[Κεφάλαιο 17]







Quella sera, Sandie tornò a casa con il sorriso sulle labbra, nell'aver passato i giorni più belli della sua vita.
Aveva finalmente trovato la felicità che le era stata sottratta da mesi, e l'amore incondizionato che tanto aspettava e desiderava da ben due anni.
Non avrebbe mai immaginato che sarebbe successo in un momento buio, solo al pensiero la commuoveva.
Poteva finalmente essere felice, e guarire dal tornando interiore che Diego le aveva trasmesso.
Con Michael, si sentiva la ragazza più amata dell'universo, si sentiva viva, desiderata, libera, senza nascondersi da niente e da nessuno. Poteva essere semplicemente se stessa. E si augurava che la loro relazione durasse a lungo di quanto immaginasse.

Ma dietro alla soglia della porta, c'era qualcuno che non era felice, che era seduta su una sedia di fronte al grande tavolo di legno della cucina, che a stento mangiucchiava il riso alla cantonese portandosi le bacchette di legno con un po' di riso sulla bocca carnosa della ragazza, per poi giocherellare con le dita.
Nicole aveva ordinato un bel po' di cibo cinese, aveva fame ma i suoi tormenti non la facevano mangiare correttamente.
Si toccò il ventre, con la speranza di poter sentire qualcosa, ma era ancora troppo presto di percepire dei movimenti.
Alla tv trasmettevano una puntata della serie comica "Willy, il principe di Beil Air" ma Nicole non guardò quella puntata poiché era troppo impegnata a pensare.
Mise una mano sulla fronte, lei aveva le idee chiare sul bambino, ma era sugli altri che la facevano preoccupare e creare panico.
La sua preoccupazione non era sua sorella, oppure sua madre che ci poteva passare sù, ma Cheyenne, e se l'avesse abbandonata durante la gravidanza? E se non volesse il bambino? Tutti quei pensieri la rendevano nervosa e affamata, così riprese a mangiare.

Arrivò al Beverly Hills Medical Center, Nicole andò verso un bancone in cui dietro c'era una signora, che al quanto capì gestiva gli appuntamenti dei pazienti.
«Posso esserle utile signorina?» domandò la signora, Nicole la intravide, era vestita con un tailleur azzurro pastello, i capelli biondi raccolti in uno chignon, con un make up molto leggero, era una donna molto affascinante.
«S-si, io ho prenotato una visita ginecologica per oggi. Ho telefonato un'ora fa.» la signora dai capelli biondi controllò su un quaderno.
«Okay, qual è il cognome?» domandò.
«Vrachnos.» rispose la riccia, e la donna con la matita controllò sulla lista, dando poi una leggera botta sul quaderno.
«Eccoti, allora Vrachnos, per le visite ginecologiche deve andare al terzo piano, in fondo al corridoio c'è il reparto di Ginecologia, troverai tutti i pazienti, e una segreteria che ti darà un numero per aspettare il turno.» spiegò con professionalità.
«Va bene, grazie mille.»
«Si figuri.» la mora dai capelli ricci andò verso l'ascensore, cliccò sul numero 3, e il marchingegno di metallo fece un rumorino inquietante fino a salire. Nel frattempo l'ansia dentro di lei cresceva a dismisura. Pensava che dopo tante volte in cui se l'era scampata, quella volta invece sarebbe successo il contrario. E cosa avrebbe fatto? Come avrebbe gestito la situazione?
Arrivata al terzo piano l'ascensore si aprì, ella uscì incamminando verso il corridoio trovando un cartello appeso con una ernome scritta "Ginecologia", poi trovò una porta, l'aprì e trovò un bancone con dietro una segretaria e giusto due signore.
Ella arrossí dal forte imbarazzo, poiché era la più giovane.
Si dirisse verso la segretaria, questa volta un po' più anziana, che indossava la divisa da infermiera.
«Mi scusi-»
«Questo è suo numero, aspetti che la chiamino ed entri.» disse porgendole il biglietto con scocciatura.
Nicole contò fino a dieci per non fare una scenata, e si sedette vicino ad una signora, la guardò ed era in dolce attesa. Si intenerì. Lo stesso anche la signora, vedere una ragazza così giovane come Nicole.
«D-di quanti mesi è?» domandò la ragazza con tono curioso.
«Oh, sette.» rispose dando una carezza alla pancia.
«P-posso?» domandò la ragazza facendosi rossa dalla vergogna.
«Ma certo, e poi ama le coccole.»
«È un maschietto?» la signora annuì, e Nicole accarezzò il pancione della signora, poté sentire di quanto era spessa la pancia, e per un momento si impressionò, fino a che qualcosa non si mosse.
Lei ritraè subito la mano, la signora ridacchiò.
«Ama davvero le coccole. Coraggio, non avere paura, accarezza.» incoraggiò la signora, così Nicole, riprese di nuovo ad accarezzare la pancia e il bambino dentro di lei, riprese a muoversi.
Per un momento Nicole, sentì un mix di emozioni, di lei, con quel pancione, accarezzandolo e sentire il bambino che si muoveva. Si commosse, e la signora si intenerì.
«Le faccio i miei splendidi auguri a lei e per il bambino signora.» disse la ragazza con tono commosso ritraendo la mano.
«La ringraziò signorina, se posso, come mai sei venuta a fare una visita? Problemi con il ciclo?» lei fece un'espressione perplessa.
«Più che altro ho dei dolori. Dei dolori di una presunta gravidanza.» confessò.
«Capisco, quindi sei venuta per avere delle certezze giusto?» annuì.
«La signora Sharman?» disse un dottore aprendo la porta con una cartella in mano.
«Arrivo. Ti auguro buona fortuna.» disse la signora facendo l'occhiolino, Nicole ringraziò e se ne andò verso la stanza dove avrebbe fatto la vista.

Passò circa un'ora e Nicole si era addormentata, ma poco dopo il dottore uscì per chiamarla.
«Vrachnos.» quando Nicole udì il suo cognome si svegliò all'instante.
«Arrivo.» prese la sua borsa e ando dentro, il dottore chiuse la porta e Nicole si sedette su una sedia di fronte a quella del dottore, che poi successivamente si sedette di fronte alla paziente.
«Salve Signorina Vrachnos, sono il dottor Crawford, molto piacere di conoscerla.» i due si strinsero le mani.
«Il piacere è anche per me.» ella si sentì un po' in imbarazzo «M-mi scusi se prima mi ha trovato addormentata.» si giustificò con tono mortificato.
«Ah non si preoccupi, anch'io se fossi stato al suo posto mi sarei fatto una bella dormita.» disse ridacchiando, per poi congiungere le mani «Allora, cosa posso fare per lei?» domandò con tono cordiale.
«Beh vede, nelle ultime settimane sento dei dolori.» iniziò.
«Che tipo di dolori?»
«Vomito, mal di schiena, perdite di sangue.» spiegò.
«Le è capitato anche di avere delle perdite bianche?»
«Si.»
«Prosegua.»
«Poi anche sbalzi d'umore, ho sempre sonno, e un grande aumento dell'appetito. Ma la maggior parte del tempo non faccio altro che vomitare.» il dottore aveva già compreso tutto.
«Mi dica, da quanto non le vengono le mestruazioni?» Nicole non ci pensò due secondi prima di rispondere.
«Circa due settimane.» annuì.
«Si stenda su quel lettino, vediamo se è quello che penso io.» Nicole obbedì al dottore, si stese su lettino ricoperto di carta «Si scopra la pancia per favore.» obbedì, si scoprì la pancia, il dottore mise dei guanti di lattice e applicò nella pancia di Nicole del gel freddo, una scia di brividi le percorse su tutto il corpo. Dopo di che l'uomo dal camice bianco appoggiò una specie di pennetta molto spessa sulla pancia di Nicole, chiamata sonda ecografa.
Accese l'ecografo e cominciò e fare dei movimenti con la sonda ecografa sulla pancia.
Nicole era in ansia, e agitata della situazione.
«Stia tranquilla, non stia in agitazione. Faccia dei respiri profondi.»
«M-mi scusi.» ella fece dei respiri profondi, e dopo qualche minuti, il dottore fece un sorriso fermando la sonda ecografa in un punto della pancia.
Il dottore stava annuendo e fece stampare quell'ecografia.
Dopo di che, il dottore fece un'altra controllatina sulla pancia di Nicole, ma vide che tutto era a posto. Così spense l'ecografo posando la sonda.
«Abbiamo finito, tenga, si pulisca.» disse dandole un pezzo di scottex.
«Grazie.» disse Nicole per poi pulirsi il ventre pieno di gel.
Il dottore poi tornò al suo posto.
«A-allora?» domandò la ragazza con tono spaventata, ma il dottore le sorrise.
«Lei è incinta signorina Vrachnos, esattamente di due settimane.» ella si sentì mancare il respiro a quella frase, anche se sapeva di doverselo aspettare, rimanere incinta era pur sempre una notizia sconvolgente. E lei, lo era.
Si tocco la pancia, i suoi occhi era lucidi, il suo cuore batteva a mille dall'emozione.
Si sistemò la maglietta e si alzò dal lettino per dirigersi davanti al dottore, che aveva l'ecografia del bambino con una matita «Guardi questo puntino.» lo indicò con la matita.
Nicole spalancò gli occhi.
«Q-quel puntino è m-mio figlio?» domandò con la voce stroncata dall'emozione.
Possibile mai che un puntino così piccino poteva essere un essere umano che ma mano stava prendendo vita e forma?
«Si, per ora ha questa forma, ma mano con i mesi crescerà.» annuì, e il dottore mise l'ecografia dentro ad una busta bianca grande.
«N-non so che cosa dire ...» commentò la ragazza ancora scossa dalla notizia.
Diventerò mamma ... diventerò mamma.
«È normale, all'inizio si è scossi ma poi ci si fa l'abitudine. Lei è molto giovane, però leggo nei suoi occhi che se lo sarebbe aspettato giusto?» annuì.
«Io voglio tenerlo il bambino.» disse Nicole determinata, il dottore accennò un sorriso.
«Bene, allora ci vediamo il prossimo mese signorina Vrachnos.»

Nicole a quel flashback, guardò l'ecografia del bambino, toccando con l'indice il puntino che sarebbe poi diventato un bambino.
Delle lacrime di commozione scorsero per il suo viso.
Era più sicura che mai, che sarebbe diventata mamma, a ventitré anni. Nonostante sia una giovane età, era decisa più che mai.
Ma poi sentì la porta aprirsi, Nicole mise l'ecografia dentro alla busta e la nascose tra la libreria, quando si sedette al suo posto vide Sandie entrare.
«Adelfì!» esclamò la sorella maggiore con gioia di vedere la sorella minore.
La riccia sorrise, si alzò dalla sedia per accoglierla con un abbraccio «Aw, mi sei mancata.» mormorò tra le braccia di sua sorella.
«Tu no invece.» scherzò Nicole.
Si staccarono dall'abbraccio.
«Dai.» Nicole le fece la linguaccia «Tanto lo so che mi ami.» disse mordendosi il labbro inferiore.
«Ma chi ti ama, ma ti si incula.» canticchiò ritornando a mangiare cibo cinese.
«Ma che accoglienza, vedo che la tua volgarità è aumentata in mia assenza.» disse Sandie ridacchiando mettendo il borsone sopra al divano.
Lei rise, facendole il dito medio.
Sandie rimase perplessa vedendo che Nicole stava mangiando il cibo cinese.
«Credevo che non ti piacesse il cibo cinese.» affermò.
«Mh, quando stavo da Harley l'ho provato e ho cambiato idea. Dio è diventata una delle mie cucine preferite in assoluto. Vedi, non ho fatto altro che mangiare cibo cinese in questi giorni, infatti penso di essere ingrassata.» la maggiore ridacchiò «Non ridere!»
«Non rido per il cibo cinese, ma sei tu che mi fai ridere. Non so.» la guardò osservandola.
«Non sai cosa?» disse bevendo un bicchiere d'acqua.
«È che ti trovo diversa.» Nicole si sbiancò.
Tu non sai Sandie.
«E ... perché mi trovi diversa?» domandò per indagare.
«Perché sei diventata lunatica, cambi umore in continuazione. Come in questo momento. Sei diventata seria, mentre che quando mi hai accolta alla porta avevi un sorriso così brillante.» Nicole accennò un sorriso.
«Sarà la stanchezza.» la minore le puntò il dito contro «Signorina.» disse «Mi devi dire delle novità, visto che sei stata con Michael per un po' di giorni.» bottò. Sandie arrossí.
«Beh ... diciamo che delle novità ci sono. Ma grosse novità.» Nicole spalancò gli occhi.
Ella si alzò dalla sedia per andare verso il divano, e trascinò con sé la sorella.
«Cos'è successo? Dimmelo Sandie.» si sedettero.
Sandie divenne leggermente rossa in viso, e appoggiò le mani sulle ginocchia «Sandie! Cazzo parla!»
«Io e Michael ci siamo messi insieme.» Nicole spalancò gli occhi, stava per cacciare un urlo ma Sandie le tappò la bocca facendole un semplice "sshh"
«Sclera ma a bassa voce per favore.» la maggiore annuì rimanendo elettrizzata.
«Ma dimmi, com'è successo?» domandò.
«Beh, è successo che ho origliato di nascosto una dichiarazione di Michael da un suo amico. Poi quando questo suo amico se ne andato sono corsa in camera, lui successivamente mi ha raggiunto e abbiamo parlato un po'. Capii che era il momento di dirlo. Gli dissi se quella dichiarazione che avevo sentito era vera, partii con una domanda per farlo confessare ma ricevetti il contrario. Delusa dal suo comportamento uscii di casa, iniziò a piovere, lui mi raggiungere e da lì ... iniziò una vera e propria dichiarazione Nicole. Non avevo mai sentito delle parole così, così piene di amore, di un tale sentimento nei miei confronti. E poi, una volta chiariti, e dichiarato il nostro amore. Ci baciammo sotto la pioggia.» raccontò la ragazza con un sorriso felice, ricordando quel momento, quel bacio, e poteva sentire ancora le labbra, il suo corpo di Michael bagnato a causa della pioggia. Fu il momento più romantico della sua vita.
«Dio Sandie, mi sono venuti i brividi. Sembra una scena di un film. E poi, dimmi un po'. L'avete fatto?» Sandie a quella domanda ridacchiò nervosamente mordendosi il labbro inferiore.
«Si, lo abbiamo fatto lo stesso giorni in cui ci siamo dichiarati, e da lì, beh. Ti lascio immaginare, ti dico solo che il giorno prima che ci mettessimo insieme abbiamo fatto i preliminari. Sia lui con me, che io con lui.» Nicole udito il racconto della sorella maggiore aveva la bocca spalancata.
«Spero che tutto questo che ho appena sentito sia vero. Che tu e Michael vi siete messi insieme e che avete fatto sesso.» alzò la mano con tono scioccato.
«L'amore, abbiamo fatto l'amore.» la corresse Sandie.
«E dimmi Sandie, com'è a letto?» Sandie a quella domanda alzò gli occhi al cielo, percepì ancora le sue mani che percorrevano lungo il suo corpo, i suoi baci pieni di dolcezza con quel tocco di lussuria. Un sospiro di piacere le sfuggì dalla bocca.
«Cosa ti posso dire, beh, è-è, è molto.»
«Aaaa lo sapevo che ci sapeva fare con il sesso, sembra un ragazzo timido, un vero santo. Ma sotto sotto ci sa fare eccome su queste cose.» lei arrossí.
«Guarda che lui è molto dolce, poi però ci lasciamo travolgere dalla passione. Direi che quando lo facciamo abbiamo un mix di dolcezza e passione allo stesso tempo.»
«Sandie, non ti devi vergognare a dire queste cose. Fare sesso fa parte della natura dell'essere umano. E poi lasciamelo dire, era ora cazzo. Era ora che vi metteste insieme e fare una bella botta di sesso.»
«Nicole!»
«Sono sempre schietta lo sai.» sospirò scuotendo la testa lasciando anche un sorriso.
«Ma sono felice per te Sandie. Sai, ora ti guardo vedo la sorella di quando era adolescente. Solare, felice, e con quella brillantezza negli occhi che ti rendeva incantevole. Direi che Michael te l'ha ridata.» affermò poi con il sorriso.
«Lui, lui mi ama molto Nicole, e me lo ha dimostrato più volte.» annuì con accordo.
«Te lo meriti un uomo come Michael, è attento e fa tutto il possibile di rendere felice la persona che ama. Finalmente sei uscita dal tunnel del sequestro.»
«Si, ora che Diego è morto e che Michael è con me, sento di essere in pace.» Nicole spalancò gli occhi.
«Come hai detto? Diego è morto!?» annuì.
«Un uomo lo ha sparato in tribunale.» Nicole urló di gioia.
«Finalmente quel figlio di troia è schiattato! E dimmi un po', quando pensavi di dirmelo?» domandò la riccia dandole una pacca sulla spalla, ridacchiarono.
«Tra vari pensieri mi ero proprio dimenticata di dirtelo, e poi, ho avuto gli incubi la notte per lui. Per questo ho chiamato Michael per dirgli se potevo stare da lui.»
«Ora è tutto collegato.» commentò la sorella.
«Si, è partito tutto da lì. E tu invece? Non hai niente da raccontarmi? Sei stata bene da Harley?» Nicole cambió subito umore ed espressione, giocò con una ciocca di capelli e aveva lo sguardo verso la televisione «Nicole? Ci sei?» domandò ancora.
Forza Nicole, dì tutto. Non puoi più nasconderti ora.
Lei prese un bel respiro, fino a cominciare a parlare.
«Ti ricordi quando mi sentii male con lo stomaco?» domandò Nicole, Sandie annuì interdetta alla domanda «Beh ecco, quel giorno mi vennero anche delle perdite bianche, e il vomito non smise per giorni. E sempre lo stesso giorno andai in ospedale a fare una visita ginecologica.»
«Ma mi avevi detto che avevi fatto un test di gravidanza e che era negativo.» commentò la sorella maggiore.
«Ti ho mentito, in verità avevo un ritardo di una settimana, che si prolungò in due.
Come ti stavo dicendo, sono andata dal ginecologo, gli ho spiegato i sintomi, mi ha visitato e-» si bloccò, e poco dopo si voltò verso la sorella con gli occhi lucidi «Sono incinta Sandie.» Sandie udite quelle parole sentò mancare un battito e mise una mano davanti alla bocca «Sono incinta esattamente di due settimane.» lei si alzò per farle vedere l'ecografia, la prese dalla libreria e andò da lei.
La tirò fuori e la fece vedere a Sandie, che non riuscì a trattenere le lacrime.
La tennero insieme.
«Questo.» indicò il puntino che sarebbe stato il bambino di sua sorella, e il suo futuro nipote. Sandie sorrise di gioia e di emozione. Toccò esattamente il puntino con l'indice.
«Oh mio Dio.» sussurrò, e tra la forte emozione, pianse in silenzio.
«Ehi.» l'abbracciò, fino a formare un'abbraccio tenero e pieno di amore tra sorelle.
«Diventerò zia. Non ci posso credere Nicole.» disse con le voce spezzata tra le lacrime.
Ma non erano lacrime di tristezza, erano di gioia, di felicità.
Si sentiva la ragazza più felice del mondo.
Sua sorella stava aspettando un bambino, e tutto ciò la rendeva felice.
«Sono contenta anch'io di diventare mamma di questa piccola creatura che si sta formando dentro di me.» mormorò Nicole accarezzando la testa di Sandie.
«Ma perché non me lo hai detto subito?»
«Avevo paura.» Sandie si staccò e asciugò la lacrime con la mano.
«Paura di cosa? Lo sai che puoi benissimo parlare con me.»
«Si, ma la situazione è diversa, avevo paura che magari non l'avresti presa bene, ma più che altro avevo paura che non l'avresti accetta.» la mora liscia scosse la testa.
«Ma stai scherzando? Io sono la ragazza più felice di questo pianeta. Come puoi pensare ad una cosa del genere? Perché hai pensato a questo? È forse per Cheyenne, e per i nostri genitori?» lei a quel punto, annuì in segno di ammissione.
«Ho paura per loro, non potrei sopportare che non possano accettare la gravidanza, non saprei come reagirebbero mamma e papà, quelli diciamo sono al secondo posto. Ma Cheyenne, è di lui che ho paura, e se non accettasse la situazione? E se mi lascerebbe sola?» domandò Nicole con la paura in gola.
«Conosco Cheyenne, è un ragazzo responsabile e si prenderebbe ogni responsabilità delle sue azioni. Ti ama troppo. Lui farebbe di tutto per te, è tanto innamorato di te e lo vedo quando state insieme.» spiegò la ragazza stringendole la mano.
Ma a quel punto, Nicole scoppiò di nuovo, pianse, pianse a dirotto circondarsi la pancia con le braccia.
Sandie sentì il cuore spezzarsi in due vedere sua sorella minore piangere in quel modo.
«Io lo voglio questo bambino, lo voglio tenere, dargli un amore incondizionato, farlo sentire amato. Ma se Cheyenne mi abbandona non potrei sopportarlo.» disse tra le lacrime, Sandie l'abbraccio e le accarezzò la testa «Io amo Cheyenne, lo amo con tutto il cuore, ma non potrei crescere questo bambino senza di lui.» a quel punto nella testa di Sandie le venne un idea.
«Invitiamolo qui.» Nicole la guardò spalancando gli occhi.
«No, no, è una pessima idea.»
«Devi dirglielo Nicole, non puoi nascondere questa gravidanza. Che hai in mente? Dirgli del bambino quando nascerà? Assolutamente no. Ha il diritto di sapere, infondo, è il padre di tuo figlio.» Nicole ci pensò, capendo, di non avere nessuna via di scampo.
«Va bene, telefonalo.»







[...]





Le ragazze erano in cucina a sistemare il tavolo, Nicole era tesa, Sandie le dava una carezza ogni tanto per tranquillizzarla, fino a che non sentirono il campanello di casa. Andarono al living room, mentre Sandie verso la porta, in cui fece entrare e accomodare Cheyenne.
«Eccomi, ho fatto una corsa a venire qui, ciao amore.» disse andando verso Nicole per farle un bacio a stampo, ma vide che era tesa e spaventata «Ehi, amore tutto okay?»
«Cheyenne, io ora vi lascio soli, perché mia sorella ha una comunicazione molto importante da dirti. Io vado di là.» quando sorpassò Nicole le diede una pacca sulla spalla in segno di incoraggiamento, Cheyenne si spaventò anche lui, e pensò al peggio.
«Nicole, che cosa è successo?»

Sandie entrò in camera lasciandoli soli a parlare, decise che per compagnia, avrebbe telefonato Michael. Anche per comunicare la bellissima notizia.
Compose il numero, aspettò due squilli fino a che non rispose.
«Pronto?»
«Indovina chi è?» lui ridacchiò dall'altra parte della cornetta.
«Già ti manco amore?» lei fece un'espressione triste.
«Si, tanto tanto amore.»
«Anche tu, mi manchi da morire.» confessò il moro.
«Vorrei tanto che tu fossi qui ad abbracciarmi.» sorrise.
«Uff, a chi lo dici, ti terrei stretta a me non lasciandoti mai più andare.» ridacchiò «Come vanno le cose a casa tua?» domandò il cantante interessato.
«Ti ho chiamato per farti una bellissima notizia Mr Jackson.» affermò stellina buttandosi sul letto.
«Mhm, e sentiamo, quale sarebbe questa bellissima notizia.» lei strinse i denti dalla felicità.
«Mia sorella è incinta Michael, diventerò zia!» esclamò con felicità.
«Sei seria?» domandò sconvolto, ma con il sorriso tra le labbra.
«Si Michael! Diventerò zia.»
«Oh mio Dio, è una splendida notizia amore mio, congratulazioni. Ma aspetta, tua sorella è a casa giusto? Perché non me la passi un momento? Così le posso fare le auguri per il bambino.»
«In questo momento mia sorella è impegnata con Cheyenne, le sta dicendo del bambino.» disse Sandie alzandosi dal letto, e controllò dalla soglia della porta senza farsi vedere i due ragazzi. E vide che stavano parlando tranquillamente.
Dai Nicole, forza, io sono con te.
«Capisco, allora falli da parte mia.» disse.
«Senz'altro, ne sarà molto felice.»
«Sandie ti sento un po' preoccupata, è successo qualcosa?» lei sospirò riandando di nuovo verso il letto per sedersi.
«Sono solo preoccupata per mia sorella, lei oggi mi ha detto questa notizia, quando poi me l'ha nascosta dal giorno in cui venni da te a Neverland. Ed ora lo sta dicendo a Cheyenne, e ha paura che non la prenderà bene.»
«Spero solo che sia un ragazzo maturo e che prenda le sue responsabilità.»
«Lo so, ma se Cheyenne l'abbandonerà e non vorrà saperne del bambino. Lei abortirà Michael, ne sono certa.»
«Mhm, non ne sarei così sicuro se fossi in te.»
«Che intendi dire?»
«Nicole è sempre stata una ragazza forte e dipendente da sé, perciò sono convinto che anche se Cheyenne la lasciasse lei lo terrebbe lo stesso il bambino. Fregandose di lui e di tutti come ha sempre fatto.»
«Stavolta è diverso Michael, non conosci mia sorella è la sua fragilità. La sue fragilità più grandi sono mia madre e l'amore.
Il suo amore per Cheyenne è molto grande, e non potrebbe sopportarlo.»
«Capisco, allora possiamo solo sperare che vada tutto bene. Anche perché tua sorella non merita di soffrire. Ma ora come sta andando la situazione?»
«Per ora ho visto che stanno parlando in modo tranquillo.» affermò lei cacciando un sospiro.
«Amore andrà tutto bene, sta tranquilla.» lei si alzò di nuovo dal letto per controllare di nuovo.
«Si Michael ma io-» poi d'improvviso vide una scena che le fece sciogliere il cuore, Cheyenne e Nicole che si stavano abbracciando.
Lui la teneva stretta a sé, e Nicole piangeva.
«Mi dispiace Cheyenne, perdonami.» lui le diede un bacio sulla testa.
«Non dirlo neanche per scherzo, è la notizia più bella della mia vita. Non avrei mai potuto lasciarti o abbandonarti con un bambino. E poi, questo sarà il frutto del nostro amore.» disse Cheyenne con gli occhi lucidi mettendo una mano sulla pancina di Nicole.
Sandie sorrise commossa e si lasciò cadere una lacrima.
«Allora? Come procede?» domandò Michael.
«Michael, è andata bene. Cheyenne è felice della notizia, poi loro due insieme, oh mio Dio.» Michael si intenerí di sentire la sua voce terribilmente commossa.
«Sai, anche io potrei avere la stessa reazione se tu mi dicesti di essere incinta. Sarei l'uomo più felice del pianeta.»
«Oh Michael.»
«Te l'ho detto quella sera ricordi? Io voglio che sia tu la madre dei miei figli, lo sarai Sandie. Un giorno avremo dei bambini, saremo felici, e vorrei che questo non lo dimesticassi mai.» lei a quel punto cacciò un fiume di lacrime dalle parole del cantante.
«Amore.»
«Ti amo Sandie, sei la stella più bella dell'universo.»
«Ma mai quanto lo sei tu Michael.» sorrisero, si salutarono, Sandie andò verso Cheyenne e Nicole con il sorriso, con gioia che tutto sia andato bene.
«Beh Sandie, diventeremo genitori.» disse Cheyenne sorridendo.
«Ed io diventerò zia di questo bel pupotto.» esclamò felice toccando la pancia della sorella minore.
I tre si scambiarono un'abbraccio di gruppo, un abbraccio di famiglia. Che si sarebbe poi allargata, con un piccolo bambino in arrivo.

Piccolino, tua madre, tuo padre ed io, ti aspettiamo con ansia. Non vediamo l'ora di conoscerti!

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