Quella notte Mingi l'aveva passata in ospedale accanto al ragazzo, mentre la cugina era tornata a casa per sicurezza. Alla fine i dottori gli avevano dato delle medicine e avevano deciso di tenerlo lì fino a quando la febbre non sarebbe scesa, nel mentre avevano fatto alcuni controlli e svariati esami per accertarsi che Yunho non avesse altri problemi.

La mattina seguente il primo a svegliarsi fu Yunho stesso. Non aveva pensato a capire dov'era o coserà successo la notte prima, gli faceva troppo male la testa per farlo.
La prima cosa che riuscì a distinguere fu il ragazzo dormiente accanto a lui. I suoi capelli biondi e spalle larghe li poteva distinguere tra molti. Sorrise.
Si guardò attorno e in un certo senso capì dov'era, ma non n'era tanto sicuro in quanto non era mai stato in un posto del genere.
"Buongiorno" Mingi si svegliò.
Yunho sentì dei brividi lungo tutta la schiena al sentire la voce profonda dell'altro.
"Come ti senti?" il biondo aveva gli occhi chiusi mentre parlava con il moro.
"Bene" sussurrò Yunho. Mingi aprì gli occhi in quel momento e tra di loro vi fu un silenzio che per il moro parve imbarazzante.
"Perché mi guardi così?" decise di chiedergli il più alto.
"Sei carino con i capelli in disordine" Mingi si alzò in piedi.
"Te l'ho detto solo perché mi piacciono le tue guance rosse" confessò, senza timore. Si avvicinò al suo volto.
"Mingi che stai-" il ragazzo si zittì quando l'altro appoggiò le sue labbra sulla sua fronte.
"Vedo se la tua febbre si è abbassata o meno."
"Perché hai la pelle d'oca?"
"Non lo so" sussurrò di nuovo il più alto.
Qualcuno bussò alla porta e Mingi pensò che fosse sua cugina, quindi si allontanò rapidamente per non destare sospetti, ma con la coda dell'occhio vide Yunho rivolgergli uno sguardo acido per la sua furtiva lontananza.
"Buongiorno" era un'infermiera.
"Salve" dissero entrambi i ragazzi.
"Come ti senti oggi?" chiese lei.
"Meglio, grazie."
"Sono venuta a portarti la colazione e le medicine. Oh, vedo che la tua febbre si sta abbassando" disse la donna guardando il computer che segnava lo stato di Yunho. Sorrise.
"Prendi queste dopo aver mangiato, ti faranno stare meglio" poggiò un piccolo bicchiere con dentro qualche pillola sul tavolino col vassoio e poi si allontanò.
"Se hai bisogno di qualcosa chiamami pure con il tasto accanto a te, va bene?"
"Certo, grazie mille" detto ciò uscì dalla stanza.
"Troppo gentile quella" parlò il biondo con disgusto.
"Non ti piacciono le persone così?" chiese Yunho.
"Mh? A me sì... non intendevo questo" Mingi si girò verso Yunho, grattandosi il retro del collo. Il moro lo guardò con un punto interrogativo sul volto.
"Lascia stare, sei troppo piccolo per capire questo genere di cose" rise il biondo.
"In realtà ho capito, ma vorrei sentirlo dire da te" Yunho si morse il labbro, aspettando una risposta. Il suo cuore aveva iniziato a battere rapidamente e Mingi lo aveva notato dal monitor multiparametrico. Un leggero sorriso comparve sul volto del biondo non appena Yunho abbassò lo sguardo. Si alzò e gli accarezzò i capelli per poi lasciargli un piccolo bacio sulla fronte.
Si staccò e diede uno sguardo al monitor e non appena vide che la frequenza dei battiti era aumentata sorrise ancora di più.
"Non sapevo di farti questo effetto" rise.
"Ma quale effetto? Stavo pensando a quanto era bella l'infermiera, tutto qui" Yunho cercò di provocarlo.
"Yunho o ti piacciono i maschi o ti piacciono le femmine. Deciditi."
"Non ho mai detto che mi piacciono i maschi" Yunho cercò di trattenere un sorriso, ma quando pensò a quello che aveva appena detto ne rimase di stucco.
"Allora mi stai prendendo in giro?" sbottò Mingi.
"No. Io... non credo mi piacciano i maschi" stava dicendo la verità, perché se pensava a lui con un ragazzo non gli piaceva.
"Sei serio?" chiese Mingi.
"Se mi penso con un ragazzo non mi piace" Yunho abbassò la voce, la sua gola iniziava a pizzicare.
"Ed è meglio così. Devi immaginarti solo con me."
Yunho guardò Mingi con un sorriso a trentadue denti, ma Mingi scattò rapidamente in piedi dopo aver realizzato quello che aveva appena detto.
"Io non intendevo dire quello... nel senso... nemmeno a me piacciono i ragazzi ma solo le ragazze... No, intendevo-" Yunho scoppiò a ridere ma si fermò rapidamente, non si sentiva ancora bene.
"Stai zitto Mingi." Il ragazzo si sedette di nuovo e sospirò.
"È strano vedere questo tuo lato, l'ho visto pochissime volte. Se è uscito solo perché sto male allora voglio rimanere qui per sempre" il moro fece una voce un po' da bambino mentre si preparava per mangiare qualcosa.
"Sai Yunho, ora andrò proprio a chiedere a un dottore quando potrai uscire, devi assolutamente tagliarti quei capelli" il ragazzo interruppe il momento.
"Sei un guastafeste, ma almeno questa volta sei durato di più" il ragazzo ricevette uno sguardo stranito da Mingi.
"La tua dolcezza è durata di più di tutte le altre volte, intendo" una risatina imbarazzante uscì dal moro.
"Se tutto andrà bene, domani potrai già tornare a casa" concluse Mingi.
Yunho sorrise malinconicamente. "È ancora strano sentire questa parola."
Mingi gli prese la mano e la strinse tra la sua.
"Adesso devo andare, c'è una cosa di cui mio zio vuole parlare a me e a Mirhyun. Ti verrò a trovare questa sera" il ragazzo si alzò.
"Questa cosa non riguarda il fatto che dovevi partire, vero?" domandò Yunho titubante.
"Credo proprio di sì" Mingi si girò per andarsene, ma la sua mano era ancora intrecciata con quella di Yunho.
"Yunho se non mi lasci non posso andare" sorrise.
Il moro rimase in silenzio, ma il gesto che fece valse più di mille parole: portò la mano di Mingi sulla sua guancia e il biondo rimase bloccato in quel gesto.
Non era nulla di che per gli altri una carezza sulla guancia, ma per Mingi era come chiedergli di rivelare ogni suo singolo pensiero e piano in mente. Era come rivelare tutto di sé, ma era solo una carezza e non sapeva perché gli faceva quell'effetto.
"A dopo Yuyu."

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Dovevo pubblicare giorni fa ma purtroppo non ho avuto internet sooo come stateeeeee? :)