66: Someone.
-Non ci credo- rispondo allibita, senza parole. Sono le due e mezzo di notte, e Tyler ha appena finito di raccontarmi tutto. Gerald è tornato a lavorare con Sept, è stato sparato e ora è ricoverato all'ospedale, sotto tranquillanti. -Neanche io- risponde Tyler con uno sbuffo spiritoso. -Tu stai bene?- gli chiedo, e risponde subito:-Si, sono tutto intero, non preoccuparti. È solo che non voglio succeda di nuovo- lo lascio parlare, perché voglio sapere che sta pensando quel suo bel cervello. -Rich e Mad avevano provato a fermarlo, ma non ci erano riusciti, e gli sguardi sulle loro facce mi hanno disturbato. Era come se fossero stati sempre al suo fianco solo per fermare la sua furia e rinchiuderla in una gabbia, ed erano stanchi. Non so che rapporto c'è tra loro, ma in quel momento mi sono sembrati stremati da Gerald, e mi dispiace dover far capitare un'altra cosa del genere- mi intristisco, perché io un po' sono riuscita a capire l'amicizia tra Rich, Gerald e Madison, ed è forte, solida, bella. Sapere da Tyler che in quel momento Rich e Mad non erano i soliti mi fa stare male. -Tu come ti sei sentito, in quella situazione?- gli chiedo, e lui sospira quasi impercettibilmente. -Arrabbiato, provato, quasi sconfitto. L'ho trattato di merda ma cercando di rimanere il più calmo possibile. Eleanor, l'amore che Gerald prova per te è forte, e io ho paura che riesca a sconfiggere il mio, che è giovane- ha paura che io scelga Gerald, se si presenterà l'occasione. -Non pensarci nemmeno. Io non comparo, scelgo, e mi pare di aver già scelto- sorrido e spero che sorrida anche lui, dall'altra parte. -Sii più sicuro di te, Tyler. Sei un'uomo stupendo, hai fatto tanto per me e non ti puoi neanche immaginare quanto ne sia grata, quanto sia innamorata di te. Questa volta è diversa, non scappo più, e rimarrò sempre al tuo fianco-quelle parole sembrano farlo stare meglio, infatti lo sento leggermente ridere. -Grazie, mi serviva- sospira di sollievo, poi aggiunge:-Di sicuro questa telefonata è diversa da quelle precedenti- e si riferisce all'argomento, che è più profondo e pesante rispetto a quello delle altre telefonate, nelle quali parlavamo delle nostre giornate e di cosa pensavamo. -Già. Beh, oggi ho vinto 400 dollari al casinò- Tyler ride sinceramente:-Da te me lo sarei aspettato. Tu e Arleene avete giocato a qualche gioco, o siete semplicemente andate alle spinning-machines?- io cerco di vantarmi: -Macchinette. Però non è stato semplice, dato che Arleene mi ha detto che è la prima volta da quando è qui a Las Vegas che vince così tanti soldi!- lui ridacchia, e anche io lo seguo, poi però torno leggermente più seria e dico, a bassa voce:-Se tornassi domani?- e lui risponde:-Non mi chiedere cosa ne penso, perché il mio giudizio è di parte. Rich mi ha detto che, nelle condizioni mentali in cui è Gerald, sarebbe meglio che tornassi tra qualche giorno. Io, ovviamente, ti vorrei qui adesso- mi si scalda il cuore, e improvvisamente sento che intorno a me è tutto troppo freddo, che le coperte del mio letto non bastano a scaldarmi. -Domani cerco un pullman, possibilmente nel pomeriggio, così do a Gerald e Rich mezza giornata. Mi sembra un compromesso perfetto, no?- Tyler ride di nuovo, e dice:-Verrei a prenderti adesso, però forse è meglio il tuo piano. Chiamami per aggiornarmi, ti amo- quelle due parole finali mi arrossano le guance e mi fanno venire dei piccoli brividi sulla schiena:-Ti amo anche io- rispondo imbarazzata, poi chiudo la chiamata e mi sistemo sul letto, cercando una posizione per dormire o qualcuno che mi abbracci. Ma so benissimo che quel qualcuno è a San Diego e devo aspettare ancora un giorno per rivederlo.
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