🍃 𝐌𝐞𝐥𝐚 ↬ ᴋ.ʏᴊ×ʏ.ʜᴡ 🍃
Richiesta da: -fantasmeelax
Ship: Youngjo × Hwanwoong [Oneus]
Tipo: Fluff, angst
Tema: Amore, viaggio
Trama: Fine anni '60, Youngjo si trova di notte su un treno che attraversa la Gran Bretagna da sud a nord, e proprio durante il viaggio conosce un giovane dai ciuffi biondi e dall'aspetto più che misterioso.
Word count: 4000
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Distese di erba verde e boscheti in frutto scorrevano imperterriti sotto gli occhi attenti dell'uomo, il suo volto si rifletteva sul vetro trasparente del finestrino che portava qualche ditata probabilmente lasciata da chi vi aveva preso posto in precedenza.
Poggiò i gomiti sul tavolino giocherellando con le sue stesse dita, sembrava tutto così bello visto da lì dentro, non si percepiva il calore del sole di giugno che nelle ore di punta iniziava a splendere fin troppo forte o il fastidioso ronzare degli insetti. Specialmente i moscerini che gli lasciavano punture eccessivamente fastidiose essendo un soggetto allergico.
Nel treno, al contrario, la temperatura era ottima grazie ai sistemi di aereazione che, proprio in quel periodo, avevano iniziato a comparire su mezzi pubblici e non. L'unico rumore udibile era quello prodotto dalle ruote che frecciavano a gran velocità sulle rotaie creando di tanto in tanto suoni striduli.
Youngjo stava viaggiando sul treno elettrico da neanche due ore, il sole sarebbe tramontato a momenti ed era intento ad osservare lo scorrere del paesaggio dal finestrino del corridoio principale. Erano partiti dalla stazione di Exeter già molto tardi, non c'erano altri treni diretti oltre quello notturno, e di fare scalo a Birmingham o Manchester non ne avevano proprio voglia.
«Le piace signore?» si voltò di scatto distogliendo lo sguardo dai prati ormai quasi in penombra per posarlo sulla figura palesatasi dinanzi a lui. Il suo accompagnatore lo osservò per qualche secondo prima di sedersi sul sedile di fronte al suo e attendere una risposta.
«Molto, Seoho, a te no?» rispose Youngjo prima di tornare a guardare il vetro, «Certamente, ma trovo che sia più spettacolare nelle prime ore del giorno» il maggiore non poté negare quell'affermazione così tanto vera, l'alba rappresentava sicuramente il suo momento preferito della giornata.
La freschezza della brezza mattutina e la grande tranquillità che purtroppo non durava mai molto, era l'ora in cui le feste notturne finivano e il silenzio invadeva ogni singolo quartiere della città prima che la vita ricominciasse di nuovo a scorrere. Youngjo amava il fresco e la calma più totale, il silenzio era la sua più grande fonte di vita e chiunque gli stesse attorno lo sapeva bene.
«Son d'accordo, ma penso che il tramonto non sia da sottovalutare, dopotutto senza di esso non ci sarebbe mai un altro crepuscolo» affermò poi picchiettando con l'unghia sul piano in legno di cui era fatto il piccolo tavolino.
L'intero mezzo era in realtà rivestito con legno ambrato che gli donava un aspetto quasi ottocentesco, nonostante la sua grande modernità.
«Quante ore dovrebbe durare il viaggio?» domandò poi rivolgendo nuovanente lo sguardo a Seoho, questi osservò l'orologio che portava al polso prima di rispondere sospirando «Circa sette, signore, tra poco più di cinque ore dovremmo arrivare se non ci sono ritardi» rispose semplicemente con la speranza che tutto andasse liscio.
Il maggiore si guardò attorno osservando finalmente meglio le figure vicino a loro, sin da quando erano partiti era rimasto a fissare il paesaggio, e solo adesso che le tenebre erano calate all'esterno aveva iniziato a fare caso anche a ciò che invece aveva sempre avuto intorno.
Sparsi tra i vari tavoli vi erano passeggeri di tutti i tipi, un gruppetto di ragazzi che sembrava uscito dalla rivoluzione della pop art americana era impegnato a discutere animatamente nei sedili ad angolo, dietro di lui invece c'era una coppia anziana che probabilmente si stava pentendo di aver scelto di viaggiare di notte senza avere i soldi per permettersi la cabina. Uomini più grandi di lui e probabilmente in viaggio per affari erano a riflettere da soli in vari punti del vagone, ed infine una donna con un bambino piccolo stava tentando disperatamente di far smettere di piangere quest'ultimo in ogni modo possibile.
Pensò al fatto che avrebbe dovuto passare il resto delle ore con tutta quella gente attorno e quasi non avrebbe preferito fare scalo e cambiare treno, con la speranza di trovare una migliore compagnia.
«Vuole riposare un po' prima della cena?» chiese Seoho rivolgendogli un sorriso pacato, il maggiore scosse leggermente la testa, era troppo presto per dormire, oltretutto appena sveglio non aveva mai molta fame per cui sarebbe stato meglio se avesse atteso il cibo per poter riposare meglio.
Quella era una delle cose più buffe secondo Youngjo, la cena servita alle dieci di sera oltre che, come da normalità, alle sei del pomeriggio, non si sarebbe mai spiegato il motivo per il quale sui treni avessero certi orari, certamente il pasto veniva servito anche all'ora consueta, per cui quella molto probabilmente era solo una pretesa per far sborsare più soldi. Di fatto, lui la sua cena l'aveva già avuta prima di partire, ma come tutti gli altri non avrebbe rifiutato un buon pasto nonostante l'ora.
«Io penso che andrò un po' invece, le dispiace se la lascio solo per un po' di tempo?» domandò ancora il minore facendo uno sbadiglio a metà periodo, quando poi l'altro rispose «Non ti preoccupare, vai pure» si alzò per dirigersi nella sua cabina. Entrambi ne avevano una, presa apposta per potersi riposare sapendo perfettamente che dei ritardi ci sarebbero sempre stati e non sapevano quando sarebbero potuti arrivare veramente.
Youngjo d'altro canto rimase lì seduto ad attendere che il tempo passasse, mentre dei campi fuori la carrozza ne era rimasta solamente l'ombra.
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Il gusto agrumato di quel Whisky gli invase la gola mentre poggiò il bicchiere trasparente sul bancone anch'esso in legno, si trovava nel vagone bar in attesa della cena e del ritorno di Seoho.
Non aveva mai amato particolarmente gli alcolici, non quelli eccessivamente forti, ed infatti lo Scotch, o più comunemente chiamato Whisky, era l'unico che gli piacesse veramente in tutte le sue forme. E standosi dirigendo proprio nella madre patria di codesto liquore, non poteva non gustarsene un goccio durante il viaggio.
La carrozza era vuota se non per un uomo seduto in un angolo con un giornale in mano, l'atmosfera era per tanto totalmente tranquilla e l'intera stanza era immersa nella penombra. L'unica fonte di luce erano le piccole lampadine ad incandescenza poste dietro al bancone dove un uomo era impegnato a pulire bicchieri e ordinare le varie bottiglie di alcolici e liquori.
Gli unici suoni presenti erano il ticchettio delle dita di Youngjo sul bicchiere in vetro e il rumore del rudimentale sistema di deumidificazione degli ambienti. Per essere le nove passate di sera era fin troppo tranquilla la situazione e presuppose che fosse per via del fatto che in pochi avrebbero scelto di attraversare la Gran Bretagna su un treno diretto che parte alle sette di sera.
D'improvviso sentì un rumore e rivolse lo sguardo alla sua sinistra, vedendo una figura entrare nel vagone e venirgli incontro, inizialmente non vi fece più di tanto caso e prese un ennesimo sorso della bevanda amarognola, ma i suoi occhi caddero di nuovo sul ragazzo appena entrato quando si sedette accanto a lui.
«È buono?» domandò questi prendendo posto su uno degli sgabelli, Youngjo distolse lo sguardo dal bicchiere ormai tornato sul bancone e lo rivolse al ragazzo alla sua sinistra per la seconda volta. Solo allora si accorse, avendolo più vicino, quanto sembrasse uscito dal set di un film americano.
Con i capelli biondi tirati indietro e una leggera tonalità di trucco attorno agli occhi sembrava veramente un divo del cinema, anche se molto probabilmente non era così. Youngjo rimase incantato ad osservare ogni lineamento del suo volto quasi come ammaliato dalla pelle liscia che addirittura rifletteva la fioca luce calda delle lampade.
«Si sente bene?» si rese conto di averlo fissato per un periodo di tempo di cui non era affatto certo della durata e si risvegliò solo quando rimise a fuoco il dolce sorriso del ragazzo verso il quale stava girato.
«Mh? Oh sì, sì sto bene» si riprese da quel momento rompendo il contatto visivo e sentendo gli occhi dell'altro bruciargli su tutta la pelle. «Le ho chiesto se pensa che sia buono ciò che sta bevendo» il biondo ripeté la domanda sembrando al quanto interessato.
Youngjo annuì soltanto per poi venire distratto dalla voce del barista che era pronto a servire il nuovo arrivato, «Uno di quello che ha preso lui per piacere» l'altro fu sorpreso di quell'affermazione e fece un sorrisetto scuotendo leggermente la testa «Non sai neanche cosa sia, ti fidi del parere di uno sconosciuto?» chiese incredulo.
«Sì, se lo sconosciuto è bello come te» il biondo si lasciò uscire quella frase evidentemente di proposito e l'altro non poté fare a meno di sentire una strana sensazione in corpo, gli sembrava proprio che quel ragazzo all'apparenza molto più piccolo di lui volesse provarci, e non era mai capitato prima.
Nel frattempo anche al più basso venne servito il suo drink e lo assaggiò subito quasi come per testare se l'altro avesse ragione «Mh.. Scotch agrumato, ottima scelta» si complimentò assaporando il gusto particolare di quel tipo di bevanda.
Youngjo ridacchiò per poi replicare «Grazie, ragazzo che beve gli stessi drink di sconosciuti carini» ciò fece ridere l'altro che nel frattempo posò di nuovo il bicchiedere sul bancone esattamente accanto al suo, «Puoi chiamarmi Hwanwoong» affermò smettendo di ridere e continuando a guardarlo intensamente con un sorriso che non abbandonò mai le sue labbra.
Il moro sentì una strana sensazione addosso, quasi come se il nome del ragazzo appena conosciuto fosse pesante, cosa al quanto strana trattandosi, per l'appunto, solo di un nome. Ma ignorò la cosa e continuò a stare al suo gioco, curioso di dove lo avrebbe portato.
«Tu invece? Ce l'hai un nome?» domandò quello che a quanto pareva si chiamava Hwanwoong, «Sono Youngjo» rispose l'altro facendo rigirare nella mano il bicchiere, un po' per scacciare il nervosismo e un po' per distrarsi dall'eterea figura davanti a lui.
«Dimmi Youngjo, cosa ci fai su un treno alle dieci di sera?» continuò a parlare il minore sembrando particolarmente interessato a lui, «Potrei farti la stessa domanda» Youngjo sorrise senza mai rompere il contatto visivo. «Vero, ma te l'ho fatta prima io» non si arrese il biondo all'apparente riservatezza dell'uomo appena incontrato.
Youngjo ridacchiò notando la sua furbizia e scosse leggermente la testa prima di rispondere, «Affari» si limitò a dire per poi portarsi nuovamente il vetro alla bocca e bere un ennesimo sorso, l'ultimo dato che il bicchiere rimase poi vuoto del tutto.
«Tu?» chiese subito dopo, ma fu la voce del barista a distrarlo prima di poter udire la risposta «Desidera altro?», Youngjo si voltò di scatto in avanti creando un contatto visivo con l'uomo al di là del ripiano in legno.
Proprio in quel momento, però, il biondo parlò di nuovo quasi come se non gli fosse importato del fatto che dovesse rispondere all'uomo «Devo andare adesso, spero di rivederti prima dell'arrivo», il moro ebbe a malapena il tempo di girarsi verso Hwanwoong e vederlo ammiccare che di nuovo venne richiamato dal barista, «Signore?» disse probabilmente scocciato dal fatto che non gli avesse risposto per colpa del biondo.
«No, grazie» rispose frettolosamente solo per poi veder sparire Hwanwoong nel vagone adiacente senza averlo potuto salutare.
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Poco dopo giunse l'ora della cena, erano stati apparecchiati dei piccoli tavolini in una carrozza apposita, le tovaglie bianco latte contrastavano assai molto con il colore scuro e caldo del legno delle pareti e della povera mobilia presente.
Il vagone era praticamente pieno in quanto tutti i passeggeri, o quasi, si trovavano a cenare lì, gli altri lasciati vuoti per facilitare il lavoro dell'unico cameriere presente. Youngjo non si aspettava che fosse così fornito un semplice treno, si aspettava una di quelle vecchie ferraglie che prendeva in genere per raggiungere città relativamente vicine come Bristol o Southampton, mentre invece quello era un vero e proprio treno degno di questo nome.
L'uomo che apparentemente rivestiva la figura di cameriere, posò i loro piatti sul tavolino quasi del tutto spoglio ad eccezione di tovaglioli e posate, sarà stato pure un treno con molti comfort ma non era certo un ristorante di lusso. Alla loro destra il paesaggio scorreva come sempre oltre il vetro del finestrino, era naturalmente impossibile riuscire a distinguere le figure con la notte che regnava all'esterno.
L'unica cosa che si poteva vedere erano i piccoli paesi e le cittadine illuminate che di tanto in tanto si incontravano sparse per le pianure e tra le colline.
«Pensi che sarà bel tempo quando arriveremo?» chiese Youngjo prima di mettere in bocca il primo boccone di carne, Seoho alzò gli occhi dal suo piatto guardandolo stranito per quella improvvisa domanda. «È stato bello fino ad adesso, perché dovrebbe cambiare?» rispose senza rifletterci troppo.
«Dicono che in Scozia piova di più che in Inghilterra» continuò il maggiore guardando il piatto per tagliare la fettina di carne forse cotta un po' troppo. «Però ciò non significa che debba piovere per forza, soprattutto in questo periodo dell'anno» puntualizzò l'altro gustandosi il suo piatto.
«In ogni caso speriamo che la luna sia chiara nel cielo al nostro arrivo» affermò Youngjo pensando al fatto che sarebbero dovuti arrivare in piena notte e trovare un alloggio.
Alzò gli occhi solo per guardarsi intorno ed osservare ancora una volta la varietà di persone presenti, non che fossero diverse da quelle viste in precedenza. Notò che molti erano individui che viaggiavano da soli, eccetto per una coppia e la madre con il bambino dormiente, notò come i ragazzini stravaganti non fossero presenti alla cena, e anche come tutti sembravano consumare il proprio pasto in tranquillità, producendo solo il rumore delle postate che urtavano tra di loro.
D'un tratto la sua attenzione venne catturata esclusivamente da una chioma bionda che percorse il vagone in tutta la sua lunghezza. Quasi non rimase a bocca aperta a guardare il ragazzo conosciuto solo poco prima, ma questa volta decisamente diverso.
Indossava una camicia bianca a balze e un semplice paio di pantaloni neri attillati, Youngjo non scherzava quando diceva che assomigliava ad una qualche star del cinema con quel suo aspetto costantemente lussureggiante. Il trucco adesso rifatto e reso più delineato da una sottile linea di matita nera sotto gli occhi e del rossetto rosa che rendeva le sue labbra dannatamente invitanti.
Non aveva mai visto qualcuno così, un ragazzo libero di potersi truccare, pensò inevitabilmente a tutte le volte in cui da piccolo la madre gli aveva detto di non poter usare i trucchi della sorella perché lui era un maschio. Eppure ecco davanti ai suoi occhi l'esempio di trasgressione in piena regola, forse sarà stato anche a causa dell'alcool in corpo, ma improvvisamente trovò la trasgressione incredibilmente attraente.
Youngjo osservò come Hwanwoong si sedette ad uno dei tavoli indicatogli dal cameriere e, nel farlo, gli rivolse uno sguardo assieme ad un altro occhiolino. Seoho sembrò non accorgersi di nulla continuando a mangiare, ma dopotutto era voltato di spalle e Youngjo non aveva intenzione di dirgli del suo precedente incontro.
Hwanwoong poggiò i gomiti sul tavolo attendendo per la sua portata e senza mai staccare lo sguardo dal moro, il quale ormai iniziava a sentirsi leggermente a disagio e fece di tutto per distrarsi e fare finta di nulla, ma gli occhi dell'altro sembravano proprio una calamita.
Per un attimo gli sembrò che attorno a lui non ci fosse più nessuno, non percepiva più i suoni e gli sporadici parlottii tra gli altri passeggeri, restò come incantato a guardare il biondo che nel frattempo aveva iniziato a mangiare.
«Cosa sta fissando, signore?» la voce acuta di Seoho lo risvegliò da quello stato di trance in cui era caduto e scosse la testa per riprendersi prima di replicare «Niente niente, non preoccuparti» disse semplicemente tornando a mangiare e ripromettendosi di non guardare più il ragazzo per quella sera, si sentiva già fin troppo stregato da quelle profonde iridi scure.
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Purtroppo, il treno dovette fare sosta alla stazione di Manchester per un ritardo sulla linea, nessuno dei passeggeri ne fu particolarmente felice e non era chiaro neanche la quantità di tempo che avrebbero dovuto attendere.
Era ormai notte inoltrata e Youngjo si era ritirato nella sua cuccetta da un po', non era eccessivamente spaziosa, ma considerando il fatto che non aveva mai avuto la possibilità di vederne una, gli sembrava più che confortante.
I lenzuoli leggermente ingialliti erano ripiegati alla buona e nella stanza si sentiva un forte odore di chiuso, cosa comprensibile dopotutto. Sul mezzo vi era completo silenzio, nessun suono udibile oltre al rumore persistente delle rotaie, probabilmente perché quasi tutti i passeggeri si stavano riposando un attesa che il treno ripartisse.
Il moro si sedette sul bordo del suo materasso, ce n'era solamente uno poiché aveva scelto la cabina singola e più piccola. Appena si stese, però, sentì stranamente dei rumori provenire dall'esterno.
I passi sembravano succedersi velocemente sopra le assi del pavimento producendo dei leggeri scricchiolii. Youngjo incuriosito si alzò dal lettino per controllare, ma sussultò appena sentì bussare alla sua porta.
Fece un respiro profondo prima di decidersi ad aprire, un po' perché curioso di vedere chi fosse e un po' perché preoccupato che qualcuno avesse potuto aver bisogno di aiuto. Nel momento in cui spalancò la porticina, si ritrovò di fronte Hwanwoong che come una furia entrò nella stanzetta.
Sembrò avesse corso una maratona con i capelli scompigliati e la camicia sgualcita, il suo sguardo pareva quasi sconvolto ed era tutto un fremito mentre fece qualche passo per poi voltarsi subito dopo verso Youngjo rimaso impalato all'entrata.
«Che...succede?» domandò il maggiore confuso mentre richiuse la porticina, non si aspettava di vedere quel ragazzo di nuovo e soprattutto non in quel modo.
«Mi stanno cercando» esordì brevemente il biondo portandosi le mani ai capelli per poi tentare di riprendere fiato camminando in cerchio. Youngjo, sorpreso per l'improvvisa visita, richiuse la cabina non volendo effettivamente che l'altro uscisse di nuovo.
«Posso nascondermi qui con te?» domandò una volta calmatosi Hwanwoong, rivolgendogli uno sguardo supplicante. Il moro non sapeva il motivo per cui dovesse nascondersi, e tanto meno il significato della frase 'mi stanno cercando', ma senza pensarci annuì voglioso di conoscere meglio quel ragazzo all'apparenza così misterioso.
«Certo che puoi» rispose poi avvicinandosi al letto per sedersi, «Chi ti sta cercando?» chiese curioso e anche un po' preoccupato, però Hwanwoong semplicemente fece un gesto con la mano ad indicare che non fosse una cosa da sapere «Troppo complicato» affermò passandosi un'altra volta la mano tra i capelli fino a poche ore prima perfettamente in ordine.
Youngjo rimase sorpreso per quella risposta, si aspettava che almeno gli avesse detto qualcosa dato che era entrato di prepotenza nella sua cabina senza dargli il tempo di dire niente, ma in fondo averlo lì con sé era probabilmente la cosa più bella che fosse capitata in quel viaggio, per cui non ci fece più di tanto caso e lo assecondò non ponendo altre domande.
«Non dormi?» domandò poi guardando l'orologio e notando che fosse quasi l'una di notte, il letto in quella stanza era uno per cui se fosse rimasto lì avrebbero dovuto dormire insieme, cosa che al maggiore non dispiaceva affatto. «Non voglio darti noia» disse il più basso ancora in piedi osservando l'altro che si stese lentamente sul materasso.
Youngjo voleva dormire, e improvvisamente volle anche proteggere la persona che aveva di fronte da lui. Non sapeva da cosa stesse scappando poco prima, ma da quando si erano incontrati solo poche ore prima non aveva fatto altro che pensarci e, più lo faceva, più sentiva la voglia di passare del tempo assieme all'altro. Oltretutto stando con lui sembrava essersi calmato e ciò non poteva fargli altro che piacere.
«Mi troveranno..» continuò a dire forse più a sé stesso che all'altro che intanto attendeva preoccupato, «Chi ti troverà?» domandò di nuovo nella speranza di una risposta.
«Loro, loro mi troveranno» il biondo non cessò di farfugliare e a Youngjo venne voglia di abbracciarlo solo per farlo calmare all'istante, ma restò fermo. «Devo riposare, forse è meglio» concluse alla fine guardando negli occhi il maggiore, forse come per chiedergli implicitamente il permesso di sdraiarsi con lui.
Youngjo non esitò ad invitarlo nel suo letto «Vuoi dormire qui con me?», l'altro annuì flebilmente prima di avvicinarsi a piccoli passi e sedersi sul bordo per togliere le scarpe.
Si stese accanto al moro sospirando e immediatamente questi lo abbracciò, non resistette e lo strinse a sé per poi chiudere gli occhi ed addormentarsi.
Entrambi rimasero sdraiati sul quel lettino a dormire, non importava se si fossero appena conosciuti, ciò che era certo era che Youngjo gradiva assai la presenza di quel biondino misterioso.
Cadde in un sonno profondo senza preoccuparsi di quando si sarebbe svegliato, era stanco e voleva riposare, e il corpo caldo dell'altro a contatto con il suo gli fece desiderare di restare sempre così, nonostante fosse estate.
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Il suono stridulo del treno che frenava sulle rotaie lo fece svegliare da quel pesante sonno in cui era caduto, mosse i piedi per liberarsi delle coperte che gli creavano fin troppo caldo in tutto il corpo.
Aprì lentamente gli occhi stordito dal breve sonno fatto e si ritrovò davanti il volto sorridente di Seoho. Inizialmente non ci fece più di tanto caso e si strofinò il volto per svegliarsi, rendendosi poi conto di essere ancora sul treno e di aver dormito con i vestiti indosso.
«Signor Kim, si deve alzare adesso, siamo arrivati» Seoho lo scosse leggermente toccandogli la spalla e in quel momento l'altro realizzò.
Improvvisamente scattò a sedere guardandosi intorno quasi come se stesse cercando qualcosa, o qualcuno.
«Dove è?» si alzò frettolosamente guardando Seoho negli occhi, «Dove è chi, signore?» domandò questi rivolgendogli uno sguardo confuso. Youngjo cercò di ricomporsi ma senza molto successo.
«Hwanwoong, dov'è Hwanwoong!?» continuò a chiedere «Lo hanno trovato, lo hanno preso, lo aveva detto» prese tutte le sue cose mentre l'altro lo guardava con un velo di compassione negli occhi «Devo andare a cercarlo».
A quelle parole Seoho lo prese per le spalle al fine di fermare la sua raffica di parole senza senso «Non c'è nessun Hwanwoong, signore, non c'era nessuno con lei. Adesso dobbiamo andare, siamo arrivati» parlò prendendolo per mano e conducendolo fuori dalla cabina dopo averlo visto annuire lievemente.
Camminarono con i bagagli in mano per il corridoio di quel treno forse fin troppo bello per Youngjo. Misero piede fuori la carrozza scendendo i tre gradini per poi ritrovarsi sul suolo in cemento.
Erano le sei del mattino e l'aria frizzante della notte li investì in pieno, così come a tutti gli altri passeggeri che scesero dal mezzo. Erano le sei del mattino, l'ora preferita di Youngjo, il momento successivo alla fine delle feste notturne e precedente all'inizio delle giornate di lavoro.
Quello era il momento perfetto della giornata, il momento in cui niente e nessuno poteva disturbarlo. Respirò la fresca area di quella mattina di giugno e si voltò un'ultima volta verso la ferraglia alle sue spalle.
«Ciao Hwanwoong.»
Sorrise compiaciuto e riprese a seguire Seoho che intanto si era fermato ad aspettarlo, uscirono dalla stazione dirigendosi verso la strada affollata della città, sul bordo un cartello per accogliere i visitatori.
Benvenuti a
Glasgow
Salirono su un taxi e subito Seoho disse all'autista dove avrebbe dovuto portarli.
«Ospedale psichiatrico, per favore.»
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Allooora, ho letteralmente adorato scrivere questa oneshot e sono molto soddisfatta di come sia venuta (probabilmente non importa niente a nessuno lol).
Nel caso non si fosse capito, Youngjo è affetto da psicosi, quindi è stata la sua mente ad immaginarsi Hwanwoong in momenti di poca lucidità, cosa notabile dai dialoghi, che quando non era lucido sono in corsivo (si, quando lo saluta alla fine è lucido).
Quindi ti ringrazio per avermi fatto venire quest'idea originale con la tua richiesta e spero che sia piaciuta anche a te!♡︎
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