[Κεφάλαιο 54]
11 Novembre 1993
Città del Messico
Un pizzico di crema idratante per il viso, color bianca come il latte, fu spalmata per tutto il viso, massaggiando le guance, arrivando alla fronte, scendendo poi verso il naso, e il mento, in modo tale che la crema si assorbisse completamente sulla pelle.
Michael non aveva voglia di truccarsi quel giorno, mise se non quella crema idratante per mantenere liscia la pelle.
Ma mise un po' di crema colorata nelle zone della vitiligine, passandola sulle mani, e sul collo.
Sospirò con aria afflitta.
I suoi occhi erano pieni di stanchezza.
Aveva la gola arrossata, gli ultimi concerti erano stati pesanti.
Posò una mano sul collo sgranchendo la gola, accompagnando con una smorfia di dolore, prese così una medicina che le aveva dato Sandie il giorno prima proprio adatta per il mal di gola.
Michael aveva ancora il dolore dell'intervento chirurgico ai denti fatto una settimana prima, la bocca gli faceva male e spesso faceva fatica a parlare. Così prese altre medicine per il dolore.
Quel giorno sarebbe venuto di nuovo il procuratore Howard Manning per raccogliere un'altra deposizione di Michael in merito alla causa intentata contro di lui per violazione del diritto d'autore verso tre canzoni. [1*]
Due giorni prima aveva parlato di Thriller.
Quello precedente di We are the world.
Quel giorno toccava a The girl is mine.
Un elemento positivo fu che era l'ultimo giorno di deposizione.
Ormai era allo stremo, nessuno stava avendo più fiducia nei suoi confronti. Persino alcuni membri dello staff lo hanno abbandonato, essi per Michael riteneva amici, si sentì tradito e pugnalato alle spalle.
Non stava passando dei giorni facili.
Era nel buio più spaventoso inimmaginabile.
Indossava una camicia verde scuro con attaccate alle spallette delle piccole decorazioni in nero rettangolare, dei Levi's neri, e i mocassini al piede.
Si sedette sul letto, prese il suo taccuino in mano, lo aprí dove aveva lasciato il segno.
Prese una penna con la speranza che l'ispirazione potesse prenderlo dal mondo reale e portarlo nel suo mondo.
Chiuse gli occhi per qualche secondo, era quella la chiave per entrare in contatto con il suo mondo, vide poi un prato fiabesco con tantissimi fiori, alberi di tutti i tipi, farfalle che volavano tra il verde, le api sui fiori e gli uccelli che volavano tra il cielo.
Vide una coppia di bambini, che stavano giocando allegramente in quel bellissimo prato, due anime innocenti ridevano allegramente tra i giochi e la felicità nel giocare tra di loro. Mentre apparì una figura femminile, una donna, che accarezzava il ventre gonfio, incinta del terzo figlio, e poi apparì un uomo, che abbracciò da dietro la donna, doveva essere sua moglie, guardavano allegramente i due bambini con tanto amore, fino a poi a guardarsi negli occhi unendosi con un bacio.
Aprí gli occhi, sorridendo di cosa aveva appena visto.
Quello era il futuro che desiderava e voleva costantemente.
Essere nella natura, vivere con la donna che amava e con i suoi futuri figli.
Sospirò, ricordando un momento meraviglioso sotto il Partenone di Atene.
«Stellina.» la chiamò, il suo tono era serio e lei lo guardò negli occhi «Quando questa brutta situazione finirà, la prima cosa che farò sarà quello di chiederti di diventare mia moglie.» ella spalancò gli occhi, sorrise impacciata con la paura di aver udito male le ultime parole.
«N-non mi prendi in giro vero?» domandò esterrefatta.
«Sono serissimo, io voglio sposarti Sandie, voglio avere una famiglia con te, voglio avere dei figli con te. Io voglio essere il padre dei tuoi figli, che diventeranno nostri figli. Voglio passare il resto della mia vita con te, voglio vederti con il vestito bianco mentre cammini all'altare verso di me per l'inizio di una vita. Voglio vederti con il pancione, accarezzarlo dolcemente per sentire i calcetti del bambino, voglio prendermi cura di te, darti amore e sostegno. Voglio regalarti la luna, le stelle e se potrò anche l'intera galassia. Voglio darti tutto me stesso per vedere solo il tuo sorriso.
Voglio renderti felice. Voglio che i nostri litigi diventeranno una chiave per migliorare il nostro rapporto. Voglio fare l'amore con te fino al giorno
dopo.
Voglio invecchiare insieme a te mentre vediamo crescere i nostri figli. Voglio che sia tu il sole che illumina le mie giornate.
E tutto questo solo con te. Perché tu sei la donna della mia vita. Tu mi rendi vivo Sandie.» gli occhi di stellina erano luccicosi, voleva tirarsi l'orecchio per capire se tutto quello che aveva sentito era vero, ma era la realtà. Non era nel mondo dei sogni.
Le veniva da piangere dalla felicità, urlare per tutta Atene di essere la ragazza più felice del mondo. Ma si contenne.
Quelle parole le tatuarono il cuore, in lei ci fu una felicità inspiegabile.
Fu un momento che aveva sempre sognato, e lo aveva proposto di fronte al Dio Partenone.
Le lacrime scorsero sul viso di stellina, non riuscì a trattenerle. Troppo la felicità era immensa, e mai si sarebbe scordata di quelle parole.
«Amore mio.» mormorò Michael asciugando le lacrime con le nocche delle dita.
«Sai già la mia risposta non è vero?» lui annuì accennando un sorriso «Io ti direi mille volte sì.»
Sorrise commosso all'idea che dopo la tremenda situazione che stava affrontando avrebbe sposato Sandie, la donna della sua vita.
Lo aveva promesso e l'avrebbe fatto.
L'ispirazione gli venne in mente, prese la penna e cominciò a scrivere.
"Ti guardo sorridere, mentre leggi un libro,
mentre ti metti il rossetto sulle labbra, mentre fai le piccole cose.
Ti guardo ammaliato, mentre ascolto la tua voce raccontando ciò che ti piace.
Ti guardo ardente, quelle labbra che si muovono mentre parli, quelle mani candide e lisce che talvolta si sfiorano tra di loro, e il tuo petto muoversi all'alternarsi dei respiri, in modo innocente, talvolta erotico.
Facendomi impazzire, con la voglia di buttarti sul letto dolcemente e fare l'amore.
Amore mio.
Avrò cura di te
Tulipano del mio cuore.
Ti starò accanto, anche se ci saranno momenti in cui amerò al tuo posto.
Stellina mia.
Vorrò solo te, anche se non mi amerai più.
Anche se succedesse
Ti amerò oltre la tomba."
Su quella poesia, dedicata alla sua stellina, c'erano alcuni segni di cancellature, era solo una bozza ma gli piaceva comunque.
Fino a che non sentì bussare la porta.
Posò il taccuino e andò ad aprire.
Era John, il suo manager.
«Michael, è arrivato il procuratore, dobbiamo andare.» lo avvisò.
«Andrò io. Tu stai qui, riposati un po'.» rispose il cantante prendendo il giubbotto di pelle e il capello di Fedora.
«No, ti accompagno.» fece un lieve sorriso, John era una di quelle persone leali e buone, pronto a non abbandonare il prossimo nei momenti di difficoltà. Aveva scelto un buon manager.
Sbuffò dalla scocciatura di dover depositare per la terza volta, ma era l'ultimo sforzo.
Non solo c'erano le accuse che lo stavano massacrando, ma anche altre inerente al lavoro. Al suo lavoro di musicista. Il che lo faceva infuriare.
La sua musica era tutta farina del suo sacco e non avrebbe mai copiato da nessuno.
Uscì dalla stanza chiudendo la porta a chiave in modo brusco, incamminandosi verso il corridoio.
«John.» lo chiamò, egli si avvicinò raggiungendolo con il passo «Sandie?» domandò per sentire sue notizie.
«Sta dormendo.» rispose.
«Bene.»
[...]
«Mr Jackson può alzare la mano destra per favore?» il cantante sgranchisce la gola e alzò la mano destra «Giuri che la testimonianza che darà sarà la verità. Tutta la verità, e nient'altro che la verità.»
«Lo giuro.» rispose, e abbassò la mano.
«Mr Jackson qual è la sua occupazione?» domandò il procuratore.
«Intrattenitore, ballerino, cantante, compositore.» rispose «Attore.» aggiunse, afferrò un bicchiere d'acqua per berne un sorso.
«Da quanto tempo è un intrattenitore?»
«Da quando avevo cinque anni.»
«Senza entrare troppo nei dettagli, può dirmi come ha iniziato la carriera da artista?»
«Beh, cantando in giro per la casa. Ballando ... facendo rumori, sa, suoni. Facendo ritmi con la bocca. Cantando, sa ... questo genere di cose.» spiegò.
«Ricorda quando ha iniziato ad esibirsi in modo professionale?»
«Forse all'età di 10 anni.»
«Qual era il nome del gruppo con cui ha iniziato ad esibirsi?»
«I Jackson five.»
«Chi erano i Jackson five?»
«Marlon, Tito, Jackie, Jermaine, Randy.» contò con le dita per verificare se avesse detto bene, annuì con il capo «Si tutto qui.»
«Ad un certo punto è diventato solista?»
«Sì.» rispose.
«Si ricorda quando è successo questo?»
«Ho lavorato da solista prima, canzoni come "Ben", "Go to be there", "Rockin' Robin", "I wanna be where you are". Tutte queste canzoni erano da solista mentre ero ancora con i Jackson five. Non significava lasciare il gruppo.» spiegò il cantante emanando un respiro profondo.
«Ha affermato che una delle sue professioni è il compositore, quando ha iniziato a scrivere canzoni?»
«Ho iniziato a scrivere canzoni molto giovane, direi a otto anni, otto o nove anni.»
«Ha scritto alcune canzoni che poi ha registrato?»
«Alcune sì.»
«Approssimativamente, quante di quelle canzoni che ha scritto sono state rilasciate?»
«Oh cielo.» affermò il moro con un piccolo sorriso «Non le ho mai contante.» rispose «Probalbilmemte sulle trenta o quaranta.»
«Senza andare troppo nei dettagli ha ricevuto premi?»
«Molti premi.» rispose con tono quasi orgoglioso.
«Può citarne qualcuno?»
«Beh, "Grammy Awards", "American music awards", "NAACP awards", "Black caucus awards", ogni genere di premio nel mio campo.» sgranchì la gola «Mi scusi.» disse il moro posando una mano sulla gola.
«Mi permetta, è vero che non si sente bene negli ultimi giorni?» domandò il procuratore mentre Michael bevve un sorso d"acqua.
«Sì, verissimo.» affermò.
Ho la gola che mi sta uccidendo, la bocca non ne parliamo proprio. Direi che sono messo bene no?
«Ha avuto qualche intervento di chirurgia?» domandò l'uomo di legge.
«Sì.» rispose.
«Se in qualche momento non dovesse sentirsi bene me lo faccia sapere e faremo una pausa.» lo avvertì con tono gentile.
«Certo, lo farò.» disse con un gentile sorriso.
«Qual è stata la prima canzone rilasciata che lei ha scritto?» continuò.
«Una canzone intitolata "Blues Away", in uno degli album dei Jackson.»
«Ricorda qual'era?»
«Penso sia stato in "Goin' places" o "Destiny", ma non ne sono sicuro.»
«Ricorda quando è stato pubblicato l'album Off the wall?»
«Negli anni anni 70.» rispose.
«Vediamo se le rinfresco la memoria, spero che riesca a leggere questo, in caso contrario andiamo avanti.» gli diede un foglio, alla quale lèsse la data di pubblicazione dell'album.
«1979.» disse.
«Riconosce il documento che le ho dato?»
«Sì.»
«Cos'è?»
«La copertina di Off the wall.»
«Ha scritto delle canzoni che sono incluse nell'album Off the wall?»
«Sì.»
«Quali?»
«Don't Stop 'Til You Get Enough, e Workin' Day and Night. E ho collaborato con ... un altro musicista per Get on the floor.»
«Chi era l'altro musicista?»
«Il suo nome è ...» il cantante si bloccò cercando di ricordare il nome del musicista «Oh boy, non ricordo il suo nome adesso.»
«Va bene così.» lo rassicurò «Il gruppo dei Jackson, ha fatto anche un album chiamato Triumph?»
«Triumph sì.» rispose.
«Ricorda quando è stato?»
«No.» disse scuotendo la testa «Sono messo male con le date.» rispose grattando il naso.
«Dia un'occhiata a questo documento, e guardi la data. Va tutto bene, guardi il documento che le mostro perché lo ricordi.» lo rassicurò con tono gentile, egli gli diede un altro documento e Michael lo lesse, annuendo con il capo nel mentre della lettura «Cos'è il documento che le ho dimostrato?»
«I Jacksons ... riporta Triumph 1980.» rispose il cantante posando il documento sul tavolo.
«Mr Jackson ha scritto delle canzone presenti nell'album Triumph?»
«Sì.»
«Quali?»
«Ho co-scritto "Can you feel it" con i miei fratelli, "That's what you get for being polite" con mio fratello. "All night" con mio fratello, "Jack still" mi pare si chiami così, con mio fratello.» sgranchì la gola «Ed un altro paio, ma non ricordo i nomi in questo momento.» disse con un sorriso stringendo lievemente i denti.
«Vorrei spostare l'argomento Mr Jackson su come generalmente scrive canzoni, può dirmi che processo avviene quando scrive una canzone? Se c'è un processo generale?»
«La procedura è che le canzoni generalmente arrivano, si creano da sole, io sono solo la fonte da dove loro arrivano e questa è cosa bellissima, è molto spirituale. È come stare sotto un albero e aspettare che cada una foglia e cercare di catturarla. E questo è bellissimo, e quando lo faccio arriva nella mia testa, può essere mentre cammino sa, per la strada, può essere seduto su una panchina o Disneyland, qualcosa del genere, mangiando noccioline. Ed è nella mia testa, o può essere sotto la doccia, o quando mi sveglio come ho fatto quando ho scritto We are the world e senti che la canzone c'è, è scritta nella mia testa, l'intera composizione sa. È così che succede.» raccontò.
«Una volta che ha la canzone nella sua testa, cosa fa dopo per proseguire con la canzone?»
«Prendo un registratore, e riproduco i suoni, oralmente con la mia bocca, facendo suoni. Come voglio il basso, le corde, le batterie, ogni parte come deve andare in modo in cui la sento. Perché la chiave è quella di catturare esattamente quello che senti nella tua testa, sul nastro.» precisò la star spiegando ogni dettaglio.
«Si rende conto che una delle canzoni in questioni in questo contesto è una canzone chiamata The girl is Mine? È consapevole di questo?»
«Sì.»
«Chi ha scritto The girl is mine?»
«Io ho scritto The girl is mine.»
«Su quale album The girl is mine appare?» Michael sgranchisce fortemente la gola.
«Scusi.» disse «Dell'album Thriller.» rispose bevendo poi un sorso d'acqua.
«Questa è stata rilasciata anche come singolo?»
«Sì, come primo singolo di Thriller.»
«Il testo di The girl is mine di cosa parla?»
«Parla di due ragazzi che si contendono la stessa ragazza. Succede questo capisce? Loro dicono è mia, no è mia, lei ama me va bene?» ridacchiò «Sa qualcosa del genere. Lei guarda sempre me, questo è l'argomento rincorrono la stessa ragazza è di questo che parla.» spiegò.
«Dove ha preso l'idea per quello che ha appena descritto.»
«È semplicemente arrivata. Quincy mi disse scrivi una canzone che tu e Paul McCarteny potete cantare insieme. Così credo di essere andato a dormire e quando mi sono svegliato il giorno dopo era lì e così a prendere il registratore, iniziando a registrare quello che sentivo nella mia testa.»
«Ha nominato Quincy, chi è Quincy?» domandò.
«Quincy Jones è un produttore, compositore è davvero un grande uomo, meraviglioso, gli voglio bene.» rispose.
«Ora, ad un certo punto ha fatto una registrazione su un nastro di The girl is mine?»
«Sì.»
«Vorrei riprodurre per lei una registrazione che è stata precedentemente segnata come reperto n. 489. Quello che faremo dopo è consegnare questo allo stenografo perché possa tenerlo in custodia. Riproduciamo la parte iniziare Mr Jackson e le chiedo di dirmi se riconosce, come ho detto prima, la prova n.489.» riprodussero la registrazione, dove si sentì la voce di Michael canticchiare le note di The girl is mine, il cantate mosse la testa andando a tempo con la sua stessa voce annuendo talvolta il capo.
Il procuratore fermò la registrazione.
«Fermiamo la prova 489 per il momento, le chiedo Mr Jackson la riconosce?»
«Sì, questo sono io che scrivo la seconda parte di The girl is mine mentre la creo.» sgranchisce di nuovo la gola esprimendo del suo volto un po' di dolore «Scusi.» disse con tono gentile.
«In quali circostanze ha iniziato la registrazione 489?»
«Beh solo registrandola facendo suoni così.» iniziò a fare un beatbox, in pochi secondi Michael divenne una valanga di suoni, batteria, basso, la sua voce era un insieme di strumenti mettendo a punto la sua voce canticchiando leggermente senza smettere di riprodurre i suoni dalla sua bocca. Si fermò iniziando così a cantare la seconda parte della canzone «Ecco come ho fatto.»
«Lasci che riproduca per lei un altro pezzo del reperto 489, ad un certo punto la fermiamo e le farò altre domande.» ripresero la registrazione sentendo Michael creando la canzone, non si sentiva solo la sua voce ma anche lo schiocco di dita facendo da metronomo e mantenendo il tempo della canzone. Il cantante canticchiò sulla sua stessa voce esprimendo un tenero sorriso.
«Può mostrarci quello che stava facendo sul nastro?»
«Sì.» rispose «Every night she walks right in my dreams. Since I met her from the start. I'm so proud I am the only one. Who is special in her heart. The girl is mine. The doggone girl is mine.» cantò la strofa iniziale della canzone nonostante la gola arrossata.
«Può mostrare brevemente come ha eseguito i ritmi sul nastro di The girl is mine?»
«Certo.» Michael ricreò i suoni con la sua bocca, riprendendo ogni ritmo della canzone, non solo emanò i suoni ma cantò anche per far capire come aveva creato i ritmi della canzone mentre registrava «The girl is mine.» cantò «Perdoni la mia voce, è molto rauca, ho fatto un concerto ieri sera e la mia gola sta davvero male.» si scusò il moro poggiando una mano sul collo.
«The girl is mine, du ru du ruu, du ru du ruu, the girl is mine. Non scrivere la canzone. Non scrivere niente. Lascia che la canzone si scriva da sola.»
«È la mia legge.» intervenne Michael con un sorriso vittorioso «È quello che dico sempre.»
«Ritorniamo un attimo indietro con la registrazione.» ripresero a sentire il nastro, arrivando al punto dove Michael diceva di non scrivere la canzone.
«Lascia che le corde ti dicano cosa fare, dove andare, che il pianoforte ti dica quali accordi colpire, quello che sente, che il basso ti dica quello che devi fare, ogni cosa, lascia che si crei da sola, lascia che si formi. Lascia che faccia quello che vuole fare. Non forzare la canzone, lascia che la canzone forzi te. Lascia che la canzone dica a te dove andare.» il procuratore fermò il nastro.
«Cosa intende dire con quello che dice nel nastro?»
«Quello che volevo dire era.» si fermò per qualche secondo «Una canzone si crea da sola. Io sono solo la fonte attraverso la quale arriva. Si crea, si crea tutta da se. Quando la canzone arriva a me sento le corde, sento la base, sento le batterie, tutto arriva in un pacchetto. È come catturare una foglia che cade da un albero, è la cosa più spirituale e più nella che possa mai accadere. E alcune volte mi inginocchio e prego Dio ringraziandolo per questo perché succede e arriva a me. È questo quello che dicevo, lascia che si crei da sola. Perché sta cercando di crearsi da sola.»
La registrazione continuò, ad ogni stop e domande per sapere meglio sulla creazione della canzone, Michael rispose in modo molto deciso, quasi orgoglioso, spiegando ogni dettaglio sulla formazione della canzone.
Parlò dei suoni, del ponte della canzone, gli accordi, la melodia. Tutto ciò che un buon musicista doveva sapere sulla musica, su come crearla, canticchiando alcuni parti di The girl is mine.
«Sta bene Mr Jackson? Vuole fare una pausa?» annuì.
«Mi fa male la bocca.» rispose addolorato, e bevve una sorte di bevanda calda con il miele, doveva essere latte.
Fecero una pausa di cinque minuti, nel mentre Michael prese le medicine per il dolore. Fino a che non ripresero la deposizione.
«Mr Jackson durante la pausa ha ritenuto necessario prendere dei farmaci?»
«Se l'ho ritenuto necessario?»
«Ha preso farmaci per il dolore durante la pausa?»
«Sì.»
Ma secondo te? Non vede che la mia gola sta andando a fare in culo?
«Vorrei subito chiederle di una cassetta che è stata precedentemente marcata come reperto 492. Una prova che darò allo stenografo del tribunale al termine della dichiarazione nella pausa. Voglio riprodurre un frammento per lei, e le chiederò se riconosce la prova 492.» partì successivamente una canzone, aveva una melodia potente e Michael annuì riconoscendo la canzone.
Era la demo di The girl is mine.
«Mr Jackson ha riconosciuto la prova 492?»
«Sì.»
«Cos'è?»
«È la mia demo originale di The girl is mine.»
«L'insieme della demo ha del materiale che ha usato quando ha creato la canzone su nastro?»
«Sì.»
«Dopo che lei ha fatto la demo di The girl is mine qual è stato il passo successivo per quanto riguarda la canzone?»
«Dopo di che l'ho fatta ascoltare a Quincy e lui l'ha amata ha ritenuto che era perfetta per Paul e me e la facemmo ascoltare a Paul in Arizona, l'amò, e la registrammo.» disse.
«È stata messa in commercio?»
«Sì.»
«Ci furono poi eventuali modifiche in studio?»
«Eventuali modifiche da questo?»
«Sì.»
«Abbiamo aggiunto ... oh sì.» mormorò il moro ricordando.
«Cosa?»
«C'è stato un riff di chitarra diverso che è stato aggiunto.»
«Alcune modifiche nel ponte?»
«Sì, il ponte è stato esteso un po'.»
«Chi suggerì questo?»
«Penso che fu Quincy.»
«Mr Jackson prima che questa causa venisse intentata, aveva mai sentito una canzone chiamata "Happy go lucky girl?»
«No.»
«Quando ha scritto the girl is mine, l'ha copiata da qualche altra canzone?»
Ma sei serio?
«No.» disse emanando un sospiro.
«The girl is mine è stata scritta da lei e da lei soltanto?»
«Scritta da me e da me soltanto.»
Punto.
«Prima di finire volevo fare alcune domande, conosce qualcuno di nome Robert Smith?»
«Ho sentito quel nome.» rispose.
«Dove ha sentito quel nome?»
«Non lo so.»
«Conosce qualcuno di nome Clifford Ruben?»
Ma chi cazzo lo conosce?
«Questo mi suona nuovo.»
«Conosce Reynard Jones?»
«Sì.»
«Come ha conosciuto Reynard Jones?»
«Amico del miei fratelli penso, nel corso degli anni o giù di lì.»
«Lo considera un suo amico?»
«No.» rispose scuotendo la testa.
«Negli anni precedenti di cui ha parlato, ha mai pensato che fosse suo amico?»
Ma se ti ho detto di no.
«Veramente no, non aveva la mia età. Lui usciva con i miei fratelli. È molto più grande di me.»
«Nel corso degli anni Reynard Jones ha mai fatto visita alla sua famiglia?» Michael bevve un sorso di latte.
«Sì.»
«In quali circostanze?»
«Ciao ... arrivederci.» rispose Michael alzando le spalle.
«Ricorda se, Reynard Jones ha suonato canzoni nel suo studio di Encino?»
«No.»
«Ha copiato qualche canzone che Reynard Jones le ha fornito?»
Oh Gesù, ancora?
«No.»
«Ha copiato qualche canzone scritta da Robert Smith?»
Giuro che se lo domanda di nuovo scoppio.
«No.»
«Okay, va bene così. Non ho più domande da fare. Abbiamo finito, grazie per la collaborazione Mr Jackson, e si riguardi.»
Oh mio Dio finalmente!
«La ringrazio.» i due si alzarono per stringere la mano, raschiettò la gola, bevendo un po' d'acqua, con il sollevamento nel cuore di aver finito la deposizione che durava da due giorni.
[...]
In hotel Sandie e Elisabeth erano in salotto a bere una tazza di tè, stellina aveva un espressione stanca, faceva fatica ad tenere gli occhi aperti.
«Cara ti senti bene?» domandò Elisabeth preoccupata.
«Ho un sonno assurdo, ho dormito malissimo stanotte. In più mi fanno male le braccia e la schiena, chissà che posizioni avrò fatto durante la notte.» rispose la ragazza poggiando una mano sul lato della testa.
Elisabeth senza volerlo ridacchiò.
«Ed io che ti vedo con una normale posizione stesa sul letto, bella buona e tranquilla.»
«Elisabeth io mi muovo un botto mentre dormo, una volta mia sorella mi trovò senza coperte, le avevo buttate per terra, la bocca aperta, a pancia in su con la gambe divaricate. E in tutto questo stavo dormendo.» l'attrice si lasciò scappare una piccola risata «Il kamasutra? Nah, togliamolo di mezzo. Perché le mie posizioni mentre dormo non le batte nessuno, ma quando sto con Michael cerco di muovermi il meno possibile. Altrimenti mi scambia con quella ragazza nel film "L'esorcista".»
«A proposito di Michael, mi devi aiutare.» attaccò Liz l'argomento.
«Lo sai che per lui puoi sempre contare su di me.»
«Lo so bene, perciò ti sto chiedendo il tuo aiuto, dobbiamo convincerlo ad andare in clinica e bloccare il tour. Ho sempre paura che gli possa venire qualche malanno. Sono terrorizzata da questo pensiero.» il viso di Sandie si incupì, la sua mente la portò in un dispiacevole flashback.
«No! No cazzo!» Sandie si abbassò prendendogli la testa, gli diede dei piccoli e leggeri schiaffi per cercare di farlo riprendere, ma senza successo «Merda! No! No!» urlò stellina nel panico.
Sandie, applicò di nuovo, il metodo della rianimazione.
«Michael! Ti prego!» urlò Sandie tra le lacrime, mentre faceva pressione verso il basso le mani congiunte sul petto del cantante.
Era lei ad essere più terrorizzata, ad avere il panico in gola, automaticamente Sandie scoppiò a piangere. Posando la mano sul volto.
«Non farmelo pensare ti prego. Non hai idea di quante volte mi sono spaventata per lui, di quante volte ha rischiato.» Liz sapeva dei vari svenimenti che aveva avuto Michael nel corso del tour, e che Sandie lo aveva sempre soccorso a salvarlo.
Lo sapeva perfettamente.
«È per questo che dobbiamo convincerlo ad andare in clinica. Non può più continuare così. Anche io ho pianto tanto per lui, infondo gli voglio bene come se fosse mio figlio.» disse l'attrice con il cuore in gola, Sandie prese un fazzoletto e si asciugò le il viso bagnato dalle lacrime. Elisabeth le prese la mano per incoraggiarla.
«Entrambi gli vogliamo bene, lo amiamo immensamente. Io sono la sua migliore amica, e tu sei l'amore della sua vita. E credo che con il nostro aiuto possiamo salvarlo. Michael ha un grande difetto, è testardo, molto testardo. Perciò dobbiamo parlare con calma e molta pazienza affinché lui non cede. C'è la faremo Sandie.» parlò con tono determinato e molto sicuro, sapeva bene che se avesse collaborato insieme a Sandie lo avrebbero salvato, ci sarebbero riuscite. Sarebbero diventate un grande porto sicuro per lui.
Ella strinse la mano dell'attrice e annuì il capo.
«Saremo irremovibili, ed io in quanto dottoressa lo salverò. Anzi, lo salveremo insieme.»
~~
«Direi che abbiamo finito, queste deposizioni non finivano più vero Mike?» disse John con il sorriso sulle labbra.
«Sembreva durare all'infinito, ho passato tre giorni a spiegare passo per passo queste tre canzoni. Io che copio altre canzoni? Ma per favore. Giuro sono incazzato in questo momento.» disse Michael con tono arrabbiato salendo in macchina, raschiettò la gola «In più ho la gola che mi fa male, per non parlare della bocca.» disse chiudendo la portiera.
«Però sei stato molto paziente, hai spiegato tutto con tanta precisione, in più non stavi neanche bene. Lasciamelo dire, rispetto agli altri oggi sei stato più concentrato.»
«Stavo morendo John, contavo le ore solo affinché finisse tutto. Dio mio, adesso ho un gran fame. Ti va se ordiniamo qualcosa? Ho tanta voglia di patatine fritte.» disse il moro accennando un tenero sorriso.
«E patatine fritte siano Jackson, ultimamente sto andando in un ristorante messicano che fanno delle patatine buonissime.»
«Vorrei anche del cibo messicano, sai che lo amo vero?» disse Michael facendo l'occhiolino, John chiese all'autista di dirigersi verso il ristorante Taco's Mex, si trovava a dieci minuti di distanza dall'albergo dove alloggiavano.
Presero il cibo a take away, da poterlo mangiare in macchina, John prese due taco's, e una porzione di nachos con guacamole.
Anche Michael prese lo stesso, con la differenza che ordinò una porzione di patatine fritte con tanto di ketchup e maionese.
John ritirò il cibo, e quando Michael vide quel ben di Dio gli si illuminarono gli occhi.
«Oh si! Questo si che si chiama cibo.» affermò il cantante con tono felice.
«Ti ho preso anche la Coca-Cola.»
«Sei un tesoro di ragazzo, dimmi quanto hai pagato John.»
«Mhmm, 50 cent.» rispose John mangiando un nachos.
Michael divenne serio in volto.
«Dimmi quanto hai pagato.» ripeté il ragazzo.
«Un dollaro.» Michael sospirò cercando di non arrabbiarsi, intanto il manager aveva cominciato a mangiare.
«John, ti avverto, se non mi-» raschiettò la voce, cominciando a tossire, bevve un po' d'acqua che aveva lasciato in macchina.
«Michael hai detto qualcosa?» domandò John con aria molto divertente, adorava prenderlo in giro, in modo affettuoso «Mangia, si fa freddo.»
«Prima i soldi.» puntualizzò.
«Ma vaffanculo e mangia.» disse il manager dandogli una pacca sulla schiena «Te lo offro molto volentieri.»
«Mi metti in difficoltà John.»
«Dai Michael, non dire stronzate. Mi fa solo piacere, però mangia tutto eh, sennò mi offendo.» precisò il giovane alla fine, Michael non poteva che rispondere con un sorriso.
«Ah Dio, ora sì che sono pieno.» mormorò Michael toccandosi la pancia.
John fece un rutto molto potente. Il cantante sgranò gli occhi.
«Ma cos'era un rutto o il ruggito di un leone?» John scoppiò a ridere.
«Amico io sono il campione dei rutti.» lo informò, e ne fece un altro.
«Cazzo John, questi sono ruggiti non rutti.» John non faceva altro che ridere posando una mano sulla pancia.
«Anche Nadia li fa, potenti quanto me. Una volta abbiamo ruttato insieme e per poco non si rompeva il vetro della finestra.» Michael scosse la testa ridacchiando. «Ah Dio quanto amo quella ragazza.» mormoro il manager, il cantante fermò le risate e lo guardò, lo sguardo di John era come arrossato, perso nel vuoto ma con un sorriso felice.
Michael non ci mise molto a capire.
«Ti sei innamorato di Nadia non è vero?» il giovane lo guardò con il sorriso sulle labbra.
Con il cuore che batteva a mille.
«Sai, da quando sto con lei vedo tutto positivo, le mie giornate diventano allegre e piene di luce. All'inizio per me era solo sesso, però invece mi sono innamorato. Nadia è la donna che fa per me, la donna che voglio nella mia vita.» raccontò con l'amore negli occhi solo all'immagine di quella ballerina dai capelli neri.
«E non glielo hai detto?» egli scosse la testa.
Michael a quel punto posò una mano sul braccio per attirargli l'attenzione.
«Voglio che lo dici oggi stesso.» gli ordinò.
«Cosa? Ma sei fuori? E poi sono sicuro che per lei è solo sesso.» disse il giovane spalancando gli occhi.
«Facile anticipare la risposta ma vedi, la vita è imprevedibile. Forse anche per Nadia prova la stessa cosa per te. Amico, ti prego, dillo. Non prendere esempio da uno stupido come me, che mi sono dichiarato dopo un anno e mezzo di conoscenza. Sono sempre stato innamorato di Sandie, ma la mia testardaggine e le mie paure mi hanno fottuto alla grande. Ora sono con lei, è vero, ma potevo dirlo molto prima ed è una cosa che mi pento. Quindi dillo, metti da parte le tue paure, buttale via, e corri da lei, ama quella ragazza, cogli la felicità che meriti.
Ti scongiuro, dillo prima che sia troppo tardi o che cambi tutto. Te lo dico per esperienza amico, perché non voglio che soffri come ho sofferto io.» Michael gli parlò con il cuore in mano, supplicando di non fare il suo stesso errore. In quel momento, nonostante siano passati tre anni, Michael aveva ancora il rimorso di non aver ammesso prima i suoi sentimenti, e di vivere la sua storia d'amore.
Le paure lo avevano tenuto a bada, ma quando il sentimento era ormai cresciuto, le aveva buttate via. Aveva una scelta, o le sue paure o la felicità. E lui aveva scelto quella ragazza che era il sinonimo di felicità.
John dalle parole di Michael poté sentire tanto amore, e saggezza. E le prese in considerazione, rispondendogli un semplice grazie.
Non avrebbe mai avuto un amico così speciale come lui, e lo sapeva perfettamente
~~
«Amico, andiamo! Ma perché non vuoi rimandare il concerto? Hai la voce rauca e stai ancora male.» obiettò John con tono alterato.
«Non mi devi contrastare, ho deciso e basta.»
«Ma Michael io lo dico per il tuo bene, per la tua salute, davvero ti vuoi ritrovare di nuovo in un letto d'ospedale?» il cantante mise una mano sulla fronte rimanendo in silenzio «Così non farai altro che del male a te e alle persone a te care? È questo quello che vuoi?»
«Basta John! Non parlare se non conosci i fatti!» gli urlò contro il cantante.
«Perché? Avanti sentiamo? Cos'è che non so?» in quel momento ci fu un silenzio tombale tra i due, Michael guardò un punto fisso della macchina, abbassando gli occhi verso il basso, serrando la mascella.
«Ho deciso che abbandonerò il tour. Questa sera dopo il concerto, sarà tutto finito. Finché ci saranno le accuse di mezzo non potrò fare buoni concerti.» il manager restò spiazzato da quella notizia, non si sarebbe mai aspettato che Michael avesse preso una decisione così importante.
Stette in silenzio, rimanendo tra i suoi pensieri.
Doveva abbandonare il tour già dall'inizio delle accuse, poiché divennero la causa del suo malessere fisico e mentale, e il continuo abuso di farmaci.
Era più che d'accordo.
Gli dette una pacca sulla spalla.
«Hai preso la decisione più saggia della tua vita amico, ed io ti appoggio. Quando lo comunicheremo alla troupe?»
«Domani pomeriggio partiranno tutti, ho già provveduto ai biglietti.» il manager sgranò gli occhi.
«Hai acquistato i biglietti di ritorno per tutti?»
«Si, mi sentivo in dovere di farlo, dovevo in qualche modo chiedere scusa. È stato un tour sballato, forse il peggiore che ho fatto.» parlò con afflizione nella voce, era rauca ma triste.
Il pensiero di aver sbagliato tutto, e di non completare un compito che aveva iniziato lo rendeva estremamente infelice.
«Tu hai dato il meglio di te Michael.» rispose John, ma egli fu irremovibile, era molto severo con se stesso avendo un altissimo livello di perfezionismo in sé.
«Non è vero John.» disse con voce rotta, scoppiò in lacrime «N-Non ho dato il meglio di me.» confessò con il cuore spezzato.
«Ehi ... sshh.» il giovane abbraccio il cantante cercando di consolarlo «Ti sbagli, hai fatto quello che potevi fare Michael. Sei stato geniale e meraviglioso, mostrando tanto perfezionismo e talento da lasciar le persone senza parole e lo hai visto. Io ho adorato questo tour
E fidati che è stato uno dei più belli che hai fatto. Rimarrà nella storia.» e aveva ragione, il Dangerous World Tour divenne uno dei tour più iconici della carriera del cantante e del mondo.
[...]
Arrivato in hotel John e Michael si salutarono, il cantante prese l'ascensore dove si trovava la sua camera, una volta arrivato al quarantaduesimo piano, si incamminò verso la sua stanza, quando poi incrociò lo sguardo di Liz e Sandie davanti alla porta della sua camera.
Lui si avvicinò con aria curiosa.
«È successo qualcosa?» domandò.
«No, però dobbiamo un attimo parlare con te.» disse Liz con tono gentile.
«Okay.» Michael con un movimento deciso fece girare la chiave verso destra sentendo un click, aprí la porta e fece per prima entrare le donne, poi lui.
Posò il cappello di Fedora sul comò, togliendo la giacca di pelle poggiandola su una sedia.
Egli si sedette su una poltrona.
«Vi ascolto.» Michael mise una mano sul collo gemendo dal dolore.
«Amore.» disse Sandie andando verso di lui, con la medicina, la prese accennando un dolce sorriso.
«Grazie amore.» ella gli diede una veloce carezza sul volto e il moro prese la medicina.
«Allora?» domandò il ragazzo.
«Michael, vedi, io e Sandie in questo periodo siamo molto preoccupate per te, per la tua salute, e per il tuo abuso di farmaci. Non puoi continuare così, finirai sottoterra. E sinceramente non voglio perderti, non voglio vederti dentro ad una bara. Non te che ti considero come un figlio e tu lo sai. Sei un ragazzo meraviglioso Michael e non meriti di soffrire.» Elisabeth Taylor parlò con voce rotta, tratteneva il pianto. Le spezzava in due il pensiero che gli sarebbe successo qualcosa di brutto, che un suo pezzo di cuore volasse in alto nei cielo.
Sandie la consolò accarezzandole la schiena tenendole la mano.
Michael la guardò con aria triste, si sentì in colpa di aver messo di mezzo al suo dolore le persone che amava.
Le stava rendendo infelici per colpa sua.
Si sentiva di nuovo in causa.
«Perciò ti prego, ti scongiuro Michael.» supplicò l'attrice.
A quel punto Sandie gli si avvicinò, gli prese la mano e la strinse.
Lui incrociò la sua mano con quella della ragazza.
«Amore mio.» lo chiamò «Ascoltaci per una volta, devi andare in clinica. Solo lì ti potranno guarire. Sceglierai tu il posto dove andare, Svizzera, Parigi, Londra, ma basta che ti curano Michael. Ti prego, almeno tu, ascoltami.» Sandie supplicò com il cuore in gola, e per un attimo si trovò in un deja-vu.
Quante volte aveva supplicato ad Ethan di andare in clinica per curare la sua dipendenza, ma non riuscì secondo lei, a convincerlo abbastanza.
Ethan morí.
E non avrebbe commesso i suoi precedenti errori.
Ella lo baciò sulle labbra.
«Fallo per me, per il nostro futuro, per i nostri futuri figli. Vuoi essere mio marito? Vuoi essere padre? Vuoi essere felice? Vuoi passare il resto della tua vita con me? Allora devi andare in clinica Michael. Ti prego.» quando sentì quelle parole, Michael si lasciò più che convincere.
Aveva pensato tante volte di andare in clinica, talvolta si stupiva da se stesso di quanti farmaci prendeva, percepiva di essere caduto in basso. E sapeva che non poteva continuare per questa strada.
Michael sciolse la presa, le prese di nuovo la mano e le accarezzò le dita.
«Andrò in clinica.» disse, Elisabeth spalancò gli occhi e andò verso di lui.
«Ho sentito bene? Aspetta, fammi controllare se ho le orecchie difettate.»
«Ma no.» ridacchiò lui.
«Sul serio Michael?» domandò Sandie incredula.
«Avete sentito bene, andrò in clinica. Voglio curarmi, voglio eliminare la dipendenza di farmaci, in verità ci stavo pensando di andare in clinica già da tempo. Ho capito che ho davvero esagerato.
E stasera ci sarà l'ultimo concerto del Dangerous World tour, perché da domani in poi, finirà tutto abbandonerò il tour. Questa situazione mi sta mangiando vivo e non posso andare avanti in questo stato. Ho bisogno di riposarmi, e di riavere le forze per combattere questa brutta battaglia. E so benissimo che con il vostro sostegno, delle persone a me care, e dei miei fan riuscirò a superare tutto questo.
Lo faccio per me, per i miei fan, per le persone che amo, e te.
Sandie, sei il mio futuro, e non lo lascerò sfuggire tra le mie mani. Perché non posso vivere una vita se non include la tua brillante presenza.» a quelle parole, piene di forza e di speranza, le donne sorrisero.
Sandie rimase commossa, aveva gli occhi lucidi, percepiva un grande cambiamento in lui.
Pensava positivo.
In qualche modo sentiva di riuscirci, lo sentiva dentro al suo cuore che tutto sarebbe andato bene.
Che tutto si sarebbe aggiusto.
Sentiva che la speranza era l'ultima a morire.
1] Michael fece questa deposizione registrata nel novembre 1993, tra i suoi concerti in Messico durante il tour Dangerous.
Il motivo della deposizione era una causa per violazione del copyright che ha dovuto affrontare insieme a Lionel Richie, Quincy Jones, Rod Temperton e Joseph Jackson. La causa è arrivata dopo che tre cantautori hanno affermato che la pop star e i suoi colleghi imputati avevano plagiato i successi "The Girl Is Mine", "Thriller" e "We Are the World". A seguito della testimonianza, una giuria di nove membri ha trovato gli imputati innocenti di plagio.
[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per scoprirlo.]
Questa è la deposizione completa, non l'ho scritta tutta perché altrimenti questo capitolo sarebbe stato lungo fino a Natale.
E poi come avete letto nel capitolo, hanno detto le stesse cose anche per Thriller e We are the world.
Se volete vedere il video con i sottotitoli in
italiano lo troverete su Dailymotion.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto stelline✨💞
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top