Thomas (bestiolina n. 1) e William (bestiolina n. 2) Maximoff

«Neanche una chiamata? Davvero streghetta?»
Riprendo Wanda

«Scusa, è successo tutto molto in fretta e non ne ho avuto il tempo, e...»

Mi abbasso all'altezza delle creature

«Io sono Edith. Piacere» mi presento, porgendo la mano ai due
Prima Tommy, scuote il mio povero arto fino a renderlo insensibile.
Poi William, più spaventato.
Un filo di energia rossa passa da uno all'altro, prima che possa fare qualcosa

"Aiuta la mamma"
La voce di Billy mi rimbomba nelle orecchie "nulla è reale qui, aiuta la mamma"
Interrompo il contatto, con gli occhi spalancati

Non me lo sono immaginata. Non stavolta

«Piacere di conoscervi, piccoli umani» faccio un sorriso tremante

«Hai il naso morbido» esclama Billy, toccando il mio organo dell'olfatto

Ricambio il gesto «Anche tu baby Maximoff»
James tossice per farmi smettere, e mi rialzo

La famiglia Maximoff si allontana e io rabbrividisco, con la pelle d'oca

«Hai freddo?» chiede premurosamente James

«Sono i cuccioli d'uomo. Bleah»

«A me piacciono»

«A te piace Taylor Swift»
Il biondo si mette una mano sul cuore, drammatico

«Mi offende, signorina Stark»

«La veritá fa male, signor Rogers»

Il ragazzo di altri tempi mi porge il braccio, tenendo i pop corn con una mano

«Galante. Mi piace» commento, afferrando il suo braccio
Appena somo abbastanza vicino si avvicina al mio orecchio destro, fino a quando non sento il fiato sul collo

«L'altro giorno stavi cantando Blank Space nella doccia»
Sussurra, con un tono basos e sensuale
Sento le guancie divenire di un bel rosso porpora

«Ti volevi unire, eh?» ribatto con lo stesso tono, facendo arrossire anche lui
Poi lo trascino nella folla, dato che Wanda si sbracciava dall'altra parte.

~~~

Il cinema all'aperto.
Che merda, eh?
È la prima volta che assisto a una cosa del genere, e ho deciso che non mi piace.
Non ci sono sedie, ed è organizzato nel parco cittandino, quindi mi ritroverò con il culo sporso di erba.
In più, è aperto a tutti, quindi ci sono anche i bambini (esempio palese sono i due mini Maximoff)
Bleah.

La temperatura si è abbassata, di diversi gradi.
Mi giro verso il biondo, e lo vedo stringersi, rabbrividendo.
Faccio un bel respiro e appoggio la testa sulla sua spalla.

Volta la testa verso di me, interrogativo.
Non ho il coraggio di alzare lo sguardo, e trattengo il respiro.

Fa scivolare la mano sul mio fianco, appoggiando la testa sulla mia

«Non ti mangio»
Commenta, riprendendo a vedere il film. Sgranocchiando pop corn

«Ovvio, sono troppo grossa. Ci metteresti almeno tre pasti, e poi dovresti surgelarmi, dato che non mi andrebbe si essere messa sotto sale...»
Il ragazzo d'oro d'america mi fissa, con le iridi blu spalancate dal terrore.
Scoppio a ridere così forte dal farmi lanciare diverse occhiate di disapprovazione dai tizi attorno
Mi metto una mano sulla bocca e continuo a sgnignazzare per almeno altri cinque minuti, costringendomi a prendere dei profondi respiri per rilassarmi.

«Vorrei aver avuto la macchina fotografica.
La tua faccia era impagabile»

«Devi distruggere ogni atmosfera romantica?»

«Sì, esatto»

«Ti odio»

«Non è vero»
Lo bacio delicatamente, e sorride

«Devo fare una battuta sul cannibalismo per ottenere un bacio ora?»

«Indovinato, dieci punti a Grifondoro»

«Non siamo a Hogwarts»

«Sicuro?»

«Ti amo Ed, ma...»

«Pessima scelta, davvero, mi dispiace profondamente per te, ho il numero di qualche buon terapista e...»
Mi zittisce baciandomi, e riprendiamo a vedere il film

~~~

«Dove vai?» chiede James con gli occhi rossi di sonno.

Infilo le ciabatte rosa con le orecchie a coniglio (sono morbide e soffici. Non giudicate)
«All'inferno, probabilmente»
Afferro la vestaglia e scivolo silenziosamente giù dalle scale, per andare verso quella gloriosa invenzione umana chiamata frigo.
Acqua fresca con le bollicine.
Prendo un bicchiere, una cannuccia, una fettina di lime, del ghiaccio e l'ombrellino, per poi sistemarli ad arte.

Un rumore e un corpo che rotola contro il muro segnalano la presenza di James

«Ahia»

«Giorno anche a te. La temperatura si è abbassata improvvisamente, non trovi?»

Il biondino si rialza, sistema i capelli, mette le braccia sui fianchi con la faccia del cosa-stai-facendo, che non riesce con gli occhi gonfi dal sonno.

«Edith, sono le quattro del mattino»

«Il mattino ha l'oro in bocca, non trovi?»

«Ma c'è la luna. E le stelle»

«Stelle!» esclamo eccitata.
Salgo le scale, quasi inciampando, arrivando fino in soffitta.
Passo attraverso una delle finestre, e mi accomodo su un punto del tetto rosso.
Un James selvatico rotola goffamente fuori dalla finestra, arrampicandosi poco aggraziatamente sulle tegole mi raggiunge.

«Gradisci?» gli porgo il bicchiere

«È acqua»

«Con le bollicine»

Scuote la testa

«Certe volte non ti capisco»

«Neanche io»

Alzo lo sguardo, e un mare di stelle mi accoglie.
A Malibu non mi ricordo se riuscivo a osservarle, ma a New York non si vedono mai, e dico mai. Al compound d'altro canto...
Ma mi sono mancate.

«Non ho mai visto stelle così limpide da quando sono nel futuro»

Spezza il silenzio James

«Un giorno ti porto in Alaska e vediamo l'aurora boreale»

«Odio i tuoi viaggi improvvisati»

«Per questo ti sto dicendo che voglio andare a Disneyland»

«Ma siamo qui per allonatanrci dalla città! Hai idea di quanto ci ho messo a covincere mamma e papà che so cucinare?»

«Posso cucinare per me stessa»

«Hai dato fuoco alla birra che hai nascosto sotto il letto. E stai bevendo acqua gassata.
No, non puoi»

«Io invece ci ho messo pochissimo.
Ho promesso di non rendere nonno nessuno e che ci saresti stato tu a impedirmi di far esplodere il paese.»

... L'ho fatto? Non me lo ricordo.
Sarà un semplice vuoto di memoria.

Una luce si accende, nel paese buio, e una voce femminile inizia a strillare.

La signora Smith.
Una vecchia che avrebbe bisogno di qualche pillola di xanan.
È impossibile, si lamenta per tutto.
Se i Led Zeppelin sono troppo alti, si lamenta dei miei gusti, ma se sono troppo bassi, non li può sentire e la infastidisce.
Se lavoro a un auto, mi dice che è poco femminile, e dovrei comportarmi da "signorina", emntre se non faccio nulla, dice che sono inutile e dovrei comportarmi da donna di casa.
Se innaffio il giardino, si lamenta degli animali, ma se non lo faccio, si lamenta che appassiscono
Insomma, ha sempre qualcosa da ridire

Di conseguenza, aguzzo lo sguardo
Le luci fanno riflettere i nastri bianchi, sparsi tutto attorno alla casa dei signori Smith... Carta igenica.

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