𝐱𝐢𝐢𝐢. due realtà opposte
















♱  𝙱 𝙻 𝙾 𝙾 𝙳  𝚁 𝙴 𝚅 𝙴 𝙽 𝙶 𝙴  ♱
───── 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙙𝙤𝙙𝙞𝙘𝙞 ─────
⸌ cosa siamo, amanti? ⸍















     𝓣re giorni di tormenta seguirono l'ultimo incontro del pirata e del Principe.  Era come se l'Universo fosse a conoscenza dei loro segreti più profondi, dei loro pensieri proibiti, del loro stato d'animo malinconico e, di comune accordo con Madre Natura, ebbe deciso di riversare sul mondo le loro emozioni. 
Pioggia, nubi, fulmini, tuoni. 
In quelle ultime settantadue ore Port Royale non vide un solo squarcio di luce: tutta la costa era circondata dal buio più assoluto e dalla perenne tenebra, da una nebbia fitta è da colori spenti.

Ma quel quarto dì, il cosmo decise di dare loro una seconda possibilità.  Wooyoung, dopo aver passato notti insonni a riflettere perdendosi nei suoi pensieri, non aveva alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire l'opportunità concessa.
Così iniziò al crepuscolo a sistemarsi i lucenti capelli biondi, a vestirsi con i suoi abiti più costosi e ad osservarsi allo specchio in ogni minimo dettaglio.  « Sono perfetto. — esordì alzando un sopracciglio e leccandosi il labbro inferiore — Fa che San venga, te ne prego, Universo. » disse poi a bassa voce, guardando il sole calare per fare spazio alla luna.

Si incamminò verso il molo allo scoccare del campanile, ogni rintocco era per lui un respiro bloccato dall'angoscia di essere stato abbandonato. Infatti, il pirata non era lì.

Il suo cuore si bloccò.
L'aveva dimenticato?
Aveva deciso di odiarlo?
In tal caso, la colpa era soltanto sua.

Sedutosi come di consuetudine sulle traballanti assi, lo aspettava vivamente  un po' come i suoi sudditi aspettavano l'autunno per la stagione della raccolta o i pirati la primavera per ricominciare a navigare nelle acque salate. 
Poi, quando le sue speranze erano quasi svanite del tutto, il rumore delle onde lo fece tornare alla realtà.  Si voltò e San, in tutta la sua eterea bellezza, era proprio difronte a lui.

« Sei in ritardo » disse guardandolo, perdendo un battuto o forse due.
"Non potevi trovare qualcosa di più carino da dirgli, Wooyoung? Ti ricordo che non sei nella posizione di fare battute." pensò il Principe.

Il pirata non aprì bocca.
Portò a riva la sua scialuppa e, nel completo silenzio, si sedette a un metro dal biondo.
« Ciao..? » pronunciò timidamente quest'ultimo, come se il suo saluto fosse una domanda.  Ma, ancora, nessuna risposta.
Nervosamente il minore si morsicò la guancia sinistra e lo osservava speranzoso di sentire la sua piacevole voce... Speranza che, però, venne distrutta dal totale silenzio.

« Mhm.. » si lamentò Woo guardandosi attorno.. Poi posò la testa sulla sua spalla allungando la sua mano fino a quando non sfiorò le dita del corvino, socchiuse gli occhi e sospirò come se quel leggero contatto l'avesse appena salvato da sé stesso.

Afferrò il suo mignolo credendo che, questo, bastasse come primo passo. Si sbagliava.
Accarezzò il suo viso portandolo a pochi centimetri dalla sua bocca, provò a baciarlo ma, non appena le rimase a fissare la luna con gli occhi tutti lucidi.

A Wooyoung si strinse il cuore. 
I suoi gesti non sarebbero bastati a fargli cambiare idea, San meritava delle scuse.

Sbuffò e si voltò dandogli le spalle.
« Va bene. — sbottò alzandosi in piedi, pronto per andarsene. — Buona serata, marinaio. »

Wooyoung non era tipo da scuse.
Non era nemmeno tanto coraggioso da riuscire a parlare dei propri sentimenti o delle proprie emozioni.  Anzi, a dire la verità, non ne era in grado.  Così, sovrastato dall'orgoglio, si incamminò allontanandosi.

Poi di colpo si bloccò.
Perché si stava comportando cosi?
"Sei un codardo. Sei un fottuto codardo.
Non lasciare morire questo amore" pensò.

« Anzi! Sai cosa? — chiese alzando la voce e tornando di fronte a San — Hai ragione. Tu hai sempre avuto ragione su tutto ciò che hai detto di me. Hai ragione a pensare che io sia ipocrita, stupido, egocentrico, altezzoso e arrogante. Hai ragione a non volermi parlare e hai persino ragione ad odiarmi. Cazzo. Hai sempre avuto ragione tu e io non ti sopporto per questo. » disse con la voce spezzata mentre una lacrima rigava la sua guancia arrossata.

« Wooyoung... — sussurrò il maggiore — Sei un idiota. Odiarti? Io? E come potrei? Sono mesi che penso ininterrottamente a te, che compari nei miei sogni o che immagino di baciarti ancora... Non c'è una sola cosa giusta in quello che hai detto e, soprattutto, non penso di te nemmeno una delle tue parole. »
« E che cosa pensi? » bisbigliò fissando il mare, cosi da nascondere il suo pianto.

« Guardami »
« No »
« Guardami »
« T'ho detto di no »
« Credi che vederti debole possa cambiare ciò che sento per te? »
« Io non sono debole »
« Lo sei, con me lo sei. »
« Ti odio »
« Lo sappiamo entrambi che non è vero »

« San.. »
« Wooyoung.. »
« Scusa. »
« Accetto le tue scuse »
« Non volevo che tu dimenticassi davvero il nostro bacio.. »
« Infatti non l'ho dimenticato »
« Non l'ho dimenticato nemmeno io »

Un incontrollabile sorriso comparve sul viso di San che, con il cuore a mille, avanzò verso di lui prendendogli il mento tra le dita e alzandogli il volto. « Vuoi sapere quello che penso di te? » domandò a bassa voce.
Il Principe annuì sollevando, finalmente, lo sguardo. « Si.. Voglio.. Voglio saperlo. »

« Sei una delle anime più belle che io abbia mai avuto modo di conoscere. — disse lasciandogli un bacio sulle labbra e sorridendo — E sai perché? Perché sei imperfetto e complicato, sei permaloso e sfacciato ma cazzo, ogni volta che siamo insieme il mondo sparisce e io sono me stesso. Tutte queste cose, tutte queste sfaccettature che cerchi di nascondere dietro una stupida maschera e una stupida immagine, sono le cose che più mi piacciono di te. Non i tuoi abiti regali, non i tuoi capelli del colore del sole e non la tua figura importante.
Tu e tu soltanto. »

« Ti piacciono le cose che odio di me. »
« Mi piacciono le cose che odi di te perché le mostri soltanto a me. »

« Fanculo. — sbottò Woo, inspirando e asciugandosi le lacrime con la manica della giacca. — I Principi non piangono mai. »
« Ma Jung Wooyoung si e, tu, con me sei soltanto Jung Wooyoung. Scemo. »
« Buon dio quanto ti odio San.
Ti strangolerei se non mi.. »
« Se non ti piacessi da morire? »
« Se non mi piacessi da morire. » sbuffò.

« Finalmente l'hai detto! Cazzo, pensavo non l'avresti mai fatto! » esclamò contento.
« Si, si, ma ora smettila! — lo rimproverò tenendolo fermo ma, notando la sua continua gioia, continuò — Guarda che ritiro tutto quello che ho detto! »
« Aish! Non puoi, ormai l'hai detto. Ti piaccio da morire.. — disse annuendo — Ti piaccio proprio da morire. »
« Non farmi arrabbiare. Se lo dici ancora una volta sarai tu a morire, stupido »

Ridacchiando, il pirata afferrò il colletto della maglia di Woo e fece scontare le loro bocche.
Consumavano la loro passione senza concedersi un attimo di tregua, assaporavano le loro labbra come se il mondo stesse per scomparire e si cercavano per aversi più vicini.

« A..Aspetta.. » ansimò Wooyoung interrompendo il bacio, « Che c'è..? » domandò nervosamente San, credendo di aver sbagliato qualcosa. « Sono senza fiato.. » rispose lui con il cuore a mille, ridacchiando e accarezzandogli i capelli. « Scemo. Pensavo ti fossi stufato ».
« Come potrei stufarmi di questo? — chiese alzando un sopracciglio e squadrando il suo corpo — Sei la persona più bella che io abbia mai visto, mio marinaio. » ghignò.

Lo fissava negli occhi spostando la lingua nell'interno della sua guancia destra e provocando nel Principe un brivido di eccitazione e adrenalina pura.
« Ho un'idea. Bellissima. » sentenziò San nell'esatto momento in cui i suoi occhi caddero sul rigonfiamento nei pantaloni del ragazzo.
« Tipo? » chiese il minore mordicchiandosi il labbro inferiore. « Vieni con me. » disse prendendolo per mano e trascinandolo giù dal pontile. Lo fece stendere sul pendio di una collina in mezzo ad un verde prato e, lui, gli si mise sopra ricominciando a baciarlo.

« Ah.. » gemette il minore attaccato alla bocca dell'amato, quando quest'ultimo posò sul cavallo dei pantaloni. « Sa.. San-ah.. » disse flebilmente, quando mise la mano all'interno. « Si, Wooyoungie? » rispose lui sghignazzando e abbassandogli i vestiti. Passandosi una mano tra i capelli arruffati e senza dire una parola, il biondo agì istintivamente e spinse il capo del pirata verso la sua nuda erezione.

San gli rivolse una vogliosa e ammiccante occhiata, iniziò a leccare la punta del suo membro e, qualche attimo dopo, prese tutta la lunghezza in bocca aumentando la velocità e l'intensità dei suoi movimenti ad ogni secondo.  Il minore gettò di scatto la testa all'indietro e schiuse le labbra, corrugò la fronte e qualche piccola ruga comparve tra le sue sopracciglia, le sue dita afferrarono una manciata di ciuffi d'erba e, qualche filo, rimase incastrato tra le sue dita; Woo non riusciva a pensare a nulla: completamente offuscato dal godimento sembrava non aver mai provato un simile piacere prima. 

« Buon Dio, finirò all'Inferno a causa tua.. » mugugnò con un filo di voce, mentre le sue dita si facevano strada tra i capelli dell'altro.
« La realtà  non è poi cosi diversa dall'Inferno. » replicò San, guardandolo sorridente e fiero di sé stesso.

Riprese da dove aveva lasciato e passò la lingua sulla sua intimità continuando, poi, con maggiore profondità.  Il Principe gemeva sempre più forte senza nemmeno provare a contenersi e, dopo minuti di immenso piacere avvertii i muscoli delle sue gambe contrarsi e una scarica di eccitamento mista ad adrenalina si diffuse in tutto il corpo, il suo addome si irrigidì e le sue unghie affondarono nelle spalle di San lasciandogli il segno.
« S.. San.. » sussurrò il suo nome chiudendo gli occhi, arricciò le labbra e raggiunse l'orgasmo riversando il suo liquido bianco sulle gonfie e rosse labbra del corvino.

...

L'alba stava ormai sorgendo e la notte se n'era ufficialmente andata trascinando con sé i ricordi di quelle ore di fine estate.
« Ora cosa succede? » domandò il maggiore coccolando tra le braccia il corpo caldo del ragazzo. « Cosa intendi? » chiese lui.
« Intendo.. Cosa.. Cosa siamo noi? Cosa succede tra di noi ora? »
« Non ti dirò di dimenticarti di quello che abbiamo fatto, San. Mi comporterò bene.. O almeno ci proverò, te lo prometto. » rispose.
« Non intendevo questo, Youngie.. So quanto è stato difficile esternare i tuoi sentimenti, so che sono sinceri.. » aggiunse accarezzandolo.

« Cosa siamo.. Amanti? » propose il Principe.
« E se fossimo.. Fidanzati? »
« Amanti mi piace di più. » sbottò.

« Qualcosa non va? »
Woo non rispose.
« Wooyoung.. Non ricominciare. »
Ancora.
« Non ci provare. » sputò sbuffando.
« A fare? » replicò scocciato il biondo.
« Ad ignorarmi. Perché lo fai? »
« Dai.. Non ti sto ignorando.. »
« Perché non vuoi stare con me? »
« Io voglio stare con te »
« Non mi sembra »
« San.. Ti prego — disse mettendosi seduto sulle sue cosce e prendendogli il viso tra le mani — Guardami negli occhi.. Io voglio stare con te perché io sto bene solo se tu sei con me. Lo voglio davvero. Ogni fibra del mio corpo vorrebbe stare con te.. Però.. »
« Ci deve sempre essere un però? »
« Siamo due uomini.. »

« Tsk.. Lo dici come se il Re non fosse innamorato di un uomo »
« Merda. È vero. Quello che voglio dire è che.. È moralmente scorretto. »
« E questo dove l'hai sentito? »
« Mio padre ghigliottinava gli uomini e le donne omosessuali, San »
« Cristo, tuo padre era il Diavolo in persona »
« Già. Lo era. »

Rimasero in silenzio per un po', ognuno immerso nei proprio pensieri più o meno profondi, fino a quando nuovi dubbi non si fecero strada nella mente del biondo.

« Non.. Non siamo sbagliati, San? »
Il pirata sorrise, gli prese la mano e disse: « Oh, principino, quante cose che ancora non sai del mondo.. Nessuno può dirti cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, tu devi soltanto fare quello che vuoi. Non stai uccidendo una persona, stai solo assecondando la passione. Non è un crimine amare una persona. »

« Mh.. — mugugnò appoggiando il capo sul sui petto e ascoltando il sui battito — Però possiamo.. Possiamo avere una relazione segreta? Non vorrei si spargesse la voce.. »
« Dei tuoi sentimenti verso un uomo? »
« Non è solo quello. Anzi, a dire il vero, sarebbe il minore dei mali. Mi basterebbe mostrarmi ai sudditi con una dama o danzare con lei durante un ballo al castello e tutti si calmerebbero. »
« E allora cosa c'è ora? »
« Apparteniamo a due realtà opposte. Io sono un reale, tu sei un marinaio. »
« Oh.. » si fece sfuggire.

"Quante cose che non sai, Wooyoung." pensò il pirata, alludendo alla sua vera identità.
« Non fraintendere.. A.. a me non causa alcun tipo di problema. Io sono un normale ragazzo con te e tu, per me, sei solo San. Però il regno parlerebbe, eccome se parlerebbe. »
« E che ti frega? Lasciali parlare »
« Non lo posso fare. Ferirebbero te, non me. — disse fissandolo negli occhi — E io non possono permettere che ti succeda qualcosa. »
« Va bene, piccolo. Continueremo a vederci di notte sempre su questo molo e, poi, vedremo cosa fare. Ti va? » propose dandogli un dolce bacio sulla punta del naso.
L'altro annuì sollevato e tornò tra le sue braccia muscolose e accoglienti.

Si ascoltavano senza parlare in quella taciturna notte dell'ultimo giorno di agosto.
Si ascoltavano nel silenzio pensando l'uno all'altro e al loro amore che cresceva ogni ora.
Si ascoltavano nei battiti calmi del cuore e nei respiri profondi con il petto che si gonfiava.

Ogni attimo diurno lo passavano indossando le vesti e i volti di qualcuno che in realtà non erano e, per quanto potessero essere grati delle loro vite, preferivano di gran lunga essere due normali adolescenti che dipingevano il contorto quadro dell'amore: pennellata dopo pennellata, nottata dopo nottata, bacio dopo bacio.  Così creavano l'opera d'arte proibita più vera che fosse mai esistita.

E poi, ogni mattino, tornavano nei loro rispettivi letti, così caldi e comodi, aspettando solo il crepuscolo per tornare distesi su un molo barcollante e duro per rimanere soli senza nessuno attorno, senza anima viva, senza i pensieri pesanti o gli ordini di un superiore.  Ascoltare il rumore dell'acqua che si infrange sugli scogli, delle onde che raggiungono la riva e si ritirano qualche secondo dopo e assecondando i loro desideri vietati che avevano il gusto della bellezza.

Colpiti dalle frecce di Cupido, quella notte ebbero la certezza che da lì non sarebbero più potuti tornare indietro.  Le parole sempre represse erano state dette, le carte scoperte e i loro cuori pulsavano pronti per intraprendere una nuova e faticosa avventura che gli avrebbe portato gioia, amore, tristezza e distruzione.

...

















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꒱࿐ MY SPACE 𓂃୭̥
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ciao bellii
sono felice di dirvi che ho finalmente ricominciato a scrivere questa storia, spero di poter concludere al più presto un nuovo capitolo e continuare a farci leggere le mie idee <3

aggiornamenti lampo sulla mia vita: ho preso la patente martedi, oggi ho fatto l'esame per entrare in università e niente sabato ho il concerto di tananai.. penso che le mie comunicazioni possano finire qua; non so ancora quando pubblicherò un nuovo capitolo (credo appena finisco di scrivere quello che ho iniziato) ma sicuramente non ci faccio aspettare tantissimo❤️

love u all

giulia

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