𝐱𝐯𝐢. il 31 dicembre















♱ 𝙱 𝙻 𝙾 𝙾 𝙳 𝚁 𝙴 𝚅 𝙴 𝙽 𝙶 𝙴 ♱
───── 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙨𝙚𝙙𝙞𝙘𝙞 ─────
⸌ mi preoccupo per te. ⸍















DUE MESI DOPO, 13 DICEMBRE

Mio carissimo Seonghwa,
mi auguro dal profondo che la vita al castello proceda nel più sereno dei modi.
Il mio fidato Secondo San, che hai persino avuto l'onore di conoscere, m'ha informato sulle continue discussioni con il Principe. 
Continuano da mesi, a detta sua.
Avete tutta la mia vicinanza, Re.
Avrei voluto scriverti tempo fa, avrei voluto farti avere il mio supporto in questa tua battaglia dall'inizio, tuttavia, ho avuto da fare a bordo dell'Utopia e, a dire il vero, ho il sospetto che qualcheduno sappia del nostro segreto.
Ma non tormentarti di ciò, se un insignificante persona provasse a mettersi tra noi, lo trafiggerò con la mia stessa spada e userò il suo sangue per brindare al nostro amore.
Mio Sovrano, farò si che questa lettera giunga a te e ti informi del mio imminente arrivo.
L'ultimo giorno dell'anno, sotto lo sguardo di una nuova luna piena, accarezzerò la tua pelle candida tra i veli del tuo letto regale.
Ogni giorno che passa sento la tua mancanza nel petto e nello stomaco.
Ti aspetterò al nostro posto.
Ci incontreremo presto,
tuo, Hongjoong.
XX.

31 DICEMBRE: POV UNO
san e wooyoung

San sarebbe rimasto ore e ore ad ascoltare il silenzio della neve. Ad osservare come uno dopo l'altro, tutti quei piccoli fiocchi si posavano sul legno del molo gelato, sul prato imbiancato e sui tetti delle case. Sarebbe rimasto tutta la notte al freddo perché quel clima pungente lo rendeva vivo, gli permetteva di sentire il caldo sangue scorrere nelle sue vene e il battito del suo cuore rallentare sempre di più. Poi, senza dire una parola, toccava con le sue dita gelide toccava la guancia di Wooyoung facendolo trasalire.

« Ti piace l'inverno, non è cosi? » chiese proprio il minore, che l'inverno lo odiava. Il principe era più il tipo da primavera, da clima mite, da alberi pieni sotto cui sedersi e leggere un libro.
« Mi piace la neve. Credo sia la seconda volta che la vedo in tutta la mia vita. »
« Come la seconda?! »

'Merda.' pensò il pirata.
A Port Royale nevicava ogni inverno, arrivava puntuale come un orologio svizzero a dicembre e portava gioia ai bambini e anche ai più adulti.
Tuttavia, San, non trascorreva mai questi mesi in un luogo freddo anzi, la ciurma si spostava sempre al caldo per non arrecare danni alla nave.

Quell'anno, però, spinto dall'amore, Hongjoong restò facendo il miglior regalo di Natale a San.

« Uhm.. Si.. Noi marinai ci spostiamo al Sud per l'inverno, li fa meno freddo e i pesci non spariscono. Il mare, qua, quasi ghiaccia e noi non avremmo di che mangiare.. »
« Perché sei rimasto allora? »
« Per te, idiota »
« Per me? »
« Certo »

Wooyoung arrossì.
Nessuno faceva per lui ciò che faceva San.
Aveva davvero tanto amore dentro sé, quel marinaio.

« Hai del cibo per sopravvivere? »
« Si. Tranquillo. Ho pescato abbastanza. »
« Fa freddo nella tua casa? »
« Molto. Però non tale da non riuscire a viverci »
« Quanti siete in famiglia? »
« Sette. Però sono rimasto solo io, gli altri sono andati verso Sud, dalla famiglia paterna. Perchè tutte queste domande, Mr. Jung? È un interrogatorio per caso? »
« No, imbecille. Cerco solo di capire se devo prendermi cura di te o ce la fai da solo. »
« Wooyoung, a malapena sai prenderti cura di te stesso.. — sghignazzò arruffandogli i capelli — Però grazie, apprezzo il gesto. »

Il biondo sbuffò.
« Mi preoccupo per te, tutto qua »
« E lo apprezzo questo »
« Quindi? »
« Quindi cosa? »

« Mio Dio, San! Tu non capisci mai nulla. Leggi tra le righe. Vieni a stare da me al castello o no? »

« Cioè.. — ridacchiò guardandosi la punta dei piedi che sfiorava il mare quasi congelato — Fammi ragionare.. Tu mi hai fatto tutte quelle domande e da lì io avrei dovuto capire che tu volevi invitarmi al castello? »

Wooyoung si alzò e si incamminò allontanandosi dal corvino « Principino? » lo chiamò il maggiore. « Che ho fatto? » continuò alzandosi e seguendolo, sfiorandogli la mano.
« Niente. Volevo solo essere gentile per una volta e tu prendi tutto sul ridere. » sbottò.

San avrebbe tanto voluto div gli quanto fosse permaloso, avrebbe tanto voluto sbuffare e voltarsi dall'altra parte ma, in questi mesi con lui, aveva anche capito che in queste situazioni doveva fare l'opposto di come voleva.
Cosi lo prese per mano, lo fece voltare verso di lui e tolse un po' di neve che si era accumulata sulle spalline della giacca, gli scaldo il viso con le mani e gli diede un caldo bacio sulle labbra.
« Scusa. — disse guardandolo negli occhi — Hai ragione, non avrei dovuto farmi beffa di te. Però, d'altra parte, tu non ti sei spiegato molto bene, non trovi? » domandò con tono pacato.
Il minore fece spallucce, guardandosi attorno.

« La mia risposta è si, comunque. »
Ed ecco che sul viso del biondo spuntò il sorriso più bello e luminoso, così potente da far sciogliere la neve attorno a loro.
« Grazie, San. È molto... »
« Molto? »
« Niente — sorrise scuotendo il capo e prendendolo per mano — te lo dirò più avanti, al momento giusto. »

E come se fossero due bambini, nel tragitto fino al castello si tennero per mano, si gettarono nei cumuli di neve e si lanciarono delle palline gelate, si rotolavano sul prato creando la forma degli angeli e si rincorrevano per salire uno sulle spalle dell'altro. Insomma, il loro amore, perché di amore si trattava, era come quell'amore che Wooyoung leggeva nei suoi libri, un amore che non pensava mai che avrebbe vissuto; era come l'amore che San aveva visto negli occhi dei suoi genitori e che tanto sperava di incontrare.
Tuttavia, per quanto il loro amore fosse vero, era tutto fondato su una gigantesca menzogna.

« Vuoi del latte caldo con quelli? » chiese Wooyoung, indicando i biscotti alla vaniglia.
« Volentieri, grazie, sei molto gentile »
« Prego. Non ti ci abituare troppo » sorrise.

Ormai si era fatta sera, il sole era calato e le temperature erano precipitate ancora di più; « Puoi lavarti nel frattempo, cosi ti riscaldi. Sul letto c'è una vestaglia e degli abiti puliti. » aggiunse il Principe, mentre cercava di capire come scaldare un semplice bicchiere di latte.

San rimase davvero impressionato: il Principe, cafone, arrogante, saccente e narcisista, stava facendo tutto questo per lui. Ma si sapeva, il pirata aveva conosciuto un altro lato del minore.

Si fece un bagno bollente che sciolse tutti i suoi pensieri e tutta la tensione delle sue spalle, lavò via le sue paure, i suoi pentimenti, le sue angosce e per un attimo sembrò essersi liberato anche del peso dell'immensa bugia. Per suo immenso scontento, però, non fu proprio cosi facile.

Rimase in ammollo per moltissimo tempo, tanto che il Principe si preoccupò per lui, « Sannie, è tutto apposto? » chiese avvicinandosi alla porta e sperando che fosse aperta per poter sbirciare.
« Tutto apposto, my Lord » rispose il pirata, facevano capolino e allacciandosi la vestaglia morbida e calda alla vita.

Wooyoung deglutì.
San aveva il petto scoperto con i muscoli dell'addome tesi e ancora umidi, tanto che qualche goccia scivolava verso il basso; inoltre, la cinta non era abbastanza stretta per impedire alla mente di immaginare cosa ci fosse al di sotto di essa. Il minore sgranò gli occhi, sollevando lo sguardo: aveva i capelli mossi che poggiavano sulla sua fronte, palesemente bagnati e arruffati; le sue guance erano tutte rosse, probabilmente per il caldo nel bagno... Le sue pupille erano dilatate e brillavano nell'osservarlo, il suo sorriso era puro e le sue labbra gonfie.

« Perché mi stai fissando? » domandò sghignazzando il maggiore.
« La vera domanda è: perché non dovrei farlo? » ribatté malizioso il biondo.
« Ottima risposta — disse annuendo e facendogli l'occhiolino — Senti... So che hai preparato quel latte con molta cura e quei biscotti hanno un'aria molto invitante ma... Io avrei una proposta migliore da farti... » pronunciò ammiccante.
« Sentiamo » rispose Woo.

Con lo sguardo più seducente che riuscisse a fare, San si slacciò il nodo della cintura e lasciò che la vestaglia cadesse ai suoi piedi.
Era nudo, completamente nudo, per la prima volta di fronte a un'altra persona. Anzi, non una persona qualsiasi, era nudo davanti al Principe Jung Wooyoung.

31 DICEMBRE: POV DUE
hongjoong e seonghwa



Era l'ultimo giorno del 1817 e, come aveva promesso, il Capitano dell'Utopia Kim Hongjoong l'avrebbe trascorso con l'unico uomo della sua vita, il Re Park Seonghwa.

Così, al calar del sole, con qualche fiocco di neve che si posava sui suoi capelli secchi, egli remava verso la spiaggia di Port Royale, la stessa spiaggia che si affacciava alla sua destinazione: il castello.

Quando arrivò al luogo prestabilito, non rimase per molto tempo da solo: la compagnia del corvino arrivò presto. Quest'ultimo, con il suo abito migliore indosso e una pelliccia che pareva toccare il terreno, si avvicinava con un sorriso che cresceva ad ogni passo.

Tuttavia, la "compagnia" di Hongjoong, non si limitava soltanto alla presenza del reale: infatti, qualche metro più in là, il suo pirata Jeon Yunho aveva appena arenato la sua piccola e legnosa nave a riva. Furtivamente, l'avventuriero si avvicinava alla coppia nascondendosi tra cespugli e arbusti; era nella sua natura la curiosità, anzi, egli l'aveva definita da sempre la sua più grande dote. Chissà che, questa dote, avesse appena messo in pericolo il sottile equilibrio che vigeva tra reali e pirati.

A volte a occhio nudo e altre con il cannocchiale, osservava l'incontro dei due in un paesaggio imbiancato che pareva uscito da una fiaba.
« Sovrano » salutò Joong, accennando un inchino e baciando il dorso della mano dell'altro.
« Capitano, è un piacere » replicò abbassando il capo — perché si sa, il Re non si sarebbe mai inchinato per un pirata, anche se quello stesso fosse il suo vero amore.

Yunho sussurrava qualcosa di incomprensibile tra sé e sé, incredulo a quella vita e, molto probabilmente, non sarebbe stato pronto per ciò che sarebbe successo dopo.
Vide la coppia allontanarsi e decise, ovviamente, di seguirli fino al castello.

Però, mentre si guardava attorno cercando di non attirare l'attenzione di nessuno, ecco che vide San amoreggiare con un altro uomo. Il pirata non aveva mai visto il Principe, se non la notte dell'assassinio del Re Sejun, nonostante ciò non ci mise molto a capire che fosse un reale. Insomma, aveva quell'ordinamento atteggiamento altezzoso, tipico di chi muore dalla voglia di farti vergognare di esser povero, aveva quei vestiti caldi e immacolati e aveva il classico volto di chi non aveva mai dovuto preoccuparsi di nulla in tutta la sua vita.

Quindi, in poche parole, Yunho lo odiava.
E stava camminando mano per la mano con il suo amico e compagno, San.
Si lanciavano palline di neve, si gettavano sul prato, si baciavano e sembravano felici.
Ma no, per lui questo non era possibile.

Se ne stavano andando tutti dalla nave.
Prima il Capitano e, ora, anche il suo Secondo.

Lui doveva andare a fondo di questa storia, doveva capire cosa ci fosse sotto.
Era stato scelto per questo, questa era la sua missione, doveva salvare l'Utupia.
Nella sua mente, Hongjoong e San, erano stati costretti dai reali, poiché mai, mai, avrebbero scelto di allearsi con il nemico spontaneamente.

Qualche ora dopo, Yunho riuscì ad entrare nel castello e, passando per qualche corridoio segreto, di cui il castello ne era pieno, finì esattamente sopra la stanza reale.
« Finalmente siamo insieme » disse Seonghwa, avvicinandosi al moro e accarezzandogli la pelle biancastra del volto.
« Ho aspettato con trepidazione questo momento, mio Re. »

A queste parole, il pirata trasalì.
"Mio Re?" si domandava incredulo.
Deglutì e rimase ad ascoltare ancora.

« Sai, Seonghwa caro, tu sei da sempre destinato ad essere il mio unico e solo Re ed io, sono da sempre destinato ad essere il tuo più fedele e obbediente suddito. » continuò.

Ormai era tutto chiaro nella testa di Jeon Yunho: Hongjoong si sarebbe trasferito al castello per diventare un comune schiavo del Sovrano più inutile della terra e, San, l'avrebbe seguito.
Questo non poteva essere il destino che il futuro aveva in serbo per l'Utopia, non poteva terminare cosi la loro ciurma e il loro orgoglio di pirati non poteva essere semplicemente svanito.
Yunho avrebbe salvato tutti, o almeno così scioccamente pensava.
Doveva andare, doveva riferire tutto ciò che aveva visto e udito all'amico fidato Jongho.

Tuttavia, ciò che lui non poteva sapere, è che i due nella stanza si stavano svestendo e, quelle frasi, erano di routine per loro.  Servivano a scaldare l'aria, a far capire a Hwa che l'altro, in quel momento, avrebbe fatto tutto ciò che il maggiore volesse e sarebbe stato a suo completo servizio per tutta la notte.

Hongjoong baciò languidamente il petto del suo amato scendendo sempre più fino a leccare la punta dell'erezione, prima di mettere tutta la lunghezza in bocca.  Un sospiro uscì dalle labbra di Seonghwa che, per godere sempre di più, prese tra le dita qualche ciocca di capelli del minore e spinse il suo capo avanti e indietro sempre più velocemente. « Mhm... » gemette mordendosi un labbro, quando realizzò che Hongjoong era, inspiegabilmente, diventato ancora più bravo dell'ultima volta.

Aiutandosi con la mano, il pirata provocava sempre più piacere al Sovrano che sembrava essere completamente in uno stato di trance e non aveva le forze nemmeno per reggersi in piedi. La lingua assaporava ogni parte di lui, ogni centimetro della sua pelle perché, i due, erano rimasti separati per troppo tempo e, d'altronde, i loro corpi agivano senza nemmeno ascoltare ciò che diceva il cervello.
Seonghwa era carico di adrenalina e nella stanza l'eccitazione stava aumentando sempre di più, i respiri si mescolavano creandone uno solo.
Non passò molto tempo prima che il maggiore contrasse tutti i muscoli e raggiunse l'orgasmo tra le labbra del moro che, inginocchiato sul tappeto regale, ingoiava soddisfatto e voglioso.

« Lo facciamo solo se sei convinto » disse Hongjoong, guardando negli occhi l'altro.
« Per la decima volta sì, Capitano, sono convinto. Sto io sotto, tu fa' solo il tuo meglio. » rispose ammiccando e facendo l'occhiolino.

E sotto la luce della luna che entrava dalla finestra, due eterni rivali si univano come fossero due pezzi di puzzle i cui incastri combaciavano perfettamente; come fossero nati per stare insieme fino alla fine dei loro giorni.

« Io ti amo e ti amerò per sempre, Park Seonghwa. » sussurrò al suo orecchio Hongjoong, mentre, lentamente, gli spingeva il
suo membro dentro.
« Ti.. Ti ho amato dal primo giorno, Capitan Hongjoong.. Tu.. Tu sei il mio destino. » replicò il Re, gemendo e socchiudendo gli occhi.

...

















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꒱࿐ MY SPACE 𓂃୭̥
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ciao amiciii
come state??

io tutto okay, ho iniziato l'università ma ho fatto letteralmente due giorni perché mi sono ammalata ☺️ top inizio oserei dire

scherzi a parte, non ho molte novità. in questo periodo sto leggendo molto e mi sta venendo voglia di scrivere un libro per colpa di lapillws 😘grazie comunque

leggete la sua woosan è bellissima
marty mia ti amo #orwellfanacc ❤️

love u❤️

giulia

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