Yunho dopo qualche secondo allontanò la mano di Mingi dalla sua faccia. In fondo stava piangendo perché si trovava in una situazione a detta sua "di merda" e questo perché gli mancavano i suoi genitori. Ma la stessa persona che li aveva uccisi lo stava consolando in quel momento e lui non voleva.
"Fai finta di niente" girò la testa e guardò dall'altra parte, mentre cercava di bloccare il suo istinto di far uscire le lacrime.
"Quindi da oggi in poi siamo amici" si alzò e Mingi si allontanò leggermente. Yunho gli porse la mano mentre pronunciava quella frasa e il biondo ci pensò di nuovo per qualche secondo.
"Conoscenti" stava per stringere anche lui la mano dell'altro, ma quest'ultimo la tolse e lo guardò dritto negli occhi.
"No. Amici" questa volta fu Mingi a girare la testa di lato e a sbuffare.
"Se no?" chiese, tornando a guardarlo.
"Ti farò pesare per tutta la tua vita il forte dolore che sto sentendo alla schiena in questo-" Song lo bloccò subito e afferrò la sua mano.
"Amici, va bene?" il nero annuì e torno a sedersi per scacciare quel dolore che era aumentato quando si era alzato.
"Sei proprio un'idiota. Ho cercato di ucciderti e tu mi hai salvato. Adesso ti sto dicendo che puoi andartene da qui con dei soldi e tu vuoi essere mio amico" le ultime due parole gli erano suonate strane. Ancora non ci credeva che lo fossero, ma sapeva bene che ci sarebbe voluto un po' per reputarlo tale.
Yunho ci pensò un attimo: Mingi aveva nuovamente ragione ma rimaneva sempre il fatto che il suo ragionamento era più sensato.
"Ci dobbiamo liberare una volta per tutte di quella troia. Poi io me ne andrò e ti lascerò vivere in pace e faremo finta di non conoscerci."
Entrambi pensarono ad una cosa. Era questo il significato di amicizia? Essere amico dell'altro soltanto per convenienza e poi fare finta che non sia accaduto nulla?
"Se, magari, quando l'avremo sbattuta in prigione tu continuerai a volermi come amico allora rimarrò, se no ognuno per la sua strada" Yunho non pensava realmente quelle frasi. Voleva andarsene appena avrebbero inchiodato quella donna, perché poi non si sarebbe trovato più davanti a nessuna minaccia che lo potesse bloccare.
"Certo, contaci. - sospirò - Fai come vuoi" disse Mingi e uscì dalla stanza. Il sonno si stava facendo sentire e inoltre odiava parlare così tanto con le persone con cui non aveva un buon rapporto, ma solo dei debiti.

La porta di Yunho venne lasciata aperta. Era libero del tutto adesso. Si alzò a controllare se ci fossero delle guardie ma non vide nessuno e si maledisse perché si era di nuovo alzato.
La rabbia che provava per Mingi era ancora presente, ma la quantità era diminuita da quando lo aveva visto prendersi cura di lui, a suo modo ma lo aveva fatto.
Cercò di tornare a dormire ma non ci riuscì per quel male che sentiva ogni qualvolta che si metteva in una posizione diversa sul letto. Alla fine tenne gli occhi chiusi ma rimase sveglio fino alla mattina seguente, quando sentì una piccola voce femminile dire "Buongiorno" e poi entrare nella camera e posare qualcosa accanto a lui.
Il ragazzo era a pancia in giù e la testa girata verso la porta, mentre i suoi occhi erano chiusi.
"Yunho" sentì, ma non era in vena di aprire gli occhi e parlarle, fino a quando non sentì qualcosa sulla testa: la sua mano.
"Hey Yunho" ridisse lei, continuando a lasciargli delle piccole carezze. Il nero aprì di pochissimo gli occhi e la vide sorridere.
"Svegliati su, devi mangiare" lo sguardo della cugina passò da quei morbidi capelli neri alla faccia di Yunho, e per qualche secondo finì sulle sue piccole labbra. La ragazza si avvicinò un po' di più. Pensava: stava dormendo, quindi che male c'era provare a-
"Mirhyun?" ella sentì la voce di Mingi dietro le sue spalle e si girò rapidamente verso suo cugino.
"Che stai facendo?" rimase zitta e Yunho decise di aiutarla facendo finta di essersi appena svegliato.
"Giorno" pronunciò roco, senza sapere cos'altro aggiungere. La ragazza lo guardò e tolse subito la mano, per poi allontanarsi e rimettersi in piedi.
"Buongiorno Yunho. La tua colazione è lì pronta" disse ed uscì dalla camera.
Mingi la guardò stupito e poi guardò il nero che sorrideva mentre la seguiva con gli occhi.
"Mangia che tra poco arriva il dottore" il ragazzo lo distrasse e Yunho lo guardò.
"Devi metterti in forma perché poi ci dobbiamo allenare" continuò e Yunho si mise seduto.
"Non ho dormito, non rompere di prima mattina." Visti da questo punto di vista potevano anche essere visti come amici, ma Yunho lo detestava e Mingi odiava il fatto di essere in debito con lui. L'amicizia era l'ultima cosa che potevano essere, o almeno così pensavano.
Mingi non disse niente e scese di sotto. Se avesse parlato probabilmente si sarebbe sentito di più in colpa siccome sapeva che non aveva dormito per il dolore.
Prese il telefono e controllò l'ora. Il dottore sarebbe arrivato tra meno di mezz'ora e lui lo ringraziò mentalmente per la sua rapida disponibilità.

Yunho, intanto, guardò il cibo davanti a lui ma la fame non la sentiva per niente, perciò si alzò dal letto e cercò di scendere sotto. Il dolore si era leggermente calmato dalla notte scorsa e lui si calmò sospirando.
Scese le scale su cui la notte scorsa era salito, sulla schiena di Mingi, e trovò il biondo seduto al tavolo col telefono in mano, mentre Mirhyun era sul divano. La ragazza si alzò rapidamente e andò da Yunho per aiutarlo.
"Come ti senti ora?" chiese rapidamente e Yunho sorrise.
"Meglio, grazie" le disse. Stava iniziando ad essere grato che in quella casa ci fosse qualcuno che si preoccupava realmente di lui. Era grato che Mirhyun lo stesse trattando così, come uno di famiglia, come un fratello.
"Mettiti qui, ho una crema che ti aiuterà a sentire meno dolore" disse lei e prima che Mingi la bloccasse lei se n'era già andata di sopra.
"Accidenti a lei" sussurrò il biondo.
"Eccola" si sentì qualche secondo dopo. Yunho la guardò e la vide con in mano un tubetto di colore verde.
"È una crema che rinfresca e fa passare il dolore" Yunho annuì. Era felice di smettere di sentire quel dolore fastidioso e di conseguenza fece per togliersi la maglietta. Ma Mingi lo bloccò.

***

Io: scrivo il capitolo della Yungi.
Mingi: "Mi alleno con Yunho" e posta due foto con lui.
Io: morta.
Fine.