𝐓𝐫𝐞
@kimareum: "Perfetta anche quando mi vengono fatte foto a mia insaputa 💆🏻♀️"
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— Ti prego...Mi sento male.
— Ti sta bene!
— Dai, Taehyung. Portami in braccio!
— Areum, ho detto che gli piacciono le ragazze che non fanno attenzione alla propria linea. Non quelle che mangiano come dei maiali che poi si lamentano del mal di pancia.
Il sol rumore della plastica di tutto il cibo che avevo nello zaino mi dava la nausea. Per di più, l'uniforme era strettissima per colpa di tutto quel che avevo mangiato.
— Ciao, Tae.
— Mi dispiace tanto, amico, sospirò il mio gemello sapendo già cosa gli aspettava.
— Jungkook-Oppa!
— Non credo ai miei occhi, da quando indossi la divisa della scuola?
— Ho mangiato troppo, gli dissi ignorando la sua domanda.
— E quindi?
— Potresti portarmi in braccio?
— Ma che problemi hai?
— Tu che problemi hai? Non vedi che ho uno zaino pieno di cibo che peserà sicuramente quanto la collezione di temperamatite di Eunmi? Sii gentile e portami in braccio!
Jungkook mi fissò come se fossi la creatura più strana del mondo per poi girare i tacchi e proseguire sulla strada che portava dritta al liceo.
— JEON JUNGKOOK!
— Aigo, Areum, sospirò Taehyung abbassandosi, sei veramente una ragazzina viziata. Dai, vieni.
— Cavolo, deve veramente sentirsi male per aver accettato di essere portata in braccio da te, constatò Jungkook sorpreso di vedermi sulla schiena di Taehyung (ovvero il responsabile del mio gran mal di pancia) che lo aveva rapidamente raggiunto per essere al suo passo.
— Tae, fai piano...ti prego.
— Facile da dire...
— Scusa se sono in questo stato per colpa dei tuoi consigli!
— Non solo accetti di farti portare in braccio da qualcuno che non sia io o Jimin, ma segui anche dei consigli? Disse Jungkook sorpreso. Quelli di tuo fratello poi. Cosa le hai detto di fare, Tae? Chiese guardando mio fratello.
— Diciamo che non mangia abbastanza in questi giorni...allora mi sono inventato qualcosa per darle voglia di nutrirsi un po' di più.
Alzai immediatamente il capo scoprendo di aver mangiato tutte quelle schifezze per niente. Mi aveva mentito.
— Aspetta, mi stai dicendo che a Jungkook-Oppa non piacciono le ragazze che non fanno attenzione alla propria linea?
Notai il diretto interessato fissare mio fratello con occhi confusi.
— Ti spiegherò più tardi, Jungkook.
All'epoca ero troppo immatura e ingenua per capirlo, ma Taehyung in fondo mi ha sempre voluto bene e si preoccupava molto per me. Voleva semplicemente che stessi in salute e che non abbia troppi problemi a scuola.
— Quindi vuol dire che neanche le ragazze in uniforme gli piacc-
— Cristo, Taehyung. Sto per vomitare!
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— Ecco cosa succede quando mi fido dei tuoi amici, Jimin, mi lamentai dopo aver tirato l'acqua.
— Ma è tuo fratello...
— NO! Non più. Ormai è finita fra noi. Piuttosto, cercami una gomma da masticare nello zaino, dissi aprendo il rubinetto per sciacquarmi la bocca.
— Tieni, disse porgendomene una dopo aver frugato nello zaino. Comunque, è strano vederti in uniforme, mi disse mentre mi verificavo rapidamente il trucco. Ho sempre avuto l'intelligenza di usare il waterproof, quindi non c'era nessun danno enorme da riparare. Perché l'hai messa?
— Indovina?
— Ti ha anche detto gli piacciono le ragazze in uniforme? Beh, non è una bugia in fin dei conti. Le ragazze in uniforme sono carine.
— "Le ragazze"?
— Te, scusa, sospirò alzando gli occhi al cielo.
Dopo essermi accertata che il mio trucco fosse perfetto, uscimmo dal bagno delle ragazze.
— Jimin-ah, dammi lo zaino.
(ah = quando si ha una relazione affettiva con qualcuno, si può mettere questo suono alla fine del suo nome. Se il nome finisce con una vocale, si mette "yah". Esempio: Eunmi-yah)
— Ma come? Te l'ho sempre dovuto portare io.
— Una divisa si abbina a uno zaino! E al mio Jungkookie piacciono le ragazze in divisa!
(ie = quando si ha una relazione affettiva con qualcuno si può anche mettere questo suono alla fine del suo nome)
— Giusto, scusa.
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A qualche minuto dalla fine della lezione di matematica, il professore iniziò ad aggirarsi per i banchi per ridarci le verifiche fatte due settimane prima.
Essendo sempre stata una frana in matematica, ero già sicura di aver preso un brutto voto. Se non fosse per gli schifosi metodi del ministero dell'educazione coreana sarei sicuramente stata una delle migliori allieve.
— Aigo, sono sicura che avrò un brutto voto.
Ecco quel tipo di persone che vorrei prendere a schiaffi: quelle che hanno studiato come se non ci fosse un domani che poi fanno finta di aver sbagliato tutto e che alla fine si beccano l'eccellenza.
— Non preoccuparti, Eunmi, la rassicurò Jungkook.
"Non preoccuparti Eunmi" e io che mi sarei sicuramente beccata un'ennesima insufficienza non avevo nessuno che mi consolava, 'fanculo.
— Yang Eunmi.
— Ottantacinque, dissi alzando gli occhi al cielo.
— Ottantacinque e mezzo, disse il prof facendola saltellare di gioia sulla sua sedia.
— Jungkook, è grazie a te, lo ringraziò tutta contenta quando il prof se ne andò verso un altro banco.
COSA? Avevo sentito bene?
— Scusa? Grazie a chi?
— Grazie a Kookie!
Dio mio, avevo già vomitato tutta la mia anima quella mattina! Allora perché avevo una grande voglia di sboccarle in faccia malgrado il mio stomaco completamente vuoto?
— Beh, sapevo che con un po' d'impegno ci saresti riuscita.
— Esatto, Eunmi. Non fare finta di essere sorpresa per il voto che hai avuto.
— Kim Areum, disse il professore arrivando davanti al mio banco.
— In carne e ossa.
— Zero virgola settantacinque, disse amaramente posando il foglio davanti a me.
— Oh, disse quella peste di Eunmi facendo finta di essere sorpresa e dispiaciuta, com'è possibile?
— Semplice, tesoro. Io non ho bisogno di usare Jungkook per avere dei bei voti. Con il mio talento ho ottenuto la bellezza di zero virgola settantacinque punti senza l'aiuto di nessuno, sono fiera di me.
— Vorresti per caso il mio aiuto?
Certo, faceva sempre la gentile davanti a Jungkook.
— No, grazie.
— Lascia perdere, Eunmi. A cosa serve essere gentili con una tipa come lei? Non merita il tuo aiuto.
— Ma-
— Non è mai stata gentile con nessuno e non cambierà probabilmente mai.
Prontooo? Non aveva visto che ero presente e che avevo delle orecchie?
— Jungkook, tesoro, sussurrai avvicinandomi al suo orecchio, guarda che sono qui, grazie. Sembrò improvvisamente turbato. Ma non ci feci tanto caso e mi girai verso Eunmi. Comunque, accetto il tuo aiuto.
— Ah, notai una certa sorpresa nel suo sguardo, come se la sua maschera da brava ragazza carina fosse sparita qualche secondo, benissimo. Ne...riparliamo dopo la scuola?
— Nessun problema, possiamo anche pranzare insieme.
— Oh, buona idea, haha.
Nel girarmi notai che Jungkook ci fissava con uno sguardo perso e che era diventato completamente rosso.
Fui abbastanza gelosa, pensavo che fosse in quello stato dopo aver guardato Eunmi.
— Jungkookie? Che hai? Stai male? Gli misi una mano in fronte che poi andò ad accarezzargli la guancia sfiorando involontariamente il suo orecchio. Improvvisamente, sembrò ancor più agitato.
— Non, rifarlo, mai, più! OK? Mi disse ancor più rosso di prima prendendomi immediatamente il polso per scansare la mia mano.
— Ma che ho fatto di male?
— Le mie orecchie non si toccano, mi avvertì alzando un indice senza mollarmi il polso, che sia con le mani o altro.
— Ma che-
Ancora una volta, la mia ingenuità non fu d'aiuto.
— Jeon Jungkook, cento! Eccellente come sempre. Si congratulò il professore dandogli l'ultimo foglio che aveva in mano. Eunmi si girò verso di lui con un sorriso. Bene, se volete potete già andare in mensa, tanto mancano due minuti alla fine della lezione.
— Jungkook, batti cinque. La sua mano si alzò, ma in vano. Visto che Jungkook scappò fuori dall'aula subito dopo aver rapidamente chiuso il suo quaderno e aver finalmente mollato il mio polso.
— Ma che ha oggi? Chiesi innervosita guardandolo mentre si allontanava a tutta velocità. E poi perché va in direzione dei bagni? La mensa è dall'altro lato.
Ero veramente lenta di comprendonio a volte eh...neanche a farlo apposta.
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