❥09.
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TAEHYUNG'S POV
Non feci altro che ripensare allo scambio di battute che quest'oggi avevo avuto con Hana.
Ma cosa cazzo mi era preso?
Come avevo fatto a passare dall'essere una persona arrabbiatissima in preda alla furia totale, ad una persona terribilmente eccitata in nemmeno mezzo secondo?
Nel preciso istante in cui ero venuto a sapere da Yoongi hyung che si erano sparse quelle voci sul mio conto, non ci avevo più visto dalla rabbia; mi ero immediatamente messo a cercare Hana per tutta l'università, per chiederle se fosse impazzita per raccontare certe cazzate in giro.
Ma quando l'avevo vista ridere con il divertimento che luccicava negli occhi, avevo perso completamente quella poca lucidità contenuta in me.
Fremevo, scalpitavo dalla voglia di farle vedere che non solo tra i due ero io la parte dominante, ma che solo con un mio tocco lei avrebbe potuto cedere in un attimo.
E infatti andò proprio così.
Quando avevo interrotto il bacio avevo potuto vedere il suo corpo tremare; ricordavo che per un breve tempo lei aveva appoggiato interamente il peso sulla schiena, la quale si trovava ancora attaccata al muro.
Le gambe erano leggere e deboli, sicuramente la ragazzina non si reggeva in piedi dopo i baci e i morsi che le avevo dato.
Ed ero stato io ad averla resa così.
Sottomessa... come piaceva a me.
Ma erano state le poche frasi pronunciate dopo, quelle che infusero e continuavano tuttora ad infondere in me maggior preoccupazione.
Cosa mi era saltato in mente?
Avevo la ragione annebbiata dalla lussuria, troppo presa dal momento per controllare e dare un freno alla mia lingua.
Avevo ammesso che non vedevo l'ora che Hana si piegasse per me; praticamente avevo confessato che la ragazzina mi attraeva, che non mi era indifferente e che se ne avessi avuto la possibilità, me la sarei fatta volentieri.
Riflettendoci per bene... era vero.
Solo che dal pensarlo al dirlo c'era un'immane differenza.
Avevo sempre considerato Hana una bellissima ragazza; d'altronde ero stato il primo a notarla, solo che Jimin era stato... più veloce.
Sospirai, non dovevo lasciarmi trasportare così facilmente dai miei istinti; Hana era sexy, era bella, sapeva baciare bene ma la nostra era e doveva rimanere una farsa.
Non dovevamo davvero scopare, quindi perché cavolo le avevo detto quelle cose?
Non avevo riflettuto in quel momento, a mente lucida mi sarei comportato diversamente.
Peccato che tutti quei baci e strusciamenti avevano mandato la mia capacità di pensare all'altro mondo.
"Perché Hana non viene mai qua?" La voce di Jin attirò la mia attenzione.
"In che senso?"
"Ho notato che non porti mai Hana a casa, quando stava con Jimin invece si trovava sempre qua."
"Non mi sembra rispettoso nei confronti di Jimin portarla qui." Risposi alzando le spalle.
"Ma tanto Jimin ci sta poco qui, sta sempre da Iseul." Hoseok si aggiunse alla conversazione.
"Insomma... se Hana non viene mai qua, quando lo fate?
Tu non ci vai mai da lei, e poi anche se tu andassi, ci sarebbe Mei." Il più grande continuò a parlare.
"Ragazzi... perché vi interessa così tanto la mia vita sessuale?" Domandai un po' scocciato.
E oggi con Hana, e adesso con loro... parlare di tutto questo sesso onestamente mi faceva venire sempre più voglia.
Più cercavo di non pensarci e più invece accadeva il contrario.
"Perché altrimenti finirete per farlo in mezzo al corridoio, ogni volta che ti strusci con Hana lo vengo a sapere, non è normale." Disse Hoseok arricciando il naso.
"Non pensavo fossi così esibizionista Taehyung." Jin scoppiò nella sua tipica risata, e il rosso si unì subito assieme a lui.
"Ci scambiamo solo dei baci... la gente esagera sempre." Sbuffai.
"Lei viene il prossimo fine settimana con noi vero?" Chiese Namjoon, che fece il suo ingresso in cucina insieme a Jungkook.
"Dovrebbe venire? È il compleanno di Jimin."
"È la tua ragazza." Rispose con tono ovvio Jin, e gli altri con mia sorpresa annuirono in accordo.
"Sì, ma non penso che Jimin voglia la sua ex al suo compleanno."
"Per me può venire."
Ci voltammo immediatamente tutti verso la persona che avevo appena nominato.
Quando era arrivato?
Jimin aveva un passo terribilmente silenzioso, cominciava ad essere inquietante.
"Davvero?" Chiesi incredulo, era strano che Jimin volesse che Hana fosse presente al fine settimana dedicato al suo compleanno.
Jimin da settimane aveva deciso di passare il suo compleanno nella casa di campagna dei suoi.
Saremmo stati noi sette più Iseul ovviamente, e da quel che avevo capito sarebbe venuta anche una delle sue amiche, quella a cui era più affezionata.
Jimin aveva voluto evitare di fare le cose in grande quest'anno, non aveva voglia di fare la mega festa che fece l'anno scorso optando quindi per una festicciola con poche persone, ma buone.
Ma non mi era minimamente passato per la testa di invitare Hana; cosa più che normale, dato che era la sua ex.
Quindi mi stupii nel sapere che non aveva problemi a farla venire con noi.
E non sapevo quanto fosse positiva questa cosa, perché questo voleva dire che avremmo dovuto recitare per due giorni interi.
"È la tua ragazza Tae, l'ho accettato... non ti vieterei mai di portarla.
E poi, se venisse Hana sicuramente verrebbe anche Mei, per la gioia di Jin hyung."
Sorrisi, lanciando un'occhiata al più grande del gruppo che non disse nulla, ma sogghignò alle parole di Jimin.
"Ammettilo che ti diverti a torturare quella povera ragazza." Namjoon ridacchiò.
"Non lo nego." Sussurrò lui, un sorrisino a dir poco compiaciuto svolazzò sulle sue labbra piene.
"Sei un bastardo hyung." Mormorò Hoseok, ma non seppi dire se stesse scherzando o se fosse serio.
Ma Jin non se ne accorse perché non lo degnò di uno sguardo, troppo intento a tagliare le verdure per la cena che stava preparando Yoongi.
Fortunatamente c'erano loro due ad occuparsi sempre del cibo, altrimenti avremmo ordinato da asporto ogni giorno.
Jin però, continuando a tagliare il cipollotto parlò, e lì capii che aveva percepito benissimo il tono tutt'altro che scherzoso di Hoseok.
"Datti una calmata Hobi." Borbottò.
Il tono era calmo ma conoscevo Jin, tutta quella pacatezza era solo apparenza.
"Sai che ha una cotta per te ma tu non fai altro che prenderla in giro." Hoseok insistette.
Aggrottai la fronte, si era formato un altro triangolo all'interno del gruppo da quel che vedevo, solo che questo era vero.
E non era una buona cosa.
Mi chiesi da quando il rosso provava interesse per Mei; tutti noi sapevamo che era off limits da quando Jin le aveva messo gli occhi addosso.
Tutti noi tranne Hoseok, da quel che potevo notare.
Jin però non rimase zitto e rispose, non facilitando per nulla la situazione ma al contrario, rendendola complicata e pesante.
"Infatti, ha una cotta per me. Quindi Hobi togliti dalle pa-"
"JUNGKOOK MI PRENDI IL MANZO SI TROVA IN FRIGO!" Yoongi urlò all'improvviso facendoci prendere uno spavento, e coprendo grazie al cielo la voce di Jin.
Jungkook si pietrificò al tono così elevato di Yoongi, era insolito che quest'ultimo alzasse tanto la sua voce ma il maknae non fiatò e si diresse verso il frigorifero.
"Anche le uova Jungkookie, grazie... Jin hyung?"
"Mh?"
"Taglia di più e parla di meno." Ordinò, facendo sorridere sia me che Namjoon.
Con la coda dell'occhio vidi Hoseok alzarsi e uscire dalla cucina, un'espressione colma di fastidio era segnata sul suo volto.
Ahia... questo non andava bene.
"Io esco, ma mettimi da parte un po' del tuo manzo speciale hyung, lo adoro." Annunciò Jimin, che dopo aver lanciato un occhiolino a Yoongi ci salutò e se ne andò in fretta e furia, sicuramente aveva un appuntamento con Iseul.
Adesso che ci pensavo, da quando io e Hana fingevamo di stare assieme non parlavo più così tanto con Iseul come eravamo soliti fare.
Era la mia migliore amica, prima parlavamo sempre; con la farsa che avevo messo in piedi speravo di avvicinarmi a lei, non di allontanarla invece.
Stava andando tutto nel modo inverso da quel che avevo pianificato, in questi giorni avevo parlato poco e nulla con Iseul, mentre non facevo altro che parlare con Hana.
E anche baciarla ma... quello faceva parte della recita.
Non eravamo diventati migliori amici, ma di certo andavamo un minimo più d'accordo rispetto a prima, sicuramente le nostre lingue avevano trovato una certa e particolare affinità.
Appena Jimin se ne andò però, Namjoon e gli altri recuperarono il discorso precedente.
Sembrava che la mia vita sessuale stesse a cuore a tutti; non potevo però dire nulla, in fondo avevano ragione, Jimin la sera non era quasi mai presente e quindi potevo liberamente far venire Hana a casa nostra.
Una normale coppia si vedeva anche fuori dall'ambito scolastico, anzi... era più che giusto che due persone impegnate si frequentassero fuori dalle lezioni.
Alla fine decisi di scrivere a Hana, l'avrei invitata a cena qua così questi impiccioni avrebbero smesso di spettegolare.
"Ragazzi, Hana e Mei cenano con noi stasera, va bene?"
Fu comico come tutti si voltarono verso Jin.
Il più grande smise di tagliare le verdure e rivolse la sua attenzione su di me; i suoi occhi, scuri ma al contempo luminosi sembrarono brillare alla menzione della migliore amica della mia amata fidanzatina.
"E lo chiedi?" Sogghignò, la malizia si rifletteva sul suo viso.
"Jin hyung, evita di litigare con Hoseok però." Namjoon borbottò.
"Già, non vogliamo un altro triangolo qua." Commentò Yoongi, e alzai gli occhi al cielo per la velata frecciatina nei miei confronti.
"Grazie hyung, sai che sono qui davanti?"
"Ho solo detto la verità."
"Ma Jimin hyung comunque non ha mostrato problemi nell'invitare Hana noona al suo compleanno, quindi sembra essersi calmata la situazione." Disse Jungkook, nel frattempo si era tagliato una fetta di pane e ci aveva spalmato la nutella sopra, e se la stava gustando incapace di aspettare la cena vera e propria.
Yoongi continuò a tagliare la carne, non si pronunciò ma intravidi perfettamente gli angoli delle sue labbra incurvarsi verso l'alto.
"Cosa?" Chiesi dubbioso, adesso cos'aveva detto Jungkook di così tanto divertente?
"È la calma prima della tempesta questa. Goditela Tae, finché dura."
HANA'S POV
"Assolutamente no."
"Mei."
"Perché devo venire anch'io?
Taehyung sta con te, non con me!"
"Perché mi sentirei in colpa a lasciarti in questa stanza da sola... se venissi con me, staremmo tutti in compagnia.
E non devi per forza parlare tutto il tempo con Jin, ci saranno anche gli altri.
Puoi passare la serata a giocare ai videogames con Jungkook, per esempio."
"Ma Jin ci sarà comunque..."
"Abita lì. Ovvio."
Sorrisi quando la mia migliore amica tentò di fulminarmi con lo sguardo, ma più cercava di risultare minacciosa, e più invece sortiva l'effetto contrario, assumendo una smorfia buffa e divertente.
"Ho cercato di evitarlo in questi giorni, da quando ho fatto quella figuraccia in mensa, e tu vuoi mandarmi direttamente nella tana del lupo?"
"Dai non è stata una figuraccia... esageri come sempre Mei!"
"Lo ha capito che mi piace..." La mia amica sussurrò, gonfiò le guance imbronciata, era adorabile.
"Mei, pure i muri lo hanno capito."
"Appunto!" Piagnucolò con tono lamentoso.
Non avrei dovuto ridere, ma trovavo la mia piccoletta troppo buffa per non farlo.
"Perché ridi delle mie sfortune?"
"Aw scusa tesoro... è che sei così carina!" Dissi, avvicinandomi a lei e avvolgendola in un abbraccio stretto stretto.
"Dai, ti aiuto a farti bella per Mr. Worldwide Handsome." Scherzai.
"Non capisco poi a che gioco stia giocando... si diverte a mettermi in imbarazzo, o è una mia impressione?"
"Non è una tua impre-"
"Ovvio che è una mia impressione!
Jin è bellissimo e io sono tipo una patata e lui è troppo bello per questo mondo, figuriamoci per una come me!
Si starà solo divertendo perché come te, pure lui mi troverà buffa!"
Mei mi parlò sopra a raffica, pronunciò con velocità inaudita quell'insieme di parole che capii solo patata e buffa.
"E no unnie, non dire di nuovo che le patate sono sexy!" Urlò, e io ridendo alzai le mani in segno di resa, colta in flagrante perché stavo davvero per ripetere quella stessa frase che avevo pronunciato giorni fa.
"Ti presto la mia gonna di jeans." Dissi, correndo verso l'armadio.
"Ma-"
"Oh, e anche quella maglietta monospalla tanto carina!"
Alla fine, Mei chiacchierava tanto ma sapevo che mi avrebbe sempre assecondata.
Era bellissima con i vestiti che le avevo prestato; le avevo fatto indossare una gonna di jeans blu che le arrivava sopra il ginocchio, una maglia bianca a maniche lunghe ma lasciava una spalla scoperta, e ai piedi indossò i suoi anfibi neri.
La mia amica volle tenere gli occhiali e qui non le dissi nulla, lei stava benissimo sia con che senza.
E ricordavo bene che all'ultima festa Jin disse a Mei che era sempre carina, anche con i suoi tipici occhiali neri.
Io invece indossavo i jeans neri che avevo messo anche questa mattina ma avevo cambiato maglia, mettendone una rossa, un po' più femminile della solita felpa sportiva.
Non mi ero sforzata più di tanto nemmeno con il trucco, avevo messo solo un po' di cipria e il mascara dato che dovevamo stare dentro casa, in fondo quella doveva essere una semplice cena tra amici.
Di certo non mi sarei preparata per quello là.
Suonai il citofono e ad aprirci la porta fu proprio Taehyung; salutò Mei alla rapidità della luce e mi afferrò il polso, portandomi immediatamente in camera sua.
Sollevai un sopracciglio confusa sul perché mi avesse trascinata nella sua stanza, non mi aveva neanche dato il tempo di salutare gli altri.
Mi accigliai ancor di più quando chiuse la porta a chiave, che cos'aveva in mente?
"Perché cavolo hai chiuso la porta a chiave?" Chiesi, il tono uscì un po' acido ma perché il suono dello scattare della serratura mi turbò alquanto.
"Perché dobbiamo scopare."
No.
Cosa.
Che?
Forse avevo sentito male... vero?
"Credo di non aver sentito bene." Risposi, pregando il signore che il mio udito stesse riscontrando seri problemi.
"Penso tu abbia sentito bene invece." Taehyung sogghignò, e a me pareva che questa finta relazione a lui stesse piacendo un po' troppo.
Quando mi vide con un cipiglio confuso e allo stesso tempo scocciato dipinto sul volto si avvicinò a me e si affrettò a spiegare.
"Senti, ovviamente non dobbiamo scopare per davvero, ma dobbiamo fare finta... cerchiamo di far capire agli altri che abbiamo una vita sessuale attiva, perché mi stanno rompendo le palle." Sussurrò.
"Che frega a loro se facciamo sesso o no?"
"Dicono che ci diamo dentro in mezzo al corridoio, e che non è normale che tu non venga mai a casa mia."
"Taehyung, stiamo insieme da meno di una settimana." Bisbigliai, facendo le virgolette con le dita quando pronunciai la parola insieme.
"E quindi?"
"Come e quindi? Dopo qualche giorno già ci dobbiamo dare dentro?"
"Tu quando lo hai fatto con Jimin la prima volta scusa? Non mi pare che abbiate aspettato tanto."
"Perché, per caso sai quando lo abbiamo fatto per la prima volta?" Domandai dubbiosa.
"Certo, Jimin ce lo ha detto.
Non ricordo bene quanti giorni fossero passati dall'inizio della vostra relazione, ma ricordo che non ne erano molti."
Sentii un'enorme ondata d'irritazione arrivare verso di me e colpirmi, sovrastandomi e ghiacciandomi all'istante.
Quel bastardo... non ci potevo credere.
"Non fare quella faccia, è normale parlare di queste cose tra noi maschi."
"Oh giusto, perché se non parlate di videogiochi e sport parlate di sesso... scusa, avevo dimenticato che non avete molti argomenti da affrontare."
"Simpatica." Il biondino sbuffò, dopodiché avanzò verso il letto e si sedette.
"Tra un po' cominciamo a muovere il letto." Sussurrò.
Alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa; non avevo preso in considerazione nemmeno questa cosa, maledizione.
La prossima volta- anzi no, cosa stavo per dire?
Non ci sarebbe stata una prossima volta.
"A proposito... sei libera il prossimo fine settimana?"
"Ora ti stai allargando un po' troppo, Kim." Sbuffai, ma andai a sedermi vicino a lui così da poterlo sentire meglio, dato che dovevamo parlare sottovoce.
"Pensa che io non ti volevo nemmeno invitare, sono i ragazzi che ne hanno parlato... non ti ricordi che giorno è il prossimo sabato?"
Non dovetti pensare molto, ricordavo che era il compleanno di Jimin.
Solo dopo aver risposto dentro la mia testa realizzai: era il compleanno di Jimin.
Merda.
"Non mi dire che sono invitata al compleanno del mio ex..."
"Non te lo dico, hai già indovinato."
Strabuzzai gli occhi, questa non me l'aspettavo proprio.
"Ma-"
"Prima che tu lo chieda, sì.
A Jimin va bene.
Ha detto che ha accettato che noi stiamo insieme e che non mi vieterebbe mai di portare la mia fidanzata, quindi sei invitata."
"Aspetta aspetta! Lui è d'accordo quindi? Ma scherzi?"
Taehyung alzò le spalle, rispondendo che non se lo aspettava nemmeno lui.
"È strano... nemmeno si è mai esposto sulla nostra relazione.
A parte il fulminarci con lo sguardo ogni volta che ci vede assieme all'università." Riflettei ad alta voce.
"Yoongi hyung dice che è la calma prima della tempesta." Taehyung sussurrò.
Aveva ragione.
Jimin così calmo e silenzioso sulla nostra relazione era strano.
Strano e inquietante.
Si era pronunciato solo all'inizio, dicendo che non saremmo durati neanche una settimana; ma poi il nulla.
Non aveva fatto altre scenate, almeno da quel che sapevo.
Se avesse discusso ancora con Taehyung quest'ultimo me lo avrebbe detto, e invece non era accaduto niente di tutto questo... mentre con me invece Jimin non aveva più parlato.
Pensavo che si sarebbe lasciato andare a commenti pungenti e battutine inopportune; onestamente ero anche già pronta a litigare con lui, e invece il niente più totale.
Se potevo rilassarmi?
No, tutto al contrario... il silenzio del mio ex era preoccupante.
"Ha ancora in mente di trascorrere il fine settimana nella casa di campagna, o ha cambiato idea e vuole fare una festa?" Chiesi, ricordando che quando stavamo ancora insieme Jimin mi aveva raccontato che quest'anno avrebbe voluto fare una cosa diversa per il suo compleanno.
"Casa di campagna. Saremo noi sette, tu e Mei, e Iseul e la sua amica Kira."
Emisi un sonoro sospiro; sapevo che Iseul sarebbe stata presente, ma Kira?
Anche lei come la sua amichetta trasudava simpatia da ogni poro.
No, ovviamente stavo scherzando.
La tipa andava d'accordo con Iseul proprio perché era insopportabile e antipatica quanto lei.
"Devo venire per forza?"
"Sei la mia ragazza. Devi."
"Oh andiamo! Un fine settimana con quelle due e il mio ex?
Tutti nella stessa stanza?
Ho capito che ti sto antipatica, ma perché mi vuoi così male?" Sussurrai a bassa voce, cercando di non farmi sentire dagli altri perché ricordavo che le pareti di questa casa non fossero molto spesse.
Taehyung attese un po' prima di rispondere.
Inizialmente non disse nulla, rimase in silenzio ad osservare il mio viso; cominciai a sentirmi un po' a disagio con il suo sguardo attento e scrutatore puntato su di me.
Dopodiché rialzò il capo e dopo aver posato gli occhi al soffitto, sospirò.
"Non ti voglio male Hana... è solo che se dobbiamo fare una cosa, la dobbiamo fare bene.
Siamo una coppia ricordi?
Quindi è quasi ovvio che tu venga con me, anzi dovresti saltare di gioia nel sapere che trascorrerai un fine settimana con il tuo sexy fidanzato." Spiegò, ammiccando quando pronunciò le ultime due parole.
"Sto saltando di gioia infatti." Gemetti.
"A proposito di saltare..."
Il biondo con le mani tastò il suo morbido materasso.
Ad un certo punto lo picchiettò e sorrise; un ghigno particolarmente divertito si formò su quel viso altrettanto diabolico.
"Dovresti saltare sopra di me bambolina."
"Non penso proprio."
"Okay, allora tu sotto e io sopra.
Sapevo che ti piaceva farti dominare."
"Taehyung-"
Mi ammutolii quando il ragazzo saltò all'improvviso sopra di me, prendendomi così alla sprovvista.
Si mise a cavalcioni, facendomi deglutire e al contempo avvampare.
"È per finta, scema." Ridacchiò.
Sì okay doveva essere per finta ma... il suo corpo era comunque sopra il mio.
Sentivo distintamente la sua presenza sopra di me, il suo viso era pericolosamente vicino al mio, e il battito cardiaco accelerato che avevo in questo momento purtroppo, non era finto.
Il mio cuore sussultò quando vidi il suo volto accostarsi maggiormente, puntando al mio collo.
"Taehyung..."
"Ssshhh... lascia fare a me." Sussurrò.
Non appena percepii una sensazione calda e umida sul mio collo però gli detti una gomitata, che lo fece immediatamente rialzare.
"Per finta eh?" Mi accigliai.
"Stupida, dobbiamo far capire che abbiamo scopato, non possiamo semplicemente smuovere un po' il letto." Sibilò a denti stretti.
Mi lanciò un'occhiataccia, ma posò subito le mani sulle mie spalle per farmi sdraiare di nuovo sul letto.
Si abbassò anche lui, e come prima ritrovai il suo volto fin troppo vicino a mio.
Il mio corpo si stava involontariamente scaldando... pure questo improvviso bollore doveva essere finto, e invece perché mi pareva più vero che mai?
Trattenni il respiro quando la familiare e umida sensazione di poco prima tornò a sfiorare il mio collo; Taehyung con la lingua leccò un lembo di pelle, la picchiettò sopra di esso e sfregò i denti, provocandomi brividi in ogni dove.
Tremai quando lui iniziò a mordicchiare, e poi succhiare con decisione e insistenza quello stesso punto, che in poco tempo diventò rovente così come il resto del mio corpo.
Mi vergognai fortemente quando un ansimo scappò dalle mie labbra.
"E-era finto..." Sussurrai, usando la scusa che ormai adottavamo sempre, consapevole che invece quel verso fosse più autentico che mai.
Taehyung ridacchiò contro la mia pelle e riprese a succhiare.
Io ansimai ancora, e ancora... al terzo gemito il biondo si staccò, una scintilla maliziosa si manifestò in quelle sfere oscure.
"Sicura che quei gemiti fossero finti? Sembravano veri da tanto che erano fatti bene." Ammiccò con un ghigno sardonico.
"Perché sono bravissima a recitare." Replicai con un filo di voce, il fiato era corto a causa della situazione abbastanza... okay, parecchio provocante in cui ci trovavamo.
"Mh... certo." Ribatté, tornando poi a dedicarsi al marchio.
Leccò una strisciata in quel punto dove probabilmente a breve avrebbe preso vita una macchia violacea, ma quasi immediatamente si distanziò per la seconda volta.
"Allora continua a recitare, non mi dispiacciono i tuoi finti gemiti." Soffiò sulle mie labbra.
Taehyung mi sorprese quando attaccò con prepotenza la sua bocca sulla mia; le mani afferrarono con una presa ferrea i miei fianchi, il bacino si scontrò contro il mio, facendo crescere così il calore contenuto al centro del mio basso ventre.
Quando il biondo si accorse della mia espressione sicuramente meravigliata, interruppe il bacio ma la distanza tra i nostri visi rimase minima.
"Beh? Devono vedere che le tue labbra sono gonfie per i miei morsi, devo spiegarti tutto?"
Oh santo cielo.
~ Angolo Autrice ~
Spero che stiate bene, se uscite cercate sempre di indossare la mascherina e di mantenere le distanze.
E come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto, ma soprattutto che vi abbia regalato un attimo di leggerezza, data la situazione critica in cui il nostro paese si ritrova.
Al prossimo aggiornamento.✨
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