❝ ᴄʀɪᴀᴛᴜʀᴀ ᴅᴇ ʟᴀ ɴᴏᴄʜᴇ ❞ : Victor Gray-Flores




❝𝓡𝓾𝓸𝓵𝓸

𝑅𝒶𝑔𝒶𝓏𝓏𝑜 ⸻

Nonostante abbia diciannove anni frequenta ancora la quarta e ormai ha un ruolo ben consolidato nella scuola. Ruolo che non è facilissimo inquadrare. Potremmo dire che sia un ragazzo popolare, in effetti ha un sacco di gente che gli ronza intorno, ma è anche il tipo di persona a cui non piace cercare di attirare l'attenzione, che non vuole essere il centro di un gruppo. Lui in effetti se ne frega dell'approvazione degli studenti, la sua filosofia di vita consiste nel farsi i fatti propri e stare per conto suo. Comunque non si tira indietro se sono gli altri a cercarlo, gli fa piacere uscire con i suoi coetanei, sa stare al gioco e riesce ad essere sempre di compagnia, anche se spesso ci si pente di averlo invitato dopo cinque secondi. In realtà non può fare a meno di pensare che i suoi compagni siano un po' sciocchi e, in modo un po' arrogante, si considera superiore ad essi. Per questo ritiene del tutto superflua la necessità di ricercare l'approvazione di qualcuno e sempre per questo non si abbasserebbe mai a chiedere a qualcuno di uscire con lui o accompagnarlo da qualche parte. Non che gli serva, gli basta il suo bell'aspetto per ottenere inviti singoli, e la sua lingua tagliente, la sua personalità particolare, e la sua tendenza a stare sempre al gioco, la sua intraprendenza (senza contare il fatto che sia l'unico maggiorenne della classe), gli fruttano molti inviti delle comitive studentesche. Il fatto che sia stato bocciato così tante volte, inoltre, gli ha reso possibile conoscere moltissimi ragazzi di anni diversi, tanto che spesso viene usato dai più piccoli come scusa per invitare i più grandi nelle loro uscite.

Lavora nella città vicina come barista di pomeriggio, dal lunedì al giovedì e la sera, come spogliarellista*, le sere degli stessi giorni per poter pagare tutte le proprie spese. Anche se vive con i propri genitori, infatti, è come se vivesse da solo. Deve comprare da sé il proprio cibo, i propri vestiti, pagare la scuola e provvedere a tutte le altre spese. L'unica cosa che i genitori gli offrono gratuitamente è l'alloggio, ma deve occuparsi da solo di pulire camera propria, lavare e stirare i propri vestiti, nonché di cucinare per sé e lavare i propri piatti. È come se vivesse nella casa di estranei. In ogni caso finita la scuola conta di andare a vivere da solo. E anche se verrà bocciato quest'anno: ha deciso che se dovesse ancora andargli male, semplicemente mollerà gli studi, non riesce a stare dietro a tutto e il tempo che perde stando a scuola lo potrebbe usare per lavorare.

I giorni in cui lavora durante il periodo scolastico, dopo pranzo compie velocemente, ma tipo molto velocemente, tutti i suoi doveri da studente (ovverosia, dà una sfogliata ai testi da studiare e una sbrigativa occhiata ai compiti) e nel pomeriggio parte verso la città vicina. Di solito va quindi in palestra, anche se non ha il tempo di farlo tutti i giorni, a seconda del turno che ha, e spesso finisce talmente al limite che si riprende mezzo spalmato sul bancone del bar. Dopo aver finito il turno al bar va direttamente al night club, se è in anticipo beve qualcosa con dei colleghi (non sono molti, il night club è piuttosto piccolo), altrimenti si cambia e va in scena. In effetti è davvero impegnato. Di solito, dato che gli spettacoli finiscono tardi, circa alle due del mattino, e il viaggio per tornare a casa è lungo e abbastanza pericoloso da fare di notte in moto, si ferma a dormire lì e riparte la mattina. Dato che passa quasi tutte le notti lì il suo datore di lavoro gli ha procurato una stanza dove il ragazzo tiene un po' di vestiti di ricambio e quello che gli serve la mattina per prepararsi. Nonostante sia un tipo abbastanza mattiniero il viaggio per arrivare a scuola è lungo, spesso si ferma per mangiare qualcosa lungo il tragitto, e di conseguenza arriva quasi sempre in ritardo per la scuola. La cosa positiva è che può firmarsi da solo le giustifiche.

Quando invece è in periodo di vacanze, lavora al bar la mattina tutti i giorni, di pomeriggio si allena e mantiene i giorni degli spettacoli dal lunedì al giovedì, ma a volte fa degli extra il sabato, se lo pagano abbastanza (non è vero, solo se ha voglia). Continua comunque a passare le serate dopo lo spettacolo in città, ma spesso invece che fermarsi a dormire al night club si fa ospitare da qualche spettatrice.

La sua vita, comunque, si svolge piuttosto lontana da Guadara e per il preciso motivo che a lui il paese non piace e preferisce girare al largo per quanto possibile. D'estate comunque rimane molto di più in paese per uscire con i ragazzi della classe, ma è più facile vederlo in giro di sera piuttosto che di mattina, dato che spesso non torna a casa nemmeno per pranzo, preferendo, dopo il lavoro, fermarsi a mangiare allo stesso bar per recarsi subito agli allenamenti.

❝𝓝𝓸𝓶𝓮

𝒱𝒾𝒸𝓉𝑜𝓇 ⸻

Questo nome deriva dal latino victor, victoris, che vuol dire letteralmente "vincitore". Non ci sono altre interpretazioni, non ci sono altre chiavi di lettura, l'unico e solo significato che si può attribuire a questo nome è questo. I suoi genitori hanno scelto il nome semplicemente perché era il nome del nonno materno, morto da poco. Non è stato quindi scelto per il suo significato, ma semplicemente per tradizione. Il significato d'altronde non è subito percepibile in messicano, dato che credo che in quella lingua vincitore si dica "ganador". Non ne sono sicuro del tutto sicuro, dato che parlo solo spagnolo, infatti questa è la parola spagnola. In teoria spagnolo e messicano sono diversi ma non sono riuscito a trovare da nessuna parte un dizionario di messicano. Se qualcuno dovesse sapere il messicano mi corregga, per favore.

Si pronuncia come \viktɔ:r\, con l'accento sulla "o".

Victor è un nome importante, che significa responsabilità e dovere. Forse è un nome un po' pesante per un ragazzo come lo è Victor, che la responsabilità non la vede manco dipinta sui muri. Spesso pensa di comportarsi in quel modo proprio per andare contro a quello che una persona si aspetterebbe da qualcuno con un nome del genere. In realtà la maggior parte delle persone se ne frega altamente del suo nome o lo usa per prenderlo in giro in modo scherzoso.

L'unica cosa che lo affascina di questo nome è il fatto che nella mitologia latina venisse usato come epiteto** per dei quali Giove ed Ercole, personaggi quasi onnipotenti. Onestamente un po' lo lusinga l'idea di portare lo stesso nome di qualcuno di così potente. Naturalmente non è una cosa della quale si va in giro a vantarsi, anche perché dirlo ad alta voce suonerebbe davvero sciocco, e si vergognerebbe terribilmente.

Quando si presenta a degli sconosciuti di solito si presenta solo con il cognome, se glielo chiedono dice anche il nome, ma preferisce evitarlo. Gli va bene che lo chiamino per nome, ma preferisce che usino il cognome. Lui in generale chiama tutti per cognome, usando solo il primo, dato che spesso in Messico hanno quaranta cognomi, anche se questo dà fastidio all'interpellato. Di solito dà più fastidio alle ragazze rispetto che ai ragazzi e lui si diverte un mondo nel sentirsi insultare da chi invece ci tiene a venire chiamato per nome. Dato che ha poca fantasia non gli piace dare soprannomi (non che gli serva per rendersi odioso). Non gli piacciono i soprannomi nemmeno su se stesso, non solo quelli che sono palesemente un'offesa o un gioco di parole, anche quelli che sono semplicemente l'abbreviazione del suo nome. Se non si sente chiamare con il suo nome per intero non si gira, facendo finta di non aver sentito. Le persone che lo conoscono sanno che è fatto così e si arrendono dopo poco. I più coraggiosi cercano di fare dei tentativi, ma lui non dà nemmeno la soddisfazione di arrabbiarsi, semplicemente dopo che uno si è arreso e lo ha interpellato "come si deve" (parole sue), si gira con un sorriso sardonico rispondendo un "sì?" che ti farebbe venir voglia di tirargli un dizionario nei denti. Ma sarebbe un peccato, perché ha davvero dei bei denti.

Sentivo il bisogno di specificarlo.

❝𝓒𝓸𝓰𝓷𝓸𝓶𝓮

𝒢𝓇𝒶𝓎-𝐹𝓁𝑜𝓇𝑒𝓈 ⸻

Come molte persone in Messico Victor ha due cognomi, quello della madre e quello del padre. Quella della madre è Flores, la famiglia della donna ha delle profonde radici messicane, mentre quello di suo padre è Gray. L'uomo infatti non è messicano come la moglie, ma è nato nel Maine, uno degli stati più a nord degli Stati Uniti d'America. La famiglia di suo padre, Joseph, è sempre stata una famiglia di viaggiatori, non riuscivano a stare nello stesso posto per più di qualche anno. Quando suo padre era piccolo hanno deciso rimanere fermi per un po' dove si trovavano, per far crescere il bambino con delle relazioni stabili, ma sempre pronti per spostarsi di nuovo. Hanno deciso di trasferirsi di nuovo quando Joseph ha compiuto quindici anni, ne avevano abbastanza del clima rigido del Maine e, senza rimpianti, si sono trasferiti in Messico. Non hanno fatto molta fatica ad ambientarsi e a trovare una casa, erano infatti partiti senza aver pianificato nulla, e si sono trovati talmente bene da decidere di stabilirsi lì definitivamente. Joseph ha incontrato la sua futura moglie, Estrella, pochi anni dopo. Lei era nata e cresciuta a Guadara e non se n'è mai allontanata troppo.

Avere due cognomi dà a Victor sentimenti avversi. Da una parte è felice di possedere qualcosa che lo metta in comunicazione con i suoi genitori e con il suo passato. Dall'altra gli dà fastidio dover portare il cognome dei suoi genitori senza che loro abbiano mai fatto qualcosa per farsi sentire vicini a lui, a parte dargli quel nome.

Lui questo non lo sa, perché sinceramente non gliene è mai importato molto, ma se si legge con attenzione questo doppio cognome se ne può trovare un senso molto interessante. Il primo, quello del padre, Gray, rimanda alla parola americana "gray", tradotto in inglese anglosassone come "grey", ovvero grigio. Il secondo invece, Flores, proviene dal latino flos, floris, che significa fiore. Nel complesso, quindi, potremmo dire che il significato di questo cognome sia "fiore grigio". Ora, i fiori grigi non esistono in natura, anche quelli che sembrano grigi in realtà sono violetti o azzurrini, un fiore può diventare grigio solo per mancanza di sole o a causa di alcune malattie specifiche. Decisamente una cosa brutta e triste. Victor potrebbe essere definito lui stesso un fiore grigio, nel senso che spesso dà l'idea che non dovrebbe esistere qualcuno come lui. Non nel senso che tutti lo odiano o che i suoi genitori non lo volessero, semplicemente che lui ha idee e morale decisamente malate, che spesso fanno domandare alle persone se lui creda davvero in quello che dice di pensare, dato che sembra troppo assurdo per essere vero. La maggior parte delle volte le persone con cui parla lo ritengono falso e innaturale, proprio come un fiore grigio.

❝𝓔𝓽𝓪̀

𝒟𝒾𝒸𝒾𝒶𝓃𝓃𝑜𝓋𝑒 𝒶𝓃𝓃𝒾, 𝓃𝒶𝓉𝑜 𝒾𝓁 𝟤𝟫 𝓈𝑒𝓉𝓉𝑒𝓂𝒷𝓇𝑒 𝒹𝑒𝓁 𝟤𝟢𝟢𝟢 ⸻

È nell'anno dei vent'anni, dato che li compie a settembre. Essendo più che maggiorenne dovrebbe ormai frequentare l'università, in realtà essendo stato bocciato due volte, compreso l'anno corrente, frequenta ancora la secondaria. Non gli dà fastidio essere il più grande della classe, dato che gli altri ragazzi tendono ad essere abbastanza in soggezione di fronte a lui e a trattarlo con un certo riguardo. Certo, non tutti, ovviamente ci sono delle persone che non lo sopportano, ma che, di fronte alla sua stazza sopportano in silenzio.

Di solito le persone gli danno qualche anno in più a causa del suo aspetto estetico e in particolar modo per la sua altezza. A lui non dà fastidio né che gli si dia qualche anno in più, né che gliene si diano di meno. In realtà lo diverte un mondo mettere le persone in difficoltà e spesso quando gli chiedono "quanti anni hai?" lui risponde "indovina". Simpaticissimo, proprio. Non lo fa per cattiveria, semplicemente si diverte. Se l'interpellato sbaglia lui ride e lo corregge, se indovina fa la stessa cosa inventando un'età plausibile e aspetta che scopra la verità da qualcun altro. Una volta, quando era più piccolo era riuscito a fare quasi venire un infarto ad una ragazza con cui era appena stato dicendole di essere minorenne. È stata una scena degna di nota.

Probabilmente però la cosa più bella dell'essere maggiorenne è che può firmare le giustifiche di assenza e le verifiche da solo. Be', a parte l'alcol.

Victor secondo l'oroscopo occidentale appartiene al segno della Bilancia, un segno d'aria, quindi più volubile e movimentato. La caratteristica principale di questo segno è il desiderio di trovarsi in coppia, di trascorrere la propria con una persona per sempre. A Victor questo ha sempre messo ansia, un sacco. Non capisce sinceramente come una persona potrebbe desiderare di vivere PER SEMPRE con una sola persona. Lui in generale odia i legami e una delle cose che gli fanno più ansia sono i matrimoni. Lo mandano in paranoia totale. Le poche volte che è stato invitato ad uno è rimasto tutta la cerimonia una faccia tanto sofferente da attirare l'attenzione di più d'uno. Lui si stava immedesimando nello sposo, comunque.

La bilancia nell'immaginario comune è simbolo di giustizia e anche i nativi di questo segno sono persone generalmente giuste e comprensive, che odiano i conflitti sopra tutto. Diciamo che questo non è proprio il caso per quanto riguarda Victor, che della giustizia se ne strafrega. Lui in generale tiene per il male, anzi, tiene sempre per il male. Non che ritenga intelligente fare la scelta sbagliata, semplicemente è affascinato da tutto ciò che è proibito e sconsigliato. Ah, se ve lo steste chiedendo, vive appieno questa sua filosofia. Così come ama fare quello che in generale è considerato sbagliato, ama il caos e il disordine. Gli piace litigare e creare litigi, quando ci sono fraintendimenti, se la cosa non gli dà un ritorno personale non fa nulla per cercare di scioglierli, molte persone lo definiscono uno stronzo. Hanno ragione.

I nativi della Bilancia sono attratti dalle cose belle, soprattutto in amore. Questo effettivamente è vero, non gli piace avere intorno persone brutte, gli fanno anche un po' ansia. Specifichiamo però che lo affascino non solo le persone belle, ma anche quelle estremamente brutte, specialmente se con deformazioni o problemi visibili. Gli piacciono in particolare le cicatrici, non può resistere ad una ragazza con una cicatrice. Sicuramente l'equilibrio non fa parte del suo essere.

Secondo l'oroscopo maya, Victor apparterrebbe al segno del Cervo, animale magico per la popolazione, portato, come la Bilancia, alla tranquillità e alla pace.

I nativi del segno del Cervo sono molto volubili e amano la libertà, soprattutto per quanto riguarda le relazioni. Una cosa la devo dire, anche se non c'entra quasi nulla con la scheda, preparatevi a vergognarvi al mio posto. Secondo me sono piuttosto i loro partner che dovrebbero definirsi dei cervi.

Potete seppellirmi.

Ora riprendo un tono professionale, tranquilli.

Secondo l'oroscopo cinese, sarebbe nato nell'anno del drago, un segno forte, che guida gli altri, spesso arrivando ad imporsi su essi, anche in maniera aggressiva. Se sotto un certo punto di vista questo potrebbe essere vero, dall'altro è completamente sbagliato. È vero che il suo è un carattere forte e che Victor riesce senza problema a imporsi sugli altri, ma non è affatto vero che sia una guida. Odia la responsabilità e non vuole avere rimorsi, quindi mette le mani avanti, dichiarandosi da solo e senza pretese di diventare un capo. Odia, anzi, quando qualcuno gli chiede di decidere per un gruppo tra qualche opzione e spesso manda questa persona a quel paese senza mezzi termini. Oppure sorride e propone un'altra opzione plausibile, per il puro gusto di fare casino.

❝𝓐𝓼𝓹𝓮𝓽𝓽𝓸

𝒳𝒶𝓋𝒾𝑒𝓇 𝒮𝑒𝓇𝓇𝒶𝓃𝑜 ⸻

Voi non avete idea di quanto ci ho messo per trovare qualcuno che soddisfasse tutti gli standard e non fosse così grande da non essere plausibile. Credo di aver bruciato il mio ultimo neurone dopo aver visitato un sito del tipo "top 50 attori troppo belli per esistere davvero" e che al momento gli si siano sostituiti un paio di criceti. Dopo questa breve premessa, andiamo avanti.

Come già accennato, Victor è davvero un bel ragazzo e non ne fa un mistero. È molto alto, raggiunge quasi i due metri, anche se spesso cammina ingobbito per pura abitudine. Non desidera passare inosservato o altro, semplicemente quando era piccolo ha cominciato a camminare un po' storto e da allora ogni tanto si mette a camminare così. Ha una buona struttura ossea, muscoli tonici e si tiene costantemente in allenamento, un po' perché è una cosa che lo rilassa, un po' gli serve per il proprio lavoro: i muscoli sono assolutamente necessari per ricevere qualche mancia in più. In effetti, facendo lo spogliarellista, deve fare attenzione al proprio aspetto fisico, ma non per questo presta particolare attenzione a come appare fuori dall'orario lavorativo o ha delle abitudini molto sane. Fuma come una ciminiera, se si ha bisogno di un accendino si può chiedere a lui, ne ha sempre almeno un paio in tasca, e spesso si porta dietro più pacchetti di sigarette diversi, per poter scegliere il migliore al momento. Di solito indossa la prima cosa che gli capita sottomano la mattina, anche perché appena sveglio non è esattamente in grado di capire granché, e riesce ad essere sempre presentabile solo perché il suo guardaroba è praticamente monocromatico: se si facesse una foto ai suoi abiti e si aggiungesse un filtro in bianco e nero non cambierebbe assolutamente nulla. Se si sveglia di buon umore si passa al massimo una mano tra i capelli, che comunque, essendo ricci, non hanno bisogno di essere pettinati. Di questi ringrazia sua madre, dalla quale li ha ereditati, con la piccola differenza che quelli della madre sono molto più scuri dei suoi, che sono marroni. L'unica accortezza che ha è di lavarsi la faccia con un po' di acqua fredda per svegliarsi e non andare a schiantarsi mentre guida. In realtà per svegliarsi del tutto gli servono minimo tre caffè, che in Messico vengono preparati anche con cannella e zucchero panela, e sono molto più slavati del caffè italiano, solo dopo riesce finalmente a capire di esistere.

Spesso gli dicono che ha gli occhi marrone cioccolato, a lui sembrano semplicemente marroni, diciamo che non è proprio una persona poetica, ma il concetto è quello. Anche questi li ha presi da sua madre, quelli di suo padre sono invece azzurri. In effetti da suo padre ha preso solo le ciglia lunghe e l'altezza: diciamo che nessuno potrebbe mai scambiarli l'uno per l'altro, come a volte succede tra padre e figlio, addirittura quando vengono visti insieme nessuno riesce alla prima occhiata a capire che sono imparentati. A causa di questa loro mancata somiglianza, hanno cominciato a girare delle voci, che insinuano che suo padre non sia effettivamente suo padre. Il padre biologico cambia di voce in voce, ma il più quotato è l'insegnante di matematica, a pari merito con il macellaio. In realtà Victor è semplicemente più simile a sua madre che a suo padre, ma a causa di quelle voci sua madre viene sempre guardata male in città. Soprattutto, è una tragedia ogni volta che deve andare a comprare la carne, quindi ci manda quasi sempre Victor, che di solito ne approfitta per prendere anche qualcosa per sé. Non che lui abbia una qualche dieta specifica, mangia semplicemente quello che gli capita di comprare, in particolare adora la carne rossa e i dolci.

Ha un fisico a rettangolo, quindi l'ampiezza del petto e dei fianchi sono praticamente uguali e i fianchi non presentano particolari curve. Ha dei muscoli tonici ma non troppo gonfi, appare comunque abbastanza sottile, anche se non esile, le braccia e le gambe affusolate, le proporzioni del corpo quasi impeccabili. Ha qualche neo qua e là, ma sono davvero piccoli, quindi non si notano se lo si guarda da lontano. Ne ha uno, in particolare sulla clavicola, talmente piccolo che per notarlo bisogna essere davvero a pochi centimetri, che di solito alle ragazze piace molto. Non ha nessuna voglia e nessuna cicatrice, solo qualche abrasione all'interno dei gomiti e delle ginocchia e tra le gambe, sulle cosce, questo perché sta imparando a fare pole dance. Ha la pelle ambrata, si abbronza facilmente anche restando sotto il sole per poco, anche se quando era piccolo si è scottato e per qualche anno la sua pelle è rimasta piuttosto sensibile.

Il suo aspetto fisico non gli interessa molto, nel senso che non vi presta attenzioni particolari, ma si apprezza sia per come appare, sia per l'effetto che fa sugli altri. La parte del suo corpo che gli piace di più sono sicuramente le mani, dalle dita affusolate, i polsi ossuti e le vene in evidenza. Di solito quando è in ansia prende a stirarsi all'indietro, una alla volta, le dita, partendo da quelle della mano destra e ponendo particolare cura sul medio. Ma lui si sta solo stirando, non ti sta facendo il medio, no, non lo farebbe mai. Ha l'abitudine di leccarsi le labbra quando è concentrato o arrabbiato.

❝𝕊𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒

Quando i suoi genitori si incontrarono, si potrebbe davvero dire che si siano trovati. Condividevano moltissime passioni e moltissimi desideri, in primo luogo uno sfrenato bisogno di liberà e di instabilità. Questo ha reso davvero particolare la loro relazione, e anche la vita di Victor.

Quando i due ebbero un figlio ne furono entusiasti e decisero di dedicarsi anima e corpo a crescerlo e ad amarlo. Purtroppo non tutto va come si spera e, se per i primi anni di vita i due continuarono ad amare il bambino con risoluzione, presto si stancarono di prendersene cura, da spiriti liberi quali erano, e si giustificarono prendendo come scusa la necessità di indipendenza del bambino, per loro fondamentale, come non poteva esserlo per un bambino di cinque anni. In nome di questa loro risoluzione, cominciarono a lasciare il piccolo da solo sempre più spesso, a dargli incarichi importanti e a sgridarlo per errori che solitamente ad un bambino si condonano. Col tempo si allontanarono sempre più dalla vita di loro figlio, passando il tempo tra di loro in escursioni e viaggi, lasciando il bambino in balia della scuola e della vita. Persero interesse verso quanto gli succedeva, con la falsa consapevolezza che ormai se la sapesse cavare da solo, e a poco a poco smisero di rimproverarlo, di elogiarlo o semplicemente di considerare quello che faceva.

All'età di dieci anni Victor si trovò di fronte ad una grande scelta: diventare un ragazzo responsabile e badare a se stesso in maniera matura o cominciare ad agire senza uno scopo e senza pensare alle conseguenze. Credo sia scontato che strada intraprese.

A undici anni fu sospeso per aver rubato delle verifiche, e poco dopo essere stato riammesso, di nuovo, per aver pestato a sangue un compagno di classe. Non fu bocciato solo perché fu considerato troppo piccolo. Questo evento non fece nascere in lui il pensiero di poter riuscire a fare quello che voleva senza ritorsioni, ma quello che di lui non importasse a nessuno. A dodici anni diede "accidentalmente" fuoco ad un bagno della scuola e fu nuovamente sospeso e riammesso solo dopo un mese, questa volta senza il ripetersi di altri eventi del genere. I suoi genitori non tennero molto in considerazione nemmeno questa sua azione, e la rabbia dentro di lui cresceva insieme allo sconforto. Appena entrato alla secundaria decise che avrebbe cambiato il proprio atteggiamento, forse non era troppo tardi per impegnarsi e scegliere di essere un bravo ragazzo e una brava persona. Pensò che con la violenza non avrebbe ottenuto nulla, gli sembrava che anche se avesse fatto esplodere un teatro i suoi genitori non lo avrebbero preso in considerazione. Forse se fosse diventato responsabile e intelligente come loro sembravano desiderare avrebbe potuto essere di nuovo amato come quando era piccolo. Gli sforzi che fece per migliorare il rendimento scolastico e la media di comportamento furono davvero duri per lui, che non aveva mai studiato in vita sua, ma lo resero fiero di quello che stava facendo.

Almeno per i primi mesi. Mentre il tempo passava il ragazzino si accorse che nonostante i suoi sforzi i suoi risultati non miglioravano, se possibile erano anche peggiorati. Molte verifiche gli erano state invalidate per aver copiato, quando lui aveva semplicemente studiato. L'atteggiamento dei professori nei suoi confronti non fu per nulla d'aiuto: oltre ad accusarlo di copiare gli addossavano la colpa di qualsiasi guaio accadesse in classe o a scuola, ma Victor cercava ancora di migliorare. Pensava di riuscire a cambiare veramente, e che avrebbe fatto vedere agli altri chi poteva diventare, anche senza il loro aiuto.

Quello che lo fece perdere completamente la speranza fu opera dei suoi compagni. Se all'inizio dell'anno gli altri ragazzini avevano paura di Victor, che negli anni della primaria si era rivelato un tipo irascibile e violento, con una tendenza a perdere il controllo davvero invidiabile, presto si accorsero che qualcosa era cambiato. I bambini sono veloci ad accogliere i cambiamenti, molto più degli adulti, e capirono che Victor stava tentando di redimersi, di diventare un bravo studente. Non avrebbero potuto trovare nulla di più stimolante per esprimere il peggio di se stessi. Incominciarono a prendere di mira quello stesso ragazzo che prima evitavano come la peste e riverivano come un capo. La prima volta che Victor tornò a casa dopo essere stato picchiato decise di nascondere le ferite, che si limitavano ad un paio di botte. Non che fosse difficile nascondere qualcosa ai genitori. Da quel momento Victor cominciò ad arrivare a casa sempre pieno di botte, ma cercava di non reagire, forse nella speranza quasi inutile che qualcuno si sarebbe accorto di quello che stava passando e lo avrebbe aiutato, forse proprio i suoi genitori. Un pomeriggio tornò a casa con il viso tumefatto, le labbra spaccate, il costato dolorante e un braccio sanguinante. Tutto quello che sia madre ebbe da dirgli fu di andare a lavarsi per non sporcare il pavimento, come se il fatto che suo figlio fosse stato picchiato non la riguardasse.

Fu in quel momento che il ragazzino comprese che per i suoi genitori lui sarebbe sempre rimasto un estraneo.

Fuggì di casa senza che nessuno la considerasse una fuga, perché nessuno stava pensando a lui. I pensieri annebbiati che gli affollavano la mente cominciarono a sciogliersi. Non importava cosa facesse o come si comportasse, non importava nemmeno chi fosse, per i suoi genitori non sarebbe mai stato altro che Victor Gray-Flores, il loro cognome come unico legame tra di loro. Questa terribile realizzazione ebbe l'effetto di calmarlo completamente. Se ai suoi genitori non importava cosa facesse non serviva più impegnarsi. Ora che sapeva che loro non lo avrebbero amato in ogni caso non aveva più uno scopo. Era solo un guscio vuoto. Non c'era più ragione per lui di cercare di comportarsi bene, tanto valeva fare quello che serviva per non essere mai più nella situazione in cui si trovava.

Era arrivato nel frattempo di fronte ad una fermata dell'autobus e decise di aspettare il prossimo. Quando arrivò a destinazione non sapeva nemmeno dove fosse, ma non gli importava. Cominciò a camminare per le strade sconosciute e si fermò di fronte ad una palestra. Ora che si era calmato si rese conto di aver bisogno di una medicazione e decise di entrare a chiedere lì. Quella era l'opzione più veloce, perché sapeva bene che se fosse andato a cercare un ospedale, magari non trovandolo, dopo averlo medicato avrebbero dovuto chiamare i suoi genitori per farlo riaccompagnare a casa o per il pagamento, ed era certo che loro sarebbero stati piuttosto scocciati di doverlo venire a recuperare. Varcata la soglia si diresse verso il banco della reception e chiese aiuto all'uomo che vi stava seduto dietro. Quello lo portò subito in una piccola stanza e lo medicò, in silenzio. Quando ebbe finito si complimentò con il ragazzino per non aver pianto, dato che per disinfettare le ferite aveva usto dell'acqua ossigenata, ricevendo un'occhiata tra lo stupito e il divertito. Victor aveva pianto spesso, non si vergognava ad ammetterlo, ma mai per il dolore fisico. Al massimo avrebbe potuto urlare, in caso, arrabbiato con la propria debolezza. Non capiva perché si sarebbe dovuto essere tristi di non essere abbastanza forti. Ma all'uomo non disse niente.

Dalle ferite che aveva addosso, comunque, l'uomo aveva capito il problema del ragazzino e gli propose di aiutarlo a diventare più forte per non farsi più picchiare dai compagni. Victor accettò e l'uomo gli assicurò che il pomeriggio seguente sarebbe stato lì ad aspettarlo. Victor non volle essere accompagnato, quindi l'uomo gli diede solo le indicazioni stradali per la stazione dell'autobus e lo guardò camminare spedito tra la folla, nascondendo sotto un'andatura sicura il dolore.

Da quel momento, per due settimane, Victor marinò la scuola. La mattina preparava in uno zaino del cibo, dell'acqua e dei vestiti di ricambio e si recava a piedi nella città vicina, cosciente che prendendo un autobus qualcuno lo avrebbe fermato e mandato a scuola. Vagava a zonzo quel tempo che gli restava e mangiava quello che si era portato, poi andava alla palestra. Chiedeva dell'allenatore e quello veniva a riceverlo. Spesso lo metteva a fare qualche esercizio agli attrezzi mentre controllava l'allenamento di qualcuno, poi, quando la palestra si svuotava cominciava a insegnare. Sapeva fare di tutto, dalla boxe al kung-fu, al taekwondo. Non sempre Victor riusciva a fare quello che l'uomo gli diceva, ma cercava di replicare quello che gli veniva fatto vedere.

Quando tornò a scuola mise in chiaro con i compagni che non era più quello di prima, e ritornò ad essere lo studente peggiore della classe. Imparando dagli errori del passato, però, cercò di andare d'accordo con gli altri studenti, a farseli amici, anche se si rendeva perfettamente conto che non si trattasse di un legame vero. Per quanto riguardava gli insegnati e gli adulti pensò che non ci fosse molto da fare e, messi da parte gli sforzi che aveva fatto per studiare, cercò di diventare quello che i suoi stessi professori volevano che fosse: un degenerato.

Gli anni all'interno della secundaria passarono abbastanza lisci, per il resto, a parte un paio di note mai firmate e dei colloqui con i genitori, voluti dagli insegnanti, che non sortirono particolare effetto. I due continuavano a dire che Victor sapeva badare a se stesso e che crescendo sarebbe maturato. Il ragazzo continuò ad andare in palestra, ponendo più attenzione a quello che l'allenatore gli mostrava che a tutte le lezioni scolastiche messe insieme, allenandosi per diventare più forte e per semplice divertimento. Non cercava di mettersi in mostra, o di fare l'eroe aiutando qualche altro studente, in realtà in più occasioni fu lui stesso un bullo. Non che lui ci provasse gusto, semplicemente si ritrovò in quella situazione e fece una scelta sbagliata: da quando aveva mostrato la propria forza, nessuno lo aveva più preso più in giro o aveva provato ad alzare un dito contro di lui, e non voleva certo tornare in quella situazione.

Ripensava spesso a tutte le volte che aveva provato a ragionare con i compagni, quanto aveva cercato di farli fermare e lasciarlo in pace. E si rese conto che l'unica cosa che in realtà avesse funzionato fosse stata la violenza. Senza una figura adulta e responsabile che lo aiutasse e che gli insegnasse cosa fosse giusto fare e cosa invece non lo fosse, arrivò alla conclusione che la violenza fosse una soluzione accettabile per risolvere i problemi, anzi, l'unica che funzionasse. Non prese per questo ad andare in giro a picchiare chiunque non fosse d'accordo con lui, ma sviluppò un atteggiamento poco tollerante, quello che ha ancora ora, ricalcato sul carattere di certi cattivi dei film. Leggendo libri (raramente) e guardando serie, Victor si era reso conto che i personaggi veramente forti riuscivano a sconfiggere il proprio nemico con il proprio potere. Che fosse il potere dell'amicizia o il potere delle tenebre poco importava, purché fosse più forte di quello dell'avversario. E se i buoni si facevano sempre scrupoli prima di mostrare la propria forza, i cattivi la mostravano fin dall'inizio e cercavano di superare ogni limite grazie ad essa. Victor cominciò quindi a considerare i personaggi cattivi come degli esempi a cui tendere, perché loro erano quelli che avevano saputo veramente accettare se stessi fin dall'inizio e, pur di essere forti, avevano passato l'inferno, spesso sacrificando cose a loro care, a volte semplicemente impazzendo, ma stimando la forza sopra ogni cosa. Da quel momento Victor sviluppò una passione per tutto ciò che è cattivo e corrotto, perché, come ci si può facilmente rendere conto, il male è potente, e pur di vincere usa tutti i mezzi a disposizione, leciti e non leciti.

Da quando ha cominciato a frequentare la preparatoria è finito in prigione sette volte per violazione di proprietà privata e vandalismo e naturalmente nessuno gli ha mai pagato una cauzione. Non è inusuale comunque vederlo alla centrale di polizia, con il suo solito ghigno, trascinato per il giubbotto da un qualche povero ufficiale.

Ha cominciato a lavorare appena è stato legalmente possibile, e da quel momento ha cominciato a pagare per le proprie cose. All'inizio erano i suoi a pagare per la scuola, ma quando è stato bocciato per la prima volta, in terza, hanno deciso che poteva occuparsi anche di quello. È stato in quel momento che ha cominciato a lavorare come spogliarellista, il lavoro da barista rendeva troppo poco per pagarsi anche l'istruzione, anche se faceva moltissimi turni. I suoi genitori tuttora non sanno che lavoro faccia, anche se probabilmente se ne sono fatti un'idea dato che Victor non torna quasi mai a casa di notte. Oppure pensano che abbia una vita sentimentale molto movimentata, cosa effettivamente vera.

In ogni caso, a loro non importa.

❝ℂ𝕒𝕣𝕒𝕥𝕥𝕖𝕣𝕖

La prima impressione che tutti hanno di Victor è che sia uno stronzo. L'atteggiamento che mostra nei confronti di chi non conosce è talmente fastidioso che spesso, soprattutto se i suddetti sono ubriachi, si finisce in rissa. La prima cosa che colpisce, in senso negativo, in lui, è la sua espressione, un ghigno condiscendente e sarcastico, il suo sguardo fa sentire sbagliati e prevedibili, inferiori a lui, come se lui stesse guardando il mondo dall'alto. Anche il suo modo di parlare e di comportarsi lascia trasparire questo sottinteso, diciamo che Victor non è mai particolarmente gentile. Sempre pronto a rinfacciare errori e insicurezze, gli piace prendere in giro chi si trova davanti, o ostentare indifferenza e mal sopportazione. Non gli piace che le persone si sentano a loro agio con lui, preferendo chi sta sulle sue o sulla difensiva. I due tipi di persone con i quali gli piace più stare sono quelli acidi, che non gli danno importanza e si fanno i fatti propri, e quelli che si imbarazzano o vanno in confusione per quello che lui dice loro. Con i primi tende ad essere più silenzioso, spesso si limita a tirare fuori una sigaretta e mettersi a fumare tranquillo, senza sentirsi in imbarazzo per il silenzio creatosi. Se ve lo steste chiedendo, tende a non offrire le proprie sigarette a nessuno, quindi ne darà uno all'interessato solo se espressamente richiesta, mai di sua spontanea volontà. Con le persone più timide, o più in soggezione di fronte a lui, invece, si comporta in modo davvero cattivo. Non perde occasione per prenderle in giro e metterle in difficoltà, spesso beccandosi degli ammonimenti dagli amici, a cui lui non presterà assolutamente ascolto. Verso le ragazze tende ad essere un po' più gentile, ma con loro si lancia in un repertorio quasi infinito di doppi sensi. Niente battute a sfondo erotico, quelle non le sopporta.

Se lo si conosce un po' di più si capisce che il suo atteggiamento non è dovuto ad antipatia, è semplicemente dettato dal suo modo di essere. Chi lo conosce da abbastanza tempo per averlo capito, sa anche che, o ci si adatta a queste sue abitudini, o ci si allontana da lui, perché la conoscenza prolungata non rende più piacevole il suo modo di fare, anzi. Prende in giro quasi con più accanimento chi conosce da più tempo, lanciando frecciatine riguardanti fatti imbarazzanti accaduti insieme. Purtroppo per queste povere persone, se si cerca di rinfacciargli una figuraccia accaduta a lui, e lui ne fa davvero tante, lui si limiterà a ridere facendo una battuta sarcastica anche su se stesso. Nessuno meglio di lui sa che l'opinione altrui non conta molto. Proprio per questo fa sempre quello che vuole, senza curarsi di quello che gli altri potrebbero pensare di lui. La sua vita gli ha insegnato che un'opinione è semplicemente un'opinione, e che spesso, anche se ci si impegna per cambiarla non si ottiene nulla: ognuno penserà sempre quello che gli pare di tutti. A lui, d'altro canto, non interessa molto quello che fanno gli altri, quindi è sempre l'ultimo a conoscere i pettegolezzi, e quando gli chiedono la sua opinione su qualcuno lui di risponde sempre con un: "lui\lei? Non lo so, non è interessante". Le persone che gli interessano o con le quali parla volentieri sono davvero poche, si possono contare sulle dita di una mano. Non per questo, naturalmente, smetterà di prenderle in giro, in realtà non si nota nessuna differenza di atteggiamento in lui, rispetto al suo solito modo di comportarsi, sembra sempre il solito simpaticone. In effetti Victor non mostra apertamente la sua stima per una persona, anche perché tende a non stimare in particolar modo nessuna persona. Si fida unicamente di una persona, che è anche l'unica ad avere il permesso di salire in moto con lui e che ha il grande onore di essere trattata con un po' più di gentilezza, ovverosia il suo allenatore. Proprio lui, infatti lo ha sempre aiutato nei momenti in cui ne ha avuto bisogno, senza per questo pretendere di essere messo al corrente di ogni sviluppo della sua vita privata e senza risultare invadente.

In generale Victor è molto riluttante a parlare di sé in pubblico, in effetti se non gli viene chiesto espressamente non parla della propria vita privata. In realtà anche se glielo si chiede non risponde mai con particolare prolissità alle domande che gli vengono poste. Di solito si inventa qualcosa di davvero assurdo per mettere a disagio con la propria storia tragica l'interlocutore, oppure se è di cattivo umore si limita a ringhiare contro al povero sventurato e a dirgli di farsi i fatti propri. Ed è molto probabile che sia di cattivo umore, i momenti in cui è davvero felice sono pochissimi. Di solito si limita ad esistere, senza particolare interesse a quello che gli sta attorno. Ci sono ovviamente anche momenti in cui si trova sereno e rilassato, in primo luogo quando si allena, anche per quello lo fa con così grande costanza, in secondo quando si esibisce. Il momento in cui è di umore peggiore in assoluto è la notte. Gli mette ansia stare da solo al buio, lo fa tornare ad essere il bambino che piangeva spaventato dai mostri, che nessuno veniva a consolare. È anche per questo che ha cominciato a lavorare al night club e a uscire così tanto la notte, per stancarsi a tal punto da addormentarsi appena posata la testa sul cuscino.

Non lo vuole ammettere, ma la paura di essere debole e di non meritare l'interesse di nessuno sono le sue più grandi paure. Probabilmente non riuscirà a liberarsene mai.

❝𝓒𝓾𝓻𝓲𝓸𝓼𝓲𝓽𝓪̀

𝒮𝒾𝑔𝒶𝓇𝑒𝓉𝓉𝑒 ⸻

Come già accennato, Victor fuma moltissimo, anche due pacchetti al giorno, e ci si domanda come non sia già morto. Di solito si concede un tiro durante le pause di scuola, prestando sigarette ai compagni meno fortunati, ma pretendendo che gliele ridiano alla prima occasione, e state tranquilli che lui se lo ricorda, beccandosi spesso delle note. Una cosa che dà molto fastidio è la sua abitudine di fumare finito un rapporto: lui semplicemente si alza, va alla finestra e si mette a fumare. Spesso è capitato che per questa sua abitudine delle ragazze decidessero di non volerlo vedere mai più. Alcune se lo fanno andare bene, ad altre non importa, altre ancora gli chiedono di fumare rimanendo a letto con loro.

La passione per il fumo gli è nata quando frequentava la secundaria, e degli studenti più grandi gli avevano offerto una sigaretta. La prima reazione è stata una tosse incontrollata e la sensazione di stare per soffocare da un momento all'altro, gli sembrava che qualcuno stesse facendo un falò nella sua gola. La seconda reazione è stata: "me ne dai un'altra?". Diciamo che è sempre stato un po' bacato. Forse una delle cause potrebbe essere stato il fatto che suo padre e sua madre siano dei veri salutisti. Un po' di voglia di contraddirli gli rimane comunque.

Per la quantità di sigarette che compra, per lui fumare è un passatempo davvero dispendioso, quindi di solito compra delle sigarette abbastanza economiche, le Red & White o le Camel, si permette di comprare un pacchetto di sigarette più pregiate solo qualche volta all'anno, e le conserva come l'oro. Le sue preferite sono le Parliament, che costano davvero tanto, e che compra una volta all'anno, per il proprio compleanno, nelle altre occasioni importanti ripiega sulle Marlboro. Anche se spende molto, le sigarette sono una delle cose a cui non rinuncerebbe mai.

𝑀𝑜𝓉𝑜 ⸻

Possiede una moto che è l'amore della sua vita, probabilmente la ama oltre il limite della decenza. È l'unica cosa alla quale tiene, anche perché senza non saprebbe davvero come fare a recarsi al lavoro tutti i giorni. È una Ducati XDiavel nera con particolari metallici, una moto con un motore Ducati da superbike, con una grandissima potenza e agilità, che consente accelerazioni improvvise e frenate brusche, piuttosto maneggevole. L'unico problema potrebbe essere il fatto che la moto sia abbastanza pesante, risultando quindi abbastanza faticosa da condurre per tempi lunghi, anche a causa della postazione di guida piuttosto scomoda. Esistono comunque moltissimi accessori per poter modificare la postazione al meglio e naturalmente lui ha già apportato le modifiche necessarie.

Come già sottolineato, tiene molto a quella moto, anche perché è stata il primo grande acquisto che ha fatto, quindi la lava una volta ogni due settimane con panno di pelle di daino e tanta cura. Non ci fa salire quasi nessuno, nonostante sia da due, perché ha paura che la rovinino: ottenere il suo permesso di salirci vuol dire avere la sua fiducia incondizionata. Se gliela si rovina... non parliamone, ok?

𝒫𝑜𝓁𝑒 𝒹𝒶𝓃𝒸𝑒 ⸻

La pole dance si differenzia dalla lap dance in quanto quest'ultima è intesa essenzialmente a scopo ludico e ricreativo, mente con pole dance si intende un vero e proprio sport. Victor ha cominciato a imparate lap dance da una sua collega nel tempo libero. Si incontravano senza un calendario preciso, quando avevano tempo, senza grossi impegni. All'inizio lui pensava che sarebbe stato facile e divertente. Dopo il primo allenamento era praticamente morto.

Probabilmente se non ne avete mai visto un'esibizione non ve ne renderete conto, ma la pole dance è effettivamente molto impegnativa, basti pensare che spesso gli atleti devono reggersi al palo solamente con le braccia, o addirittura con un braccio solo, il che richiede tanta forza fisica, equilibrio e resistenza (vi consiglio di andare a vedervi qualche esibizione in uno dei campioni mondiali, Dimitry Politov, che secondo me è uno dei più bravi). Dopo qualche allenamento con la collega, Victor si è innamorato di questo sport e ha cominciato a prendere vere e proprie lezioni di pole dance. È stato fortunato, perché essendo già abbastanza flessibile e allenato non ci ha messo molto per imparare le basi, ma non è sicuramente ad un livello avanzato. Nonostante sia abbastanza bravo non fa lap dance durante gli spettacoli.

In periodo scolastico ha lezione tutti i pomeriggi dal martedì al venerdì, in periodo estivo invece tutti i giorni, tranne la domenica. Spesso va in palestra durante orari in cui non ha lezione per allenarsi in autonomia, è una cosa che lo rilassa e gli fa dimenticare per un po' tutto quello che lo circonda. Salvo poi strafare e stare tanto sul palo da procurarsi delle abrasioni che gli bruciano anche per due giorni.

𝒪𝓇𝒾𝑒𝓃𝓉𝒶𝓂𝑒𝓃𝓉𝑜 ⸻

Victor ha un buonissimo senso dell'orientamento, che un po' è un dono naturale, un po' lo ha acquisito durante le innumerevoli gite che quando era bambino faceva con i suoi genitori. Quando era molto piccolo, infatti, i tre avevano l'abitudine di andare a fare delle passeggiate in montagna, abbastanza estreme per un bambino, se volete il mio parere, e spesso lo lasciavano da qualche parte dicendogli che doveva tornare fino ad un certo punto indicatogli in precedenza da solo. Loro aspettavano al punto di arrivo. Non sono mancate occasioni in cui il bambino si è fatto male o si è perso, ma diciamo che alla fine se l'è sempre cavata.

Quando si trova in un posto nuovo cerca subito di trovare dei punti di riferimento per riuscire a ritrovare la strada e di solito riesce a trovare scorciatoie anche in luoghi dove non è mai stato intuendo la direzione nella quale si deve muovere e scegliendo il percorso ottimale per raggiungerlo. A volte può anche sembrare inquietante come sia veloce a orientarsi, del tipo che si trova per la prima volta in una città e riesce ad essere più accurato di un navigatore (che poi lo sappiamo tutti che i navigatori vogliono solo farci perdere e si divertono a farci fare giri a caso).

𝒪𝓂𝒷𝓇𝑒𝓁𝓁𝒾 ⸻

Non c'è una ragione precisa ma gli ombrelli gli fanno un po' di inquietudine, quando piove preferisce bagnarsi fino all'osso e beccarsi un raffreddore piuttosto che usare un ombrello e se qualcuno gliene propone uno lui lo guarda inorridito e semplicemente scuote la testa. Ricordatevelo, gli ombrelli sono il male. Insieme ai navigatori.

❝ℝ𝕒𝕡𝕡𝕠𝕣𝕥𝕠 𝕔𝕠𝕟 𝕚𝕝 𝕤𝕠𝕧𝕣𝕒𝕟𝕟𝕒𝕥𝕦𝕣𝕒𝕝𝕖

Da quando ha sviluppato una quasi morbosa attrazione verso tutto quello che è male e cattivo ha cominciato ad interessarsi anche al sovrannaturale. In particolare, gli piacciono le storie macabre e piene di sangue e morte, soprattutto quelle che parlano di un morto che cerca vendetta, o di un vivo che cerca vendetta per un morto. I suoi personaggi preferiti della sfera sovrannaturale sono i fantasmi, che perdono punti in classifica per il fatto che non possano influire sul mondo dei vivi, e i vampiri, non quelli descritti nelle storie moderne, ma quelli di descritti da Bram Stoker.

Questi vampiri sono immortali e si cibano di sangue per mantenere un aspetto giovane, se ne bevono poco invece invecchiano e si imbruttiscono. Attraverso il sangue che bevono acquisiscono anche la forza di colui che bevono. Possiedono, come sottolineano anche le storie moderne, poteri sovrannaturali, quali parlare con i lupi, trasformarsi in animali, o nebbia, e sanno volare. Quello che forse molti non sanno è che i vampiri possono andare in giro anche di giorno, alla luce del sole, mantenendo la propria forza intatta, ma non possono cambiare la forma nella quale si trovano. Inoltre non sono di bell'aspetto, ma si possono definire affascinanti, fino a quando non mostrano il loro vero volto, mostruoso. Il male deve sempre sembrare affascinante, altrimenti nessuno lo sceglierebbe, ma si rivela essere orribile.

Uniche limitazioni del loro potere sono non poter toccare simboli sacri, in quanto un vampiro è un essere umano che ha fatto un patto con il diavolo, non poter sopportare l'aglio e non poter attraversare il mare (o un lago) con i propri mezzi, ma solo su un'imbarcazione. È molto difficile ucciderli, come delle erbacce, difficili da estirpare: un vampiro muore veramente sono se gli viene conficcato un paletto nel cuore, gli viene tagliata la testa e questa viene riempita d'aglio.

Non so se i vampiri che saranno descritti in questa storia avranno queste caratteristiche, sinceramente per Victor non è importante, quello che è importante è l'ammirazione che Victor ha per questi esseri sovrannaturali: li considera uomini che hanno avuto il coraggio di sacrificare addirittura la propria anima per il potere.

Se gli si offrisse di diventare un vampiro, anche se solo come subordinato adorante del suo padrone accetterebbe con gioia sincera e senza esitazione.

❝𝓒𝓸𝓷𝓸𝓼𝓬𝓮𝓷𝔃𝓮

𝒴𝑒𝓁𝑒𝓃𝒶 ⸻

Si conoscono in quanto frequentano lo stesso anno a scuola.
Non hanno un bellissimo rapporto, si potrebbe parlare di un rapporto amore-odio, dato che, dall'alto della sua simpatia, Victor non perde occasione di canzonare la povera ragazza chiamandola con il suo secondo nome che lei odia.

Inutile sottolinearlo ma loro due sono solo conoscenti e non sono mai stati insieme in "quel" senso.

𝑅𝒶𝒻𝒶𝑒𝓁

Ed ecco un'altra persona da aggiungere all'harem di gente con la quale Victor non ha un granché di rapporto. Non è che i due si odino, cioè, è difficile che Victor non odi qualcuno, ma diciamo che quantomeno non ha proprio desiderio di scannarlo come invece lo ha per altre povere persone.

Sicuramente il loro primo incontro non è stato dei migliori. La prima volta che Victor è scappato di casa, all'età di tredici anni, in seguito al pestaggio dei suoi compagni di classe (se non avete letto bene la parte perché le lacrime ve lo impedivano tornateci pure) la sua ultima tappa è stata la palestra che tuttora frequenta. L'uomo che lo ha preso sotto la sua ala come allenatore ha deciso di contattare la polizia, spiegando che il ragazzino era probabilmente scappato di casa e che si trovava in condizioni davvero pessime. Victor gli aveva infatti spiegato di essere arrivato lì in autobus.

La prima impressione che Victor ha avuto del poliziotto fu una leggera ansia. Non perché avesse fatto qualcosa di male, ma perché aveva paura che i suoi genitori si sarebbero lamentati di aver sprecato tempo e denaro per lui. Il poliziotto però si dimostrò molto gentile nei suoi confronti.
Anche troppo gentile.
Era decisamente troppo curioso e aveva troppa voglia di farsi i fatti suoi. Dato che Victor non è mai stato abituato ad avere persone che si prendessero cura di lui o che si preoccupassero per lui le attenzioni che il poliziotto gli stava rivolgendo erano decisamente indesiderate e fastidiose. Il povero Rafael fu bollato automaticamente come un pedofilo.

Anche il fatto che l'uomo si fosse offerto di accompagnarlo a casa in macchina gli sembrò molto sospetto, a dirla tutta. Per tutta la durata del viaggio Victor si rifiutò categoricamente di parlare con il ped- poliziotto, limitandosi a occhiate sospettose e cenni con il capo per indicargli dove andare. Non che lo entusiasmasse l'idea di far conoscere all'uomo la posizione di casa sua. Si era arreso pensano che comunque, essendo un poliziotto, se avesse voluto sarebbe stato in grado di risalire comunque al suo indirizzo.

Una volta arrivati a casa di Victor il ragazzo rimase piuttosto sorpreso nel vedere che Rafael stava scendendo dalla macchina per parlare con i suoi genitori. Victor trattenne un sorriso amaro e sospirò, prima di far entrare il poliziotto in casa. Il padre di Victor non c'era, ma la madre bastò e avanzò. Il ragazzino sentì sulla pelle lo sguardo indifferente della madre che non lo salutò nemmeno nel vederlo rientrare. Si trattenne, piuttosto seccata, solo perché vide Rafael nella sua uniforme ufficiale.
- Ah, Victor è un ragazzo indipendente. Se vuole andarsene può farlo -
Ormai l'ultima speranza che Victor aveva di essere amato dai suoi genitori era già scomparsa, ma odiò Rafael per averlo visto in un momento in cui era così vulnerabile.

Da quel momento in avanti, quando si incontravano (e si incontravano spesso, considerato che il caro Vic è finito in prigione sette volte fino ad adesso) lui ha cercato di non mostrare più la debolezza mostrata durante il loro primo incontro, nascondendosi dietro alla sua stronz- simpatia. Rafael è l'unico con il quale Victor si permette battute a doppio senso che di solito ritiene troppo scontate. Gli piace moltissimo mettersi in situazioni difficili o imbarazzanti, in particolare quando nei pressi c'è il ragazzo di Rafael. In particolare, dato che Rafael ha una passione lecca-lecca, a Victor piace moltissimo chiedergli se può leccarlo.
Assolutamente un doppio senso.

Nemmeno Rafael è proprio un angioletto, ma diciamo che non si merita per nulla il trattamento che gli riserva il dolcissimo Victor.
Il loro rapporto potrebbe migliorare? Potrebbe sbocciare una nuova amicizia? Chi lo sa.
Io onestamente non credo, ma è solo un mio pensiero.

𝒜𝓇𝓉𝓊̀ ⸻

Lui è una delle poche persone con le quali non ha un rapporto malvagio. La ragione è che Artù è un ragazzo abbastanza indifferente, quindi non sembra possedere quell'istinto suicida che porta alcune persone a cercare di dare fastidio a Victor. Sono stati presentati da Yelena e ora escono spesso nello stesso gruppo di amicizie, anche con la ragazza.

A Victor sta piuttosto indifferente sia il suo modo di comportarsi che quello di vestire, quindi si sopportano amichevolmente.

❝𝓥𝓸𝓬𝓮

𝑅𝑜𝒷𝑒𝓇𝓉𝑜 𝒞𝒽𝑒𝓋𝒶𝓁𝒾𝑒𝓇 𝒾𝓃 ❝𝔽𝕒𝕤𝕥 𝕒𝕟𝕕 𝕗𝕦𝕣𝕚𝕠𝕦𝕤❞

Questo doppiatore, che personalmente io adoro, ha una voce inconfondibile, che di sicuro avete già sentito, anche se non lo sapete. Ha una voce molto espressiva, gli vengono un sacco bene le battute.

In realtà volevo solamente inserire la sua voce.


❝𝓢𝓲𝓰𝓵𝓪

𝐼𝓂𝒶𝑔𝒾𝓃𝑒 𝒟𝓇𝒶𝑔𝑜𝓃𝓈 ❝𝕄𝕒𝕔𝕙𝕚𝕟𝕖❞

Eh, be', diciamo che Victor è proprio un anticonformista.

Se non conoscete gli Imagine Dragons vi manca un grosso pezzo di cultura, andateveli ad ascoltare, mi raccomando.











*se questo non dovesse essere possibile dimmelo pure e provvederò a scegliere qualcos'altro^-^

**per chi non dovesse saperlo, un epiteto nella letteratura greca è un sostantivo, un aggettivo o un'intera frase usata come attributo per un particolare personaggio, per questioni foniche più che di significato. Considerate che l'epica classica era recitata a voce e a memoria, quindi era utile avere dei versi che si ripetessero sempre.

Esempi: Achille piè veloce, Ettore sterminatore di eroi, Agamennone re degli eserciti, ecc.









Tagghiamo le personcine che potrebbero essere interessate -odissea -eurydicae vontus -fiore silvyamuzz sailor-viv hvllaback -triggeredqueen- l-lovely-

Bene. Ci siamo.

Spero che il mio caro Victor vi piaccia, in caso se devo cambiare qualcosa dimmi pure.

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