ogni tanto lo frequento con Elena e le sue amiche. Non sono più tornata a Milano, nonostante sia giunta notizia della mia gravidanza. Mia madre ha dato di matto, mio padre peggio ancora. Mia zia si è limitata a metter giù il telefono mentre scleravano e mi ha suggerito di aspettare che gli fosse passata. Sono incinta di 3 mesi, e non gli è passata ancora. 

Clemente ormai fa coppia fissa con Liliana, e si sta affermando sempre più come rapper. 

Io sto cercando di stare bene, e probabilmente una volta che il mio fagiolino verrà fuori sarò una donna completa. A proposito, è un maschietto e la prima cosa che gli insegnerò sarà a non essere come suo padre.

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