&Il suo sguardo&

Desusein - Seal x Destra (doppiaggio occidentale)

Sembravamo due ombre in quel vicolo e sono sicuro che chiunque avrebbe potuto fraintendere la situazione. Il modo in cui mi trovavo sopra di lui lasciava spazio alla fantasia, questo era vero, ma era l'unico modo per bloccarlo. 

Erano passate due ore da quando avevo visto quel dannato e per due ore lo avevo inseguito per Liocott, ma ce l'avevo fatta. Dopo due mesi lo avevo trovato, finalmente. Se avessi ancora tenuto il suo numero sarebbe stato tutto molto più semplice e avrei permesso anche ai miei colleghi di risparmiare fatica, ma andava bene così.

Non avevo una torcia con me,  perciò riuscivo a vedere pochissimo. L'unica fonte di luce che mi era rimasta era il suo sguardo. Ho sempre pensato che Destra fosse nato per vivere nell'oscurità della notte. Quando glielo avevo detto, mi aveva dato ragione, ma aveva anche detto che "un narcisista come me sarebbe stato felicissimo di rimanere sotto la luce del sole, più potente di mille riflettori".

Non sono narcisista, soltanto molto preciso e penso tanto a me stesso. Soprattutto da quando ci siamo lasciati. - Non dovresti sparare adesso? Nei film funziona sempre così -

- Ma non siamo in un film, baka. E poi abbiamo bisogno di te vivo, dobbiamo interrogarti, giusto? - Destra mi scrutò dall'alto in basso, lo faceva anche quando stavamo insieme. Un comportamento che mi dava sempre sui nervi e lui lo sapeva benissimo, per questo continuava  a farlo. 

- Non mi piace quando rispondi alle domande con altre domande - Come. Come ho fatto a stare con lui per così tanto tempo. - Era retorica - "deficiente".

- Non ho fatto nulla -, rimisi la pistola a posto senza togliermi da sopra di lui. - Non ti ho neanche detto di cosa sei accusato e già provi a giustificarti -. Destra cercò di distogliere il suo sguardo dal mio, - Lo sai meglio di me che a malapena riesco a pagare l'affitto del nostro appartamento, come potrei sequestrare e mantenere dei ragazzini -

Il nostro appartamento. - Dopo tutto ciò che è successo...vivi ancora lì? - 

Era un sussurro, ma lui lo aveva sentito lo stesso. E aveva sorriso. Mi sono sentito confuso, e soprattutto imbarazzato. Ci siamo lasciati, non mi dovrebbe più fare questo effetto. Di solito funziona così. 

- Vuoi sapere la verità? Ho aiutato alcuni ragazzi a scappare dall'orfanotrofio. Sì ok i tutori sono gentili, carini e coccolosi come pinguini, eccetera. Ma loro si sentivano come in gabbia, credo - sospirai, era molto bravo a mentire. Ma se invece stesse dicendo la verità?

- E di Cazador? Il ragazzino con i capelli turchesi? Che mi dici? Aitor è il ragazzino più giovane che  "a cui hai permesso di fuggire, di sentirsi libero", come dici tu? O ce ne sono altri? - lo sentì sbuffare sotto di me, e sapevo che cosa avrebbe detto. - Sael, tesoro mio santo, è mezzanotte che cacchio mi fai cinquanta domande insieme se a malapena so come mi chiamo? - 

Ero porpora. Ancora che mi chiamava tesoro, ma come si permetteva questo. - Tanto non devi raccontare a me queste cose, i miei colleghi ci aspettano, saranno loro a farti le domande. Vedremo se hai agito veramente in buona fede -

Mi alzai, ma non gli misi le manette. La mia mente mi diceva che stavo rischiando grosso, che sarebbe fuggito, che ci sarebbero voluti altri due mesi per avere di  nuovo un'occasione del genere. Ma guardandolo, capì che potevo fidarmi. Non se ne sarebbe andato, di nuovo. Sarebbe rimasto con me e mi avrebbe ancora donato quegli sguardi che io facevo finta di non notare. 

Sto parlando del ritorno in centrale, ovviamente...

Stavamo camminando come due...amici, fidanzati? Di certo non sembravamo agente e sospettato, nonostante indossassi la divisa. Perché lo sentivo, cercava qualsiasi mia attenzione e forse gliele avrei anche date, ma non in quelle circostanze. 

Il rozzo destra che diventa docile come un animale addestrato per me. Ma devo ammettere che anche io avrei cominciato a pensare di più a ciò che mi circondava, per lui. Notte e luce, però, non stavano bene insieme, non stavamo bene insieme.

Allora perché ci stiamo cercando? Perché vogliamo riprovarci? 

- Dove stai andando? Non è questa la centrale, tesoro? - la sua espressione era cambiata, il suo sorriso era diventato un ghigno che non faceva pensare a nulla di buono. Anche io dovevo cercare di  darmi un contegno, ritornare il solito Sael. 

- Sì, e ora muoviti e - guardai in basso, non volevo incrociare quegli occhi verdi che mi avevano sempre affascinato molto, per le loro particolari sfumature. E notai che ci stavamo tenendo per mano. - e-entra dentro, baka -

E la sua risata, sincera e non di scherno, come suo solito, mi fece sorridere.

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