77: Old friends.


Il taxi mi lascia davanti alla casa che per delle settimane (non mi ricordo nemmeno quante, forse tre o quattro) aveva racchiuso i miei pianti, i miei dolori, i miei drammi, i miei momenti felici. Suono al campanello. Non sapevo ne avessimo avuto uno. Aspetto qualche secondo, e osservo la porta, ricordandomi tutto quello che era accaduto all'interno di questa casa, che è complicato, lungo e difficile da digerire. Sento dei passi, poi la serratura scattare: Logan ha i capelli biondi sparati in mille direzioni e gli occhi nocciola stanchi ma rilassati. Questi si illuminano appena mi riconoscono:-Ele?! Ciao!- dice, abbracciandomi di colpo, sorprendendo entrambi con quel gesto. -Oh, non...?- dice, ricordandosi la vecchia me, che era introversa e asociale. -Vieni qui- gli dico, aprendo le braccia e facendomi abbracciare. -Che bello rivederti... Soprattutto così! Che hai fatto?- chiede, invitandomi dentro, mentre l'odore del caffè mi avvolge in una sciarpa calda e amara. -Diciamo che sto provato a cambiarmi in meglio- gli rispondo, rifiutando una tazza colma di quella bibita scura. -Dove sei stata per questa settimana? Ma soprattutto... Perché sei tornata?- mi chiede curioso. È allegro come sempre, e vedere che una persona non è peggiorata a causa mia mi scalda il cuore. -Sono stata a Washington per il matrimonio di mio padre... E sono tornata perché non riesco a stare lontana da questo posto per troppo tempo- Logan mi sorride teneramente, poi dice:-Shaq è partito. È tornato a casa sua per dei problemi di salute della madre... Abbiamo deciso di restare qui un altro po', perciò se hai bisogno, ci trovi qui- annuisco con gratitudine per questi miei due amici fastidiosi. Mi ricordo quando, durante il volo da Austin a San Diego, Shaq mi aveva rivolto la parola chiedendomi come mi chiamassi, e come stessi. A quel tempo, li avrei presi a pugni, o sarei voluta scomparire nel nulla, ma li sono grata per avermi fatto conoscere San Diego in questo modo. -Come va la vita?- chiedo a Logan, e sospira. -Beh, per essermi lasciato con Allison da quattro giorni, anche troppo bene...- gli chiedo spiegazioni:-Eravamo in un brutto periodo quando sono arrivato qui. Poi, restando a San Diego, ho capito cosa volevo fare: basta college, voglio fare un'università "pubblica" e studiare letteratura. Voglio scrivere e non avere più nulla a che fare con la scienza. Lei ha preso questa mia decisione male, ma poi abbiamo parlato meglio e ci siamo messi ufficialmente e di nuovo insieme. Però, cinque giorni fa, Shaq mi aveva chiamato e mi aveva detto di aver visto la mia Allison con un ragazzo. Insomma, si tenevano la mano, condividevano un frullato... Ho chiesto chiarimenti e me li ha dati. Lui è ancora minorenne, e le dà tutte le attenzioni che io non potrò darle. È felice, e non vedo perché non dovrei esserlo anche io- sbuffo silenziosamente, poi dico:-Ma...- e Logan mi sorride poco prima di rispondere:-Ma mi manca. Siamo stati insieme tanti anni, eravamo la coppia perfetta, e dentro di me mi sentivo quell'appellativo giusto, perfetto. Perché eravamo davvero in simbiosi. Eppure eccomi qui, da solo a San Diego, a scrivere testi per dei concorsi di letteratura, mentre mi chiudo sempre di più in me stesso- appoggio una mano sulla sua spalla, cercando di infondergli il mio tepore. -Si sistemerà tutto. E poi, hai Madison- e lui mi guarda confuso. -Non dirmi che quel giacchetto argento all'attaccapanni è tuo, perché non ci credo- e lui ridacchia. -Già. È stata qui un paio di pomeriggi, a studiare e a parlare... Nulla di più- e lo dice con una tristezza che riconosco come la tipica delusione di volere di più. -Falla innamorare di te, e vedrai che ci sarà qualcosa di più- arrossisce e scuote la testa:-Non succederà mai, Ele. E poi la considero una grande amica, punto- annuisco convincendolo di essere convinta delle sue parole. -Te, invece? Hai sistemato con Gerald?- scuoto la testa con leggerezza. -No. Tra noi è chiusa, ma devo spiegarglielo, perché evidentemente dirgli che sto con Tyler non sembra chiarirlo abbastanza della situazione- e Logan, incredulo, chiede:-Con Tyler? L'infermiere?!- annuisco. -L'ho sempre tenuto d'occhio, poi sai come parla. Ci rimani di stucco e ti interessi. Inoltre mi aveva accompagnata al matrimonio di mio padre, e una parola segue un'altra, ci siamo ritrovati a letto...- spiego arrossendo leggermente, e Logan chiede:-Ti rende felice?- e io rispondo con un'altra domanda:-Secondo te?- e lui annuisce. -Sono contento per te, Ele. Ti meriti qualcuno che ti renda felice al massimo, e se quello non è Gerald, pace. Chiarisciti come Allison ha fatto con me, e vedrai che dopo qualche giorno passerà pure a lui- lo ringrazio delle parole, poi chiedo:-Shaq sta bene?- lui alza le spalle. -Sì, diciamo di sì. Ultimamente era pensieroso, però al telefono sembra tranquillo. Dovrebbe tornare, se tutto va per il meglio, tra una settimana massimo- annuisco e poi gli propongo:-Senti, adesso devo tornare all'ospedale, perché tra poco il turno di Tyler finisce... Prima volevo passare da Gerald e spiegarmi, che ne dici se vieni anche te e lo saluti, o guardi se c'è Mad?- lui arrossisce di nuovo e guarda l'orologio:-Prima pranziamo, che mi sono appena svegliato e sto morendo di fame. Ti va bene l'indiano?- alzo le spalle, non sapendo minimamente cosa sia la cucina indiana.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top