fourteen

[Rock me — One Direction]

«Ringraziami» continua a ripetere Stephan da quando ho saputo di aver preso il massimo dei voti nella relazione di storia.

«Mi hai soltanto aiutato a finirla, il merito non è soltanto tuo

«Questo è vero, ma scommetto che è stato grazie a ciò che ti ho suggerito a farti prendere il massimo.»

«Continua a sognare, Hold» lo prendo il giro sorridendo e alzando gli occhi al cielo.

«Cosa fai stasera?» mi domanda mentre ripongo i libri che non mi servono nell'armadietto.

«Esco con Zayn.»

«Ah sì, giusto» replica, e questa volta è lui a ruotare gli occhi verso l'alto.

«Puoi spiegarmi cos'hai contro di lui?» gli domando chiudendo l'armadietto.

«Non ho niente contro di lui, ma lo conosci appena.»

«Stephan, non ci stiamo sposando» ribatto finendo poi per far sorridere entrambi.

🌹

«L ' ho trovata» annuncia Stephan nel cortile della scuola, riferendosi a Tara. Lo seguo, fino a ritrovarmi davanti all'auto di Harry. È poggiato contro quest'ultima e indossa un paio di occhiali da sole scuri mentre parla con Tara.

«Ecco perchè andavi così di fretta» ironizza Stephan avvicinandosi ai due e rivolgendosi a Tara.

«In realtà non sapevo sarebbe venuto» si giustifica lei avvolgendo le sue mani intorno al braccio del suo ragazzo. Poi il suo sguardo cade su di me. «Ariel, hai avuto i risultati di quella relazione?»

Annuisco e scrollo le spalle. «È andata bene.»

Stephan sospira rumorosamente al mio fianco. «Ha preso il massimo.»

«Sei geloso, Steph?» gli domanda retoricamente Tara. È l'unica a chiamarlo così. Stephan alza gli occhi al cielo.

Tara sorride e poi si rivolge nuovamente a me. Harry è ancora vicino a lei e le avvolge un braccio intorno alla vita. «Hai già impegni per stasera, Ariel?»

Perché oggi sono tutti così interessati a ciò che farò stasera?

Tuttavia, torno ad annuire disinteressata. «Sì, torna Zayn.»

«Uscirai con lui, quindi?»

«Credo di sì.» Sorrido debolmente, pensando ai vari messaggi che mi ha scritto durante gli ultimi giorni.

A Tara però non basta, non basta mai. «Da quanto non vi vedete?»

«Da quando vi abbiamo incontrati in quel locale.»

«Hai idea di dove voglia portarti?» È sempre Tara a chiedere, ma sento gli occhi di tutti puntati su di me. So che Stephan non approva molto il fatto che io stia uscendo con Zayn; per quanto riguarda Harry...

«Mi ha soltanto detto che vorrebbe portarmi a cena, ma non so esattamente dove.»

La mia amica sorride maliziosamente. «A cena.»

«Quindi, fate sul serio?» Abbiamo tutti bisogno di voltarci verso di lui quando ci rendiamo conto che è Harry ad averlo chiesto.

Lo guardo per qualche istante prima di rispondergli. «Ci stiamo semplicemente frequentando, non voglio programmare nulla.»

Harry fa semplicemente un cenno: non capisco se abbia annuito o meno, ma ha le labbra serrate in una linea dura.

🌹

Sono distesa sul mio letto con il formulario di chimica tra le mani quando la vibrazione del mio cellulare mi distrae.

Passo a prenderti alle sette, indossa qualcosa di elegante. Non vedo l'ora di vederti.
—Z.

Un sorriso sincero si apre sul mio volto mentre rileggo più volte il messaggio di Zayn. Se ho imparato qualcosa di lui è che non farebbe una richiesta del genere se non fosse importante.

Chi sei e cosa ne hai fatto del ragazzo con cui ho un appuntamento stasera?

La sua risposta arriva dopo pochi istanti.

Quindi è davvero un appuntamento?

Vuoi che ti risponda davvero?

Non immaginavo di sentirlo così preoccupato, e non sono sicura del perché lo sia in tale modo. Non ha nulla da temere, non al momento.

Ti prego.

Mi ritrovo a sorridere leggendo le sue parole ancora una volta; la dolcezza con cui mi sta prendendo negli ultimi tempi è qualcosa che mi è mancata e di cui mi sono resa conto di aver bisogno. Spero soltanto di non farmi troppo male; e di non farne a lui.

Lo è.

Lascio il cellulare sul letto e vado verso l'armadio: non ho una vasta scelta; quasi la metà dei miei vestiti è rimasta in America. La mia scelta ricade quindi su un abito semplice nero che mi fascia l'intero corpo fino a poco sopra il ginocchio, aderendo sulle mie gambe e sul resto. Tara ha insistito per lasciarmi tenere le sue scarpe — quelle che mi diede in prestito per la sua festa — così ne approfitto e le indosso.

Controllo l'orario e ho più o meno dieci minuti prima che Zayn sia qui, così passo un ultimo velo di mascara sulle ciglia prima uscire e raggiungere mio padre per avvisarlo.

«Sto uscendo» gli dico semplicemente senza rivelare troppi dettagli. Una parte di me è sempre spinta per farlo, perché si tratta di quella parte che, quando c'era mamma, non riuscivo ad ignorare. Adesso è più semplice farlo.

Mio padre si volta prima di rispondermi. «Va bene, tesoro. Divertiti, e non tornare molto tardi.»

«Non preoccuparti» gli assicuro, perchè sono sicura che Zayn non mi riaccompagnerà tardi, anche se domani non ho lezione.

«Ah, Ariel?» mi richiama mentre sto andando verso la porta.

Mi volto a guardarlo. «Cosa?»

«Che ne dici di venire come me, domani?»

«Oh,» dico, poi però accenno un sorriso. Alla fine glielo devo. «Va bene.»

Mio padre sorride raggiante e io recupero il cappotto e la borsa prima di chiudermi la porta alle spalle e scendere nella hall. Mi sistemo ulteriormente i capelli mentre sono in ascensore, e quando le porte si aprono trovo Zayn ad aspettarmi con la testa bassa a guardare il suo cellulare.

«Ehi» lo saluto imbarazzata attirando la sua attenzione.

Zayn alza lo sguardo, che scorre lento su tutto il mio corpo. «Ariel,» inizia e mi viene incontro, «sei bellissima.»

«Grazie» mormoro timidamente; le sue labbra premono un bacio leggero sulla mia guancia. Mi prendo qualche istante per guardarlo e, anche lui, nel completo elegante che indossa è bellissimo.

Mi tende la sua mano — che non esito afferrare — e mi guida verso la sua auto, parcheggiata appena fuori l'edificio. Tiene la portiera aperta per me finché non sono nell'auto. Lui fa il giro e dopo pochi secondi è seduto al mio fianco.

«Stai bene? Hai freddo?» mi domanda, e non riesco a fare a meno di sorridere per la sua apprensione e per quanto sembri essere nervoso.

Scuoto la testa. «Sto bene, ma grazie lo stesso.»

«Sicura?»

Rido un po' e lo guardo. «Zayn, rilassati.»

Rilascia un breve sospiro e poi si immette sulla strada principale. Cerco di farlo calmare almeno un po'. «Mi dirai dove stiamo andando?»

«Non credo» risponde, e questa volta sorride un po' anche lui.

«Io credo che dovresti, invece.»

Si volta a guardarmi velocemente prima di tornare con lo sguardo sulla strada. «Perché?»

«Mi hai chiesto di vestirmi in un certo modo, quindi è il minimo che tu possa fare.»

«Lo scoprirai tu stessa tra pochi minuti, siamo quasi arrivati.»

Scuoto la testa e, arresa, appoggio la testa contro il finestrino aspettando di venirne a conoscenza da sola.

L'attesa dura effettivamente pochi minuti, ma anche dall'ampio parcheggio in cui Zayn sosta la macchina non riesco a venirne ancora a capo. Quando mi affianca prende direttamente la mia mano nella sua, conducendomi sul retro dell'edificio.

È quando siamo ormai quasi all'ingresso che ringrazio mentalmente Zayn di avermi spronata a vestirmi in questo modo. Se non mi avesse rivelato alcun minimo dettaglio, probabilmente, sarei venuta in jeans.

«Vieni» Zayn mi tira delicatamente per la mano quando un ragazzo, che presumo sia uno dei camerieri, ci viene incontro.

«Malik» dice semplicemente Zayn. Il cameriere ci sorride e ci guida verso il nostro tavolo. è quadrato e al centro di esso ci sono due candele bianche.

«Vi lascio il tempo per sistemarvi» continua mentre ci sediamo. «Torno tra qualche minuto per le ordinazioni.»

«Sei già stato qui altre volte?» chiedo a Zayn mentre sfilo la giacca e la appoggio sullo schienale della sedia.

«Si, un paio di volte» afferma guardandosi intorno. «Ti piace?»

«Molto» ammetto, poi sorrido. «E sono contenta che tu mi abbia suggerito come vestirmi.»

«Saresti stata bellissima in ogni caso, ma ho pensato che così ti saresti sentita più a tuo agio» sostiene, e la sua cura mi riempie il cuore.

Sorrido e lo prendo in giro. «Non cominciare.»

Ride anche lui e poi mi chiede se sono pronta per ordinare. Annuisco e lui fa un cenno al cameriere per richiamare la sua attenzione. «Per me va bene qualsiasi cosa, scegli pure tu per me.»

Mi domanda più volte se ne sia sicura, e dopo più rassicurazioni prende coraggio ed elenca al cameriere le ordinazioni. Mentre aspettiamo Zayn mi racconta dell'università e dei suoi studi, e dal modo in cui lo fa capisco che si tratta di qualcosa che gli piace davvero. Mi parla anche di Londra e del fatto che prima o poi mi porterà lì con lui, anche soltanto per una toccata e fuga. Lui ha un stanza nei dormitori, perché è più comodo e perché gli permette di spostarsi più facilmente. Mi piace parlare con lui. è come se riuscisse ad esternarmi da tutto ciò che mi circonda, lasciando che sia soltanto lui con le sue parole ad attirare la mia attenzione.

Il cameriere torna nuovamente al nostro tavolo; questa volta ha quello che abbiamo ordinato tra le mani. I piatti scivolano davanti a noi ed entrambi ringraziamo il cameriere prima che si allontani. Iniziamo a mangiare in silenzio, ma non mi sento a disagio, e credo che anche per Zayn sia così.

«Hai un coprifuoco?» mi domanda mentre aspettiamo il dolce.

«Non esattamente» inizio, «ma mio padre mi ha chiesto di non tornare troppo tardi. E un problema per te?»

Zayn scuote velocemente la testa. «Nessun problema. Per te lo sarebbe se andassimo a fare una passeggiata e poi ti riaccompagnassi?»

Sorrido. «Nessun problema.»

Finiamo anche il dolce e Zayn chiede il conto: si affretta a pagare senza neanche lasciarmi la possibilità di obiettare.

«È un vero appuntamento, Ariel. Tu resta lì» si giustifica portandomi a sollevare gli occhi al cielo.

«Andiamo?» mi domanda poi, e come un flash mi passa davanti agli occhi il momento in cui Harry mi ha ripetuto esattamente le stesse parole, quella sera in cui scoprii che è il ragazzo di Tara.

«Tutto okay?»

Mi ridesto e scuoto debolmente il capo. «Si, sì. Andiamo.»

Prendo la giacca dallo schienale e la indosso prima di alzarmi; Zayn prende di nuovo la mia mano nella sua anche mentre usciamo dal locale. Siamo nella periferia di Nottingham, ma le strade sono talmente illuminate da sembrare il centro della città.

Arriviamo all'ingresso di un parco in cui finiamo per entrare: ci fermiamo dopo pochi passi quando Zayn mi indica una panchina e mi chiede indirettamente di sederci. Percependo il suo sguardo su di me mi volto, incrociando i suoi occhi scuri. È dal modo in cui mi sta osservando che deduco le sue intenzioni silenziose, cosa vorrebbe fare. Una sottile risata lascia le mie labbra, seguite dal cipiglio che si forma sul suo viso.

«Non è divertente, Ariel» sbotta, alimentando ancora di più le mie risate. Poi però mi fermo a guardarlo e ad analizzare il suo tono, e ritorno seria; penso a come potrebbe essere se mi lasciassi andare. Qui, adesso, con lui.

«Siamo stati bene, non voglio rovinare ogni cosa.»

«E se volessi che tu lo faccia?» lo interrompo, cercando di apparire più sicura a me stessa che a lui. Niente Jake, niente Stephan, niente Harry.

Zayn riporta velocemente lo sguardo su di me inchiodando i miei occhi ai suoi. È sorpreso, forse anche più di quanto lo sia io, e aspetta un ulteriore cenno da parte mia per poterne avere la certezza. Mi avvicino a lui, che in questo modo porta una mano sulla mia vita e l'altra sul retro del mio collo, per poi lasciare che le sue labbra tocchino le mie.

🌹🌹🌹

Vi piacciono Ariel e Zayn insieme?

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top