Chapter 31.

La mia testa è pesante e ho gli occhi gonfi come due borse piene di spesa date le lacrime e il sonno mancato. Appoggio le mani sul lavandino e mi guardo allo specchio senza espressione, giro la testa e vedo fuori dalla finestra del bagno, il buio totale neanche il solito rumore di un uccello che cinguetta.
Devo andare da Min, nonostante Jungkook fosse lì il mio cuore non è in pace e devo vedere con i miei occhi per accertarmi che stia bene.
Mi preparo velocemente, rimettendomi le stesse cose del giorno prima cercando non far rumore a cause delle due ragazze che abitano lì con noi. Se Min fosse stata lì con me mi avrebbe detto che sono un elefante che non sa essere delicata.
Quel pensiero mi inumidisce gli occhi costringendomi a guardare in alto per non far scivolare niente, prendo di fretta il cellulare: 4.30.
È ancora mattina presto, se mi vede la prof. mi fermerebbe ancor prima che potessi raggiungere il cancello quindi chiudo lentamente la porta a chiave e cammino in punta di piedi.
Mi sento una farfalla con un' ala rotta che cerca di volare senza farsi male ma che non trova soluzioni per curarsi la ferita.
Mentre mi avvicino all'uscita sento un tonfo sul muro dietro che mi rimbomba nel orecchio fino a darmi fastidio. La curiosità di andare a vedere è tanta ma ciò che vedo da dietro l'angolo del Bar mi terrorizza di più:

Taehyung tiene per il colletto e schiacciato al muro Seo-joon mentre quest'ultimo respira affannosamente.

:«Perché sei venuto qua?» riesco a sentire la voce di Taehyung piena di odio rivolgersi a Seo-joon.

Che stava succedendo? Perché Taehyung sembra sempre che non conosce le persone e invece è il contrario?

:«Non ti ricordi la scommessa di quella sera, Kim Taehyung?» chiede Seo-joon con un sorriso sarcastico in viso.

Se lui si era appena trasferito com'era possibile?

:«Eravamo tutti e tre ubriachi quella sera, Namjoon non si ricorda manco chi sei» dice Taehyung con una risata sarcastica.

:«Forse ti dimentichi che noi sappiamo il
tuo segreto più grande, buona fortuna» dice Seo-joon facendoli l'occhiolino.

Appoggio il piede all'indietro e per sbaglio calpesto una foglia secca facendo un rumore troppo ovvio, i due girano di scatto la testa verso l'angolo ma per fortuna riesco a nascondermi in tempo, con il respiro pesante e mille domande in testa.

Mentre avvio verso l'uscita mi rendo conto di dove avevo già visto quei capelli rossicci e quei lineamenti così evidenti: quel giorno In cui sbirciando dalla finestra avevo visto Taehyung parlare quel qualcuno, era lì che avevo visto questo ragazzo dai capelli rossi.
Anche se avessi fatto più domande nessuno mi avrebbe risposto e non potrei comunque fidarmi di nessuno, Jimin è troppo fedele a Taehyung e Namjoon forse non ne sa niente perché "quella sera" era ubriaco ma qualcosa mi dice che presto capirò tutto.
Per ora decido di evitarli come la peste e trascino il mio corpo nel centro città per prendere un taxi, 10 minuti dopo sono al bancone dell'ospedale a chiedere di Min-Seo. Dorme su un letto con le lenzuola bianche, odia il bianco, di fianco a lei c'è Jungkook con la testa appoggiata al letto che appena mi vede si alza di scatto e si strofina la nuca con una mano.

:«Dovresti essere a casa, chi ti ha portato?» chiede Jungkook guardando il pavimento.

:«Da sola» dico stringendo la mano di Min e sperando si riprenda presto.

:«Cos'hanno detto i dottori?» chiedo rivolgendomi a Jungkook.

:«Hanno detto un cosa che ti sembrerà strana, hanno aggiunto alla bevanda che aveva della candeggina che le ha provocato all'inizio tosse e poi mancamento di respiro» dice passandosi una mano sulla faccia. Rimango impassibile non sapendo cosa dire.

È colpa mia, da quel momento in poi non avrei mai neanche un minuto pensato a Taehyung, non posso sopportare di vedere persone farsi male per colpa mia.
Qualcuno bussa alla porta interrompendo i miei pensieri.

Parli del diavolo e spuntano le corna.

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