𝐕𝐈𝐈𝐈









| 𝗧𝗔𝗟𝗘 𝗣𝗔𝗗𝗥𝗘,𝗧𝗔𝗟𝗘 𝗙𝗜𝗚𝗟𝗜𝗢 |





















𝐀𝐍𝐓𝐇𝐎𝐍𝐘 𝐁𝐎𝐂𝐂𝐀𝐃𝐈𝐅𝐔𝐎𝐂𝐎
( Marlon Brando )












𝔖𝔬𝔫𝔬 𝔪𝔦𝔬 𝔭𝔞𝔡𝔯𝔢, 𝔰𝔢𝔠𝔬𝔫𝔡𝔞 𝔢𝔡𝔦𝔷𝔦𝔬𝔫𝔢, 𝔯𝔦𝔳𝔢𝔡𝔲𝔱𝔞 𝔢 𝔞𝔪𝔭𝔩𝔦𝔞𝔱𝔞.







In Italia Sebastian non aveva nessuno se non la scorta mafiosa del padre. Aveva imparato fin dalla tenera età come caricare una pistola, quale tra le migliori usare in caso di ritirare il pizzo, quale proiettile sprecare per i compari pentiti e quale parola siciliana masticare per essere credibile.

Il padre - Anthony Boccadifuoco - ama il suo primo genito con talmente tanto sentimento da aver rischiato di farlo annegare nel Tevere solo per fargli ricordare le sue origini appena il piccolo Sebastian ha aiutato un vecchio signore ad evitare il pizzo.
Lo ama e glielo dimostra ogni singolo giorno.

"Tieni, spara." Ordinò il primo giorno - all'età di quattordici anni - che lo portò con se a lavoro. Doveva uccidere un vecchio compare, il quale aveva ormai consumato la sua utilità e che non serviva più per nessun loro tornaconto.

"Ma papà..." Disse lui, terrorizzato dalle sue stesse azioni. Non voleva, ovviamente, uccidere quel pover uomo, il quale non diceva nulla, sapeva di dover meritare quella fine, era il costo da pagare.

Anthony non aggiunse altro, portò il suo sguardo severo prima sulla pistola e poi sull'uomo e comandò. Sebastian dovette farlo, dovette.

"Bravo, piccolo Tony." Il suo vero nome, che dolore per le sue orecchie.

"Sono Sebastian, pa'."

"Oh giusto, il nostro ometto odia chiamarsi come il padre." Scherzò e tutti dovettero ridere, che dovevano fare? Avevano scampi?

Dai quattordici anni in poi il nome di Sebastian lo urlavano le donne - oh quanto forte lo gridavano loro -, i mariti che rivolevano le proprie mogli, e gli uomini che pretendevano di fottergli ciò che gli spettava.

"Ho saputo che volevi togliermi la strada dello spaccio?" Disse una volta a un vecchio cinquantenne speranzoso di fare ancora soldi.

"Voglio toglierlo a tuo padre, piccolo coglione. Chi cazzo ti credi di essere?" Furono le ultime sue parole, la pallottola della pistola numero 3 - quella per uccidere i figli di puttana che cercano di superarti - perforò il cuore diabetico di quell'uomo, lasciando il sangue rosso fuoco, rosso mafioso alla giovane moglie che aveva fatto godere giorni prima il giovane.

"Il figlio di puttana che ti ha ucciso. Ecco chi credo di essere." Sputò sul suo cadavere e continuò - a sua insaputa - a vendere cocaina al suo futuro migliore amico, alla persona che lo avrebbe salvato solo una volta a Cuba.

Vorrete sicuramente sapere  perché questo giovane mafioso, proprietario di tutto il benessere romano, ha dovuto abbandonare la sua bella città, anzi, scappare dalla sua bella.
Lui non si scopato nessuno per quella volta.
Si era solamente innamorato. La sua prima e unica volta.
L'amore che sentimento inutile, che menzogna debole per una storia come la nostra, che costante vomitevole per scappare.
Prese il mio posto, ebbene sì.
Era una puttana per mestiere, ella.
Se la trovò come regalo per il suo diciottesimo compleanno, un giorno. E da allora non fece altro che sognarla e aiutarla a farla uscire dalla prigionia - credenza sua -.
Il padre lo venne a sapere e fece tutto il casino che solo dopo anni avrebbe capito di dover ricreare.
Tutto ciò perché Sebastian era già destinato ad un'altra ragazza - ancora dodicenne - di un'altra famiglia mafiosa.
Tony non lo accettava completamente e da quel momento in poi gli tolse tutto, trattandolo come un suo compare pentito.

"Scegli." Gli disse una volta. Davanti a se aveva due buste. In una c'era la morte e nell'altra un biglietto aereo per sparire. Fu fortunato perché in quel periodo mi conobbe e iniziammo a stringere amicizia e poi sì, fu fortunato perché pescò il biglietto aereo per Cuba.

Nel frattempo le famiglie Della Luna e Boccadifuoco sono sempre state dei nemici e impedirono ai figli di conoscersi, di stringere amicizia e di farmi evitare la cocaina - che ho amato più della mia vita e che ancora oggi non posso dimenticare il giorno in cui le ho donato la mia verginità -, ma questa storia strappalacrime - cazzata - l'hanno buttata giù con dell'alcol e tutto si concluse nel miglior modo possibile.

Eppure i padri dei due ragazzi non hanno mai potuto vedere la loro faccia da cazzo nemmeno in fotografia, nemmeno sentire il proprio nome, così in un giorno primaverile - quando oramai le acque sembravano calme e noi  erano a Cuba già da un po' - Tony Senior escogitò il più bel piano di tutta Roma, nessuno seppe esattamente in cosa consisteva, nonostante ciò Il mafioso di Trastevere - nominato così successivamente dai neo mafiosi - fece fuori tutti i suoi vecchi nemici, persone che non obbedirono a tempo debito, animali poco affidabili e mio padre che gli rubò il terreno, il famoso terreno dove coltivare tutto il ben di Dio, che egli stesso in persona, diede ad Anthony e che quel coglione gli aveva rubato, per far cosa? Per costruire la casa che la sua adorata moglie desiderava.

Appena conclusa questa strage, appena ricevuti tutti gli applausi meritati Anthony Boccadifuoco oramai stremato e pieno di felicità nel vedere tutto il sangue gocciolare dalle sue mani, nel vedere il figlio avere una posizione da riscuotere a Cuba e nell'aver visto il suo primo genito farsi conoscere a Roma, la sua pistola preferita poteva finalmente liberare il suo ultimo proiettile d'oro nella sua fronte ampia e rugosa. Poteva riposare in pace.

Ora che ci faccio caso, ora che siamo davanti all'enorme casa del soldato con solo una pistola nei pantaloni e con noi abbiamo solo l'esperienza della nostra famiglia alle spalle, la storia di Sebastian proprio mi rincuora. Mi fa sperare ancora in una vita prosperosa dato che il padre di Sebastian non avrebbe mai potuto uccidere tutte quelle persone senza l'aiuto di questo soldato del nostro cazzo e, soprattutto, mi fa sperare in un'ottima scopata con Adele, ora che siamo entrati nella tana dell'agnello.

"Coglione del mio cazzo, esci fuori che me lo devi succhiare per bene." Urla Sebastian, varcata la porta della villa. "Sono il figlio di puttana che ha ucciso tuo padre." La verità quanto è dolce se ben riposta alla fine di una storia, quanto è ben voluta se a scriverla sono io.

La verità giace sulla lingua aguzza del figlio di un mafioso, desideroso di uccidere il soldato senza palle che ha ferito l'animo canceroso di uno scrittore e trattiene con insistenza una donna pronta ad uccidere il proprio orgoglio pur di far scorgere dalla sua gola il suo sangue rosso sei morto.

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Eccomiiii
Finalmente la storia di Sebastian è stata uscita.
Vogliamo parlare di Marlon Brando?
Ditemi cosa ne pensate come sempre

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