Le scale sono troppo mainstream per i maghi

(in foto: Steve Rogers con il grembiule rosa dello scorso capitolo)

Atterro su James, e mi sposto, mentre il ragazzo cerca di rimettersi in piedi

«Mai usate le scale?» chiedo

«Esatto!» mi supporta papà

«Sei legata alla gemma dell'anima» dice lo stregone
Emana un sospiro «Mi dispiace» aggiunge.

Papà mi fissa, triste, mentre io inizio seriamente a prendere in considerazione l'idea del viaggio nel tempo. Papà torna e io muoio, sarebbe seriamente cattivo per Morgan

«Quando te ne andrai il pezzo ti terrà ancorata a questa vita, facendoti diventare un fantasma, dannato per l'eternità»

Ma di bene in meglio

«A meno che non la separiamo da te.»

«Beh, prima si inizia prima si finisce, no?» commenta papà. Lo stregone invece chiede «Vuoi farlo?»

Annuisco, sul punto di svenire, di nuovo. Mi sembrava strano che non mi stessi più sentendo male.
Non voglio diventare un fantasma

«D'accordo. Domani, alle sette, al Santa Sanctorum»

«Ma la scuola?» chiede Steve, fulminato da me, James, papà, Peggy che è appena arrivata alla nostra riunione della boy band super segreta e Strange.

«Io tolgo il disturbo» commenta Gandalf, per, poi scomparire in un altro cerchio giallo

«Questi stregoni non conoscono la buona educazione» commenta papà.«Credo che dobbiamo togliere il disturbo anche noi» guardo istintivamente fuori, credo che siano le sei di sera.

Papà e Steve si mettono invece a parlare dei vecchi bei tempi, dobbiamo andarcene i miei stivali. James tiene in braccio Diana, sarebbe un ottimo padre, mentre Peggy è stata chiamata dallo Shield, e io sorseggio un tè insegnando a Diana come insultare suo fratello

Dopo due ore (due ore!) finalmente papà decide di scollare il sedere dalla poltrona e camminiamo fino alla Stark Tower ridendo e scherzando.

Abbiamo lo stesso modo di sostenere le brutte notizie: le ignoriamo. Immagino che la storia del liquido nero la abbia spiegata Steve a quei due idioti.

Ceniamo tutti insieme, come una famiglia. Io, papà, Pepper e Morgan.
Probabilmente la cena migliore della mia vita.
E l'ultima in famiglia.

Vado in camera mia e butto i vestiti nel tritarifiuti, non è vero, ma se lo meriterebbero.
Mi addormento di botto, e non faccio sogni, grazie al cielo.

La sveglia suona e io mi muovo scomposta. è già domani, che palle.

Mi faccio una doccia e rischio di addormentarmi sotto l'acqua, mi preparo e... sono in ritardo. Mangio un paio di cioccolatino per colazione, dato che non ho il tempo di fare altro e inizio a scendere le scale. Lo stregone appare dal suo hula hop magico, facendomi prendere un colpo. Inciampo e cado per mezza rampa, per trovarmi lo stregone supremo che mi guarda sprezzante

«Seriamente, ma quanto vi costa usare le porte?» chiedo tirandomi su ammaccata

«è più veloce» risponde. Entro in una specie di palestra gigante. Stavolta non inciampo e muoio grazie al cielo

«La gemma dell'anima funziona in modo diverso dalle altre. È più umana. Il modo più semplice per farla separare da te è chiederglielo, quindi adesso imparerai a meditare, per comunicare con essa. Se questo metodo non funziona... Prega che funzioni»

Sono stata sette ore seduta su un cuscino verde a gambe incrociate, senza riuscire. Nulla. Mentre Strange, nella mia stessa posizione si rilassava. Di tanto in tanto diceva cose del tipo "il piccolo Rogers? seriamente?" o "tieni a bada gli ormoni, distrubi l'etere", oppure "basta con i koala!" io subivo in silenzio. Non riesco a stare calma, non ho avuto il tempo di parlare con lui, papà è vivo e io ci sono stata pochissimo, voglio solo stare sotto le coperte con un tè caldo e un bel libro.

Ottengo, dopo lunghe proteste mie e di Wong un burrito semicotto come pranzo, e ho anche il tempo di chiamare papà e rassicurarlo che non sono morta.
Mi risiedo per terra e lo stregone mi fa cenno negativo
«La meditazione non ha funzionato con te. Ma d'altronde sei identica a tuo padre»

«Deludere le persone è il mio passatempo, adesso che si fa?» chiedo fissandolo dal basso
Senza rispondere apre un cerchio in un salotto molto utile se vuoi prendere un tè.

«Aspettami qui. Non muoverti. Non toccare nulla. Non ucciderti.» e poi apre un altro portale e scompare

Mi butto su una poltrona frustrata.
Poi il telefono suona e io rispondo nel giro di pochi secondi, e la voce di James raggiunge le mie orecchie come un balsamo

«Ed come stai?»

«Sto meditando da stamattina. Come potrei mai stare?»

«Meditando?»

«Harry Potter ha detto che potrei mettermi in contatto con la gemma e chiederle gentilmente di andare a infastidire un altro umano» spiego velocemente «Ma dato che sono iperattiva non è servito a nulla, quindi adesso mi ha abbandonato in un salotto da tè»

«Ci dobbiamo vedere»

«Non appena esco da questo posto» rispondo concitata, dato che lo stregone potrebbe tornare da un momento all'altro.

«A scuola chiedono di te. Non ho detto nulla sul composto»

«Me lo aspettavo, adesso devo andare»
Attacco la chiamata e respiro di nuovo.

E poi mi richiamano.
«James, ti ho detto che-»

«Edith?» chiede una voce

«Chi saresti tu?»

«Ho lasciato io il biglietto, ho bisogno di parlarti, di persona»

«Ma-»

«Accidenti, non ci sono aerei. D'accordo, tra due settimane, sul ponte di Brooklyn, porta James» e chiude la telefonata.
In quel momento ritorna lo stregone e io mi affretto a posare il telefono.
Accidenti

Lo stregone ha un bicchiere di di vetro pieno di un composto color gemma dell'anima

«Questo dovrebbe funzionare»

«Cos'è?» chiedo ispezionando il composto con occhio critico

«I resti del tuo pezzo di gemma polverizzati insieme a un altro paio di ingredienti che non vuoi sentire»

«Un nuovo tipo di cocktail, che carino»

«Bevilo»

Me lo passa e lo mando giù in tre sorsi

«Che schifo!» esclamo. Sa di calzini sporchi

«Adesso devo ucciderti»

«Come scusa?»

«La pozione inizierà a fare effetto tra poco, e lo farà solo se sarai morta.
Separerà la gemma da te, e ti riporterà in vita.
O almeno dovrebbe.»

«Me lo potevi dire prima!»
Prendo un paio di respiri.
L'ho fatto oramai

«Se non ti ucciderò io lo farà il composto.
Liquefacendo i tuoi organi e ricostruendoli, non molto piacevole come processo»

«Okay, okay, okay, hai una pistola? Qualcosa?»

Ha una bacca in mano, viola.
Mi piacciono i frutti di bosco, ma...

«Hai mai letto Hunger games?»

«Ti sembro un ignorante?»

Mi squadra con occhio critico

«Ehy-»

«È un esemprlare di Morsi della notte»

«La vera domanda è perché tu abbia letto Hunger games»

«Sono indolore e veloci. Ingoialo e in trenta secondi dei morta»

La prendo, tremante

«Non si può avere un po'di whisky prima? Non voglio morire sobria»

«La pozione dovrebbe iniziare a fare effetto tra pochi minuti»
«Ho capito!» esclamo, fissando la bacca. Non possi credere di stare per farlo
«Alla salute» dico, per poi mandarlo giù.

«Non sento nulla» commento

Poi cado e il dottore mi afferra al volo.

«Me lo dovevo aspettare» commento, sentendo le forze che scivolano via, per andare in vacanza.

_Spazio Me_

Seriamente, perché state leggendo questo? PERCHÉ?

Sono calma.
Volevo informarvi che secondi i miei calcoli mancano cinque capitoli e l'epilogo alla fine, quindi, è stata una bella traversata, ciurma

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