𝐯𝐢. segreti: non dirlo a nessuno


















♱ 𝙱 𝙻 𝙾 𝙾 𝙳 𝚁 𝙴 𝚅 𝙴 𝙽 𝙶 𝙴 ♱
───── 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙨𝙚𝙞 ─────
⸌ tu mi stai mentendo  ⸍















𝓔rano le cinque del mattino quando il Principe lasciò il castello.  Fuori da quelle mura il sole iniziava a fare capolino a est mentre a ovest la luna calava fino a sparire e Woo girovagava senza meta cercando di trovare un po' di sonno.  Ormai abituato a dormire durante le ore diurne e rimanere sveglio fino all'alba, quella notte in cui era rimasto nella sua stanza, non chiuse occhio.

Aveva lasciato San solo al molo, la precedente.
Non si era presentato anche se, molte volte, gli era passato per la mente di raggiungerlo.
Però non lo fece. Il motivo? La vergogna.
Una sensazione che il biondo non aveva nemmeno mai provato prima di quel momento ma, le sue parole della notte prima, risuonavano nella sua testa e l'unica cosa che avrebbe voluto fare era sprofondare.

« Mhmh.. So io cosa ti serve »
« Scopare? »
« Con me? »
« Con te »

Così, mentre camminava con gli occhi bassi credendo di essersi rovinato con una frase, si ritrovò come per abitudine al pontile.
Alzando lo sguardo lo vide: San. Era tutto solo sulla sua piccola barca pronto per la pesca.
O almeno questo era quello che credeva...

Avvicinandosi alla riva trovò incastrato tra le assi della banchina il taccuino del pirata e, solo dopo averlo preso tra le mani, cadde un bigliettino. "Per il Principe Wooyoung".

Incuriosito, il ragazzo lo aprì.

'Buongiorno Wooyoung,
ormai ti conosco e so perché stanotte non sei venuto: ti vergogni, non è così? Comunque sta tranquillo, non darci troppo peso che io l'ho già dimenticato. Anche se, ad essere sincero, la tua non era poi una cattiva idea.
Tuo audace marinaio,
San.'

Un sorriso che non riuscì a controllare spuntò sul suo viso illuminando tutto il paesaggio attorno più di quanto facesse il sole. Contento, e forse anche un po' imbarazzato, tornò al castello riuscendo, finalmente, a dormire.

Dall'altra parte c'era San che, appena riaprì gli occhi dopo circa sei ore, impazzì cercando il suo taccuino per tutta la nave.
« Merda! » esclamò e quando rammentò di averlo lasciato sul molo si colpì la fronte con la mano e si vestì da marinaio per tornare a terra.

« Hey, Yunho! Coprimi se il Capitano mi cerca, per favore. Ho dimenticato una cosa e devo assolutamente andare a riprenderla. »

Ma, il taccuino, non era nemmeno incastrato tra le assi di legno. Imprecando, non ci mise molto a capire che Wooyoung l'aveva portato con sé al castello. Avrebbe potuto aspettare la sera e chiederglielo, sì, ma già che c'era, perché non passarlo a salutare ora?
Si avviò verso il retro e, con enorme sorpresa, lo vide intento a leggere un libro con la schiena poggiata al tronco di un albero.
E poi ecco il taccuino, a terra accanto a lui.

La luce giallastra gli illuminava il viso e i suoi capelli sembravano dorati, raffinati ed eleganti, come lui. Rimase incantato a guardarlo per minuti interi, con le dita attorno all'imponente cancello e un'espressione assorta e ammaliata.

« Psst! Psst! » sussurrò poi, risvegliandosi dal suo sogno. « Wooyoung! » lo chiamò sottovoce, fino a quando lui non lo notò e, spalancando gli occhi, controllò che nessuno li avesse visti. « Cosa diamine ci fai qua?! »
« Penso che tu abbia qualcosa di mio! » informò San, indicando il libretto.
« Oh! Questo? E dovevi proprio venire qua? »
« Non ero sicuro che saresti venuto stanotte »
« Non parliamone più. — disse tutto rosso in volto, nascondendo il biglietto che ormai custodiva tra le pagine del suo racconto preferito. — Tieni questo e vattene via . »

« Non darmi buca stasera, Principe »
« Mh.. Non so.. Magari non vengo »
« Non fare il prezioso. Qua al castello non hai nulla di meglio da fare, o mi sbaglio? »
Woo alzò le spalle.
« Dico sul serio, ti aspetterò. Mi è mancata la tua compagnia stanotte, sai? »
Alzando gli occhi al cielo, il biondo lo rimproverò: « Va'! Prima che qualcuno ti veda! » e, quando si allontanò, il ragazzo gridò « Guarda che ci conto! »

...

"Il Capitano ti aspetta nel suo ufficio. Sbrigati perché l'ho visto piuttosto nervoso." aveva detto Yunho a San, non appena il ragazzo aveva rimesso piede sull'Utopia.

Il corvino, che voleva solo un po' di pace visto che non chiudeva occhio dal mattino precedente, si ritrovò sommerso da rabbia e grida di Hongjoong.

« Fate anche gli appuntamenti pomeridiani ora? » chiese Hongjoong, quando San fece il suo ingresso nella stanza, « Mh? » fece confuso il minore, « No, dico, dovete avere proprio tanto di cui parlare tu e il principino per essere uscito anche a pieno giorno. »

E poco prima che la sua ira funesta esplodesse tra quelle pareti di legno, il Capitano gli aveva anche chiesto: « Hai qualcosa da dirmi, San? », « A cosa si riferisce? »
« Oh, bene. Dalle tue parole deduco che c'è, allora, qualcosa che non mi hai detto. » fece serio, alzandosi dalla sedia e avanzando di qualche passo verso di lui.
« Non è ciò che intendevo, capitano. Cercavo solo di capire il motivo della domanda. »

Il più grande annuì facendo un leggero sorriso, abbassò lo sguardo incrociando le braccia e si poggiò alla scrivania, quasi sedendosi.

« Dico solo che, a me, pare strano che tu ancora non abbia scoperto nulla su Seonghwa. Ti ho dato fiducia credendo che tu fossi il pirata più persuasivo a bordo di questa nave ma, forse, mi sbagliavo. »
« No, Capitano, non si è sbagliato. Ho solo bisogno di più tempo. »
« A me sembra di avertene dato a sufficienza »
« Una decina di giorni non sono abbastanza »
« In una decina di giorni possono accadere un sacco di cose, San. »
« Wooyoung si sta aprendo con me, stiamo iniziando a legare e tra poco avrò le risposte che cerca. Lo giuro. » disse fissandolo.

« Tu mi stai mentendo. » sbottò.
« Tu sai e non vuoi dirmi. » continuò.
« Chi stai proteggendo, Choi San? » chiese minaccioso, puntandogli il dito sul petto se sfidandolo con lo sguardo.
« Non sto proteggendo nessuno e non avrei motivo di mentire proprio a lei. »

« Jung Wooyoung. » sputò Joong.
« Il.. Principe? » domandò, non capendo.
« Stai proteggendo lui, non è così? Il povero Sannie si è preso una cotta per il principino ricco e viziato! Allora dimmi, cosa ha di tanto speciale lui da avere il tuo silenzio? »
« Non ho una cotta per Wooyoung. »
« A me pare proprio di sì. »
« Invece si sbaglia. »

E qua, gli animi di entrambi, si iniziarono a scaldare in modo estremamente pericoloso.
Andare d'accordo su una nave, dove le stesse persone si vedono ogni giorno per tutto l'anno, era parecchio complesso ma, ciò che nom era mai successo, era un litigio tra Hongjoong e il suo secondo, San. O almeno, non era mai successo fino a quel momento.

Il capitano afferrò con forza la maglia dell'altro tra le dita e disse a denti stretti: « Io non sbaglio mai, San. Mai. »
Il corvino, cercando di non scoppiare, parlò subito dopo in tono saccente: « Oggi si sbaglia. C'è sempre una prima volta. »

« Ti sei preso una cotta perché altrimenti canteresti come un fottuto usignolo. »
« Lasciami. » ringhiò San mettendo le mani sul petto di Joong e lo spingendolo via.
Trattenendosi da dargli un pugno dritto sul naso, il castano tirò un calcio alla porta facendo tremare tutta la stanza. « Non mi mentire! » urlò, poi voltandosi e dandogli le spalle.
« Non le sto mentendo, Capitano » rispose San, palesemente bugiardo.

« Sei sulla mia cazzo di nave da quando hai sei anni. — sbottò riavvicinandosi a lui e prendendolo per il collo — So benissimo riconoscere una tua bugia da una tua verità. »
Mentre continuava a stringere ogni secondo di più, il secondo cercava di mostrarsi superiore e parlò come se non stesse per morire soffocato.
« Wooyoung non è in buoni rapporti con Seonghwa, attualmente. Parlare di lui non farebbe altro che farlo innervosire e— »
« Aah! Zitto, zitto, zitto! » esclamò Hongjoong interrompendolo, tolse le dita e solo allora notò tutto il rossore che gli aveva lasciato.
San tossì leggermente ma, non contento, tentò di nuovo di parlare: « Allora, stavo dicendo.. Prima che provaste a soffocarmi, non è stato possibile scoprire qualcosa sul Re in queste sere ma sono certo che a breve farà un passo falso e Wooyoung si sfogherà con me. »

Il Capitano non rispose, faceva avanti e indietro per la stanza e il rumore dei suoi passi pesanti rimbombava su tutte le pareti facendo un chiasso assordante. « Tu menti. »
« Buon Dio Hongjoong! Quante volte ancora te lo devo dire che non ti sto mentendo?! »
« Non mi parlare così. »
« Se tu non mi credi, io non ti rispetto. »

Fu solo in quel momento che un pugno carico di astio colpì il volto di San.

Hongjoong avrebbe potuto sopportare tutto sulla sua nave, tutto. Avrebbe persino potuto chiudere un'occhio sulle menzogne del quartiermastro ma non avrebbe mai, mai lasciato correre una tale mancanza di rispetto.

Un lamento uscì dalle labbra di San quando le nocche dell'altro gli sfregiarono il viso e, lentamente, sentì il sapore del sangue nella sua bocca. « Questo se lo poteva evitare, Capitano » sussurrò guardandolo negli occhi mentre con le dita si puliva il naso dal rosso.

« Non mi dovevi mentire. Ora vattene, sparisci dalla mia vista e la prossima volta che vai a trovare il tuo nuovo amico ricco e ingrato vedi di portarmi qualche notizia migliore ».  Ormai pieno di rabbia, il corvino lasciò l'ufficio sbattendo la porta e non degnando di uno sguardo il suo capitano, prese un pezzo di stoffa, dell'acqua e del rum e si diresse verso la prua della nave per avere un poco di pace e staccare la mente.

Bevve un po' della bevanda alcolica e dopo essersi tamponato il naso, con ancora del sangue che colava sulle sue labbra umide, si stese sulle travi di legno ascoltando i suoni delle onde.  I movimenti ondulatori della barca lo cullavano ma l'atmosfera tranquilla e serena attorno a lui non rispecchiava quella dentro la sua testa.  Le parole del capitano rimbombavano nella mente ogni secondo e colpivano il suo cervello come fa un martello con un piccolo chiodo.

"Chi stai proteggendo?"
"Che segreti nascondi?"

FLASHBACK
due notti prima, al molo.

San era sdraiato a pancia in sù, aveva le braccia spalancate come quando si è bambini e si fa un angelo sulla neve, le gambe accavallate, gli occhi semichiusi e i capelli che, di tanto in tanto, venivano spostati dal vento e gli coprivano il viso pallido, illuminato soltanto dalla fioca luce della luna.

E poi c'era Wooyoung, pieno di energia come se quel rum bevuto poco prima gli avesse ricaricato le batterie. Saltava, camminava da una parte all'altra e, a volte, parlava da solo con le braccia conserte.

« Wooyoung, mi fai venire il mal di mare se continui a fare così. Non puoi venire a sdraiarti qua con me? » chiese San, quasi nauseato da tutto quel movimento.
« Uffa però. Non mi piace stare fermo a non fare nulla! » borbottò avvicinandosi a lui.
« Ma infatti io sto facendo qualcosa »
« Che cosa? »
« Sto riposando »
« Sei noioso San. E Molto. » disse scocciato.

Poi, quasi inaspettatamente, si sedette accanto a lui e con molta cautela si stese poggiando la testa sulla sua spalla.

« Se sono noioso perché ti sei messo qua? » chiese San, che era quasi contento di quel contatto fisico con lui.
« Perché se mi muovo troppo consumo energia e poi mi viene fame.. » ammise arrossendo.
Questa piccola e buffa confessione di Woo, fece spuntare sul viso dell'altro un sorriso genuino e spontaneo.  « La prossima volta portiamo del cibo allora, che dici? »
Annuì.

Non passarono cinque minuti di silenzio che, quella tranquillità, venne nuovamente interrotta dalla voce del Principe.
« Lo sai che una volta mio padre non ha più permesso ha nessuno di entrare nello scantinato del castello? Diceva che avremmo trovato cose spiacevoli.. »
« No, Woo, non lo sapevo »

Un'espressione mista di sorpresa e shock comparve sul viso di Woo che, spalancando bocca e occhi, si mise immediatamente seduto a gambe incrociate dicendo: « Devo assolutamente raccontartelo! Almeno ti dico qualcosa di interessante! »
San lo seguì a ruota, si mise nella sua stessa posizione a mezzo metro di distanza da lui.

« Io ero piccolino, avevo tipo sei anni.. Forse sette.. Non me lo ricordo, però io e Seonwgha provavamo sempre ad aprire quella porticina da quando ci era stato vietato! Eravamo curiosi, si, curiosi. Le domestiche dicevano sempre che c'era puzza di cavadere in decomposizione e, con il tempo, abbiamo iniziato a crederci anche noi.. Mi ricordo che c'erano giorni in cui il castello era pieno di lavanda e fiori primaverili per sovrastare quella puzza tremenda! Bleah! »
« Ci siete più tornati? — chiese San, insospettito da questo segreto — In cantina, intendo.. Vostro padre l'ha più riaperta? »
« Si, dopo otto anni un giorno ha detto "Va bene ragazzi! — parlò imitando il vocione del padre ma, più che sembrare credibile, era ridicolo e divertente — Volete scendere in cantina? Andateci! Non troverete nulla!" »
« E cosa ci avete trovato? » domandò curioso.
« Oh, una cassa. Una cassa di legno chiusa con una lucchetto d'oro e delle catene. Non l'abbiamo mai aperta » disse facendo spallucce e arricciando le labbra.

San lo guardò perplesso, nella sua testa aveva una valanga di domande senza risposta e probabilmente Wooyoung lo notò dall'espressione del suo viso: « Vuoi sapere cosa c'era in quella cassa, giusto? »
L'altro, senza dire una parola, mosse il capo.
« Due scheletri! Elettrizzante vero?! E vuoi sapere di chi erano quegli scheletri? »

Nonostante il corvino non fosse molto convinto di volerlo sapere e di volersi immischiare in questa faccenda, annuì.
Il Principe fece gesto con le dita di avvicinarsi a lui e quando furono a pochi centimetri di distanza gli sussurrò all'orecchio: « Dei genitori del Capitano dei pirati »

Proprio come temeva, l'incubo di San prese forma. I genitori di Kim Hongjoong erano stati recuperati dal mare dall'esercito del Sovrano, erano stati portati a riva e messi in uno scialbo cassone a marcire per l'eternità. La cosa peggiore? Quegli scheletri erano ancora lì.
Non rispose, aveva la lingua bloccata e la mente offuscata, non poteva confessarlo al capitano e tradire così la fiducia di Wooyoung, ma quanto tempo sarebbe passato prima che Joong si accorgesse delle sue menzogne?

« C'è anche un lato divertente in questa storia, te lo racconto? » domandò rimettendosi di nuovo a terra e costringendo il pirata a sdraiarsi insieme a lui, « Aha » rispose l'altro, pensando che ormai non sarebbe potuta andare peggio di cosi.

« Io, queste cose, non dovrei nemmeno saperle. Seonghwa crede che io non le sappia, anzi, a dire il vero tutti al castello pensano che io sia uno stupido ragazzo viziato e che non sappia cosa combinino loro o cosa abbia combinato mio padre. Mi prendono per uno scemo! », « Scusa, ma tu come lo sai allora? »
« Oh, San, io so un saaaacco di cose! Ho trovato un diario una volta, l'ho trovato.. Dove l'avevo trovato? Ah si, sempre in cantina! » esclamò soddisfatto.

« Ma non mi avevi detto che volevi bene a tuo padre? » chiese il pirata, cercando di chiarirsi le idee. « Si, ma era una bugia.. Ancora non sapevo se potevo fidarmi di te. »

« E ora ti fidi di me? »
« Certo che mi fido di te. Scemo. »

Dopo qualche secondo, nuovamente, si alzò: « Devi dirmi tu un segreto ora. Cosi siamo pari! » esclamò alzando le sopracciglia.
« Mh.. Vediamo.. — disse San guardandosi attorno — Sono allergico ai molluschi, li pesco ma non li posso mangiare »
« Sei proprio sfigato però! — ridacchiò il biondo, stendendosi per la terza volta ma, questa volta, poggiando la sua testa sul petto di San — Ora siamo amici, condividiamo dei segreti. Se dici a qualcuno il mio segreto ti uccido, ricordatelo. »
« Non lo dirò a nessuno. »

« Promettimelo »
« Te lo prometto Wooyoung. Porterò il tuo segreto nella tomba con me. »
« Okay. Grazie. »

« Sento il battito del tuo cuore da qua » bisbigliò voltandosi e poggiando l'orecchio su un pettorale, « E meno male che lo senti, altrimenti sarei morto » fece ridendo.
« Morto come i genitori del Capitano! »
« Mio Dio principe, lasciatelo dire, questa era davvero pessima! » blaterò coprendosi il viso con una mano e, con l'altra, dandogli una leggera spinta al capo.

La situazione prese una piega inaspettata quando, la mano che San aveva usato per infastidirlo, venne presa da Woo. « Così senti anche tu il mio battito e siamo pari anche in questo. » disse mettendosela sul petto, proprio sopra il cuore.

...

















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꒱࿐ MY SPACE 𓂃୭̥
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ciao besties, come state?
spero che a voi vada meglio di me😜non è un bel periodo ho un sacco di mal di testa e pure il raffreddore e il mal di gola HAHAHAHA divertente !! (se non mi trovate sotto le vostre storie è per questo, cerco di stare il meno possibile al telefono perché altrimenti aumenta il mio mal di testa)

comunque nada questo capitolo mi piace molto, anche se come avevo gia detto, da quello precedente in poi mi piacciono praticamente tutti HAHAHA
vabb spero piaccia anche a voi❤️❤️

ultimissima cosa mentre sono sommersa dalle cose per la scuola ho pure mega voglia di scrivere e un sacco di immaginazione praticamente oltre a questa storia ho in mente una seongjoong, un'altra woosan e un'altra trama fighissima da fare come short story TOP
ora vi saluto love u stay safe

giulia

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