[Κεφάλαιο 28]







MIAMI, FLORIDA


9 giugno 1992


Erano passati tre giorni da quando Sandie partì con Milly per la loro mini vacanza.

Il padre di Milly decise, per il bene della figlia e per farla distrarre cercando di farla divertire in modo di dimenticare un po' il dolore che stava provando, di regalarle una piccola vacanza a Miami, in particolare Miami Beach.

Sandie e Milly erano in spiaggia a prendere un po' di sole, Sandie indossava un costume a pezzo intero bianco. Molto stile anni sessanta.
Invece Milly indossava un semplice costume a due pezzi blu.
Entrambe indossavano il cappello per evitare di scottarsi la fronte, e gli occhiali da sole.

«Oggi fa più caldo del solito vero?» domandò Milly sistemandosi gli occhiali.
Sandie fece il segno con la mano per indicare il così così.
«Ieri non si poteva respirare. Oggi invece sì sta bene.» rispose lei respirando l'aria di mare.
Milly non rispose.
«Milly.» la chiamò Sandie
«Si?»
«Che vogliamo fare stasera?» domandò.
«Pensavo di andare a ballare.» optò la bionda.
Di nuovo, non c'è la faccio più.
Tre sere a ballare di fila.
«Ah ok.»
«Se hai un'idea migliore proponila Sandie.»incitò la bionda. Ma stellina non rispose.
Si facevano le stesse cose, la mattina tardi fino al pomeriggio in spiaggia e poi la sera a ballare.
Niente di particolare.

Nella grande spiaggia sentì le voci delle persone parlare dei loro fatti personali, ma con la coda d'occhio vide una bambina. Poteva avere al massimo due anni.
Era piccolina, aveva i capelli marroni, come costume aveva solo il pezzo di sotto con i fiorellini rosa, costruiva teneramente il castello di sabbia aiutandosi con dei contenitori di plastica.
La guardò, e il suo desiderio di diventare mamma cresceva.
Voleva avere un figlio, crescerlo e dargli amore.
Amava i bambini.

Avrebbe voluto passare quei momenti come aiutare il bambino a costruire un castello di sabbia. Magari insieme a Michael.
Fare il bagno, mettendolo su un salvagente, tenendolo stretto e stando attenta.
Anche se percepiva, che il suo primo figlio sarebbe stata una femmina. Non un maschio.
Non lo pensava solo lei, ma anche Nicole, e sua madre quando avevano rapporti.
"Tu il primo figlio, farai la femmina."

«Milly, a te ti piacerebbe diventare mamma?» domandò Sandie con il cuore che batteva mentre quella bambina batteva le mani sulla sabbia divertita. Sorrise.
«No, per ora no. Sono una ragazza che non ha pazienza. Per ora voglio godermi la vita, divertirmi, eccetera. Poi quando crescerò magari cambierò idea. Ma per ora diventare mamma non ci penso proprio.» spiegò prendendo un libro dal suo zaino «Tu Sandie?» domandò poi.
«Dio, cosa darei pur di diventare mamma. Sto guardando quella bambina che sta cercando di costruire i castelli di sabbia e mi viene voglia di andare vicino e di aiutarla, poi di prenderla in braccio. Amo i bambini, ho molta pazienza.»
«Tu saresti una madre con i fiocchi Sandie, se non la migliore del mondo.» Sandie ridacchiò «Dico davvero, cercheresti di tutto pur di non far mancare niente a tuo figlio. Poi per come sei fatta tu, tuo figlio ti adorerebbe, rendendosi conto di avere la madre più dolce di questo pianeta. Ti auguro solo di avere un padre decente e non stronzo.» raccomandò alla fine la bionda.
«Di questo puoi stare tranquilla.»
Michael, non è quel tipo di padre.
«Di un po', perché parli di queste cose? Sei incinta per caso?» Sandie spalancò gli occhi.
«Ma sei scema? È mia sorella che è incinta, non io.»
«Ah vero, me lo ha detto quando sono andata a casa tua. Che carina, è adorabile con il pancino.» disse la bionda accennando un sorriso «Chissà se sarà maschio o femmina.»
«Io sento che sarà un maschio.» obiettò Sandie.
«Mhmm sai pure io?»
«Nicole é convinta di avere una femmina, ma vedremo quando sarà il momento.» ridacchiarono, Milly tornò a leggere un libro d'amore, Sandie si alzò dal telo per andare a fare un bagno.
«Vai a farti un bagno stellina?» annuì «Okay.»

Sandie nuotò perfettamente come una sirena e poteva sentire la bellissima acqua del mare sulla sua pelle e sui suoi capelli lunghi marroni.
Aveva sempre adorato il mare sin da piccola, poiché era nata in un paese dove il mare era color cristallo.
Sandie il nuoto lo considerava anche un modo per pensare. E fu così, che i suoi flashback ritornarono in mente.

Era a Neverland, il giorno prima della partenza lo avrebbe trascorso a casa sua, e doveva salutare Michael. Il che la rendeva triste.
Scese dalle scale e lo trovò seduto sul divano a leggere un libro.
Egli si voltò, si alzò per andare verso di lei.
Ella aveva lo sguardo triste, Michael lo fece alzare prendendo il suo viso con le dita.
«Non voglio andarmene.» disse Sandie con voce triste, il cantante la baciò con dolcezza «Sei sicuro che posso stare tranquullla Michael?» domandò con voce minuta.
«Amore mio.» la chiamò accarezzandole la guancia. Lei lo guardò «Non preoccuparti per me, va tutto bene. Il pensiero che tu sei all'interno nella mia vita i miei mali si sono completamente esistiti. Mi hai fatto rendere la vita meravigliosa grazie alla tua presenza, e al tuo amore. Ora cerca di stare tu tranquilla, vai a Miami. E divertiti Sandie.» raccomandò il moro accennando un sorriso alla fine.
Ella sorrise lievemente.
«Lo farò.» disse.
«Bene, chiamami Sandie. Mi raccomando.» annuì.
«Michael.» lo chiamò.
«Si?»
«Baciami, ti prego.» sorrise alla richiesta, la guardò, aveva le guance rosse. Amava vedere il suo imbarazzo, anche per una richiesta così semplice. Lui chinò il capo, posò le labbra sulle sue fino a formare un bellissimo bacio a fior di labbra.
Sandie, con tanta dolcezza posò le mani sul volto del suo caro amato. Senza smettere di baciarlo.
Era un bacio dolce, con amore meraviglioso e le labbra erano la prova.
Sandie si lasciò sfuggire una lacrima. Non voleva lasciarlo andare, ma sapeva che con il tour lo avrebbe visto ogni giorno, standogli sempre accanto, preso cura di lui quando aveva il forte bisogno.
«Ti amo tanto Michael. Tanto tanto.» disse Sandie tra i baci, egli la strinse a sé tra le sue braccia, continuando a baciarla.
«Io ti amo molto di più Sandie.» disse Michael, fu così che il bacio finì. Le loro labbra erano bagnate e gonfie.
Gonfie d'amore, com'erano gonfi i loro cuori.
Lei prese il suo zaino, varcando la porta di casa, guardò il suo amore, lo salutò mandandogli un bacio al vento, e andò via.

In quei giorni Sandie non riuscì a chiamarlo, tutti i telefono dell'albergo erano malfunzionati, a causa della linea telefonica, e nelle strade ogni volta che c'era una cabina telefonica era sempre occupata.
Era un po' in ansia, non aveva detto a Michael, che Milly non era a conoscente della loro relazione.
Voleva bene a Milly, era un'amica straordinaria, ma parlava troppo, aveva paura che se avesse saputo della relazione. La bocca della bionda avrebbe parlato abbastanza da far sapere mezza Beverly Hills che Michael Jackson stava con una ragazza appena laureata in medicina. Avrebbe fatto scalpore ai media e ai tabloid.

Per quel motivo non disse all'amica dalla chioma bionda, che aveva una relazione con una popstar mondiale.
Uno, non le avrebbe mai creduto, e due, lo avrebbe detto a tutti, mandando nei guai a Michael con la sua privacy. E lei non voleva quello, lei voleva che la privacy di Michael venisse rispettata.

Sandie stava tranquillamente dormendo sotto al sole, erano circa le cinque del pomeriggio e Milly era tornata dopo aver fatto un piccolo bagno.
Si stese sul telo mettendo poi gli occhiali da sole.
Guardò Sandie e vide che stava dormendo.
Così Milly decise di rimettersi a leggere il libro, Sandie si morse le labbra, poiché non stava facendo un sogno come gli altri. Ma un sogno che comprendeva il flashback di quella volta che fecero l'amore fuori alla piscina.

«Stenditi.» ordinò il cantante.
Ella fece come aveva detto, si stese, aveva il corpo completamente disteso, dalla testa fino al bacino era stesa per terra fino bordo piscina. E dal bacino in giù, dal bordo piscina in poi.
«C-che vuoi fare?» domandò la fanciulla.
«Lo vedrai.» tolse le mutandine nere della ragazza, facendole alzare leggermente le gambe.
Ella capì tutto, e arrossí.
Michael appoggiò le mutandine al bordo piscina.
Iniziò a baciare con intensità l'interno coscia della ragazza, Sandie sentiva il suo fiore aperto e bagnato solo per lui.
La mano destra era poggiata sulla coscia, e l'altra sul fianco.

Michael la tirò di più a sé, avendo di fronte il suo fiore.
Lo poteva sentire, era caldo e splendidamente bagnato solo per lui.
Poggiò così le mani sui fianchi.
Fino a che non affondò il viso in quel punto, sfiorandolo con la lingua.
Sandie, sentendo la lingua del suo amato in quel punto così sensibile. Percepiva il paradiso.
Gemette, muovendo piano i fianchi, girando la testa da un lato e l'altro,  mentre Michael leccava con maestria e delicatezza il clitoride.
«Oh mio Dio. Oh mio Dio.» mormorò tra i gemiti, chiuse gli occhi, aveva le braccia stese, e la testa che si alzava di continuo ogni volta che Michael gli toccava un punto di piacere.
Fino a che Sandie non aprì gli occhi, avendo in mente un idea.
«Michael.» lo chiamò, lui si fermò subito «Esci dalla piscina.»

Lui uscì dalla piscina, trovando Sandie stesa per terra, si inginocchiò a lei, ma la ragazza lo prese a sé baciandolo con tanta passione.
Egli si mise sopra di lei, Sandie con foracia gli tolse la camicia, e gli sbottonò i pantaloni.
«Non posso aspettare un minuto di più.» disse Sandie tra i baci.

Ella divaricò le gambe e Michael abbassò leggermente i pantaloni insieme ai boxer, con una decisa spinta entrò dentro di lei.
«Oh Dio.» mormorò Michael.
Iniziò a spingere prima lentamente, andando piano piano, voleva assaporare la sua carne, il suo calore, ogni centimetro del suo corpo.
Mentre Sandie, voleva baciarlo, dargli amore, in un momento di passione.

«Mhmm, Michael.» disse Sandie nel sonno, sentendo il suo fiore divenendo una fiamma di fuoco solo al pensiero di ricordare quel momento così pieno di passione.
«Michael?» domandò Milly guardando Sandie, la studiò meglio nei movimenti, notando che ogni tanto la ragazza muoveva i fianchi su e giù. Come se stesse facendo l'amore con qualcuno.
Milly percepì qualcosa, sentiva che la sua amica le stava nascondendo qualcosa.
La svegliò con uno schiaffo sulla spalla facendola svegliare con un gemito di dolore.
«Ahia! Ma sei cretina!?» domandò con tono arrabbiato anzandosi con il busto. Milly rise «Ma guarda te ... ho un'amica down.» disse la mora ritornando a stendersi.
«Dì un po' Sandie.» fisss Milly posando il libro «Chi è questo Michael che chiamavi nel sonno?» ella si sbiancò.
Merda.
«È-è un amico di mia sorella. Ricordi? Te lo avevo accennato.» disse Sandie con il cuore all'impazzata.
Ora sono davvero nella merda.
«Aaa si sì. Mi avevi detto che vi stavate frequentando. Beh, è successo qualcosa? Avete scopato per caso?» la mora spalancò gli occhi.
Dio Milly tu non sai e meglio se non sai!
E se tu sapessi ... Cristo santo.
Ell non rispose, ma non cambiava espressione.
«Sandie, cazzo avete scopato si o no?» domandò Milly alzando la voce.
«Ssshh! Per l'amor di Dio Milly! Puoi abbassare quella cazzo di voce? Ci sentono porca puttana.» la zittì, rimanendo in silenzio per qualche secondo «E comunque si. Abbiamo scopato Milly.» rispose Sandie leggermente irritata.
Infondo è vero. Ma non sa che il tipo è Michael Jackson.

Milly provò ad urlare, ma Sandie le tappò la bocca con la mano.
«Ti ammazzo se urli, sappilo.»
Le tolse la mano, la bionda aveva un sorriso a trentadue denti che diceva ogni minima parola «Beh? Che c'è?» domandò Sandie alzando le spallucce.
«Oh andiamo Sandie! Hai scopato.»
«È vietato per caso?» lei annuì ridendo.
«Idiota, voglio sapere tutto. Anche di questo ragazzo.» disse mettendosi più accanto alla sua amica.
Cazzo, eh ora che m'invento?
«Beh, come ti ho già anticipato è un amico di mia sorella, e si chiama Michael.»
«Non io che in questo momento sto pensando a Michael Jackson.» intervenì la bionda.
E che in verità mia cara Milly, sto davvero con Michael Jackson. Cioè, stiamo insieme.
«Ah ah ah, spiritosa. Comunque studia legge alla California State University, ed è all'ultimo anno. L'ho conosciuto ad una serata con mia sorella e le sue amiche, a febbraio.» mentì raccontando.
«Interessante, molto interessante.»
«Si, poi quella sera che ci siamo conosciuti abbiamo parlato del più e del meno. Così ci siamo scambiati i numeri di telefono. Dopo quattro giorni dalla serata ci siamo dati il primo appuntamento. Siamo andati al cinema.»
«A vedere cosa?» Sandie andò nel panico.
Va bene Sandie. Dici semplicemente che non ti ricordi il titolo del film.
«Non mi ricordo il titolo. Se non erro un film d'amore. Ma non me ricordo proprio, perché fu uno schifo.»
«Porca puttana talmente che il film fu uno schifo che non ti ricordi neanche il titolo?» domandò Milly ridendo.
«Si.»
«Okay, e poi?»
«Poi siamo andati al pub a mangiare un panino, niente di particolare. Ci siamo divertiti un botto quel giorno. Non è successo niente.» mentì ancora.
Sandie odiava mentire, ma doveva farlo, doveva proteggere Michael e la sua privacy.
Anche se raccontando quelle cose, aveva voglia di passare davvero quei momenti così semplici con lui come una vera coppia. Ma capì che con Michael era diverso, la sua fama gli impediva di fare qualsiasi cosa, anche andare in un parco.
Lasciò perdere, a lei non importava di andare al cinema, oppure a fare shopping, importava di amare Michael e di stare con lui.
«E poi, quando è successo il bacio?» domandò ancora Milly.
«Un mese dopo che ci siamo conosciuti. Stavamo passeggiando tra le strade di Beverly Hills, quando poi mi disse che sulla spalla avevo qualcosa. La guardai, stavo per dire che non c'era niente quando poi mi prese il viso e mi baciò. Fu un bacio magnifico. Non posso dimenticare le sue labbra, delicate e morbide.» Sandie raccontando, pensò a quel famoso bacio che si erano dati sotto la pioggia poco dopo la loro dichiarazione.
Non poteva dimenticare la sensazione magnetica e le farfalle allo stomaco.

«Promettimi, che sarà per sempre e infinito Michael.» sorrise intrecciando le dita con sue.
«Per sempre e infinito stellina mia.» sorrisero commossi, con la vittoria nei loro corpi.
Sentivano i fuochi d'artificio saltare intorno a loro, e i loro cuore uscire nei loro petti.
Erano felici, erano tremendamente felici.
E si baciarono sotto la pioggia, proprio come nei film romantici.

Sospirò malinconica, avrebbe pagato ogni cifra per rivivere quel momento. Il momento più bello della sua vita. In cui Michael aveva dichiarato i suoi sentimenti provenienti dal suo cuore.
Tutto ciò avvenne sotto le gocce della pioggia, rendendo l'atmosfera ancora più romantica.
Sandie si sentiva come in un film.
Lei, era un personaggio di un film.

«Wow, e tu hai provato qualcosa?» domandò Milly con occhi sognanti.
«Mi sentivo felice, desiderata, anche se confesso che avevo paura. Dopo tutto quello che mi è successo non volevo avere altre delusioni. Ma decisi di dare una possibilità. Così decisi di frequentarlo. Ed è così dolce Milly, mi dà un sacco di attenzioni. Mi porta a mangiare fuori, mi fa i regali. Mi porta nei posti più belli. Oh Dio. Quel ragazzo mi era sembrato uscire da un libro di favole.» raccontò sempre mentendo, pensando a Michael, al suo Michael.
«Dio, mi stai facendo commuovere, e quando avete scopato?» domandò ancora.
Sandie sospirò irritata.
«Odio questo termine, scopare. Lo trovo volgare, anche quando lo si pronuncia suona così male Dio santo. Lo abbiamo fatto, punto.
Ti dico solo che fu molto dolce. Davvero dolce. Oltre alla passione c'era una sorta di amore immenso, e dolcezza infinita. Era molto attento ai gesti. Prima della penetrazione lui mi disse se fossi sicura, io risposi di sì. Fu così delicato nei movimenti, non mi fece alcun male. Anche nei preliminari, fu davvero delicato. Sentii un piacere bellissimo.
Fu un momento bello. Non c'è nient'altro da dire.» il racconto di menzogne di Sandie finì.

Cacciò un forte sospiro di sollievo dentro di lei, come se fosse liberata da un forte macigno.
Avrebbe voluto dire la verità, come stavano realmente le cose. Ma certe cose era meglio tenerle per sé, e stare zitti. Altrimenti non si sapeva in che guai si sarebbe cacciati.
Milly per quanto la voleva bene, aveva la lingua troppo lingua.
La guardò, vide il suo volto commosso al suo racconto, volteggiò le mani vicino al volto.
«È la storia più bella che abbia mai udito in tutta la mia vita. Ti prego Sandie dimmi che lo ami.» lei ridacchiò.
«Posso dirti di sì.» rispose «Spero che per lui vale la stessa cosa.»
«Cristo Sandie se non è così lo ammazzo.» ridacchiò «Ma credo che ti ami. Quale ragazzo ti faccia i regali, ti offre al bar, la cena, ti porta nei posti più belli? Solo quel ragazzo. Vuol dire che ti ama più di quanto possa immaginare. Ti posso dare un consiglio Sandie? Tienilo stretto. Non lo perdere ti prego.» supplicò Milly.
«Non lo perderò, io spero solo che vada tutto bene.» il suo tono era speranzoso, era positiva verso il futuro della relazione tra lei e Michael.
Sperava che Michael continuava a renderla felice, come stava facendo in quei giorni.
E pregava, che Michael non le creasse di nuovo quel senso di dolore atroce nel petto come aveva fatto il defunto Diego Laèl.






LA SERA






«Millyyyy! Santo Dio muoviti, sono le mezzanotte e venti! Esci da quel cazzo di bagno è tardi!» disse Sandie bussando con ferocia la porta del bagno.
«Un momento, un momento per Dio! Mi sto mettendo il rossetto e c'è ne andiamo!» esclamò urlando, Sandie sbuffò e si sedette sul letto.

Dovevano andare in un locale chiamato Miami Beach Disco, era una discoteca all'aperto, tenuta in spiaggia. Ci andavano un sacco di gente dell'età di Sandie.
Era la quarta sera di fila che Sandie andava in discoteca, di fatti si scocciava di andare.

Ella era bellissima, indossava un vestito argentato corto fino alle ginocchia, un trucco leggero, non troppo pesante, una crocchia elegante ai capelli, e dei tacchi neri attillati.
Prese il telefono, poche ore prima quelli della reception avevano confermato che la linea telefonica era stata aggiusta. Decise di chiamare Michael.
Compose il numero, ma quando dovette premere il tasto verde per far partire la chiamata. Decise di attaccare il telefono.
Sospirò.
Sapeva che Michael era un tipo ansioso, ma non poteva chiamarlo. C'era Milly, avrebbe sentito tutto.

Provò a chiamare Nicole ma non ottenne nessuna risposta. Sospirò irritata, ultimamente sua sorella minore, da quando era entrata in gravidanza era diventata ancora più irritante. Il suo umore era sempre quello di una bestia inferocita.
«Eccomi, sono pronta.» disse Milly uscendo dal bagno.
«Forza, andiamo a fare quest'ultima serata.»








[...]









Quella sera ci fu molta gente, Sandie e Milly ballavano come due pazze alle canzoni che più piacevano.
Sandie bevve cinque shottini di tequila, e Milly di vodka alla pesca.

Al momento del ballo, un gruppo di ragazzi si avvicinarono alle ragazze, uno di loro, di bell'aspetto, vestito con una canottiera bianca con dei jeans neri, si avvicinò a Milly. La prese dai fianchi e ballarono sensualmente.

Sandie ridacchiò e bevve un altro shottino.
«Ehi, occhioni verdi.» Sandie si girò ed era uno dei ragazzi. Anch'egli, era molto bello, indossava una maglia con su scritto "Sex is art" e dei jeans blu con delle Nike nere al piede «Ti va di ballare insieme?» propose mordendosi il labbro. Ella ridacchiò intuendo tutto.
«Mi dispiace per te. Ma sono fidanzata.» disse prendendo dalla pochette una sigaretta.
«Fortunato il ragazzo!» esclamò il ragazzo «Sei una figa da paura. Dai, vieni a ballare con me. Non diciamo niente al tuo ragazzo. E poi magari ci divertiamo un po'.» ell non l'ascolto e si accese la sigaretta.
«Mi dispiace ma per te non sono disponibile. Se vuoi cercarti qualcuno con cui fare sesso. Visto che nella maglietta c'è scritto "sesso è arte" Perché non vai da un'altra tipa? Io non sono per te. Fuori dalle palle.» il ragazzo capì che davanti a se, non era una ragazza come le altre, aveva un carattere da pantera. Così, si allontanò.
Sandie sorrise per aver avuto una vittoria.

Dopo due ore, Sandie e Milly erano davanti al bancone, avevano preso dei cocktail.
Milly un Malibu beach, e Sandie e Sex on the beach.
«Ecco a voi signorine. Sono 15 dollari a testa.» le ragazze pagarono i cocktail e ringraziano il barman.
Milly bevve un sorso di quel drink, gustandolo, leccò le labbra sentendo il sapore dolce e aspro che c'era per la vodka in quel drink.
«Io amo i drink! Viva la vodka!» disse alzando il calice. Sandie bevve anch'essa un sorso del suo drink «Dimmi Sandie, dove trovi altri posti dove facciano drink così buoni? Solo a Miami cazzo!» urlò ad alta voce. Sospirò.
«A questo punto me lo godo, visto che non vedrò gli Stati Uniti per un bel po'.» disse Sandie bevendo un altro sorso. Milly a quel punto fece un espressione perplessa.
La guardò.
«Cosa hai detto?» domandò Milly, Sandie capì di essersi messa nei guai.
Doveva trovare ancora un'altra bugia.

«Solo ora mi dici che ti trasferisci in un'altra città!? Sei proprio un'amica di merda Sandie! Cazzo!» le urlò Milly contro andando in spiaggia.
«Milly, ascoltami-»
«Non ti voglio ascoltare. Quando me lo dici che te ne vai porca puttana?! Siamo qui, io e te a ballare, a bere come due dannate. E mi dici solo ora, all'ultima serata della nostra vacanza, che te ne vai?! No Sandie! No!» La bionda in preda alla disperazione si sedette sulla sabbia cominciando a piangere.
Sandie capì di aver combinato un grosso guaio. Non pensava minimamente che Milly avrebbe preso così male una notizia del genere.
Provò a consolala dandole un abbraccio, ma Milly la scansò.
«Perché? Perché te ne vai?» domandò con voce spezzata. La mora a quel punto, si sedette accanto a lei.
«Perché non posso più restare negli Stati Uniti.» rispose con calma. La bionda la guardò, aveva gli occhi gonfi e pieni di tristezza «Milly, io devo cambiare aria, non c'è la faccio più a stare qui. Troppe cose sono successe. La mia mente sta andando in pezzi. Troppi traumi porto con me dall'inizio di questo 1992.
Mi sto riprendendo si. Ma voglio riprendermi ancora meglio. Perciò io me ne andrò in Spagna, starò bene. Lì l'ambiente è giovanile e pieno di vita.» spiegò con il cuore in gola.
«Avresti dovuto dirmelo sin dall'inizio che te ne andavi. Così staremo state di più insieme.»
«Non volevo che tu avessi questa reazione.»
«Non è servito a niente nascondermelo Sandie. Ora quando te ne andrai sarò sola, completamente sola.» stellina scosse la testa.
«Ti sbagli, perché tornerò. Non me ne andrò via per sempre.» disse poggiando la mano sulla spalla della bionda.
«Davvero? Tornerai?» domandò Milly con tono fiducioso verso la sua amica.
Ella sospirò con le lacrime agli occhi.
«Ti prometto che tornerò. Dammi solo un po' di tempo e tornerò. Tu intanto. Prenditi cura di te. Vivi, gioisci. Tu non sai cosa sono i veri dolori della vita.» disse Sandie facendo riferimento al suo sequestro.
«Invece uno l'ho provato e lo sai.» annuì
«Ma c'è ne sono tanti che non auguro mai che ti capitano.» precisò la mora, la bionda soffiò il naso.
«Mi raccomando Sandie, sta attenta ti prego. Sta attenta.»
Si abbracciarono piangendo in silenzio, si strinsero forte.

Sandie si sentì fortemente in colpa, ma non poteva dire alla sua amica, che partiva con un cantante leggendario per seguirlo in tour. E che in più, stava vivendo una meravigliosa storia d'amore. Non ci avrebbe creduto. Oppure avrebbe parlato troppo rivelando ogni dettaglio.
Le dispiaceva, ma doveva proteggere il suo amore.
Perdonami Milly.






IL GIORNO DOPO




Le ragazze partirono verso la tarda mattinata, arrivando dopo tre ore di viaggio, a Beverly Hills. Sandie accompagnò Milly sotto casa, si abbracciarono di nuovo, come se fosse un abbraccio di addio.
Piangeva, le diceva di stare attenta, di prendersi cura di se, di scriverle, e di tornare.
Sandie rispondeva che sarebbe tornata.
Le veniva da piangere e urlarle da verità. Ma non poteva. Non le avrebbe mai creduto.

La lasciò andare, dopo di che la prima cosa che fece era andare a Neverland.
Doveva parlare con Michael, e spiegare tutto, ma sapeva cosa le sarebbe aspettato.
Durante il tragitto, era agitata.
Sarà arrabbiato, in ansia, Dio santo non posso immaginare. Avrò combinato un altro giusto.

Una volta arrivata trovò i cancelli aperti poiché Michael stava facendo dei lavori a Neverland per una giostra guastata.
Il cantante vide una macchina, la riconobbe subito.
Sandie.
«Scusatemi un momento. Torno subito.» disse ad uno degli operatori e lui andò verso la macchina di Sandie, che nel frattempo era entrata a Neverland.

«Michael.» aveva un espressione seria, quasi arrabbiata. Non prometteva nulla di buono.
«Più tardi io e te dobbiamo parlare Sandie.» affermò con tono freddo «Nel frattempo parcheggia la macchina ed entra in casa. Arriverò quando loro avranno finito.» la ragazza dalle iride verdi annuì senza proferire parola.
Fece come aveva detto, parcheggiò la macchina ed entrò in casa.
Le cameriere non c'erano, erano il loro giorno di riposo.

Era sola, ma aveva un ansia terribile.
Sapeva bene che Michael le avrebbe fatto una lavata di capo.
In preda al panico andò in cucina a bere un bicchiere d'acqua, che a malapena riuscì a calmarsi.
Se ci fosse Candice mi direbbe cosa ha fatto Michael durante la mia assenza.
Ma visto che Candice non c'era, doveva affrontare la questione da sola.

Michael dopo due ore tornò. Vide Sandie seduta su una poltrona con le mani congiunte.
Sandie alzò lo sguardo e si alzò dalla poltrona nella quale si era seduta. Michael  aveva un'espressione seria e dispiaciuta, mentre Sandie aveva gli occhi come quelli di un cucciolo impaurito.
Restarono per vari minuti in silenzio, fino a che Sandie non prese la parola.
«Michael, io-»
«Che fine hai fatto in questi giorni? Ti ho cercata ovunque ma nessuna traccia. Persino l'albergo in cui alloggiavi non rispondeva. Non puoi capire quanto ero in pensiero per te. Merda Sandie, per poco non prendevo il primo volo per Miami e venirti a prendere.»
«Il telefono dell'albergo aveva la linea telefonica danneggiata.» rispose Sandie.
«E non hai pensato di chiamarmi in una fottuta cabina telefonica?» Sandie aprì la bocca per rispondere, ma poi ritirò la risposta. Michael spalancò gli occhi «Non hai voluto chiamarmi?» domandò con tono dispiaciuto.
«Se l'ho fatto c'è un motivo.» disse stellina alzando le mani.
«E sentiamo, quale sarebbe il motivo.» disse il Re del pop sedendosi sul divano. Ella si mise di fronte di lui.
«Milly non sa della nostra relazione. Non sa niente di noi. Ha scoperto qualcosa ma ho dovuto inventarmi un botto di stronzate per proteggerti.» Michael ridacchiò nervosamente.
«Proteggermi? Hai idea di cosa significa proteggere una persona Sandie?» domandò Michael irritato.
«Tu non conosci Milly, per quanto io la voglia bene, per quanto sia un'amica meravigliosa, parla troppo quella ragazza. Se lo avessi raccontato, punto uno, lo avrebbe raccontato a tanta gente. Punto due, non mi avrebbe creduto o peggio. L'ho fatto per te Michael.» Michael a quel punto si alzò e si mise di fronte a lei, il suo sguardo era sempre lo stesso, serio, ma meno arrabbiato di prima.
«Sandie.» la chiamò «Ti ricordi cosa ti dissi quella sera, quando ci siamo dichiarati?» domandò Michael con tono lievemente addolcito.
«Che sarebbe stato per sempre e infinito?» egli sorrise scuotendo la testa.
«Oltre quello, ti ho detto una cosa importante. Che avrei preso il rischio per te.» disse guardandola in pieno negli occhi «Io ogni giorno rischio per te, ho sempre paura che i paparazzi ti scoprano e che ti torturano. Ma allo stesso tempo dico fanculo, io devo essere felice e vado avanti. Rischio lo stesso.
Sandie, tu non hai rischiato per me.» disse Michael con voce spezzata alla fine.
Sandie scosse la testa.
«Non è vero Michael, io rischio per te anch'io.» egli scosse la testa.
«Quello che hai fatto con Milly non è rischiare, ma solo mentire.» egli si sedette di nuovo sul divano «Quando partiremo per il tour, potrai guardare in faccia la realtà. E vedere cosa rischio per te Sandie. Vedendo che nessun altro uomo al mondo. Rischia così tanto per te. Ti accorgerai di quanto io ti amo profondamente, più di quanto ti amo già.» gli sfuggì una lacrima «Ti chiedo solo, di metterti un po' nei miei panni Sandie.» a quel punto Sandie lo abbracciò stringendolo fortemente tra le sue braccia.

«Perdonami Michael, ho agito come una stupida.» egli si affondò nel suo petto.
«Non sai quando sono stato in pensiero per te. Temevo ti fosse successo qualcosa stellina mia.» gli accarezzò la testa con dolcezza.
«Sono qui, sono qui Michael.» gli prese il viso «Mi dispiace, mi dispiace molto. Non volevo-» lui la interruppe con un dolce bacio, e sorrisero entrambi come due teneri e piccoli bambini.
«L'importante è che tu hai capito Sandie. Ora chiudiamola qui, vieni e qui. E baciami.» fu così che stellina si gettò nelle labbra del moro creando un vortice d'amore incredibile tra le loro labbra.

Erano appartenuti l'uno all'altro, erano forti, anche quando discutevano, trovavano sempre una soluzione.
Loro, erano il sogno di tutte le coppie del mondo.

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