79.
Erano passati due giorni dalla nostra gitarella all'impianto sciistico e arrivò il momento di festeggiare il tanto atteso compleanno di Taehyung.
La mattina lo svegliammo cantando "tanti auguri" in coro, anche se il ragazzo non aveva ben apprezzato visto che era saltato di dieci centimetri per lo spavento, ma comunque a pranzo ci eravamo fatti perdonare con una grande torta che avevamo preparato in suo onore, e dire che gli fosse piaciuta era dir poco. Da solo era riuscito a mangiare metà della torta lasciando a noi delle fettine sottilissime, ma poco importava, d'altronde era la sua festa.
L'indomani sarebbe stato Capodanno e non vedevo l'ora di festeggiare.
Quel giorno rimanemmo a casa e passammo la giornata tra di noi.
Dopo aver cenato ci raggruppammo in salone, spegnemmo tutte le luci e l'unica cosa che poteva illuminarci era la fiamma viva e scoppiettante del camino.
<E ora che si fa?> domandò Jungkook battendo le mani.
<Potremmo guardare un film tutti insieme, no?> propose Namjoon, ma fu subito troncato sul nascere dato che nessuno di noi voleva addormentarsi guardando stupide commedie natalizie, soprattutto quando Natale era bello che passato.
<Nonnetto.> commentò Jimin alzando gli occhi al cielo.
<Facciamo decidere a Taehyung visto che è il suo compleanno.> disse giustamente Jin.
<Se proprio insistete, io un'idea ce l'avrei...> disse lui lanciandoci uno sguardo malefico.
<Quella faccia non mi piace nemmeno un po'.> dichiarò Kippeum intimidita.
<Che ne direste se giocassimo al buon vecchio obbligo o verità?> ghignò Taehyung consapevole di aver incastrato tutti quanti. <Sarà divertente se ci andassimo giù pesante.> osservò sicurò di sé. <Ovviamente, dovrete collaborare e non evitare gli obblighi o le verità scomode, altrimenti togliereste tutto il divertimento.> ci avvertì marcando bene l'ultima frase.
<Taehyung sei consapevole del fatto che siamo sette ragazzi che giocano con due ragazze, per di più già impegnate, ad obbligo o verità?> chiese Jungkook come per far notare al suo amico la grande cazzata che aveva detto.
<Questo è un gioco che rovina amicizie e amori.> precisò Hoseok cercando di fargli cambiare idea.
<Oh andiamo, non siate codardi, che volete che succeda?> domandò rilassato.
Namjoon tentò di dire la sua ma fu interrotto. <Oggi è il mio compleanno e decido io!> esclamò ancora Taehyung con lo stesso modo di fare di un bambino viziato.
<Io ci sto, dopotutto siamo qui per divertirci.> disse Yoongi mettendomi un braccio sulle spalle e attirandomi a sé, lasciandomi totalmente spiazzata dal suo comportamento.
<Anche io!> rispose anche Kippeum prima che venisse guardata malissimo dal suo fidanzato.
<Mi aggiungo.> partecipò Jimin avvicinandosi di più al cerchio che avevamo formato.
<Contate anche me.> dissi ormai rassegnata.
<Va bene.> sbuffò poco convinto Jin.
<Sappiate che non voglio responsabilità.> ci mise in guardia Hoseok pensando bene di mettersi al sicuro prima di cominciare.
<Fatele qualche obbligo del cazzo e ve la vedrete con me.> Namjoon disse minaccioso ai suoi compagni, riferendosi a Kippeum che si era alzata per andare a cercare una bottiglia per poter giocare.
<Non guardare me, anche io ho qualcuno da tenere sotto controllo.> ribatté Yoongi guardandomi.
<So cavarmela da sola, non sono una pulzella in pericolo che aspetta che il principe azzurro accorra in suo aiuto!> esclamai quasi offesa.
Non ero così stupida, avrei saputo gestire la situazione anche se niente sarebbe dipeso da me, ma esclusivamente dal caso.
<Jungkook?> gli domandò Taehyung.
<Finiremo per litigare, mi rifiuto.> incrociò le braccia accigliato.
<Se non ci sei tu non è lo stesso, andiamo Jungkook.> lo implorò la mia amica facendogli gli occhi dolci.
<Che palle.> imprecò lui, acconsentendo a modo suo.
<Benissimo allora possiamo cominciare!> annunciò entusiasta Jimin.
Ci sistemammo tutti sul tappeto mentre la bottiglia fu posizionata al centro. Taehyung l'afferrò e prese parola. <Ricordate che è solo un gioco.> dopo afferrò la bottiglia e cominciò a farla girare.
<Sì! Tocca a me.> esultò Kippeum facendo rigirare l'oggetto che si sarebbe fermato sulla sua prossima vittima.
Il tappo della bottiglia dopo qualche giro, puntò sul ragazzo con i capelli rossi di fronte a me che nel frattempo fremeva elettrizzato nello scegliere la sua sorte.
<Jimin, obbligo o verità?> chiese lei con aria di sfida.
<Obbligo.> scelse senza esitazione.
<Perfetto, voglio i tuoi boxer.> affermò lei tendendo una mano in avanti.
Tutti rimanemmo scioccati dalla richiesta di Kippeum, mentre solo pochi la presero sul ridere.
<Un obbligo è un obbligo.> rispose facendo spallucce e avviandosi verso il bagno.
<Cazzo!> esclamò Taehyung ridendo a crepapelle. <E' di questo che parlavo!>
Vidi Namjoon sbattersi una mano sulla fronte mentre Jimin ritornava dal bagno degli ospiti con qualcosa di colore nero in mano.
<Ecco a lei madame.> disse inchinandosi mentre porgeva il suo intimo alla ragazza che lo afferrò con un'espressione soddisfatta ma allo stesso tempo alquanto schifata.
<Non posso crederci...> mormorò Hoseok.
<Okay ora andrò io.> decise Jungkook
<Ma non eri tu che ti rifiutavi di giocare poco fa?> chiesi alzando un sopracciglio.
<Comincia a piacermi invece.> mi rispose per poi girare la bottiglia.
Quest'ultima finì su Namjoon, che stava ancora cercando di realizzare quello che aveva fatto la sua ragazza.
<Jungkook sappi che io non darò le mie mutande a nessuno!> lo avvertì provocando una risata generale.
<Okay hyung, obbligo o verità?>
<Obbligo.> scelse un po' incerto.
<Ci sono!> esclamò dopo averci riflettuto su. <Chiama tua madre e dille che sei incinto.> dichiarò incrociando le braccia al petto e godendosi le risa che aveva appena scatenato.
<Questa non posso perdermela!> disse Jin tra le risate.
<Poteva andarmi peggio, lo ammetto.> Namjoon alzò le mani in segno di resa. <Credo che mi darà una bella lezione quando tornerò a casa.> affermò sfilando il telefono dalla tasca e digitando in fretta il numero, mentre tutti aspettavamo in silenzio quella conversazione.
<Mamma, ti ho svegliata? Sì, mi rendo conto che avrei potuto chiamare in un altro momento ma devo dirti una cosa molto importante...> disse girandosi verso di noi. <No, mamma sono sobrio.> alzò gli occhi al cielo pentendosi lentamente di quello che stava per fare. <Mamma ascoltami, sono incinto.> ci lanciò un'occhiataccia mentre Hoseok e Jungkook finirono a terra per le troppe risate.
Dopo quella rivelazione si sentirono degli insulti dall'altro capo del telefono, segno che la madre non aveva preso bene quello scherzo.
<Cosa?! Mamma era un obbligo, ti stavo prendendo in giro! Non puoi farlo, no! Non puoi dare il computer a Geongmin, ti prego!> cominciò a gridare e a gesticolare freneticamente.
La conversazione andò avanti ancora qualche minuto fino a quando Namjoon non chiuse la telefonata infastidito.
<Per colpa tua mia madre ha dato il mio computer a mia sorella, che lo riempirà con tutte le sue stronzate sulle 2NE1, grazie tante.> indicò Jungkook infuriato.
<Di niente, hyung.> rispose lui con un sorrisetto strafottente.
<Ora tocca a me!> disse Taehyung euforico.
Fece girare la bottiglia che lentamente puntò la sottoscritta.
Sentii la presa di Yoongi aumentare sulle mie spalle e le sue dita stringere la mia pelle più del dovuto.
<Obbligo o verità?> mi chiese il festeggiato con fare malizioso.
Non ero mai stata tipa da obblighi, avevo troppa paura delle menti malate degli altri giocatori, ma in quel caso forse avrei fatto uno strappo alla regola. Fino a quel momento erano stati scelti solo obblighi, e ogni volta ci eravamo divertiti, quindi se avessi scelto verità avrei rovinato la giocata estrema che stavamo conducendo.
<Obbligo.> scelsi decisa, consapevole del fatto che Yoongi mi stesse trafiggendo con lo sguardo.
<Scambiamoci le nostre maglie, davanti a tutti.> disse guardandomi con un sorrisetto malefico.
Sbarrai gli occhi e feci per ribattere, ma qualcuno mi precedette.
<Scordatelo, lei non si spoglierà davanti a voi.> lo stroncò Yoongi.
<Tutti hanno rispettato i loro obblighi, così non è valido.> si lamentò Taehyung.
<Yoongi, fidati di me, non hai nulla di cui preoccuparti.> cercai di rassicurarlo ricordandomi del fatto che avessi una canottiera sotto il mio maglione, e che quindi nessuno avrebbe visto ciò che non doveva essere visto.
<Asami starai scherzando spero! Capisci che se tu ti togli quel fottuto maglione gli ormoni di questi qui schizzeranno alle stelle?!> alzò la voce guardandomi negli occhi.
<Mi sento offeso.> commentò Hoseok.
<Già, anche io.> lo assecondò Jin.
<Asami che vuoi fare?> sbuffò Taehyung incrociando le braccia.
<Yoongi, fidati di me.> scandii guardandolo negli occhi.
Mi girai quindi verso Taehyung che aveva già in mano i lembi della sua maglia. Cominciò a sfilarla lentamente scoprendo pian piano il suo corpo nudo sotto la lana blu. I suoi addominali venivano scoperti, e con loro anche la sua figura snella. La tolse completamente mostrando anche le braccia toniche e le spalle forti. Mi guardò con mezzo sorrisetto e capii che in quel momento c'ero io sotto gli occhi di tutti, compreso Yoongi.
Afferrai i lembi del maglione e cominciai a sfilarlo tranquillamente, anche se sotto sotto sentivo una certa pressione addosso. Lo tolsi definitivamente, rimanendo con quella canottiera nera che fasciava il mio busto e con la profonda scollatura che copriva il mio seno nel punto giusto.
Io e Taehyung ce li scambiammo e l'indossammo. Il mio maglione era così largo che addosso a lui non stava malissimo, anzi.
Mi andai a sedere e Yoongi non mi degnò nemmeno di uno sguardo, forse arrabbiato per quello che era appena successo.
Capivo la sua gelosia, ma fino ad un certo punto. Non eravamo fidanzati e teoricamente non aveva nessuno diritto di comportarsi in quel modo. Sapevo cosa stavo facendo, nessuno aveva visto nulla e mi ero semplicemente divertita.
<Meglio continuare...> ci guardò Jungkook prima di passare la bottiglia a Hoseok.
L'oggetto girò per l'ennesima volta puntando Jin.
<Hyung, obbligo o verità?> gli domandò.
<Ovviamente verità.> rispose lui lasciando riflettere qualche minuto Hoseok che dopo poco schioccò le dita come se avesse avuto un lampo di genio.
<Andresti a letto con qualcuno dei presenti?> gli domandò accavallando le gambe.
Jin a quella domanda sbarrò gli occhi e pian piano le punte delle sue orecchie divennero rosse come le sue guance. Quello fu davvero un colpo basso perché avesse fatto un passo falso si sarebbe messo contro i suoi amici.
<In queste circostanze, questa domanda non ha minimamente senso Hoseok.> balbettò incenerendo con lo sguardo il suo amico.
Intanto Yoongi e Namjoon seguivano attenti le sue parole, pronti ad un ipotetico attacco pronti all'attacco.
Hoseok dopo la sua risposta batté le mani, soddisfatto di averlo messo in difficoltà.
<Adesso tocca a me.> Yoongi prese l'oggetto di vetro e lo fece girare energicamente.
Se avessi giocato di nuovo io probabilmente avrebbe messo in atto la sua vendetta nei miei confronti.
Misi entrambe le mani sugli occhi come se sapessi perfettamente che il fato avrebbe fatto fermare la bottiglia verso di me. Sospirai e dopo pochi secondi sentii gli altri commentare con versi e frasi maliziose, segno che avessi ragione fin dall'inizio. Tolsi le mani dal viso e notai il collo della bottiglia che indicava proprio nella mia direzione. Guardai seria Yoongi che sorrideva beffardo, felice di essere stato accontentato dal caso.
<Niente obbligo o verità.> affermò leccandosi un labbro.
Lo guardai confusa prima che mi prendesse bruscamente per mano. Kippeum mi fece un occhiolino che colsi di sfuggita visto che Yoongi cominciò a trascinarmi di peso verso l'elegante bagno degli ospiti. Yoongi mi fece entrare e chiuse poi la porta dietro di sé, girò la chiave e la sfilò dalla serratura per poi infilarsela in tasca.
<Pensi possa scappare?> chiesi ironica incrociando le braccia.
<Non l'avresti fatto comunque.> rise posizionandosi davanti a me.
Mi squadrò interamente passandosi delicatamente un dito sul labbro inferiore, si avvicinò a me invadendo il mio spazio vitale, alzò gli occhi e cominciò a guardarmi profondamente mentre sulla sua bocca nasceva un mezzo sorriso.
<Mi hai fatto proprio arrabbiare ragazzina...> affermò con voce roca alternando il suo sguardo dalle mie labbra ai miei occhi.
<Non ho fatto nulla di male.> risposi io cercando di mantenere la mia integrità e la mia calma davanti alla sua evidente provocazione.
<Tu credi?>
<Ne sono certa.>
Sospirò profondamente e vidi le sue mani muoversi fino a finire sui miei fianchi, provocandomi una miriade di brividi che mi attraversarono dalla testa ai piedi. Posizionai le mie mani sul suo petto venendo poi bruscamente avvicinata al suo corpo caldo. Si abbassò avvicinandosi ulteriormente al mio viso che in quel momento stava bruciando e quei millimetri che ci dividevano si estinsero quando ritrovai le sue labbra sulle mie, quelle labbra che avevo ardentemente desiderato. Quel bacio non fu delicato come tutti quelli che avevo ricevuto prima, quella volta ci fu più foga e più brama. Si fiondò sulle mie labbra torturandole. Avevo bisogno di quella tortura più di quanto avessi mai ammesso. Prese d'assalto il mio labbro inferiore mordendolo, accarezzandolo e succhiandolo con forza. All'inizio picchiettò con la lingua cercando un contatto diretto che non gli vietai. Le nostre lingue avevano iniziato una danza violenta, mentre le sue mani cominciarono a vagare sul mio corpo, dove non erano mai arrivate prima. Scese fino ai miei glutei, stringendoli debolmente mentre cercavo in ogni modo di avvicinarlo sempre di più a me. Mugolai quando mi spinse verso il muro e mi imprigionò completamente tra quelle fredde mattonelle verdi e il suo corpo. Affondai le mani nei suoi capelli che profumavano di miele e assaporai quei baci come non avevo mai fatto. Accarezzò la mia coscia che poi alzò portandola all'altezza del suo polpaccio. In quella posizione la mia intimità non poteva non venire a contatto col cavallo dei suoi pantaloni e ciò mi provocò calore nel basso ventre che aumentava gradualmente, ogni volta che casualmente veniva a contatto col suo corpo. Risalì con la mano sinistra tutto il mio corpo arrivando alla mia guancia. Dopo qualche carezza si staccò e riprese fiato, lasciandomi un po' confusa per quell'improvviso distaccamento.
<Non farlo mai più.> disse a bassa voce.
<Cosa?> chiesi io ansimando.
<Tu mi fai un effetto che nemmeno ti immagini, e toglierti quel maglione è stata la provocazione peggiore che tu potessi rivolgermi.> disse col fiato corto. <Anche ora, non puoi capire con quale forza io mi stia trattenendo dallo strapparti tutti i vestiti di dosso.> continuò fissandomi.
<Yoongi io-> cercai di parlare, ma non riuscii a continuare la frase che subito lui mi interruppe lasciandomi spiazzata.
<Tu sei mia. Adesso, domani e fino a quando continuerai a sorridermi come la prima volta.> dichiarò senza vergogna guardandomi dritto negli occhi.
Mise le mani sulle mie spalle e cominciò a scendere lentamente, toccando avidamente anche il mio seno senza mancare un centimetro, finendo sui fianchi. <Tutto questo è mio, promettimi che ti lascerai toccare in questo modo solo e soltanto da me.>
<Lo prometto.> pronunciai con decisione. <Ma ad una condizione...> dissi riprendendo il controllo della mia mente. <Tu promettimi che invece questo sarà solo mio.> lo guardai seria mentre il mio dito indicava il suo cuore.
<Promesso.> rispose baciandomi.
Ci allontanammo per renderci conto di quanto tempo avessimo passato lì dentro.
Riprese la chiave e uscì comunicandomi che non c'era più nessuno in salone, erano già tutti al piano di sopra. Yoongi mi prese per mano e insieme salimmo le scale, cercando di non fare troppo rumore. Una volta in stanza mi cambiai e infilai il pigiama, stessa cosa fece lui prima di infilarci sotto le coperte al caldo, a parlare tra qualche coccola e qualche bacio. Mi addormentai poco dopo rannicchiata felicemente sul suo petto.
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