Capitolo 33.

Eren's pov.

Ero toranto alla mia solita routine, scuola e allenamenti, allenamenti e scuola.
Infondo mi piaceva, certo, non era delle più semplici o emozionanti, ma le soddisfazioni superavano la stanchezza.

Finite le lezioni mi recai in città, avrei dovuto comprare ancora una cosa.
"Eren se vuoi ti accompagno"
Armin era davanti a me con un cordiale sorriso.

"Ehm... ti ringrazio molto Armin ma preferisco andare da solo... scusa..."
Iniziai io, grattandomi la nuca preso dal disagio.

"Oh non ti preoccupare, lo dicevo per te, giusto per tenerti compagnia"
Mi rispose in modo calmo e gentile.

Il fatto è un altro Armin...
Comprare certe cose era imbarazzante, comprarle assieme a qualcuno lo sarebbe stato il doppio.

Levi's pov.

Eravamo a lezione.
Scrissi svogliatamente appunti sull'argomento trattato, al contrario di Farlan che sembrò aver preso gusto nel distrarmi.

"Ehi... Levi. LEVI"
Tentò di richiamarmi in modo silenzioso per non farsi notare prendendomi di mira con palline di carta.

"Vuoi dirmi che cazzo vuoi?"
Mi girai esasperato parlando a denti stretti per non far troppo rumore.

"Alla fine che hai detto ai genitori di Eren?"
Mi chiese sporgendosi verso la mia direzione.

"Nulla... che sono un suo amico..."
Dissi a bassa voce tornando a prendere appunti.

Scoppiò a ridere in una risata soffocata.
"Tu? Un amico? Ma se te lo sei praticamente scopato."

Stavamo sussurrando.

"Preferisce così."
Continuai sempre più infastidito.

"Levi... ma siete fidanzati?"

Per la domanda improvvisa spezzai la mina alla matita che avevo in mano data la troppa pressione sul foglio.
Deglutii per poi ignorarlo.
Era una domanda che in quel momento mi rimaneva fin troppo complicata.

Finite le lezioni mi recai a mangiare qualcosa per poi andare dritto in camera trovandovi anche Isabel.

"Bro che hai?"
Mi chiese con aria preoccupata.

"Nulla."
Mi buttai sul letto.

"Ha una relazione clandestina con un ragazzo."
Spifferò tutto il biondo in un unico respiro.

"COSA?! SUL SERIO?"
Scoppiarono a ridere sotto i miei sguardi intimidatori.

"E stai zitto Farlan."
Sospirai esasperato mettendo le mani dietro la nuca.

"Levi, non sapevo ti piacessero i ragazzi"
Riprese lei.

"Non lo sapevo neanche io."
Le risposi secco, nonostante le mie preferenze mi rimasero sempre abbastanza confuse.

Erano i miei amici più stretti, eppure la loro sfacciatezza nel chiedere le cose non smise mai di procurarmi fastidio.
Più tardi mi diressi in palestra.
Stavo pensando sotto la neve candida di fine Gennaio.
Era da un po' che Erwin non si faceva sentire.

Meglio così, un problema in meno.

Entrai non trovandovi come al solito ancora nessuno. Accesi le luci iniziando preparare i palloni e il campo.

Eren's pov.

Tornai dal mio giro in città appena in tempo per gli allenamenti. Mi cambiai filando subito dopo in palestra.
Si fece sempre più freddo e come se non fosse bastato, le nubi scure suggerirono l'inizio di una bufera di lì a poco, ma finché fossimo rimasti all'interno non ci sarebbe stato motivo per preoccuparsi.

Ci allenammo come al solito, solo Oruo si morse accidentalmente la lingua provocando un rallentamento nel gioco, ma a parte quell'imprevisto filò tutto liscio.

Avevo appena finito di pulire, arrivando ormai alla velocità degli altri.

"Mi accompagni in camera?"
Chiesi ormai soli.

Il corvino mi guardó confuso corrugando le sopracciglia a braccia conserte.

"Devo farti vedere una cosa..."
Continuò con aria supplichevole.
Alzò gli occhi al cielo.
"E cosa sarebbe?"
Tentò di farmi parlare.

"Ah no! Devi seguirmi prima..."
Risposi vago.

"D'accordo, ma solo perché mi incuriosisci"
Asserì facendo spallucce.

Gli sorrisi entusiasta.
Uscimmo, era davvero freddo.
Vidi la mano del corvino tremare e a stento inserire la chiave nella serratura chiudendo la palestra.

Ci ritrovammo davanti camera mia.
"Seguimi."
Aprii la porta trascinandolo dentro.

"Aspetta un attimo."
Lo feci attendere in camera.

Levi's pov.

Lo vidi sparire dietro un'anta dell'armadio.
Intanto controllai ciò che succedeva sui social con aria stanca ed annoiata, scoprendo con poca sorpresa non vi fosse nulla di così tanto avvicincente.

Passò poco più di mezzo minuto.
"Mmh... allora?"

Prese tutta la mia attenzione facendomi distogliere lo sguardo dal display.
Lo guardai e sgranai gli occhi deglutendo a fatica.

"E-eren..."

Aveva addosso un intimo particolare che lasciò ben poco all'immaginazione.

"Beh... il tuo regalo di compleanno doveva essere anche questo, ma c'è stato un piccolo imprevisto..."
Ripensai alla scottatura.

Si avvicinò a me che nel frattempo rimasi seduto su una sedia.
Spensi subito il telefono accogliendolo sulle mie gambe. Vederlo così mi fece pensare a cose poco pure, non sapevo cosa avrei potuto fargli, ma decisi di trattenermi. Non avrei potuto esagerare, era pur sempre un moccioso.
Ma cazzo se ci pensai sul serio.

Eren's pov.

Lo vidi stupito.
Era ovvio volesse arrivare al dunque, lo vidi dal suo sguardo e la cosa non mi dispiacque affatto.

Iniziai a sbottonargli la camicia.
Era raro vederlo vestito in quel modo, mi piaceva, aveva un'aria matura anche se in quel momento mi rimase solo d'intralcio sfilandogliela con non poca foga.

Potei percepire i suoi addominali tesi, probabilmente dovuto al trattenersi dal saltarmi addosso.
"Levi... puoi anche non trattenerti..."
Gli sussurrai divertito.

"Stai zitto."
Chiuse gli occhi, era chiaro fosse tremendamente sofferente.

Mi strusciai su di lui afferrandogli il polso e poggiandogli la mano sull'elastico dell'intimo.
"Sù, è il tuo regalo d'altronde."
Lo rassicurai.

Aprì leggermente gli occhi per poi afferrarmi ed iniziare a baciarmi.
Mi sollevò in braccio dalla sedia afferandomi per le natiche.
Avevo le braccia avvolte al suo collo e le gambe al suo bacino.
Continuò a baciarmi come per liberarsi da una voglia che lo tratteneva da troppo tempo.

Mi buttò sul letto facendo cigolare le molle.

Levi's pov.

Levi ti prego trattieniti.

Lo buttai sul letto iniziando a baciarlo con foga. Le nostre lingue giocarono armoniosamente fra loro. Gli lasciai succhiotti ovunque, notando con mia piacevole sorpresa si stesse dimenando leggermente.

Eren's pov.

Non sarei più riuscito a resistere.
Dalla prima volta diventò una dipendenza, sarei voluto essere suo.
Mi leccó l'addome in modo lento con i suoi occhi argentati puntatimisi addosso.
Non nascosi però dell'imbarazzo, insomma, presentarsi a lui con indosso quel completo fu imbarazzante diciamocela tutta.

Mi baciò e mentre le nostre labbra diventarono un tutt'uno, sfilò l'unico indumento che indossavo lanciandolo a terra con noncuranza.

Mi girai di schiena.
Strinsi le coperte in attesa di una risposta da parte del corvino che non si fece attendere.
Mi tenne fermo il tempo giusto per svestirsi dei pantaloni e boxer, inumidendo la mia apertura facendoci colare della saliva. Solo allora v'infilò con forza il suo membro, delle lacrime iniziarono a contornarmi gli occhi.
Continuò a spingere facendomi gemere dal piacere.

Macchiammo tutto il letto nel giro di poco.
Sudai freddo, era doloroso ma non avrei certo smesso.
Mi bació la schiena per poi avvolgermi le braccia al petto giocando con i miei capezzoli.
Respirai in modo pesante mentre le mie guance si tinsero di un rosso acceso che contrastò con le lacrime, continuò quella lussuriosa giostra per un'ora buona.
Andò sul mio collo lasciandovi evidenti segni rossi. Uscì, per poi girarmi.
Lo guardai esausto e con notevole sorpresa scorsi la medesima sensazione nel suo fiatone.

Mi stampò un bacio per poi stendersi sopra di me.

Gli avvolsi le braccia sulla schiena, quella schiena tremendamente muscolosa e firmata dal tatuaggio della squadra.
Potei sentire il suo battito accellerato.

"Grazie..."
Me lo sussurrò.

"Non devi ringraziare... era un tuo regalo..."
Continuai io.

"Eri tu il mio regalo o quell'affare?"
Riferendosi all'intimo.

Risi leggermente.
"Mh... entrambi."

"E entrambi sono stati graditi."
Disse in modo ironico con voce spezzata dal respiro pesante.

"Mi paragoni ad un oggetto?"
Feci una smorfia.

Si alzò dal mio petto per guardarmi in faccia.
"Assolutamente no."
Rispose serio, come se si fosse agitato per un attimo.

Mi sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"A me non è sembrato..."
Lo stuzzicai.

"Ma ti pare che ti paragono ad un oggetto? Sei il mio ragazzo idiota."
Disse mantenendo lo sguardo fisso sul mio.

Arrossii, non mi sarei aspettato una risposta simile.
"Fa ancora strano..."
Dissi dopo qualche secondo.

"Che cosa?"
Chiese lui sinceramente interessato.

"Stare con un ragazzo... cioè, anche dire sto con un ragazzo suona strano"
Iniziai con mille paranoie.

"Guarda che se non sei convinto la finiamo subito qui."
Disse lui in modo divertito.

"NO, no io ti amo."
Tentai di risolvere.

"Tsk moccioso."

Mi alzai leggermente in cerca di un bacio che non si fece attendere, me lo stampò in modo affettuoso per poi stenderci nuovamente sul letto.

Sentii il suo respiro sul mio petto trovandola una sensazione piacevole.
Mi piaceva addormentarmi assieme a qualcuno, sopratutto se quel qualcuno era lui.
Passammo la notte avvinghiati nel mio letto finché non si fece mattina.

"Eren... Eren svegliati"
Armin continuò a scuotermi la spalla.

Aprii leggermente gli occhi.
Vidi i miei due compagni di stanza con sorrisetti maliziosi, solo poi realizzai.

Il corvino era affianco a me ancora addormentato.

"Ragazzi... non è come sembra."
Dissi cercando di riprendere lucidità.

"Eren, sei a petto nudo e anche Heichou. Sicuro di non star mentendo?"
Jean mise così tanta malizia in quella frase che mi fece arrossire, Armin invece si stava godendo la scena ridendo appena.

"V-vi ho detto che non è come sembra!"
Sbottai io, ed invece era proprio come sembrava, ma ero troppo imbarazzato per ammetterlo.

Intanto Levi continuò a dormire beatamente con i capelli leggermente spettinati e con la coperta che lo coprì per metà mostrando la schiena tremendamente muscolosa.

Mi misi davanti a lui in modo che non avessero potuto scorgerlo senza maglia.

"Sappiamo che c'è il capitano Eren."
Jean mi assalì.

"Beh, stanotte avete dormito insieme"
Armin sorrise continuando ad infierire.

"SÌ MA NON È COME SEMBRA QUINDI ORA POTETE ANCHE USC-"

"Mh..."

Mi maledissi fra me e me.
Proprio in questo momento ti dovevi svegliare bella addormentata?

"L-levi?!"
Dissi io preoccupato.
I due si affacciarono dietro di me.

Il corvino li guardò malissimo con un sopracciglio leggermente alzato.

"N-noi andiamo Eren..."
Entrambi uscirono di corsa dalla camera un po' impauriti.
Tirai un sospiro di sollievo.

"Buongiorno..."
Mi voltai verso di lui.
Ero seduto sul letto, mi stavo mettendo i boxer.

Il ragazzo tese le mani verso di me e mi afferrò il bacino trascinandomi vicino a lui ed affondando il viso nella mia schiena.

Gli sorrisi dolcemente.

"Ora trovami una buona scusa per non prenderti a botte."
Disse poi.
La mia espressione cambió subito.

"C-cosa?"
Chiesi confuso.

"Sono stato svegliato, di domenica da tre mocciosi che urlavano alle sette di mattina. Ti sfido a trovare una scusa."
Affermò infastidito.

"M-mi dispiace..."
Tentai di risolvere io.

"Sai cosa me ne faccio delle tue scuse?!"
Mi guardò malissimo.

"Ehm... ti amo...?"
Gli feci un sorrisetto.
Sperai vivamente fosse riuscito a calmarsi con quelle parole, ma al contrario di ogni mia aspettativa mi scaraventò giù dal letto.

"AHIA!"
Scontrai il mio osso sacro contro il pavimento duro e freddo.

"E ringrazia che non ti ho preso a botte."
Infine anche il corvino si infilò i boxer.

Ci fu un momento di silenzio da parte di entrambi.
Finchè...

"La prossima volta prima di addormentarti vestiti..."
Lo dissi pianissimo.

Ci fu qualche secondo di silenzio.
"Ora decidi anche come, o se, devo vestirmi?"
Si mise a sedere sul letto mentre io mi ritrovai ancora a terra.

"È che mi dà fastidio che altri ti vedano così..."
Dissi spostando lo sguardo dal suo.
Mi guardó.
"Tu sei fumato."
Aggiunse infine dopo qualche attimo.

"Non è vero..."
Abbassai gli occhi sulle mie mani imbarazzato.

Nel frattempo il corvino avanzò dalla mia parte per poi saltarmi addosso.

Mi bloccò i polsi al pavimento.

"Cos'è sei geloso?"
Chiese.

"I-io geloso?!"
Dissi andando sulla difensiva.
Mi guardò in modo divertito.

"Pff non sono geloso."
Mi imbronciai guardando altrove.

"Mh, ah sì?"
Si mise a cavalcioni su di me liberandomi le mani, aveva le braccia conserte.

"Forse solo un po'..."
Ammisi.

"Sei davvero orgoglioso Eren."
Esclamò esasperato, gli sorrisi e mi alzai baciandolo.

"Okay... sono molto geloso."
Gli riferii fra qualche bacio facendoci stendere entrambi per terra.
Sentii bussare alla porta volgendo lo sguardo in modo istintivo in quella direzione.

"Eren... posso entrare? Sono Mikasa."
Una voce femminile si fece largo da dietro la porta.

Sgranai gli occhi.
Oh merda.
Pensai.

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