XXII; 𝐅𝐚𝐭𝐡𝐞𝐫


Sia Anthony che Haymitch si trovarono ad alzare le mani al cielo, lo scatto dell'arma era risuonano prepotente nell'aria e ciò costrinse i due a girarsi lentamente verso l'uomo.

《Papà, non è come sembra... lui...》

《È un vampiro.》
L'uomo sentenziò; la testa nascosta dietro il mirino dell'arma, i ciuffi di capelli chiari sparati in aria.
Haymitch  e Lucifero erano alti uguali; ciò che stonava in quel quadretto era proprio Anthony con i suoi due metri di altezza.
Gli altri due erano tremendamente bassi.
Lucifero aveva visto gli occhi di in colore diverso e anormale dell'altro.

《No.》
Anthony,  abbassando le braccia, si infilò tra i due e guardò Lucifero negli  occhi abbassandosi alla sua altezza.
Appoggiò una mano sul fucile e glielo abbassò lentamente, così poté guardarlo negli occhi.
《Non è come pensi.》

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《Quindi lui è metà umano e quindi...》
Lucifero aveva il viso contorto in una smorfia confusa, si grattava la testa costantemente e si passava le dita tra i ciuffi di capelli disordinati.

《Posso mangiare anche il vostro umile cibo da esseri umani.》
Haymitch sbuffó, mettendosi seduto sul bracciolo della poltrona a braccia conserte contro il petto.
Si vedeva che fosse stanco delle solite domande, di quando gli chiedevano tutti le stesse cose, ma per quello che sembrava nemmeno Lucifero era a conoscenza di questi ibridi.

Si trovavano seduti nel salone.
L'unica fonte di luce proveniva dalla finestra per quanto potesse entrare ovviamente, siccome era ricoperta anche quella di assi di legno.
A quanto pareva, Lucifero aveva tappezzato tutta la casa di quelle assi, come per impedire a chiunque di entrare.

《Dov'è Alastor ?》
Lucifero piegò la testa di lato, accorgendosi solo allora che mancava la terza persona.
Il vescovo non c'era; quello a cui aveva affidato la vita di suo figlio.

《È andato a fare visita a dei suoi conoscenti...siamo andati in Romania e abbiamo trovato un siero che avrebbe capacità curative.》
Rispose Anthony, stringendosi nelle spalle.

《Davvero ? Non ne sapevo niente.》

《Tutto offerto dal mio giardino.》
Intervenne Haymitch,  sbuffando come se la cosa gli desse ancora fastidio.
Anthony poteva solo capirlo, poteva essere stressante affrontare una situazione in cui degli sconosciuti usurpavano e rovinavano la proprietà privata di qualcuno.

L'argomento cadde li; Anthony si guardò intorno:《Papà, dov'è Charlotte?》
Sussurrò il biondino, la testa dell'uomo girò verso di lui e sbatté le palpebre.

《È in camera sua.
Vagatha non si è sentita molto bene durante la notte e ha vegliato su di lei preoccupata.》

Anthony sembrò tirare un sospiro di sollievo, nel sapere che sua sorella stesse bene e si alzò dal divano.
《Vado da lei.
Haymitch...》
Poi si girò verso il vampiro, quest'ultimo fece lo stesso, guardandolo in silenzio.
《Potresti rimanere qui ? Non vorrei che le prendesse un colpo nel vedere i tuoi occhi.》
Disse con voce morbida e bassa, così amichevole che il vampiro non potette controbattere e si limitò solamente ad annuire.

Anthony si diresse verso la stanza di sua sorella; trovò la porta chiusa quindi si avvicinò per bussare.
Dall'interno, riuscì a distinguere in modo chiaro -anche se pur ovattato- la voce di lei dire:《Papà, non è il momento.》
《Charlie, sono io. Sono Anthony. 》
Mormorò il ragazzo, gli bastó  poco che la serratura scattò e la porta si aprì.
Sua sorella aveva un viso terribile; si vedeva che avesse passato la notte in bianco.
Il suo viso era una lastra di marmo, occhiaie profonde le andavano a contornare gquei dolci occhi chiari e i capelli, sempre in ordine e sistemati, erano sparati all'insù.

La ragazza si gettò direttamente tra le sue braccia e lui la strinse a sé, avvolgendo le proprie braccia intorno al suo bacino. 
《Stai bene...》
Poi appoggiò la testa sulla sua e le bació dolcemente i capelli.

《Sí, ma Vaghata un po' meno...》
Sussurrò contro il suo petto.
Il ragazzo fece un sospiro.
《Posso vederla ?》
Non avrebbe potuto curarla, vero.
Però lui voleva assicurarsi che Vagatha avesse effettivamente fosse malata e che non sia fosse morsa.

《Sí.》
Lei si staccò da quell'abbraccio e gli fece spazio per farlo entrare.
Il ragazzo si allontanò altrettanto da Charlie ed entrò all'interno della stanza: era avvolta nella quasi oscurità più totale ma riuscì a vedere, nel letto a baldacchino al centro della stanza un ammasso di coperte tutto messo alla rinfusa.
Antonio si avvicinò al letto, dalle coperte sbucavano  solo dei ciuffi di capelli scuri, la ragazza era immersa lì sotto.

《Vagatha...》
Anthony appoggiò una mano su quel punto in cui avrebbe dovuto esserci la schiena della ragazza e la tastò delicatamente. Con la coda dell'occhio vide Charlie con le dita intrecciate sotto il grembo che si trovava in piedi sulla soglia della porta.
Era preoccupata, con la tensione a mille.

Le coperte si spostarono; riuscì a vedere il viso di Vagatha tutto rosso e colpito dalla febbre alta, il petto si alzava e si abbassava in modo spasmodico e i suoi occhi erano rossi.

Riuscì a vedere i suoi canini; chiari e allungati che sfioravano  il suo labbro inferiore.

《A...aiutami...》
Disse con voce rauca.
Parlava in inglese.

《Cazzo.》















































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