xii. il gusto del proibito

𝐅𝐎𝐑𝐒𝐘𝐓𝐇𝐈𝐀 ... !
𝖺 𝚆𝙾𝙾𝚂𝙰𝙽 𝖿𝖺𝗇𝖿𝗂𝖼𝗍𝗂𝗈𝗇 ❨ 𝙰𝚄 ❩
ooi. 𝑪𝑨𝑷𝑰𝑻𝑶𝑳𝑶 𝑫𝑶𝑫𝑰𝑪𝑰
🧊🌧 — 𝘨𝘪𝘰𝘤𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪
















𝗏𝗈𝗀𝗅𝗂𝗈 𝖼𝗁𝖾 𝗅𝖺 𝗍𝗎𝖺 𝗉𝖾𝗅𝗅𝖾 𝗉𝗋𝗈𝖿𝗎𝗆𝗂 𝖽𝗂 𝗆𝖾.







PARTE DUE SU TRE
La festa di Mingi

«Dove eravamo rimasti?» chiese Emma, sedendosi per ultima accanto a tutti gli altri dopo aver ripulito il disastro di San.
«Wooyoung e... Yeonjun?» disse Yunho con tono interrogativo poiché, più si guardava attorno, più non vedeva il secondo da nessuna parte; si chiedeva dove se ne fosse andato.
«È sparito» disse San alzando le spalle.
«Beh, allora cambio obbligo.. - fece l'altro abbozzando un sorriso, probabilmente già immaginando le reazioni - Ci sono!» esclamò.

«Spara» fece Woo.
«Tu e Choi San. Sette minuti in paradiso»

«Chiusi in quello sgabuzzino?!» esclamò Isabel, intromettendosi come suo solito nei momenti meno opportuni.
«Non sarebbe la prima volta» puntualizzò Wooyoung, che, fortunatamente, attirò solo l'attenzione di Yeosang. Quest'ultimo, che aveva tra le dita una sigaretta, iniziò a tossire potentemente e lo fissò incredulo, mentre il moro ridacchiava soddisfatto.

«Beh? Che c'è di male? Se a San non crea grandi problemi questa cosa, non capisco perché dovrebbe infastidire te» fece Emma, guardando la fidanzata del diretto interessato.
Wooyoung si alzò in piedi, pronto per andare in quello stanzino perché, di correre nudo per strada dopo aver rifiutato l'obbligo, non ne aveva proprio voglia.
«Quindi? Che fai, vieni?» chiese piegando la testa di lato e appoggiandosi al muro.

San lo guardò e, quando i loro occhi si scontrarono, il suo petto si scaldò accompagnato da un mezzo sorriso che comparve timoroso sul suo volto.
Rivolse, poi, un'occhiata a Isabel che lo stava - letteralmente - fulminando.
«Si, si vengo» rispose alzandosi e barcollando leggermente, seguendolo in quello stanzino.
«I sette minuti partono da ora!» urlò Mingi, con la sua voce roca e profonda non appena la porta venne chiusa.

«Non disperare, Isa, se vuoi ti ci porto io in paradiso la prossima volta» disse Emma all'altra, mandandole un bacio volante.

In quello stanzino Wooyoung si sedette sulla lavatrice, lasciando San in piedi contro la parete a mezzo metro da lui. Erano semplicemente l'uno perso negli occhi dell'altro, stavano in silenzio perché così si capivano, così si perdevano nei loro
pensieri, nei loro respiri, cercando di capire le loro emozioni represse e nascoste.

Minuto 1.

«Cosa facciamo?» chiese il piccolo.
«Ci guardiamo»
«Quello lo facciamo sempre»
«E allora cosa vuoi fare?»

Minuto 2.

Il moro non rispose, poggiò le gambe a terra e, per quanto gli fosse possibile, cercò di avanzare in quel posto strettissimo. Fece mezzo passo, ritrovandosi con una gamba tra quelle di San, sentiva il cuore in gola, i loro petti si alzavano e si abbassavano quasi coordinatamente e i loro respiri diventavano lentamente uno solo.
I loro visi erano ad una spanna di distanza e Wooyoung nemmeno sapeva con quale coraggio si era presentato di fronte a lui. Dall'altra parte il maggiore, forse per via dell'alcol, forse per la tensione nell'atmosfera, si sentì di nuovo vivo per la prima volta.

Minuto 3.

Senza pensarci due volte, San, spostò la sua mano poggiandogliela sulla schiena e portandolo più stretto a lui. I loro corpi non erano mai stati cosi vicino prima di quel momento e l'eccitazione era alle stelle, insomma, anche abbassando lo sguardo e posandolo sul cavallo dei loro pantaloni lo si poteva notate. Eccome, aggiungerei.
Tuttavia, nel momento in cui si avvicinò al suo viso, Wooyoung si staccò improvvisamente ridacchiando e interrompendo gli sguardi.

Minuto 4.

«Perché ridi?» chiese notando il risolino del moro, «Non pensavo che avresti fatto il mio gioco» annunciò risiedendosi e poggiando i gomiti sulle ginocchia, sporgendosi in avanti.

Minuto 5.

«Se tu mi avessi baciato, non mi sarei staccato, Wooyoungie» disse a bassa voce e, per la cronaca, pentendosi subito dopo. "Sei ubriaco, è meglio se stai zitto San" si rimproverò da solo.
D'istinto il minore arrossì, abbassando la testa.
«Non ti coprire - fece avvicinandosi di nuovo - sei carino quando arrossisci» sussurrò alzandogli il viso.

Wooyoung trasalì.
Lo avrebbe voluto baciare con tutto sé stesso in quel momento, sul serio. Non sapeva se fosse l'alcol a parlare per entrambi o la situazione eccitante del momento, ma sapeva che l'unica cosa che lo avrebbe reso felice sarebbe stata toccare quelle labbra, far scontrare le loro lingue, passare le mani tra i suoi capelli corvini, per poi sentire i loro corpi uniti. Respirare il suo fiato, assaporare la sua pelle, sentire il suo tocco sul proprio corpo eccitato.

Perché non lo aveva baciato poco prima?

Minuto 6.

«Ci sono cosi tante cose che vorrei dirti, Choi San..» bisbigliò Woo, arrendendosi al tocco della morbida mano di San che, nel frattempo, accarezzava il suo viso.
«Che mi vorresti limonare già l'ho capito, quindi dimmene un'altra» replicò lui, lasciando che le sue dita si diressero verso il collo e il petto del minore.
«Sei davvero bello..» rispose a denti stretti, afferrandogli il polso.

San si avvicinò di scatto alle labbra di Wooyoung, sfiorandole e lasciando che i loro respiri si mischiassero fino a dimenticarne ognuno il proprio. Quella sera, le loro labbra, non si toccarono mai del tutto, però qualcosa dentro di loro cambiò.

«Tempo scaduto!» esclamò Isabel arrabbiata.

Minuto 7.

«Due» disse secco il moro, mentre l'altro stava già per aprire la porta.
«Due?» chiese voltandosi verso di lui.
«Due, sono le cose che mi devi: una tequila e.
«E?»
«Un bacio, Choi San. Mi devi un bacio.»

[ ... ]

* in questa storia Seonghwa
è più piccolo di Hongjoong *

Mingi aveva appena posto ad un'altra coppia lo stesso obbligo, 7 minuti in paradiso.
Il minore tra i due, Hwa, aveva sorriso divertito; «Su, nanetto - disse barcollando e afferrandolo per una mano - Dedica un po' di tempo al tuo ragazzo».

L'altro ridacchiò alzandosi, sapendo già quello che sarebbe successo di lì a breve. Gli mancava molto il suo fidanzato, perciò non vedeva l'ora di sentirlo più vicino che mai. Avevano sette minuti, e avevano intenzione di usarli tutti.

«Quanto sei sexy, Hwa» disse Joong scompigliandogli i capelli grigi e, subito dopo, passandogli il pollice sulle labbra.
Per una volta, nessuno dei due, aveva voglia di passare per le lunghe e sprecare tempo; il minore portò una mano dietro la nuca dell'altro avvicinandola al suo viso e facendo scontrare le loro labbra una prima volta.
«Sono stufo dei tuoi orari di lavoro» disse facendo un mezzo sorrisetto e baciandolo con tutt'altro che dolcezza.

Hongjoong assaporò le sue labbra senza dargli un secondo di tregua, «Fammi vedere quanto ti manco» sussurrò al suo orecchio, mordendogli delicatamente il lobo e baciandolo subito dopo.
Il più piccolo non se lo fece ripetere due volte: «Sei stato tu a chiederlo» rispose secco, mordendogli leggermente il collo lasciandogli anche qualche segno. Baciò ogni centimetro della pelle dell'amato, mentre le sue mani scorrevano lungo i fianchi e si ritrovarono sulle ginocchia dell'altro.

«Mmh..» sospirò Hongjoong, appoggiandosi completamente al muro e spostandosi i capelli castani indietro.
Senza troppe cerimonie il minore afferrò i due lati dei suoi pantaloni per poi tirarli giù di scatto, «Non fare troppo rumore o potrebbero sentirti» sussurrò alzandogli occhi verso di lui.

Cominciò a baciarlo sotto l'ombelico per poi passare all'interno coscia, continuando a torturarlo nell'evitare di far subito ciò che voleva di più, «Seong..seonghwa-ah.. Mi stai uccidendo così» si lamentò Joong mentre passava le sue dita tra i suoi capelli, «Quanto mi sei mancato» aggiunse subito dopo a denti stretti quando lui sì avvicinò maggiormente alla sua erezione.

D'improvviso portò le mani dietro al fidanzato per tenerlo vicino a sé e, senza sprecare altri secondi, mise in bocca la sua lunghezza, facendo aderire le sue guance al membro del suo ragazzo.

«Aah-ah..» gemette Hongjoong non appena sentì la bocca del ragazzo venire a contatto con lui. Istintivamente gettò la testa all'indietro e portò le mani sulla nuca dell'altro accompagnandolo nel movimento.
Mentre lui cercava di resistere, Seonghwa, lo stuzzicava ancora di più con la lingua.

«Aah.. Dio, Seonghwa.. » sussurrò il maggiore, respirando profondamente.
Provò a resistere il più a lungo possibile ma, quando si sentì percorrere da una scossa, tirò i capelli di Hwa che, a quel punto, sapeva che mancava poco per farlo venire, esattamente come sapeva che erano passati cinque minuti da quando erano chiusi lì.

Alzò lo sguardo per osservare il suo bellissimo fidanzato che a lui sembrava quasi un angelo, aveva gli occhi sbarrati e la sua vena sul collo pulsava da impazzire, si mordeva un labbro e cercava di contenere - per quanto poteva - i forti gemiti. Per non rischiare che qualcuno aprisse la porta a causa del rumore, si sbrigò nel fargli raggiungere l'apice.

«S-seonghwa.. Ah! S-sto per-» non fece a tempo a finire la frase che si irrigidì completamente, riversando nella bocca del ragazzo del liquido bianco.
Il secondo, inginocchiato sotto di lui, ingoiò tutto leccandosi le labbra, «Sei buono come sempre, hyung.» disse facendolo sussultare.
Si alzò e gli lasciò un dolce bacio sulle labbra, «Sistemati i pantaloni ora» aggiunse.

Dopo essersi ricomposti, come programmato, il tempo finì. «Che precisione» sottolineò Hwa pulendosi il contorno della bocca.

«Ti amo» fece Joong, afferrandogli la mano.
«Ti amo anche io» rispose.












༄˚ ༘ ༉ ⋆ ೃ⁀➷ 𝚊𝚞𝚝𝚑𝚘𝚛'𝚜 𝚗𝚘𝚝𝚎 🧊🌧

hey ciao <33
come state cuori come va la vostra vita🥺
ALLORA menzione speciale per questo capitolo: ringraziamo yovresogolden  per aver ruolato con me la smut perché altrimenti non la so scrivere (❤️) scherzo ha fatto 3/4 lei io ho solo partecipato❤️ grz sary

vabbe niente smut seongjoong come regalo di oggi eeeeeee nulla comunque pensavo di postare di più perché ho letteralmente 5/6 capitoli pronti e la storia pensata capitolo per capitolo tipo fino a metà MA di questo passo ora che posto quello che scrivo / che ho già scritto è luglio 🤣👍🏻 basta volevo solo dirvelo, stay safe vvb🤍

giulia

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