1 ❦ 𝔸𝕘𝕒𝕥𝕤𝕦𝕞𝕒 ℤ𝕖𝕟𝕚𝕥𝕤𝕦 ┊ 🌺 𝒻𝓁𝓊𝒻𝒻
ᴄᴏᴍᴍɪᴛᴛᴇɴᴛᴇ: nessuno, io, lol
ɢᴇɴᴇʀᴇ: fluff
ᴄʜᴀʀᴀᴄᴛᴇʀ: Agatsuma Zenitsu x fem!Reader
ᴀᴍʙɪᴇɴᴛᴀᴢɪᴏɴᴇ: KnY
ᴇsᴘᴇᴅɪᴇɴᴛɪ ᴜᴛɪʟɪᴢᴢᴀᴛɪ:
(T/n) = tuo nome
(T/c) = tuo cognome
(C/c) = colore capelli
(L/c) = lunghezza capelli
(C/p) = colore preferito
(S/p) = simbolo preferito
ʟᴜɴɢʜᴇᴢᴢᴀ sᴛᴏʀɪᴀ: 1609 parole (ops?)
ᴀᴠᴠᴇʀᴛɪᴍᴇɴᴛɪ: /
ᴀʟᴛʀᴏ: prima storia di questa raccolta! Ho deciso di scriverla su Zenitsu perché lo amo troppo~
ᴅᴀᴛᴀ ᴅɪ ᴘᴜʙʙʟɪᴄᴀᴢɪᴏɴᴇ: 06/08/2019
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❦ _____Thank you, (t/n)_____ ❦
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Da poco (t/n) (t/c) era diventata un ammazzademoni.
Era solo alle prime armi e si era trovata in difficoltà nella sua prima missione. Un demone l'aveva ferita al braccio gravemente e la sua spada nichirin era stata spezzata; il mostro stava per darle il colpo di grazia ma un gruppo un po' bizzarro di ammazzademoni l'aveva salvata.
Si trovava quindi nella tenuta delle farfalle. Il gruppo l'aveva portata lì ed era stata curata da delle ragazze, le avevano dato un letto caldo dove dormire e del cibo.
L'avevano accolta a braccia aperte e anche Shinobu Kocho, il pilastro degli insetti nonché padrona della tenuta, era stata molto gentile con lei.
La (c/c) si stava riprendendo e aveva iniziato ad aiutare nelle faccende, anche se cercava di utilizzare il meno possibile il braccio ferito. Se l'era cavata con un lungo e profondo taglio, nulla di rotto, ma con qualche movimento brusco o strano avrebbe potuto riaprire la ferita.
Mentre portava dei lenzuoli puliti in infermeria, vide una sagoma gialla dentro una stanza.
«Ehi Zenitsu.» disse riconoscendo la figura, ma non ottenne risposta.
Si accigliò ed entrò nella stanza. Appoggiò una mano sulla sua spalla e finalmente ottenne una reazione.
Il ragazzo saltò in aria dallo spavento e si aggrappò ad un armadio. «WAAAAAH (T-T/N) CHAN MI HAI FATTO PRENDERE UN INFARTO! NON FARLO MAI PIÙ, POTREI MORIRE! HO ANCORA TUTTA LA VITA DAVANTI NON POSSO MORIRE ADESSO!»
(T/n) lo osservò cercando di non ridere. Si era abituata agli scatti di Zenitsu, ma non poteva evitare di pensare che fosse buffo.
Il biondo si mise una mano sul cuore, come a calmarsi, e si avvicinò a lei. «T-ti serviva qualcosa?» chiese senza guardarla negli occhi.
Lei scosse la testa, facendo ondeggiare i (l/c) (c/c). «No, ti ho visto e volevo salutarti... ma ora che ci penso, dove sono Inosuke e Tanjirou?»
Zenitsu si rabbuiò abbassando il capo. «In missione...» borbottò. «... senza di me...» aggiunse sottovoce.
(T/n) lo sentì comunque e pensò a come tirargli su il morale. Non era la prima volta che i due lo lasciavano indietro e anche se sapeva che non lo facevano con cattiveria, lui ci restava male.
«Adesso vado a portare questi in infermeria, dopo ti va di venire in città con me? Devo fare una commissione per Aoi chan, in due sarà più divertente.»
Sorrise a Zenitsu e quest'ultimo alzò il capo verso di lei, gli occhi pieni di lacrime e il naso gocciolante.
«D-davvero posso venire con te...?»
«Ma certo, però smetti di piangere su.»
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(T/n) e Zenitsu passeggiavano per le strade della città.
La ragazza aveva preso una spada di riserva, non era consigliato ad un ammazzademoni di andare in giro disarmati e la sua nuova katana sarebbe arrivata da lì a un paio di giorni.
Il suo haori (c/p) con particolari (s/p) si muoveva ad ogni suo passo e parlava tranquillamente con Zenitsu.
«Di che commissione si tratta?» chiese a un tratto il biondo, curioso.
«Una cosa banalissima: comprare del té in un negozio apposito. Dovremmo essere arrivati.» disse lei osservando un foglietto con scritte le indicazioni per raggiungere il negozio.
Si guardò attorno e poi vide la piccola insegna in legno con scritto "tea zone".
«Eccolo!»
«(T-t/n) chan, questo posto non emette un suono molto rassicurante... f-forse è meglio tornare indietro...»
«Tranquillo, è un semplice negozio di té... e anche fosse siamo in pieno giorno.» rispose l'altra, entrando nell'edificio senza alcun timore.
«A-aspettami!» esclamò il biondo raggiungendola.
Il luogo era piuttosto grande e profumava di tanti aromi differenti mischiati tra loro.
Era poco illuminato e non c'era anima viva.
«C'è qualcuno?» la (c/c) non ottenne risposta.
Aggrottò le sopracciglia, confusa. «Strano... eppure è aperto.»
La ragazza si avvicinò a una porta nascosta dietro agli scaffali e la spinse leggermente. Questa, essendo socchiusa, si aprì del tutto con estrema facilità, cigolando in modo agghiacciante.
Davanti a lei c'erano delle scale che portavano in un piano sotterraneo. Non poteva capire cosa c'era poiché il fondo era completamente inghiottito dal buio.
«S-sento il ru-rumore di un demone... d-dovremmo tornare indietro e as-asp-aspettare Tanjirou e Inosuke...» disse Zenitsu tremando; ma lei non gli diede ascolto e scese le scale.
Una volta scesa del tutto, accese una lanterna lì vicino e vide una donna legata e imbavagliata.
«Oddio! Si sente bene?» esclamò (t/n) liberando la donna.
«Sc-scappate! C'è un essere mostruoso, dovete fuggire...!» esclamò l'altra, terrorizzata.
«T-te lo avevo detto!» disse Zenitsu, vicino alla lanterna.
«Non si preoccupi, siamo ammazzademoni... ci occuperemo del mostro, lei vada via e si allontani da qui, è pericoloso.»
La donna provò a ribattere ma lo sguardo serio e determinato della ragazza la fece annuire.
Riuscì ad uscire per un soffio, quando dal soffitto calò un demone.
«Voi l'avete fatta fuggire! Non ve lo perdonerò! Volevo mangiarla più tardi con calma... ma adesso che l'avete fatta fuggire mangerò voi!»
«AAAHHHH È APPARSO IL DEMONE!» urlò il biondo, nascondendosi dietro a (t/n).
Lei estrasse la spada e la impugnò saldamente. Fece un respiro profondo e si mise in posizione per effettuare un kata, ma il demone fu più veloce e cercò di colpirla con una lunga coda da coccodrillo.
La ragazza la schivò, ma il demone sferrò un altro colpo e lei venne scagliata contro la parete. Cercò di attutire il colpo, ma sbattè il braccio ferito e un gemito di dolore fuoriuscì dalle sue labbra.
Oddio, oddio, la ferita di (T/n) si è riaperta! Come farò?! Lei non è nelle condizioni di lottare... ed io sono completamente inutile! Cosa posso fare?! Cosa posso fare?!
Zenitsu non riusciva a ragionare lucidamente, osservava la scena singhiozzando e tremando. Afferrò l'impugnatura della sua katana e cercò di estrarla, ma era troppo spaventato e non aveva la forza di fare un movimento così semplice.
«Z-Zenitsu! Attento!»
Prima che potesse capire ciò che stava succedendo, il ragazzo si ritrovò a terra con (t/n) a pochi centimetri di distanza. Lei lo aveva spinto per evitare che il demone lo colpisse e si stava tenendo il braccio, dove le bende erano diventate completamente rosse per via di tutto il sangue che stava perdendo.
Il biondo impugnò la katana e la estrasse, osservando il demone. Un brivido gli attraversò la spina dorsale quando i suoi occhi dorati incontrarono quelli iniettati di sangue del mostro.
Strinse i denti e puntò la katana verso di lui.
D-devo fare qualcosa.
«Huh? E tu saresti un ammazzademoni? Stai tremando come una foglia!» esclamò il demone ridendo sotto i baffi.
«S-s-sta z-zi-zitto!» borbottò Zenitsu. «N-n-non ti p-perm-permetterò di fa-di farle del ma-male!»
Il demone rise di gusto e fece uno scatto veloce verso Zenitsu, bloccandosi a metà strada quando lo vide cadere a terra.
Il ragazzo non aveva retto la troppa pressione ed era svenuto.
«Zenitsu! Apri gli occhi!» urlò (t/n) avvicinandosi a lui.
«Che scena patetica!» il demone rise ancora più forte e si scagliò contro i due.
(T/n) lo colpì con la katana, ma la lama si spezzò. Il mostro mosse di nuovo la coda per assestare un altro colpo e la ragazza chiuse gli occhi, d'istinto... ma non sentì l'urto.
Alzò pian piano le palpebre, sgranando le iridi (c/o) quando vide che Zenitsu aveva parato il colpo e aveva scagliato il demone lontano di qualche metro.
Il biondo portò la spada vicino al suo fianco, si chinò col capo e portò indietro la gamba sinistra. Prese un profondo respiro, delle scariche elettriche lo circondarono, apparendo e scomparendo ritmicamente.
«Respiro del fulmine, primo kata...» la sua voce era calma e decisa. «Rombo del tuono abbagliante!»
Zenistu scattò in avanti, sfrecciando contro l'avversario con una velocità incredibile. Dietro di sé lasciò la scia di un fulmine e la testa del demone volò dall'altra parte della stanza.
(T/n) osservò la scena sotto shock. Non avrebbe mai detto che una persona come Zenitsu possedesse una tale forza.
Il ragazzo aprì gli occhi di scatto e si guardò intorno come se si fosse appena svegliato. «C-che è successo? (T-t/n) chan, sei stata tu a-» non riuscì a terminare la frase. La ragazza si era scagliata su di lui, abbracciandolo cercando di non sporcarlo col suo stesso sangue.
«Tu... mi hai salvato. Sei stato fantastico.» mormorò lei, la voce ovattata dalla spalla di lui.
Zenitsu arrossì dalla punta dei piedi fino alla punta dei capelli. Nessuna ragazza l'aveva mai abbracciato di sua spontanea volontà.. soprattutto una ragazza carina come (t/n).
«C-cosa? Io? Eh?» chiese confuso e imbarazzato.
La ragazza si staccò il tanto per guardarlo negli occhi, anche lei aveva le gote rosse. «Sei stato fantastico... grazie.» disse prima di stampare un bacio sulla guancia del suo salvatore.
La faccia di Zenitsu assunse tutte le tonalità di rosso esistenti e (t/n) giurò di aver visto la sua anima fluttuare felice verso il paradiso.
Lui strinse a sé la (c/c) e dopo qualche minuto prese parola.
«(t/n)... non sono stato inutile... vero?» mormorò osservando un punto indefinito alle spalle di lei.
«Certo che no! Sei stato fantastico! Devi avere più fiducia in te stesso, sei davvero fortissimo.» la ragazza lo guardò di nuovo negli occhi, sorridendogli in modo dolce. «Non sei inutile, Zenitsu.»
Il biondo rimase stupito dalle sue parole e le sorrise di rimando, accarezzandole una guancia. «Grazie, (t/n).»
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