i. partenza
When love led to tragedy.
; CAPITOLO UNO
🌱 - un nuovo inizio
"dialoghi in italiano"
«dialoghi in giapponese»
༄ ༄ ༄
« Hey tu muoviti! Non rimanere lì imbambolato, su! Il nostro aereo sta per partire... non voglio fare assolutamente un minuto di ritardo! Te lo sto dicendo solamente perché so che tu sei un ritardatario di prima categoria! »
« Quante volte ti ho detto di non urlarmi contro? Arrivo, arrivo... »
Ecco il modo migliore per iniziare una giornata, non sapevo nemmeno come ci fossi arrivato li. Mi sentivo come se fossi schiacciato dal gran viavai di gente, che trascinava il proprio bagaglio neanche se fosse un enorme macigno, dal chiacchiericcio ingigantito che sembrava un frastuono e dalla musichetta alquanto fastidiosa che veniva trasmessa in diretta sull'enorme maxischermo presso l'entrata di quel maledetto edificio, l'aeroporto.
In più si aggiunse anche la voce pimpante di uno dei miei migliori amici da tutta una vita, il fanatico Mark Evans, che iniziò ad assillarmi solamente perchè era euforico e carico per l'esperienza che avremmo dovuto fare quell'anno:
« Ci lascerà tanti ricordi », continuava a ripetere ad ogni passo che faceva verso la strada per l'imbarco.
« Ah! Chissà come sarà l'Italia! Mio nonno 4 anni fa durante il FFI mi disse che è la patria del calcio! Non vedo l'ora di imparare tante cose nuove e magari mettere a punto nuove tecniche speciali! Dobbiamo fare tesoro di ogni momento che passeremo tutti insieme ragazzi! » sentenziò appena ci sedemmo sui nostri posti assegnati nell'aereo di una compagnia italiana a me sconosciuta.
« Mark è la settima volta che lo dici da quando ci siamo incontrati tutti! Che seccatura che sei veramente, non cambi mai... » gli rispose subito il mio compagno di posto, il regista Jude Sharp, nonché il mio migliore amico.
« Ha ragione Jude, il viaggio sarà lungo e noi abbiamo bisogno di riposo! Quindi dormi anche tu! » disse Nathan, la bocca della verità, esprimeva sempre ciò che pensava senza peli sulla lingua.
« Io ho paura dell'aereo, quindi lasciatemi meditare in silenzio, se succede qualcosa di interessante fatemi sapere. » borbottò subito Shawn, seduto accanto a noi.
« Voi ragazzi sapete solo fare casino, calmate i vostri spiriti! Conservateli per quando saremo atterrati! » sibilò successivamente una delle ragazze, Nelly, l'attuale fidanzata di Mark, un'altra fanatica (per questo sono fatti l'uno per l'altra).
« Fratellone quando scenderemo da qui sopra vorrei subito andare sul lungomare, così potrò scattare tante foto del panorama! Dicono che quel vulcano caratteristico assomigli molto al nostro monte Fujikasane! Non vedo l'ora! »
« Celia sei troppo su di giri e probabilmente lì adesso sarà sera, quindi dubito fortemente che la tua macchina fotografica possa catturare qualcosa di decente... » e da questa ultima frase Celia e Silvia - rispettivamente la sorella minore di Jude e un altro membro dello staff dei supporter - cominciarono a battibeccare... non eravamo nemmeno arrivati a destinazione e già non sopportavo tutto questo trambusto.
Mi appoggiai verso il finestrino sulla mia destra e iniziai ad ammirare il cielo, coperto da nuvole bianche candide, come se fossero dei batuffoli di lana, e il sole che irradiava il limpido blu. Alla vista mi sentì libero da ogni preoccupazione, leggero, senza pressioni. Esistevamo solo io e questa vista magnifica, che mi dava un senso di pacatezza e dolcezza che non ha uguali. Mi ricordava tanto la mamma, quando sfoggiava uno dei suoi più belli e rari sorrisi, come quello che mi rivolse quando incrociai il suo sguardo per l'ultima volta su quel letto d'ospedale. All'epoca avevo solo 5 anni, ma la sua immagine mi rimase impressa nella mia mente, e, ancora oggi, non ha voglia di andarsene.
Jude scacciò via i miei pensieri in cui mi ero perso inconsciamente, anche se onestamente non era stato poi così male navigarci.
« Axel secondo te come andrà questo scambio culturale tra licei? È una fortuna aver ottenuto una borsa di studio, almeno noi in tutto l'istituto, chissà come sarà stare lontano da casa per un anno intero... »
« Secondo me ci hanno incluso probabilmente perché pensano sia un modo per responsabilizzarci dato che saremo completamente soli, e poi abbiamo tutti 17/18 anni, penso sia arrivato il momento di fare esperienze del genere no? »
« Si, il tuo ragionamento non fa una piega. Chissà se Napoli sarà davvero all'altezza della sua nomea, e poi siamo stati inseriti alla Parthenope High School, uno dei migliori licei italo-giapponesi della regione, non solo dal punto di vista dell'insegnamento, ma anche dal punto di vista calcistico! I campi sono anche molto all'avanguardia e presentano anche molte migliorie tecniche rispetto ai nostri! »
« Migliore o no per Mark non cambia, basta che gli mettono dietro una porta e davanti un pallone che anche un appezzamento di terra può diventare un campo da calcio. » ci mancava solo Stonewall con le sue uscite altezzose nei discorsi altrui, infatti io e il mio compagno, quando ci girammo indietro, notammo che si era alzato in piedi tenendosi al sedile del rasta, scrutando con attenzione ogni nostro piccolo movimento.
Per quanto poteva essere insopportabile lo ammiravo molto come persona perché dava vitalità al gruppo in maniera discreta ma comunque se ne stava sulle sue quando voleva e gli conveniva.
Dopo aver detto ciò ci voltammo verso il ragazzo con la fascia arancione e ci scappò una risata nel vederlo dormire come un ghiro appoggiato sulla spalla della sua compagna.
« Il capitano è sempre il solito, due secondi fa era davvero pieno di vitalità e adesso guardatelo! È caduto in un sonno profondo... » si intromise Victoria Vanguard con il suo sarcasmo quasi scontato ma piacevole. Osservava Mark come se fosse una divinità, lo ammirava davvero molto.
« Sai Vic che lui per quest'anno non sarà il nostro capitano vero? »
« Lo so bene Austin... chissà come si comporterà con noi il nostro nuovo leader, magari sarà per noi una sorpresa o uno spirito indomabile, tutto può essere! »
« Vanguard lo sapremo solamente quando atterreremo, prendi l'esempio del capitano e dormi. »
« Oh Swift sei sempre il solito guastafeste, adesso mi riposerò solamente perché non voglio sentire la tua voce odiosa, non farti strane idee. »
« Tsk, permalosa. » sussurrò il verde.
La piccola discussione creatasi in quel momento si spense miracolosamente e nessuno stava proferendo parola...
Meglio per me!
Me ne approfittai per indossare le mie cuffiette e attivare la mia playlist di musica su casuale, addormentandomi sulle note di star 1117 del gruppo coreano Ateez, lasciandomi cullare dalle loro voci.
6 ORE DOPO
Avevo appena varcato la soglia dell'aeroporto.
Inspirai ed espirai l'ebbrezza pomeridiana napoletana, anche se l'industrializzazione rendeva il tutto meno poetico, però nonostante ciò mi sentii vivo, rinato.
Non vedevo l'ora di cambiare ambiente e forse, in questa città a me sconosciuta, sentivo che potevo trovare me stesso e quel tassello del mio puzzle incompleto che stavo cercando da tempo immemore.
Ci richiamò all'attenzione una voce del tutto nuova per noi: " Ragazzi giapponesi! Se la vostra scuola di scambio è la Parthenope venite qui da me, sono il vostro accompagnatore! "
In tutto ciò stava cercando di farsi capire tenendo in mano un cartello con inscritte le stesse parole ma con i caratteri della nostra lingua madre e, per nostra o sua fortuna, ci dirigemmo verso di lui e salimmo su quel pullman molto accogliente e confortevole.
Si chiusero le portiere, accese il motore e partimmo. Da quel momento iniziò la mia nuova avventura.
UNKNOWN POV
Stava calando la sera e ammirai dal balcone di casa mia come il mio panorama preferito veniva illuminato dalle luci della città che si accendevano gradualmente, ah la mia casa. Ogni volta mi commuovevo alla vista perché, almeno per me, era lo spettacolo più bello a cui una persona comune potesse mai assistere.
I miei capelli corvini accarezzavano dolcemente il mio volto, mossi leggermente dal vento che mi faceva da madre e compagna di vita, e osservai in modo malinconico il mare davanti a me, come se in cuor mio sapessi che quella sarebbe stata l'ultima volta che mi sarei riuscita a godere questa magia in tranquillità, non mi sarei aspettata l'uragano che poi avrebbe sconvolto e cambiato radicalmente la mia vita per sempre.
Intanto l'adrenalina mi stava salendo a mille perchè percepii i passi della badante che mi aveva cresciuta nella mia grande dimora ad annunciarmi quella notizia, mentre io puntai gli occhi fissi davanti a me.
" Tesoro, sono arrivati. "
" Bene, perfetto.
Ci vediamo finalmente,
ragazzi della Raimon. "
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🔮 spazio me 🔮
Ciao belli!!! Questo é stato il primo capitolo di questa fantasmagorica storia! Spero che come primo impatto vi abbia interessato e catturato! Posterò un capitolo a settimana (se riesco, anche se in questo caso ne ho altri 4/5 pronti) e nulla, passate una buona giornata 🌱
- fede
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