[Κεφάλαιο 16]
BEVERLY HILLS L.A
17 Aprile 1992
Michael non era a Neverland, ma nella sua casa a Beverly Hills, proprio nella zona dove abitava Sandie.
Egli stava sistemando la cravatta, spruzzò ben quattro volte il suo profumo preferito per tutto il collo e anche sul torace, mettendo poi il suo iconico cappello di fedora.
Era pronto per uscire, poiché aveva del lavoro da fare nei dintorni.
Andò poi in camera per vedere se Sandie stava dormendo, ed era lì, nel letto, che dormiva come un angelo. Si sedette sul letto per guardare il volto riposato e affondato sul morbido cuscino bianco latte della sua stellina.
Rimase incollato, a guardare la sua amata Sandie dormire seneramente, poi vide che una grossa ciocca di capelli si mosse coprendo mezzo volto della tenera fanciulla.
Sorrise, e con delicatezza, attento a non farla svegliare, la spostò. Ma Sandie appena sentì il contatto di Michael si svegliò.
Si stiracchiò aprendo gli occhi, mettendo a fuoco la vista.
«Mhmm ....» mugugnò stropicciando gli occhi «Buongiorno amore.» disse la ragazza con tono assonato.
«Perdonami, non ti volevo svegliare.» mormorò il moro con tono dispiaciuto, ma lei aprì le braccia in segno di venire da lei.
Lui l'abbraccio dandole un tenero bacio mattiniero, poggiando la mano sulla sua guancia.
«Mhm, prima o poi dovevo svegliarmi.» disse tra i baci, sentì che era profumato, vestito, così penso che doveva uscire.
«Dove vai amore?» domandò lei scendendo sul collo, lui sospirò di piacere.
«D-Devo incontrarmi con un regista di un videoclip che sto girando.»
«Interessante.» sussurrò, le labbra di Sandie si direzionarono verso la mandibola, baciandola e andando poi verso il lobo dell'orecchio mordendolo, gli sfuggì uno gemito «E di che canzone si tratta?» domandò lei con tono provocante, mentre la sua mano scendeva dentro ai suoi pantaloni.
«I-In the closet.» lei si fermò subito, cambiando totalmente espressione.
Divenne seria e glaciale.
«Ah.» disse sistemandosi con il lenzuolo bianco «E ... ci sarà anche Naomi Campbell?» domandò con curiosità accompagnato con un tono freddo.
«Nel videoclip intendi?» annuì «Beh, si.» i suoi nervi si gonfiarono per la gelosia, lei si stese di nuovo sul letto girando la testa di lato «Ehi, gelosona.» le diede delle piccole pacche sulle spalle, ma Sandie non dava segni, non rispondeva.
«Sandie.» la chiamò «È solo un videoclip.» raccomandò, ma i suoi tormenti e insicurezze tornarono nella sua mente.
Naomi è una dea, è la musa di Versace, lo bacia con gli occhi.
Chissà se sono veramente quella giusta per lui, e se sono in grado di renderlo felice.
Sandie si rese conto di essere troppo gelosia, avrebbe voluto essere più sciolta. Ma sembra che da quando le capitò l'esperienza con Diego, il sequestro e il suo tradimento, non volle in alcun modo che capitasse di nuovo la voglia avere di nuovo lo stesso dolore e la stessa delusione. Non da Michael, perché sapeva che non avrebbe retto.
«Amore.» la fece girare dalla sua parte per guardarla «Non devi essere gelosa.» ella abbassò lo sguardo.
«I-Io ... io non sono così.» affermò poi la ragazza con tono triste.
«Così come?» domandò lui.
«Apprensiva, io non sono così. È solo che io.» si bloccò con un nodo alla gola, la sua espressione si fece ancora più triste.
«È solo che?» la incitò il moro per continuare a parlare.
«Non voglio perderti.» disse con la tristezza annodata nella sua voce, sorprendendolo con un abbraccio, egli la consolò. Stringendola tra le sue braccia, coccolandola con amore.
Capiva il suo stato d'animo, il terrore di perdere la persona che ami di più al mondo, la delusione su quella persona e quindi rimarginare di nuovo quella ferita, quel dolore che era stato marchiato nel cuore.
Quell'uomo era stato capace di distruggere un anima così dolce e pura come quella Sandie, di farla diventare ancora più insicura. Capí, e comprese ancora di più che Sandie aveva ancora bisogno di lui.
«Non potrai mai perdermi.» lei lo strinse ancora.
«M-Michael.» lo chiamò per scambiare i loro bellissimi scambi di sguardi, egli negli occhi di Sandie vide paura, e tristezza.
La paura per lui, per loro due e per lei «Non posso stare senza di te. Non posso Michael, non posso ti prego.»
«Siamo in due.» lei lo guardò perplessa «Perché neanche io posso stare senza di te, senza colei che mi genera una felicità e un senso d'amore mai provato nella mia vita.
Non posso stare senza colei che mi ha migliorato la vita, e che mi da la forza di andare avanti contro le mie peripezie.
Direi che entrambi non possiamo stare nessuno senza l'altro per riassumere il concetto. E poi Sandie. Io amo solo te. Solo ed esclusivamente te, il mio cuore appartiene a te, è tra le tue dolci mani. Nessuno te lo toglierà, nessuno. Nemmeno se sarà la donna più bella del mondo, perché per me tu lo sei, ho gli occhi solo per te, tu hai tutto Sandie. E mi accontento così, io sono un tipo che ama le cose semplici, genuine. Come te. Ti ho amata sin dal principio, e continuerò a farlo.
Non essere insicura di te stessa, perché tu sei una delle donne più determinate e forti che abbia mai conosciuto. Con delle qualità eccezionali, e non perché sei tu, e perché sei la mia ragazza. Ma perché guardò la realtà. Tu sei così Sandie. Hai delle qualità che tutte le donne dovrebbero avere, e se le avessero, il mondo sarebbe un posto migliore.» i due si baciarono con amore, tenendosi sempre a stretto tra di loro, i loro corpi erano uniti, divennero di nuovo come una curva in stile artistico del periodo art nouveau, quelle curve di cui richiamavano la natura.
«A volte ... penso di non essere abbastanza per te.» confessò la ragazza, lui scosse la testa.
«Non dire mai una cosa come questa, tu sei molto di più di quello che pensi.»
«Ma io-»
«Basta con questa insicurezza, è il momento di farti capire chi è Sandie Vrachnos.» la fece alzare dal letto portandola nel bagno dove c'era un grande ed enorme specchio, la mise davanti ad esso, e lui era dietro di lei «Cosa vedi?» domandò il cantante con tono serio, lei si guardò e non rispose «Sandie.» la chiamò «Cosa vedi?»
«Vedo ... vedo me riflessa sullo specchio. Una me che mai mi aspettavo di conoscere, una me molto insicura, n-non bella e che non vale niente.» spiegò con tristezza.
«Sbagliato!» esclamò Michael schioccando le dita «Ed è proprio qui che ti sbagli, sul fatto di non valere. Perché vedi, se tu non valessi niente io non starei con te. Non sono stupido Sandie, anche se la gente mi descrive come uno stupido ritardato, io non lo sono davvero. Io in te vedo molti valori. E una bellezza unica, perciò, ora, guardati bene allo specchio. Dì che sei bella, e dì che tu vali.»
«Michael non c'è la faccio.»
«Dillo Sandie,» le circondò il ventre con le braccia «Ti prego, fallo per me, e per te sopratttuto. Non voglio più vederti così.» voleva in qualche modo farla uscire dal quel guscio che le aveva creato quell'uomo senza cuore e sentimenti durante il sequestro. Doveva riuscirci, era quella la sua missione. Ridare a Sandie la sicurezza che le era stata tolta ingiustamente. Non sarebbe stato un lavoro facile, ma per lei avrebbe dato anche la vita pur di vederla felice.
«I-io, i-io sono.» cominciò a parlare la ragazza «Io- io, io sono bella.»
«Brava Sandie, continua, dì che sei bella e che vali.» incitò ancora il ragazzo.
Lei sospirò e riprese.
«I-io sono bella e-e ... e- e valgo. Valgo molto.» sorrise soddisfatto.
«Brava amore. Ancora. Dillo fino a quando non ti sarai convinta.» allora lei continuò.
«Io sono bella, e valgo molto. Io sono bella e valgo molto. Io sono bella, e valgo molto. Io sono bella e valgo molto. Io sono bella e valgo molto.» poi si bloccò, e Michael la fece girare per abbracciarla di nuovo.
«Va bene così Sandie, è già un primo passo. Brava amore mio, bravissima.» lei, tra le braccia del suo amato si lasciò sfuggire una lacrima.
«Ti chiedo scusa se sono una scocciatura.»
«Non lo sei per niente, io farei di tutto pur di vederti sempre con il sorriso. E più sicura di te stessa. Perché solo con la sicurezza si possono raggiungere vari obiettivi nella vita ricordalo.» annuì «Promettimi che farai questo esercizio tutti i giorni. Guardati allo specchio, dicendo le parole che ti ho detto. E se ti viene in mente altro, meglio ancora. Promettimelo Sandie.» ella fece un piccolo sorriso.
«Te lo prometto.» lui le diede un bacio sulla fronte «Ti amo.» disse poi.
«Mai quando ti amo io.» rispose.
«Impossibile.» bottò la ragazza giocherellando con un riccciolino, riprendendo a baciarsi.
«Tornerò a casa verso l'ora di pranzo.»
«Io devo tornare da Nicole oggi Michael.» mormorò con tono dispiaciuto.
«Avremo altre occasioni per stare insieme, tranquilla.» disse massaggiandole i fianchi andando fino al sedere «Non sai quanto ti voglio.» sussurrò con tono provocante.
«Anch'io.» disse la ragazza mordendo senza farlo male il labbro inferiore del moro.
Sorrise maliziosamente.
«Dopo, quando tornerò.» la avvertì, ma la mora si lamentò facendo dei versi «Sshh, dopo amore, dopo.» disse toccandole i seni coperti dalla maglia. Lei gemette.
«Amo quando mi tocchi.» mormorò «È così piacevole, ho sempre sognato che tu-» si interruppe, lui interruppe, entrambi si interruppero.
Egli si morse il labbro, pensando a quello che aveva sognato la sua amata.
Le sue dita percorsero il collo.
«Che cosa hai sognato su di me?» lei sospirò di piacere «Dimmelo Sandie.» obiettò. Le sue guance si colorirono di rosso. Fino a poi a parlare.
«Che mi toccavi, che facevamo l'amore, che ci baciavamo, che divertivamo.» confessò Sandie con un lieve tono di imbarazzo.
«Che combinazione, anche io ho sognato le stesse cose su di te amore mio.»
«Ah si?» domandò sorpresa, annuì.
«Si, e credimi. Faccio ancora fatica che questi sogni si sono realizzati. E che li stiamo praticando.» si baciarono a stampo, e Michael guardò l'orologio.
«È tardi Sandie, devo andare.» disse andando verso l'ingresso della villa.
«Michael!» lo chiamò dalla riva delle scale.
«Si?» si girò verso di lei.
«Ti amo.» lui mandò un bacio all'aria.
«Io di più mia amata stellina.»
Molto di più di quello che ti immagini, credimi Sandie.
Nel frattempo Nicole e il suo gruppo di amiche decisero di andare a fare un giro al centro di Beverly Hills per fare shopping.
Nicole, non era la solita Nicole, per via della sua gravidanza che non la rendeva tranquilla.
Ma quel giorno stesso avrebbe interrotto quei tormenti, parlando con sua sorella Sandie, che sarebbe tornata dalla piccola permanenza da Michael.
«Allora? Dove vogliamo andare?» propose Harley con tono entusiasta.
«Direi di fare una tappa da Armani.» propose Nina, una componente del gruppo, con il sorriso.
Nicole sbuffò in segno di scocciatura.
«Armani? Ma che palle. Sempre con questi negozi così chic. Ragazze ma ci sono negozi belli con dei vestiti di qualità a pochi dollari.» Nina scoppiò a ridere.
«Parla per te visto che al tuo compleanno ti sei fatta regalare dal tuo paparino una borsa di Armani di almeno 2000$. O mi sbaglio? Nicole non fare tanto l'eroina che non sei, perché tanto tu sei solo una ragazzina viziata e arrogante. Non mi meraviglio che poi tua sorella sé ne andata per i cazzi suoi lasciandoti sola come un cane. Con una sorella così viziata come te l'avrei abbandonata subito mettendola in un orfanotrofio.» disse Nina con un tono molto cattivo pulendosi le lenti da sole con la gonna del vestito.
Il resto del componente del gruppo, prevedeva il peggio tra Nina e Nicole. Così fu.
Nicole attaccò Nina in modo molto animalesco, la riccia tirò i capelli mori e lunghissimi lisci di Nina procurandole un urlo di dolore, fino a tirarle lunghi schiaffi e graffi sulla faccia
«Brutta figlia di puttana! Io ti ammazzo!» urlò Nicole, mentre attaccava Nina con tutta la forza che aveva, ma Harley a quel punto la fermò subito. Facendole mettere la sua mano sul ventre, ricordandole del bambino.
Ella spalancò gli occhi divenendone poi rossi.
«Tu, Nicole Vrachnos, sappi che non la passerai liscia! Ti manderò in prigione troia di merda! Ammettilo per tutta Beverly Hills che sei una Troia!» lei ridacchiò nervosamente.
«La troia del gruppo sei tu Nina, ti ricordi Kai? Il mio ex fidanzato di quando iniziai l'università? Beh scoprii che mi aveva tradita con una mia componente del gruppo. E indovina un po' con chi? Con te cara Nina. E non solo, ti sei messa con Kai, e lo hai tradito con ben due ragazzi perché dicevi che erano due pezzi di manzi. Ma guardati, faresti meglio a curare la tua dignità piuttosto che l'aspetto fisico.» asfaltò la ragazza che l'aveva bruscamente attaccata con le parole, in modo molto elegante e non scendendo nel volgare come faceva di solito. A quel punto, Nicole guardò il suo gruppo e se ne andò via tornando a casa
Si sentì sola, sola per la sua situazione.
Non aveva mai avuto una paura così grande.
Si strinse i denti trattenendo di non piangere, per paura che troppe emozioni facessero male al bambino.
Si accarezzò il ventre ancora magro, e per un attimo si tranquillizzò.
[...]
Verso l'ora di pranzo Michael tornò a casa, ad accoglierlo non c'era Sandie, ma un buonissimo odore che proveniva dalla cucina.
Si diresse lì e vide Sandie ai fornelli.
La guardò sorridendo, poiché ella stava ballando con la musica a palla provenire dalla radio.
«Ciao.» salutò Sandie con il sorriso abbassando il volume della radio.
«Appena sono entrato da questa casa ho sentito un odore da leccarmi i baffi.» lei ridacchiò.
«Leccateli, perché oggi faremo un pranzo totalmente greco amore.» disse controllando quello che c'era nel forno.
«Uuuh, quindi oggi si mangia in Grecia, nella terra dove tu sei nata e cresciuta.» disse osservando la ragazza mentre cucinava con cura.
«Si.»
«E mentre ero via hai cucinato tutto il tempo?»
«Si, volevo farti un pranzo con i fiocchi. Così ho pensato di cucinarti i piatti più buoni e tipici della mia terra. E spero che ti piacciano.» il cuore di Michael fece una capovolta, provò un senso di tenerezza, la sua amata che per tante ore era lì tra i fornelli a cucinare solo per lui, solo ed esclusivamente per lui.
L'ammirava, la guardava sempre con gli occhi a cuore mentre era impegnata tra i fornelli.
«Fatti dare una mano Sandie.» disse avvicinandosi verso di lei.
«Ma no dai, ho quasi finito. Vai di là a stare comodo.» lui ridacchiò.
«Forse tu non hai capito Sandie Vrachnos, io ti aiuto che ti piaccia o no. Cosa devo fare? Devo controllare le patate?» annuì «Molto bene.» le controllò sulla padella che stava friggendo le patate ed erano dorate, le sfiorò appena con la forchetta ed erano dure «Mi sembra che siano pronte.»
«Ottimo, allora lascia fare a me.»
«Sandie è tutta la mattina che cucini, mi lasci fare qualcosa da fare anche a me? Cazzo.»
«Michael!» lo riprese la ragazza.
«Pardon girl.» prese una pinza cercando di prendere le patatine fritte nell'olio bollente e metterle in un piatto con della carta sopra per far assorbire l'olio «Mhmm ... che buon odore amore. Non vedo l'ora di mangiarle.» sorrise.
«Ma mai quanto questa.» tirò fuori dal forno quello che sarebbe stato uno dei primi piatti più famosi della cucina Grecia, la Moussaka [1*]
«Milord, ti presento la Moussaka.» Michael a guardare il piatto che odorava di nuovo, gli veniva l'acquolina in bocca.
«Dio, sembra buonissima.» fece l'occhiolino. E tirò fuori un altro piatto.
«E quello cos'è?» domandò il cantante curioso continuando a fare quello che stava facendo.
«Il Pastitsio, nonché la variante della Moussaka, è un alternativa per che non ama le melanzane.»
«A me piacciono.»
«Anche a me, ma sono due piatti molto buoni tutti e due.» Michael nel frattempo finisce il lavoro con le patatine, spegnendo il fornello che teneva accesa la padella.
«Ho finito amore, che altro devo?»
«Sederti a tavola, perché ora si mangia.»
I due innamorati mangiarono quello che aveva cucinato Sandie, gustando ogni pietanza, che aveva preparato la ragazza greca con le sue mani.
«Dio Sandie, non ho mai mangiato dei piatti così buoni in tutta la mia vita.» disse Michael poggiando la forchetta sul piatto.
«Davvero, ti sono piaciuti così tanto?» domandò lei con aria speranzosa.
«Davvero Sandie, sei un ottima cuoca oltre che ad essere una meravigliosa fidanzata.» arrossí, lui le accarezzò la guancia «Sei bellissima quando arrossisci.»
«Sono felice che ti siano piaciuti.» sorrise
«La Moussaka è stata wow.» ridacchiò.
«È uno dei miei piatti preferiti, non la mangiavo da una vita, è un piatto ricco di sostanze poiché ci sono le melanzane fritte, le patatine fritte, la carne macinata, la salsa di pomodoro e la besciamella. Da piccola non so, ne mangiavo a quantità industriali.» ridacchiò
«Immagino, ma Dio non mi aspettavo che fosse così buona.»
«Ma neanche io, infatti l'hai mangiata quasi tutta tu Michael.» risero.
«Anche questo con i peperoni verdi e con la salsa piccante era squisito.»
«Vuoi dire il Spetzofai?» domandò lei pronunciando il piatto in greco.
«Si, mi è piaciuto tantissimo, e poi amo il piccante.» sorrise «Sandie.» la chiamò.
«Si?» Michael le leccò l'angolo sinistro delle labbra.
«Eri sporca di sciroppo dolce.» disse portando il pollice in bocca succhiandolo leggermente.
Come dolce avevano mangiato il Galaktoboureko, un basico dolce greco di semolino in pasta fillo e ci si versava sopra lo sciroppo dolce con un leggero sentore di arancia o limone.
«Oh, non ne ne ero accorta.» disse la ragazza con tono imbarazzato.
«Colpa del dolce, evidentemente ha capito anche una prelibatezza che questa ragazza che ho davanti agli occhi, è molto più dolce di esso.» sorrise «Perché non parli un pochino in greco Sandie?» propose, lei senza smettere di sorridere mise una ciocca di capelli dietro all'orecchio, e cominciò a parlare nella sua lingua madre.
«Eímai polý charoúmenos pou eísai edó mazí mou, pou gevmatísame mazí. Chaíromai pou sou mageírepsa. Min stamatísete poté na to kánete. Se agapó, tóra kai gia pánta.» Michael la guardò con pieno di fascino di sentire la ragazza con una lingua diversa da quella basica.
«Sono molto felice che tu sia qui con me, che abbiamo pranzato insieme. Sono felice di aver cucinato per te. Non smettere mai di farlo. Ti amo, ora e per sempre.» tradusse la ragazza.
«Continua.»
«Aftí ti stigmí tha ékana érota mazí sou, tha íthela na nióso ti zestasiá sou, ti glykiá sou epafí páno mou, schimatízontas étsi énan glykó kai pathiasméno pótho. Ópos aftí tis tainías.» Michael vide nell'espressione di Sandie un velo di imbarazzò allora lui capì tutto.
«Traduci.» voleva sapere.
«Dai Michael.» disse guardando dall'altra parte sorridendo.
«Voglio saper cosa hai detto, e perché stai arrossendo. Devi aver detto qualcosa di erotico.» lei ridacchiò, ma poi si lasciò andare.
«Ho detto. In questo momento farei l'amore con te, vorrei sentire il tuo calore, il tuo dolce contatto su di me formando così una lussuria dolce e passionale. Come quella del film.» sorrisero entrambi, e lui gli diede un bacio sulla fronte.
«Ti amo Sandie.»
«Ti amo Michael.»
«Dillo in greco.»
«Se agapó Michael.» si alzò dal tavolo andò verso il salotto, Michael la seguì e Sandie si fermò in un punto in cui c'era alle sue spalle il grande divano. Si svestì di fronte a lui, ed egli andò verso di lei per prenderla in braccio per poi appoggiarla al muro.
Si baciarono con ardore mentre Sandie era aggrappata all'uomo che la mandava fuori di testa ogni volta che si toccavano.
Quel giorno, la lussuria venne a loro incontro.
Il moro poggiò la ragazza sul muro tenendola sempre in braccio.
La fanciulla le tolse la camicia verde, facendolo rimanere a petto nudo, e gli sbottonò i pantaloni. Lei, aprì le gambe il più possibile.
Non lo aveva mai fatto in quella posizione, ma tutto ciò rendeva l'atmosfera più eccitante e piena di passione travolgente.
«Sei mio.» mormorò sospirando.
«Sei mia.» i loro cuori erano appartenenti dell'uno e dell'altro dal loro primo incontro, dal loro primo scambio di sguardi, dalla loro prima comunicazione, dal loro primo appuntamento, dalle loro prime emozioni tra di loro, dai loro primi litigi, dai loro primi pianti, dai primi loro abbracci, dalle loro prime carezze, dal loro primo bacio. Fino ad arrivare all'amore e alla passione.
Era una questione di destino.
Michael entrò dentro di lei con una spinta vogliosa, lasciandosi gemere tra di loro, scappando anche un "Oh mio Dio."
Le mani del cantante erano poggiate sulle cosce della sua amata, mentre quelle di Sandie sulla schiena per essere poggiata e attenta a non cadere.
Michael fece delle spinte prima sempre lente, dolci, fino ad aumentare la velocità.
I loro gemiti stavolta erano molto più intensi e pieni di piacere, poiché erano in preda alla passione alla voglia enorme di unirsi ancora una volta.
Per Michael udire la voce di Sandie mentre gemeva e chiamava il suo nome, era musica per le sue orecchie, lo stesso valeva per Sandie.
Si unirono a baci pieni di quella forte attrazione che solo loro potevano avere.
Michael aumentò ancora di più la velocità e le baciò il collo mentre Sandie sollevò il capo leggermente.
«Oh si, si.» disse Sandie tra i gemiti.
«Mi fai perdere la testa.» disse Michael tra i gemiti.
Ella si morse il labbro inferiore finché Sandie non sentì che stava per venire.
«M-Michael, Michael.» lo avvertì.
«Anch'io, insieme Sandie, insieme.» e vennero insieme poco dopo, si staccò all'interno del corpo della sua amata. Si sedettero per terra, sospirando dalla stanchezza, ma felici di aver compiuto un loro piacere di passione.
Ore 7:34 p.m
Sandie era in camera con Michael, egli era steso sul letto, mentre la ragazza dalle iride verdi sistemò il suo borsone per vedere se si fosse dimenticata qualcosa.
«Non hai dimenticato niente?» domandò Michael cambiando canale, cliccando il tasto del telecomando per vedere se ci fosse qualcosa di interessante in tv.
«No.» affermò poi.
Egli si voltò verso di lei con un sorriso sia felice che triste.
«Che hai Michael? Tutto ok?» disse andando vicino a lui.
«Ero abituato a stare con te, a tenerti a casa ogni giorno. Però come tutte le belle cose finiscono subito.» lei gli diede un bacio a stampo sulle labbra.
«Non è detto che non ricapiterà.»
«Deve ricapitare, ah, ora che penso tu starai un bel po' con me, per il tour.» ridacchiarono finendo per scambiare un tenero bacio d'amore.
«Cosa farai quando tornerai a casa?»
«Credo che continuerò a studiare, sai, ho una laurea che mi aspetta e un tour con il mio ragazzo.» sorrise.
«È la prima volta nella mia vita che sono contento di fare questo tour. Perché ci sarai tu al mio fianco, non mi sentirò solo, spaesato, vuoto. Non potrò più sentire queste sensazioni.» gli diede un bacio sulla fronte.
«Sono felice di accompagnarti e di partire con te tesoro mio.»
«Non hai idea, così staremo sempre insieme. Faremo una bellissima avventura te lo prometto amore. Ti prometto di renderti felice.»
«La stessa cosa vale per te.» si baciarono di nuovo.
«Ti amo.» disse
«Ti amo.» egli si alzò dal letto prendendo il borsone di Sandie.
«Ti accompagno a casa, tua sorella ti starà aspettando.» annuì e il moro chiamò Cole per farlo venire.
Quando Cole venì Sandie e Michael uscirono di casa, andando poi in direzione verso casa di Sandie che non si trovava molto lontano.
Sandie aveva intenzione di tornare da sola a piedi, ma Michael invece voleva a tutti costi di accompagnarla.
«Quando ci rivedremo?» domandò Sandie.
«Molto presto Sandie. Sta tranquilla.» sorrise e appoggiò la testa sulla sua spalla.
«Non voglio stare senza di te, sono stata così bene in questi giorni.»
«Sai, in questi giorni mi sono sentito vivo con te. Mi sono sentito finalmente amato da una persona. Desiderato, non per il mio nome, ma per la persona che sono. E ti ringrazio Sandie, ti ringrazio davvero.»
«Non mi devi ringraziare, io sono una persona leale e sincera con i propri sentimenti e soprattutto con le persone. Se avessi provato il contrario Michael non avremmo fatto tutto questo bordello per stare insieme. Evidentemente ere il destino che dovevamo stare insieme.»
Lui la tenne stretto a sé, con la paura in gola appena sentì la parola. Destino.
Aveva paura che non sarebbe durata a lungo, perché il suo destino era già predestinato ad essere quello che doveva essere.
Ma chissà se davvero lei, era davvero colei che l'avrebbe amato fino alla tomba.
Per Michael era un sì affermativo, sperava con tutto il cuore, che quella ragazza dalle iride verdi e dal carattere dolce, fosse stata la donna che lo avrebbe accompagnato per il resto dei suoi giorni. Che gli avrebbe rappresentato una speranza per la sua vita, per cambiarla e per migliorare la sua persona. Ci sperava, e se le sue speranze fossero state infrante, ne avrebbe sofferto tanto.
Pochi minuti dopo la macchina arrivò di fronte al palazzo di Sandie, ella cacciò un sospiro pesante, non voleva separarsi di nuovo dall'uomo che tanto amava e che finalmente si erano congiunti in amore.
Si abbracciarono e si baciarono con amore tenendosi stretti, senza dire una parole, era il silenzio a parlare.
Entrambi, si lasciarono sfuggire una lacrima, e si staccarono.
Michael la lasciò andare, Sandie uscì dalla macchina salutandolo, promettendo che sarebbe tornata da lui, che lo avrebbe telefonata. E Michael fece le stesse promesse.
Ed egli la vide andare via, pensando che quello, sarebbe stato uno dei suoi più grandi tormenti.
Vedere quell'immagine.
Vedere Sandie andare via.
Lo avrebbe sofferto più di ogni ferita, più dei tabloid che lo attaccavano ogni giorno.
Poteva perdere tutto, la fama, i soldi, il suo enorme nome. Ma non il suo amore, non quella ragazza. Non Sandie.
1] La moussakà è un piatto tipico della cucina greca, si tratta di uno sformato a base di melanzane, patate, carne tritata e pomodoro in diversi strati, da cuocere in forno, guarnito con una spessa copertura di besciamella, ma ne esistono numerose varianti basate su zucchine ed altre verdure, aromatizzate con spezie a piacimento, ad esempio con l'aneto.
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