xxxi. scaricare la tensione

𝐅𝐎𝐑𝐒𝐘𝐓𝐇𝐈𝐀 ... !
𝖺 𝚆𝙾𝙾𝚂𝙰𝙽 𝖿𝖺𝗇𝖿𝗂𝖼𝗍𝗂𝗈𝗇 ❨ 𝙰𝚄 ❩
ooi. 𝑪𝑨𝑷𝑰𝑻𝑶𝑳𝑶 𝑻𝑹𝑬𝑵𝑻𝑼𝑵𝑶
📖🧊 — 𝘪𝘭 𝘵𝘦𝘴𝘵



















𝗋𝗂𝗉𝖾𝗇𝗌𝖾𝗋𝖺𝗂 𝗈𝗀𝗇𝗂 𝗍𝖺𝗇𝗍𝗈 𝖺 𝖼𝗈𝗌𝖺 𝗌𝗂𝖺𝗆𝗈 𝗌𝗍𝖺𝗍𝗂 𝗇𝗈𝗂.







«No Yeosang, io non ce la faccio.» sbottò Wooyoung, alzandosi dalla sedia.
«Smettila di dire cazzate, cretino!» replicò l'amico, tirandogli uno schiaffo sul braccio e facendolo accomodare di nuovo accanto a lui.

Test generale. Ecco il problema. Il moro aveva studiato per quella maledetta prova senza sosta negli ultimi mesi. Era un compito davvero difficile, somministrato ad ogni alunno al quarto anno per osservare e comparare il loro livello con quello dei ragazzi degli anni precedenti. Vi erano dieci domande per ogni disciplina scolastica per un totale di circa centoventi domande; c'erano, poi, trenta quesiti di cultura generale e attualità.
Il motivo per il quale Wooyoung era tanto agitato era questo: in base al punteggio raggiunto, si sarebbe deciso il suo quinto ed ultimo anno. Con una percentuale superiore all'87% avrebbe avuto la borsa di studio completa per terminare la scuola lì, altrimenti, si sarebbe dovuto spostare alla scuola pubblica.

«Hey, ascoltami - fece Yeosang, afferrando la mano del suo migliore amico che, nel frattempo, non la smetteva di picchiettare sul banco - hai studiato un sacco per questo fottuto test, sai meglio tu il programma dei professori. Non preoccuparti, sono certo ti andrà benissimo, ora tu respira»
L'altro, completamente insicuro di sé stesso e delle sue capacità, aveva le orecchie come ovattate e non aveva ascoltato una sola parola del biondo. La sua gamba tremava e il suo cuore batteva all'impazzata, di lì a breve l'ansia incontrollata gli avrebbe fatto dimenticare ogni cosa e offuscato la mente.

«San! - esclamò dopo qualche secondo Yeosang, sollevato nel vedere il volto del ragazzo affacciarsi alla porta. - Meno male che sei qua, puoi aiutarlo? Non riesco a calmarlo e con tutta questa tensione non farà un buon compito» chiese alzandosi.
Il maggiore, che questo esame l'aveva già fatto l'anno precedente, annuì e si avvicinò al piccolo; prese il suo viso angosciato incastrato tra le braccia e lo sollevò accarezzando dolcemente le sue guance coi pollici.

«Quanto manca prima dell'inizio?» domandò voltandosi verso il biondo, «Una mezz'ora, credo» rispose lui, persino troppo calmo.

«Wooyoungie.. Piccolo, guardami..» sussurrò a pochi centimetri dalla sua bocca, «Vieni, andiamo a prendere un po' di aria» continuò afferrandogli la mano e costringendolo, dopo un po' di lamentele, ad alzarsi e seguirlo.

Camminavano da qualche minuto e nessuno dei due aveva ancora spiccicato parola; «Che fai?» chiese poi il minore, dopo che San lo ebbe trascinato nella prima aula libera. Il corvino chiuse a chiave e si voltò verso il fidanzato ansioso; «So io cosa ti serve per calmarti, amore mio» bisbigliò con sguardo ammiccante, mordendosi poi un labbro e afferrandolo per la vita. «Sani..» gemette lui, quando l'altro iniziò a mordicchiargli il collo.

Istintivamente, Wooyoung, spostò il maggiore dicendo: «Siamo a scuola, non possiamo mica scopare», «Oh, Youngie, lo dici come se non l'avessimo mai fatto! - replicò ridendo - E poi non voglio scopare, voglio solo farti un pompino» aggiunse leccandosi un labbro e facendo un mezzo sorriso.
«San. Non fare così. Cazzo
«Così come..?» fece continuando e avvicinandosi nuovamente al suo corpo.

Il piccolo sospirò, «Come può, questo, aiutarmi?» domandò mentre l'altro già gli stava slacciando la cintura e i pantaloni.
«Scaricherà un po' di tensione che hai in corpo, fidati di me.» disse sicuro, abbassandogli i boxer e iniziando a baciargli l'interno coscia.

Di lì a poco le labbra di San si posarono, non troppo delicatamente, sul membro di Wooyoung facendo scorrere la lingua su tutta la lunghezza. «A-Ah...» si lamentava il moro a bassa voce, ogni volta che il fidanzato si avvicinava alla punta; le sue mani, nel frattempo, gli stringevano i capelli con forza.

Quando il maggiore alzò lo sguardo e fece scontrare le loro pupille, l'altro si sentì pervadere da una scossa di adrenalina. Schiuse leggermente le labbra gemendo, non interruppe nemmeno per un attimo il contatto visivo fino al momento in cui il piacere esplose.
Raggiunse l'orgasmo indietreggiando con la schiena, appoggiando i gomiti alla cattedra e lasciando che la sua testa cadesse all'indietro: gemette un'ultima volta, facendo eccitare ancor di più San, che amava ascoltarlo.

Qualche secondo dopo, Wooyoung alzò il viso del ragazzo e baciò le sue labbra morbide con tutto l'amore che aveva in corpo. Poi si alzò i pantaloni, si risistemò e si sedette su un banco qualsiasi, trascinando San tra le sue gambe.
«Ti sei tranquillizzato, vero?» sussurrò il maggiore, accarezzandogli i capelli.
L'altro annuì arrossendo e disegnando dei piccoli cerchi con il dito sul suo petto.

Il corvino gli prese la mano e lo accompagnò all'entrata della sua aula, poi, lo guardò negli occhi e prima che si agitasse di nuovo disse:
«Io ti aspetto qua fuori quando hai finito il test, okay? Ora tu entra e fai vedere a tutti quanto cazzo sei bravo, piccolo. Metti a tacere le tue paure e se senti che il panico prende il sopravvento chiudi gli occhi e fermati, poi riprendi fiato, riordina i tuoi pensieri e riparti. Sei pronto, dico sul serio Youngie
«E se non ce la faccio, hyung?»
«Invece ce la fai, amore. Ce la fai perché ce l'hai sempre fatta, persino quando pensavi il contrario.» replicò convinto.

Il minore socchiuse gli occhi facendo un respiro profondo e, poi, si girò per entrare.
«Non dimentichi nulla?»
«Ti amo..?»
San rise abbassando lo sguardo, «No, scemo, non intendevo quello. Dammi un bacio e dimmi che darai il meglio»
Sorridendo, Wooyoung fece come aveva detto e, mentre il maggiore lo stringeva in un abbraccio per donargli un po' di coraggio, sussurrò al suo orecchio: «Credi in te almeno la metà di quanto ci credo io, intesi?»
«Intesi. Ci vediamo dopo Sani, grazie
«E di cosa?!» replicò divertito.
«Aah! Non farmelo dire!»
«Ne riparliamo dopo, ora vai!» esclamò il corvino, spingendolo tra le braccia di Yeosang.

«Avete quattro ore a partire da adesso, a metà del tempo avrete dieci minuti di pausa. Buon lavoro ragazzi» disse la professoressa referente, prima di sedersi alla cattedra per non alzarsi più.

[ ... ]

«E se non l'ho superato?» chiese il minore, mentre il suo fidanzato già si stava addormentando accanto a lui.
«Mh..?» mugugnò assonnato l'altro.
«Dico, se non dovesse essere andato bene?»
«Smettila, è andato sicuramente bene. Sii fiducioso per una volta» rispose cercando di terminare la conversazione.
«Ho paura di non aver la borsa di studio»

Wooyoung guardava il soffitto della sua camera temendo il peggio, stando in silenzio e aspettando che le parole di San sovrastassero i rumori della sua testa.

Dopo qualche istante il maggiore si alzò e si mise a cavalcioni sul corpo steso di Woo.
Aveva capito che le sue parole non bastavano per rassicurarlo, quindi, comprese che sarebbe dovuto tornare ai suoi buon vecchi metodi: fargli sentore la sua vicinanza.
Non disse una parola, si limitò a rivolgergli uno sguardo carico di amore, carico di coraggio, uno sguardo tanto sereno da rassicurarlo; e dopo San sorrise facendo spuntare sulle guance le sue meravigliose fossette per cui il moro tanto impazziva. «Stai sorridendo» disse poi il corvino, notando la curva piega sul viso del ragazzo. «Mi fai sorridere tu» rispose.

Si abbracciarono e rimasero uniti per qualche minuto, si coccolarono e il loro battito divenne uno solo: un solo suono, un solo ritmo, un solo cuore con tanto amore perché, se c'era una cosa di cui entrambi erano certi, era che il loro corpo era formato per il 90% da amore e 10% da tutto il resto.

«San..?» chiamò timidamente Woo, quando - nuovamente - si stava addormentando.
«Dimmi» risposte pazientemente lui.
«Ricordi quando oggi ti ho ringraziato e tu mi hai detto 'e di cosa'?»
«Mhmh»
«La mia risposta era tutto. Grazie di tutto. Grazie di essere nella mia vita tutti i giorni, grazie di farmi trovare un messaggio quando mi alzo al mattino, grazie di essere l'ultimo pensiero prima di dormire, grazie per-»
«Wooyoung, non devi-» iniziò a parlare l'altro, ma venne subito interrotto dal primo: «No, zitto, fammi finire che ora arrivano i ringraziamenti seri»
«Sentiamo»

«Mi calmi, mi porti equilibrio, pace. Ti guardo e sto bene, ti tocco e l'ansia svanisce, mi sorridi e il perenne panico che ho alla gola se ne va. Mi fai accettare il mio dolore, mi fai capire che va bene non stare bene, mi aiuti a superare tutto. Tranquillizzi i miei attacchi di panico, ricuci le mie ferite, completi il mio cuore. E forse non te lo dico abbastanza, forse non so affrontare a pieno i miei sentimenti dato che non ti sto nemmeno guardando mentre parlo, però grazie. Grazie per ogni singolo momento che passi qua perché, per me, non è scontato esserci.» disse sicuro di sé.

«Ti amo, Wooyoungie












༄˚ ༘ ༉ ⋆ ೃ⁀➷ 𝚊𝚞𝚝𝚑𝚘𝚛'𝚜 𝚗𝚘𝚝𝚎 📖🧊

ciao non sono morta🧍🏻‍♀️
ci ho messo una vita per postare non perché non avessi capitoli pronti, ma perché o mi scordavo o comunque ero in giro
sono reduce da una settimana in toscana👍🏻

comunque nada spero vi piaccia onestamente è un capitolo carino poi dal prossimo si ritorna nella bufera evvaii

giulia

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