vi. con i ricordi vivi

𝐅𝐎𝐑𝐒𝐘𝐓𝐇𝐈𝐀 ... !
𝖺 𝚆𝙾𝙾𝚂𝙰𝙽 𝖿𝖺𝗇𝖿𝗂𝖼𝗍𝗂𝗈𝗇 ❨ 𝙰𝚄 ❩
ooi. 𝑪𝑨𝑷𝑰𝑻𝑶𝑳𝑶 𝑺𝑬𝑰
🌙🦢 — 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢𝘳𝘦.











𝗂𝗅 𝗉𝖺𝗌𝗌𝖺𝗍𝗈 𝗍𝗂 𝗌𝖾𝗀𝗎𝗂𝗋𝖺̀ 𝗉𝖾𝗋 𝗌𝖾𝗆𝗉𝗋𝖾.







* NEL CAPITOLO troverete la parola "hyung" che in coreano significa "fratello maggiore". Praticamente è una parola utilizzata dai ragazzi per riferirsi a qualcuno più grande di loro, sempre di sesso maschile, a cui sono vicini; non riguarda legami di sangue.

-

«Non mi parli?» chiese San all'amico, dopo aver spiegato, o meglio inventato, la sua versione dei fatti.
«Non ne ho molta voglia, in realtà» ammise Seonghwa, scuotendo il capo.

Con le braccia conserte e un volto che esprimeva tutto il suo disprezzo verso l'altro, Hwa, non salutò nemmeno e se ne andò dal centro commerciale lasciando San e Isabel a piedi.

Perché parlare quando non si conosce?

Inutile sottolineare che la versione raccontatagli non reggeva e lui, ovviamente, non ci credeva. Aveva visto Wooyoung veramente arrabbiato poche volte in tutta la sua vita. L'aveva visto distrutto, a pezzi, l'aveva visto felice e sicuro di sé, l'aveva visto accasciato a terra piangendo ma, mai, con quel particolare sguardo.

Nonostante fosse arrivato solo al termine della loro conversazione, già sapeva come fossero andate le cose tra i due: per qualche motivo sconosciutogli, San, aveva insultato la famiglia del minore, vale a dire i suoi amici. Tutto ciò che - da sempre - aveva.

«Dove vai?!» esclamava San, ma, ormai, l'altro era già troppo lontano per sentirlo e probabilmente nemmeno gli interessava di dargli una risposta.

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↳ 𝚠𝚑𝚊𝚝𝚜𝚊𝚙𝚙 ↲
  𝑡𝑒𝑙𝑒𝑓𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑎𝑛
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seonghwa hyung
ore 23:45

oh
che c'hai?

ore 23:59

comunque siamo tornati
con i genitori di isa, non ti
preoccupare di averci lasciati lì

ore 01:23

ma dove sei finito?

ore 02:56

ero uscito

alle 3 di notte?

si, quindi?

dove eri

da hongjoong

a fare

cosa cazzo è?
un interrogatorio?

volevo solo sapere

san cazzo, fai due più due
ero dal mio fidanzato a fare
che cosa secondo te?

scusa

vabbè

cosa ti è preso prima?

scherzi?
tu nemmeno ti rendi conto
di quello che hai fatto vero?

perché?

tu non sai cosa passa una
persona nella sua vita e se
non lo sai o non pensi prima di
parlare, allora fai prima a
non dire nulla, cazzo

non ho fatto niente io

ah no? e gli insulti che sono
volati verso gli amici di wooyoung?

non pensavo fossero cosi
importanti, mica lo sapevo

non pensavi, questo è il punto
domani ti spiego, buonanotte san

buonanotte hwa



IL GIORNO SEGUENTE

«Buongiorno hyung»
«San, non mi chiami hyung da due anni a questa parte, ricominci a farlo ora solo perché sai che ce l'ho con te?»
«Ah, ce l'hai con me?»
«Cretino»

«Quindi? hai intenzione di spiegarmi o devo pregarti di farlo?» chiese San, notando l'amico che nel frattempo continuava a camminare.
«Va'» disse indicando con il viso un'aula vuota, «Non voglio che qualcuno ci senta» aggiunse subito dopo, seguendolo e chiudendo la porta.

Seonghwa si sedette sulla cattedra lasciando le gambe penzolanti, mentre l'altro si mise di fronte su un banco, con le braccia conserte pronto per ascoltare. Non era da lui ammettere di aver sbagliato, perciò la voglia di sentire questa storiella non era alle stelle.

«Vedi, San, tu hai fatto l'unica cosa che non avresti dovuto fare: prendertela con gli amici di Woo. Avresti potuto continuare a parlar male di lui e sono quasi sicuro che non ti avrebbe detto nulla. Certo, sarebbe arrivato a casa e probabilmente scoppiato a piangere, ma non si sarebbe arrabbiato come ho visto

Nel suo tono di voce si poteva sentire un filo di delusione e dolore. Fece una pausa guardandosi attorno e sospirando, per poi riprendere a parlare: «Gli amici sono la sua famiglia, sono la cosa più importante che ha perché, una volta, aveva solo loro e nessun altro. O meglio, solo noi.» si incluse.
«Cioè?»
«Tu non sai cosa ha affrontato Wooyoung negli ultimi cinque anni, non lo sai perché nemmeno ci hai provato a capire quel ragazzo, non lo sai perché a te non frega niente di nessuno, mh?»
«Non me l'ha detto e poi è sempre felice»

«Scusa, e quindi? Se una persona si mostra sempre felice non vuol dire che debba esserlo davvero. Non ti pare?»

"Questa maledetta convinzione della gente, non la capirò mai. Il sorriso è un'arma a doppio taglio e, di certo, una copertura per molte persone, tra cui Wooyoung. Che cazzo vuol dire che se sorrido allora sono felice!?" pensava.

«Allora? Anche io ho passato un periodo difficile, ricordi?» chiese San retoricamente.
«Pensi sia una gara a chi è stato più male?»

«No, però non pensi che anche io abbia fatto fatica? Quando i miei genitori si sono separati e mi sono ritrovato dall'altra parte del globo con mio padre e la sua fidanzata?»
«Non è la stessa cosa
«Ah no? Quindi solo Jung Wooyoung può stare male! Alle altre persone, a quanto pare, non è concesso!»
«San-ah, Dio chiudi quella bocca e ascoltami! Tu non sai cosa cazzo ha sopportato lui! I suoi genitori l'hanno sbattuto fuori casa a 13 anni perché era gay, non so se ti rendi conto! Tredici fottutissimi anni.»

Gli occhi di Hwa si caricarono di rabbia e tristezza nello stesso momento, «Io ti voglio bene, lo penso davvero altrimenti non te lo direi, ma a volte non ti sopporto proprio! Mi chiedo come cazzo ragioni in certe situazioni. Woo ha fatto qualcosa come due o più anni a vivere da me o Yeosang per colpa della sua famiglia di merda! E poi..» proprio quando stava per liberarsi di tutto, per perdere il controllo, si bloccò.

"C'è un continuo?" si domandò San.

«E poi? Che ha fatto?» chiese insistente.
«E poi niente. Vedi di scusarti. Io vado a prendere un po' d'aria.» concluse secco.

C'era evidentemente qualcosa che Seonghwa non voleva dirgli, almeno secondo l'altro era così. Non era abituato a vedere il suo migliore amico in questo modo, così irascibile, per nulla scherzoso e, soprattutto, così legato a qualcuno. Pensava che la persona di cui più gli importasse fosse Hongjoong, il suo fidanzato da ormai più di due anni, eppure, anche Wooyoung occupava una posizione speciale nel suo cuore. Almeno così sembrava.

Dall'altra parte c'era Seonghwa e, per lui, parlare di quel periodo della sua vita era davvero complesso. Parlare di quei momenti era come riviverli, rivivere il dolore che Wooyoung aveva condiviso con lui, rivivere le paure, rivivere le insicurezze e rivivere tutte le conseguenze che i genitori avevano provocato.

Dovette trascorrere una giornata intera per far si che San capisse il suo errore e decidesse di scusarsi. Lui non si scusava mai, non aveva mai torto; era l'opposto di Wooyoung sotto questo punto di vista - in realtà, sotto qualsiasi punto - infatti, egli lo faceva sempre per tutto, anche quando non aveva combinato nulla.

Era appena scoccata la mezzanotte quando provò a dormire ma, lo sguardo spezzato e deluso del suo migliore amico continuò a tornargli in mente e, come una reazione a catena, ecco comparire nella sua testa il viso triste del più piccolo. Più cercava di dimenticare, più i dettagli della scena comparivano: le sue labbra che tremavano leggermente, la sua voce che fingeva di essere sicura, i suoi occhi distrutti e le sue gambe che quasi cedevano.

«Cosa ho fatto..» sussurrò rassegnato e coprendosi il viso con le mani.

Stette per più di un'ora con il cellulare tra le mani, fissando la chat con Wooyoung per decidere se scrivergli oppure no. Come poteva rimediare? Sapeva di aver combinato un bel pasticcio, aveva capito che lui, ai suoi amici, doveva praticamente tutto. In più, come se non bastasse questo, c'era anche dell'altro che non sapeva ma che sicuramente doveva essere qualcosa di grave, vista la reazione di Hwa.

San non era abituato ai sensi di colpa, praticamente nemmeno sapeva cosa fossero, eppure era così che si sentiva in quel momento: in colpa. Tremendamente, smisuratamente, fottutamente in colpa. Più pensava e più non riusciva a smettere, è così che funzionano?

                            
𝚠𝚑𝚊𝚝𝚜𝚊𝚙𝚙
  𝑡𝑒𝑙𝑒𝑓𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑎𝑛
                            

jung wooyoung
ore 2:15

wooyoung-ah
sei sveglio?
visualizzato

ore 2:20

okay, sei sveglio
puoi rispondermi?
visualizzato

ore 2:30

possiamo parlare dell'altro
giorno? mi bastano 5 minuti
visualizzato

ore 3:45

domani a scuola?
visualizzato
lo prendo come un sì
visualizzato



Erano le quattro del mattino e Wooyoung, così come la notte precedente, non riusciva a chiudere occhio. Ogni volta che ci provava, compariva nella sua mente sempre la stessa, straziante e terribile scena. Ricordarla non gli portava altro che un lacerante dolore al petto.

...

«Woo— Wooyoung..?»
Sentendo il suo nome, lui, si era girato in preda al panico, trovando Seonghwa atterrito con un'espressione altrettanto angosciata sul volto.
Lo vide mentre, allarmato, muoveva il capo e guardava dappertutto, notava i suoi respiri che diventavano ogni secondo irregolari, il suo petto si alzava e abbassava sempre più in fretta e le sue ginocchia sembravano non reggere.
«Cosa.. cosa stai facendo Woo..» chiese sottovoce, con un tono così sottile che era quasi ineccepibile.

«Hwa.. Vattene»
«No.. No, non me ne vado»
«Non voglio che mi vedi così»

Più Seonghwa si avvicinava, più Wooyoung indietreggiava, fino a scontrarsi con in muro e coprirsi la faccia tra braccia e ginocchia.
Tremava dalla paura e odiava essere visto.
Piangeva, in silenzio, ma piangeva.
Voleva urlare ma non aveva abbastanza voce.
Stava male e tutto ciò che sentiva era di essere sbagliato, completamente sbagliato.













༄˚ ༘ ༉ ⋆ ೃ⁀➷ 𝚊𝚞𝚝𝚑𝚘𝚛'𝚜 𝚗𝚘𝚝𝚎 🌙🦢

AO CIAO
spero di avervi confuso con questo capitolo❤️
non so se- si sia capito ma praticamente la parte finale di wooyoung è un flashback vabb speri si sia capito altrimenti lo sapete da qua ok si basta ho finito non so cosa dire ho cambiato la copertina spero vi piaccia? :)
sono stanca ho sonno buona serata a tutti vvb

giulia

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