/turn right/
🌷 I did all I could
And I gave
Everything
But you had to go your way
And that road was not for me 🌷
7 e 8 Agosto 2010
Quella notte, quando tornai nella stanza che condividevo con mio fratello dopo che Louis mi aveva riaccompagnata, mi ero cambiata velocemente e poi mi ero sdraiata, osservando le tegole scure sopra di me, mentre pensavo a te. Mentre pensavo a quel domani che sembrava non voler arrivare mai, quasi come se il tempo si fosse improvvisamente fermato.
Mi sentivo divisa perché lo volevo tanto quel domani, anche se l'altra metà mi ricordava che il tempo che avevamo a disposizione ancora era sempre di meno.
Sarebbe quasi stato inesistente, quel domani. Ma era tutto ciò che volevo.
Louis mi aveva lasciata a ridosso delle scale, non era salito fino alla porta, e non sapevo come, ma sapevo che non l'aveva fatto per quello che aveva visto tra me e te. Qualcosa era cambiato in lui, anche nel modo in cui mi aveva guardata prima di salutarmi, come se le parole avessero spinto per ritornare dentro di lui.
— Buonanotte — mi aveva sussurrato, sporgendosi soltanto quanto bastava per premere le sue labbra sulla mia guancia talmente velocemente che quando avevo iniziato a vivere quel gesto, era già finito.
Io ero sul portico e lui aspettava che entrassi, con le mani nelle tasche e avvolto dal buio. Si voltò e se ne andò, il capo basso e poi una mano tra i capelli. Lo guardai scomparire attraverso il vetro, non sapevo per quale motivo lo avevo fatto, ma mentre lo guardavo in quel modo qualcosa dentro di me si era spezzato, anche se minimamente.
Però il mio pensiero fisso eri tu. Eri sempre tu, in un modo o nell'altro.
🌷
Il mattino dopo quando mi svegliai non ero stanca come lo sarei stata normalmente dopo una notte insonne, perché il tuo pensiero continuava a tenermi in vita, nel senso più vero della parola.
Mia madre era in cucina, versava il caffè nelle tazze. — Buongiorno — disse quando mi vide.
Le sorrisi debolmente. — Buongiorno.
Mi porse la mia tazza e poi uscimmo insieme sul portico, dove ci sedemmo per fare colazione come ogni giorno. Mio fratello e mio padre stavano ancora dormendo.
— Ti sei alzata presto — osservò mia madre, i capelli legati disordinatamente sulla testa.
— Non riuscivo a dormire.
— Ti ho sentita ieri sera, quel ragazzo è stato puntuale — affermò poi, e un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra come sulle mie.
— E non era ubriaco — aggiunsi, difendendo Louis.
Sapevo che mia madre era sveglia, perché ogni volta che uscivo lei mi aspettava sempre. All'inizio non ne comprendevo il motivo, ma poi iniziai a farlo quando diventò un'abitudine, anche se non uscivo spesso.
— È carino — sostenne mia madre, io alzai lo sguardo su di lei e scrollai le spalle.
— Sì, lo è. — Era vero. Louis era anche più che carino, con quei suoi occhi azzurri e i capelli costantemente scombussolati.
— C'è qualcosa tra voi? — mi chiese poi, e io strizzai gli occhi quando rischiai che il caffè mi andasse di traverso.
Tossii leggermente e poi scossi la testa. — No, mamma. Tra me e Louis non c'è niente.
Soltanto pronunciando quelle parole, mi resi conto che non era vero. Provavo sicuramente qualcosa per te, e quello che sentivo era sicuramente più intenso, più struggente e come qualcosa che non avevo mai provato, ma io sentivo un po' di quel qualcosa anche per Louis. Era diverso, ma un pezzo del mio cuore era anche suo, e se l'era portato via la sera prima quando mi aveva guardata in quel modo e poi era scomparso nel buio.
— Fino a quanto starà qui? — mi chiese ancora, e io pensai a te.
— Parte domani. — Anche tu saresti partito il giorno dopo, e dirlo ad alta voce mi colpì così forte nel centro del petto che pensai mi si fosse già rotto il cuore.
Mia madre sospirò, la consapevolezza avvolse anche lei. — E gli altri?
— Lo stesso. Tranne Avril, che tornerà a casa tra tre giorni.
Restammo in silenzio per un po', fino a quando lei riprese in mano la conversazione. — Stasera puoi fare più tardi, se vuoi.
Sollevai ancora lo sguardo. — Davvero?
Mia madre annuì. — È la loro ultima sera, e non è detto che vi rivedrete presto. Quindi se vuoi e ci tieni, puoi stare con loro oltre il solito orario, ma non troppo.
Sorrisi. — Grazie, mamma.
Anche lei sorrise, aveva capito che c'era qualcuno. E probabilmente credeva si trattasse di Louis, ma a me interessava soltanto poter passare tutto il tempo che avevamo ancora per noi prima che la distanza ci separasse, insieme.
— Ho avuto sedici anni anch'io — si giustificò, e io pensai a quanto quell'estate mi stesse cambiando. Ai miei sedici anni e al modo in cui li avrei ricordati. A quanto tu mi stavi cambiando, e a cosa sarebbe successo quella sera.
🌷🌷🌷
Scusatemi immensamente per il ritardo, prometto che Letters (per la seconda volta) avrà una fine e che sarò più veloce con gli aggiornamenti/repost dei capitoli aggiornati. Spero vi sia piaciuto questo!
Un abbraccio,
Chiara 🦋
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