iii. un incontro speciale

When love led to tragedy.
; CAPITOLO TRE
🌱 - insospettirsi


"dialoghi in italiano"
«dialoghi in giapponese»

༄ ༄ ༄

Cristalia's pov

Li lasciai battere il calcio d'inizio, volevo proprio vedere come la mia cara Vic e gli altri ragazzi giapponesi si destreggiassero in campo. Non volevo essere delusa, ci tenevo troppo a questo incontro e non sapevo nemmeno il perché. Forse così sarei riuscita farmi dei nuovi amici, anche se già avevo Irina e Raffaele, i miei migliori amici, e tutta la mia squadra, di cui andavo particolarmente fiera.

Le due punte avversarie iniziarono ad avanzare verso la nostra metà campo, uno dei quali era quel ragazzino a cui mi ero rivolta poco prima, volevo vedere cosa sapeva fare quell'individuo
- non si parlava che di lui, il cosiddetto
bomber di fuoco, ma io stentavo a crederci.

Ad un certo punto calciò il pallone e lo seguì lanciandosi in aria, ma io fui più veloce di lui e copiai il suo stesso movimento, rubargli la palla sarebbe stato un gioco da ragazzi; tuttavia agì prontamente e la spedì dritta in porta e segnò senza nemmeno usare una tecnica micidiale. Un ghigno si disegnò sul suo volto. Non mi piaceva perdere, non così.

Soprattutto contro un montato e
altezzoso del genere,
che fastidio gli arroganti.

Battemmo il pallone dopo aver subito il goal con ancora più grinta di prima, non eravamo dei tipi che si demoralizzavano facilmente,
e gli altri lo avrebbero capito a breve.

Irina mi rivolse un passaggio lungo e mi fiondai nell'altra metà campo seguita da Gianni e Isabella che marcavano gli altri giocatori, avevano capito che avrei voluto sfidare nuovamente il porcospino.

Raffaele prese palla ma proprio quell'attaccante riuscì a rubargliela e, invece di correre verso la nostra metà campo, si diresse nella mia direzione.

Intraprendente.

È come se lo attirassi, che fossi la sua calamita e, in un certo senso, era la stessa cosa per me, e non ci eravamo nemmeno presentati.

« Axel che fai??? Passa qui! » gli urlò contro un suo compagno di squadra con i rasta.
Non appena sentii la sua voce un brivido si fece strada lungo la mia schiena, ma, dato che era istantaneo, non ci feci molto caso.

Ero unicamente inchiodata su chi avevo di fronte a me.

A quel punto il biondo rivolse uno sguardo fulmineo al ragazzo e ritornò ad osservarmi.

Vidi le sue iridi bruciare, piene di grinta e passione, avrebbe fatto di tutto pur di vincere questa partita, anche se non era poi così importante.

Piano piano che si avvicinava l'adrenalina aumentava e il mio corpo ormai si muoveva da solo, sapevo per certo che il mio raziocino era andato a farsi benedire.

Era come se il tempo si fosse rallentato.
C'eravamo solo noi e la palla.

Ma non dovevo perdere il controllo.

Quando la distanza tra noi divenne sempre più minima, notai che non si stava più concentrando sulla palla, ma solo e unicamente su di me.

In quei pochi istanti avevo potuto osservarlo meglio, potevo vedere le gocce di sudore che scendevano dolcemente sul suo viso, il suo respiro affannoso che rimbombava nelle mie orecchie, e il suo profumo che invadeva le mie narici, sapeva di croco autunnale, delicato ma allo stesso tempo forte.

Poi ritornai ai suoi occhi: due pozze scure profonde che avevano la capacità di ipnotizzarmi, ne ero quasi ammaliata.

Intanto quegli stessi occhi mi stavano scavando dentro, intenti a scoprire i smeraldi che avevo e ho negli occhi e analizzarli a fondo come se fossero una sottospecie di rarità.

Non sapevo esattamente il motivo ma volevo rimanere bloccata in quella situazione, non muovendoci di un millimetro, a studiarci. Quello sguardo in qualche modo mi rinvigoriva e sapevo che lo stesso effetto lo creavo in lui.

Purtroppo dovetti tornare lucida
- me lo imposi - e spezzai quel momento che consideravo perfetto e, con un sorrisetto di sfida, gli rubai la palla e mi diressi verso la porta repentinamente, sfoggiando una delle mie tecniche più forti, la stoccata micidiale, e segnai la nostra prima rete.

Mi ritrovai tutti i ragazzi della squadra che esultavano attorno a me e notai che tutti gli altri giapponesi, anche le manager, erano sorpresi dalla mia forza, soprattutto il biondino che mi fissava con gli occhi spalancati dallo stupore.

Suscitavo veramente questo nelle persone? Non potevo crederci neanche io.

Vidi dalla panchina una ragazza dai capelli blu che mi guardava, come se mi conoscesse, e lo ricambiai per un po' stranita da quel gesto, ma ne fui distratta non appena Irina mi abbracciò da dietro.

" Sei sempre la più forte!!! Hai lasciato quei giapponesi di stucco!"
« Adesso sapete il nostro gioco e noi sappiamo il vostro, non siete niente male davvero. » disse Raffaele rivolgendosi ai ragazzi
(era l'unico che sapeva parlare davvero bene e fluentemente il giapponese tra di noi).

« Kris!!! Hai un tiro formidabile, non mi hai dato neanche il tempo di reagire, ma la prossima volta non la lascerò passare così facilmente! »

Ci fu poi qualche secondo di silenzio perché non capii cosa Mark Evans mi avesse detto per la lontananza, infatti Raffaele tradusse e rispose al mio posto.

« Il capitano è soddisfatto di voi, soprattutto del regista con i rasta, Jude giusto?
e il bomber di fuoco! »
mi aveva letto nella mente, mi conosceva fin troppo bene.

" Sei bravo." gli dissi avvicinandomi a lui, dato che si trovava in una posizione più isolata rispetto agli altri.

Intanto avevamo deciso di sospendere l'incontro in un pareggio.

« Lo prendo per un complimento. »
" Mi capisci, bene...
Allora perché non rispondi in italiano?"
« Non so parlarlo, tutto qui. Potrei chiederti la stessa cosa. »
" Ma come siamo freddi... So le basi, e sono nella tua stessa e identica situazione...
Tsk, ma quante spiegazioni devo darti?
E questo sarebbe il bomber di fuoco simpatico e disponibile? Dove sono le fiamme che ho visto poco fa?"
« Stai facendo troppe domande per i miei gusti. »
" Adesso siamo anche antipatici, guarda che"
« Cosa potresti mai fare, mh? Dato che sei il capitano pensi di avere il diritto di trattare i componenti della tua squadra come ti pare? » si avvicinò a me, sfidandomi.

" L'arroganza certo non ti manca."
rimasi impassibile.
« È uno dei miei tratti migliori. »
disse ghignando.

« Perchè mai una ragazza lamentosa e viziata come te indossa la divisa invernale anche se siamo ancora in estate? »
rabbrividii.
" Non capisco cosa centri ora e comunque non sono fatti che ti riguardano."
« Potevi semplicemente rispondermi che sei freddolosa, ma come siamo sulla difensiva. Comunque non me la racconti gius- »

" HEY RAGAZZI!"

Al richiamo del nostro allenatore vidi Vic farsi tutta rossa in volto e Mark e gli altri subito corsero verso di lui.

« Riprenderemo il discorso un'altra volta,
dolcezza. » disse per poi raggiungere gli altri.

" Stronzo." pensai e intanto Raf e Irina mi osservano divertiti e, con una smorfia annoiata, gli rivolsi delicatamente il dito medio.
Per quanto io li possa trattare male e con sufficienza, sarebbero sempre stati al mio fianco, e non ne potevo essere più grata.

O almeno così pensavo.

« Hurley sei davvero tu? » urlò Mark Evans mentre noi tre ci avvicinavamo agli altri.
" Buongiorno, allenatore Kane." dicemmo in coro chinando il capo dato che era giapponese.

" Ciao ragazzi!
Che sorpresa vedervi tutti insieme!"

« Hurley adesso tu mi spieghi cosa ci fai qui! » tuonò la mia amica d'infanzia.
" Vic tutto bene? Sei rossa come un pomodorino di Sorrento."
" Zitta Persico." mi disse dandomi una gomitata nello stomaco, non potevo trattenere le risate.

« Da quanto tempo! Che saranno 4 anni che non ci vediamo? Scusatemi se non vi ho avvertito ma dopo il FFI me ne sono andato in Italia a fare vari stage e giusto l'anno scorso sono diventato l'allenatore di questa squadra! Non vedo l'ora di lavorare insieme a voi! »

Dopo aver pronunciato questa frase si disegnarono sui loro volti un'espressione di disapprovazione e frustrazione, ma non sanno in realtà i veri metodi dell'allenatore Kane.

" Allenatore ma come fa a conoscerli?" chiese Irina all'uomo con i bizzarri capelli rosa con addosso un paio di occhiali neri, vestito casual.

" Abbiamo giocato insieme per sventare una minaccia in giappone e nella Inazuma Japan 4 anni fa al FFI!
Li conosco molto bene a tutti quanti!"

" La faccenda si fa interessante allora." pensai.

« BENE! Adesso procediamo per il nostro primo allenamento! Vi dividerò a coppie per farvi integrare e conoscervi meglio!
L'intesa è importante in una squadra, così magari potrebbero nascere anche delle tecniche micidiali molto forti! Adesso vi chiamo per ordine: Nathan Swift, Victoria Vanguard, Jude Sharp, Austin Hobbes, Caleb Stonewall, Shawn Froste, Mark Evans, Axel Blaze, Irina Guarino, Raffaele Mirozzi, Gianni Esposito, Giacomo Corvetti, Lucia Corvetti, Isabella Rossi e, il capitano, Cristalia Persico. Venite uno ad uno a firmare il quaderno della presenza e poi potrete anche iniziare ad allenarvi! »
« SI! » urlammo tutti insieme.


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🔮 spazio me 🔮
Ciao minna! Scusatemi se non ho aggiornato ma, come potevate immaginare, i professori mi stanno riempiendo di lavori da consegnare, compiti in classe ed interrogazioni e quindi scrivere ed aggiornare mi risultano un pochettino difficili! Spero che comunque la storia vi stia piacendo fino ad ora! 🌱

- fede

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