Yunho si allontanò per sviare il discorso e per osservare meglio quel panorama che gli si presentava davanti. Mingi si avvicinò e mise la mani in tasca della giacca per il freddo.
"Certo che anche tu potevi metterti qualcosa sopra la felpa."
"Non ho freddo in realtà." Mingi annuì poco convinto e guardò anche lui i fuochi, ma gli venne voglia di tenere la mano al ragazzo affianco a lui, solo che non sapeva come fare. Abbassò lo sguardo sulla mano di Yunho e lui tolse la sua mano dalla tasca. Voleva avvicinarla e farle toccare ma non ne aveva minimamente il coraggio. Alla fine il moro si sedette per terra sentendo le sue gambe tremare, forse per il freddo o forse per quella notte, e continuò a osservare lo scenario davanti a lui.
"Sei già stanco?" gli domando Mingi.
"Colpa tua. Siediti anche tu" Yunho gli fece segno di sedersi accanto a lui e così fece.
"Ti fa tanto male?" chiese dolcemente.
"Un po'" gli disse il moro.
"La prossima volta cercherò di andarci piano" concluse Mingi per consolarlo, ma non si era accorto di quello che aveva detto, o meglio sì, ma gli piaceva fare finta di no.
"Chi ti ha detto che ci sarà un'altra volta così?" chiese Yunho, volendo stare al suo gioco. Mingi lo guardò in silenzio pentendosi di tutto quello a cui aveva pensato.
"La prossima volta starò io sopra e basta" Yunho sorrise, consapevole di quello che aveva indotto a pensare all'altro.
"Sei un coglione" Mingi si rese conto di quella strana emozione che lo stava percorrendo, ma non era qualcosa di bello, anzi aveva paura. Per la prima volta dopo tanto tempo aveva iniziato a provare un sentimento del genere nei confronti di qualcuno, ma cercò subito di convincersi che era perché aveva appena ritrovato il suo migliore amico.
"Sei tu, Mingi, che devi mettere a fuoco quello che provi, non io" terminò il moro appoggiandosi al biondo. Mingi rimase di stucco per qualche secondo, che a lui pareva interminabile, poi piegò le gambe e tolse la testa di Yunho dalle sue spalle per appoggiarla sui suoi arti inferiori. Infine gli accarezzò i capelli dolcemente. Yunho lo guardò e Mingi, non appena lo notò, incastrò i suoi occhi in quelli del ragazzo.
Pensò che quello era il momento giusto per fare quella cosa che mai avrebbe pensato di fare, soprattutto con uno del suo stesso genere, ma alla fine questo era divenuto forse l'ultimo dei suoi pensieri. Si avvicinò leggermente alla sua faccia e vide Yunho leccarsi le labbra per inumidirle, ma quello che non si aspettava era la sua frase.

"Ho una voglia matta di baciarti Mingi."

Ciò gli fece perdere quel poco di razionalità che aveva e fare quello che avrebbe voluto da quando aveva iniziato a sentire qualcosa di diverso in lui nei confronti dell'altro.
"Hongjoong vieni qui, non c'è ness-" Mingi all'udire quella voce si allontanò rapidamente.
"Ops, scusateci non volevamo-" Seonghwa si bloccò vedendo una faccia familiare. "Yunho!"
"Che tempismo Seonghwa, ciao anche a te Hongjoong" il moro salutò anche l'altro appena arrivato.
"Sbaglio o lui è quel ragazzo che-" venne interrotto da Hwa.
"Sindrome di Stoccolma Yunho?" chiese sorridendo.
"Probabile, ma voi due avete sicuro la sindrome di Rovina-Momenti" concluse il ragazzo, alzandosi dalle gambe di Mingi in quanto quest'ultimo sembrava si volesse alzare da terra.
"Io vado in macchina Yunho" gli disse, evitando gli sguardi della coppia appena arrivata, ma Yunho lo bloccò tenendoli la mano. Mingi la tolse rapidamente e allungò il passo per la macchina, fino a lasciarli da soli.

Non capiva perché stava reagendo così, ma sapeva che avrebbe fatto lo stesso se avesse visto Wooyoung con il suo ragazzo.
Si bloccò.
In quel momento la sensazione di odiare qualcuno -in questo caso Wooyoung e San- non c'era più. Anzi, aveva persino voglia di parlare con l'ultimo per chiedergli delle domande, anche se non sapeva nemmeno lui quali.
Cercò di tornare indietro lentamente senza fare rumore perché voleva sapere cosa si stavano dicendo e osservare il comportamento di Seonghwa.
Non appena li udì leggermente si fermò e rimase ad ascoltare.

"Ma allora? Cos'è questa storia con Mingi?"
"Infatti, vi ho visti che vi stavate per baciare."
"Si, se non fosse stato per te."
"Ti chiedo scusa Yun."
"Non sto capendo... Ora è il momento giusto per scappare Yunho, devi farlo."
"Hongie la situazione qui si è ribaltata. Ora è lui quello che scappa da me."
"Ma ti viene difficile prenderlo e baciarlo?"
"A me no, è lui quello che non bacia nessuno. Lo fa solo quando è innamorato."
"Non ha tutti i torti direi."
"Continuo a non capire tutto ciò ma va bene. E tu Yunho?"
"È una situazione complicata Hongie. Cosa?"
"Ti sei innamorato?"
"A giudicare dal suo sorriso, Joong, penso che lo sia."
"Ma glielo hai detto?"
"No, se lui non ricambia dovrò sopprimere tutto ciò."
"Vuoi reprimere i tuoi sentimenti? Sei impazzito?"
"Seonghwa ha ragione, ci devi almeno provare."
"Sto provando, infatti, a capire. Ma ho bisogno di quel bacio per andare avanti."
"Se solo lo sapesse..."
"Sono sicuro che ora lo sa benissimo."
"Oh... allora forse è meglio se vai da lui ora."
"Cercherò di contattarvi il prima possibile."

Mingi si allontanò rapidamente e corse verso la macchina prima di farsi scoprire, anche se molto probabilmente non era riuscito nel suo intento.
"Mingi? Dove sei?" sentì la sua voce da lontano.
"Già di ritorno? Pensavo ci avresti messo un po'" gli rispose il biondo, senza usare dei toni particolari.
"Sono un po' stanco. Andiamo a casa?" il ragazzo guardò l'ora e vide che erano ormai le undici passate, quindi annuì.
"Sali in macchina. Davanti."
"Agli ordini capo."
Il viaggio di ritorno fu breve e rapido e nessuno dei due fiatò...