• ᴘʀᴏʟᴏɢᴜᴇ •
Beacon Hills ora era finalmente tranquilla, come era stata solita essere prima dell'inizio di quella lunga serie di problemi soprannaturali che hanno cambiato la vita di molti, di Scott McCall tra tutti. Come era solita essere, nella città si percepiva un clima piacevole, come se i pericoli fossero finalmente conclusi, come se i problemi per ora fossero finiti, fino all'arrivo di un qualche nuovo misterioso nemico pronto a portare la cittadina nel caos, un'altra battaglia pee il particolare branco di Scott McCall, un'altra avventura e altri pericoli. Questo era Beacon Hills, una cittadina dall'aspetto tanto innocente e tranquillo, in cui abitavano molte brave persone ma allo stesso tempo nascondeva oscuri segreti, segreti pericolosi e legati al soprannaturale. Le storie di paura sui lupi mannari che si raccontano attorno al fuoco con gli amici nel bosco sono vere, sono racconti romanzati e pompati di avvenimenti presumibilmente veri, legati alle creature che abitano questa città o che sono attirate lì dal potere del Nemeton, un tronco di un albero tagliato che si trova in mezzo al bosco, un luogo dalla potentissima aura magica che non porta altro che guai, averci a che fare genera solo problemi e attira soggetti che altrimenti non sarebbero mai giunti a Beacon Hills.
E finalmente il branco di Scott McCall, il vero Alpha, il ragazzo che inaspettatamente si era ritrovato ad essere molto più potente di quanto credesse, di quanto avesse potuto immaginare qualche anno prima, aveva appena concluso la "battaglia" contro Deucalion e il suo pericolosissimo e letale branco di Alpha, aggiungendo un'altra vittoria alla lista. Il vero potere del branco di Scott risiedeva nella vicinanza dei membri, nella fiducia reciproca e dell'affetto che si aveva gli uni con gli altri, un affetto che portava quei ragazzi ad aiutarsi con convinzione, senza lasciare indietro nessuno. Perché assieme erano imbattibili.. sì, era proprio questo il punto. Se assieme erano imbattibili allora singolarmente lo sarebbero stati, e anche facilmente. Ma come si poteva dividere un gruppo di amici tanto inseparabili? Come si poteva rompere quel profondo legame di amicizia che li legava gli uni con gli altri?
Semplice, bisogna seguire lo stesso procedimento di quando vuoi distruggere una maglietta: prendi un filo di essa e inizi a tirare, il filo aumenta e la maglietta di sfalda. Più si allunga e allontana il capo del filo e più velocemente la maglietta finisce per essere un cumulo di fili colorati, niente di più.
Ma torniamo al presente, lasciando perdere i pensieri profondi, le similitudini e gli enigmi: torniamo a quando tutto è iniziato, al momento prima dell'inizio della tempesta che violentemente si sarebbe scagliata su Beacon Hills e i suoi abitanti, in particolare alcuni studenti della Beacon Hills High School.
In seguito alla sconfitta e alla partenza di Deucalion, Aiden e Ethan, i gemelli, stavano cercando in tutti i modi di entrare nelle grazie del branco di Scott, trascorrendo tempo con loro, aiutandoli e fornendo loro le informazioni di cui potevano avere bisogno. Si stavano mostrando veramente amichevoli, persino Scott stesso doveva ammetterlo, era impressionante come da nemici erano diventati quasi amici. Ma Scott apprezzava il fatto che non ci fossero eccessivi diverbi tra i suoi amici e i gemelli, che avrebbe invitato nel suo branco a tempo debito, quando avrebbero mostrato di essere veramente decisi a stare dalla loro parte. Se Scott sembrava allietato dal comportamento dei gemelli, di certo Stiles lo era un po' meno, seppur non lo desse a vedere. Stiles non si fidava un granché di loro, li aveva visti come nemici e averli come alleati sarebbe sembrato strano. Quindi, seppur non fosse tanto d'accordo con la decisione di Scott, si limitò a comportarsi come se nulla fosse, continuando con le sue battute sarcastiche.
Per festeggiare la vittoria contro Deucalion e la nuova apparente pace a Beacon Hills,
Stiles Stilinski, l'unico del branco senza poteri soprannaturali, aveva proposto a tutti- Derek e Peter Hale compresi- un'uscita insieme per divertirsi, trascorrere tempo assieme e concentrarsi su altro, tornando a fare una vita più tranquilla possibile, fino ai prossimi sconvolgimenti.
E Stiles, con quel sorriso simpatico sul volto, aveva convinto tutti ad uscire, chi più divertito e chi meno da ciò, alla fine il gruppo al completo si era ritrovato in un grazioso locale al limite della cittadina, in un ampio spazio circondato da un verde prato. Era una pizzeria, avevano prenotato e si erano tutti seduti allo stesso tavolo: Scott, Allison, Stiles, Lydia, Isaac, Kira, Malia, Peter e Derek.
Le battute, i sorrisi, le risate furono ciò che più rese piacevole quella serata, furono finalmente il segno che comportava la fine di una nuova battaglia e l'inizio di un periodo di pace, lungo o corto nessuno di loro poteva saperlo. E commentando il passato, ognuno dei membri del branco di Scott McCall si trovò finalmente in pace con se stesso, senza provare il bisogno di guardarsi le spalle, temendo un attacco.
Fu una serata piacevole per tutti i presenti, nessuno, persino i due Hale, poté lamentarsi quando si ritrovarono a doversi salutare, essendo quella una giornata come le altre durante un anno scolastico. Quasi tutti i presenti sarebbero dovuti andare a scuola, avrebbero dovuto studiare e fare i compiti eppure per quella sera si erano presi una pausa, avevano deciso di lasciar perdere la scuola.
Mentre Allison accompagnava Lydia a casa in auto, Derek e Peter si dirigevano verso la loro casa diroccata nel bosco, Kira salutava tutti e Malia faceva lo stesso, Stiles e Scott rimasero da soli, a commentare la serata e ad ammettere di essersi divertiti.
<< Non me l'aspettavo Stiles, la tua capacità organizzativa è decisamente migliorata>> ironizzò Scott, tirando una pacca amichevole sulla spalla dell'amico, sorridendogli, e appoggiandosi con la schiena alla Jeep del figlio dello sceriffo.
<< Tu invece non sei migliorato per niente>> rispose Stiles Stilinski, facendo una smorfia giocosa, fingendosi un po' offeso dalle parole dell'amico. Ovviamente Scott si limitò a ridacchiare, guardando il cielo, con fare assorto e pensieroso.
<< Di solito non mi prendo del tempo per osservare le stelle, sono stupende questa sera>> affermò. Che stesse pensando ad Allison? Probabile. Mentre guardava il cielo, non poté fare a meno di sorridere. Stava chiaramente pensando ad Allison.
<< Certo che sono belle, genio, e ringrazia di trovarti in un luogo con poca luce poiché è proprio quella che impedisce ai nostri occhi di vedere i corpi celesti di giorno, ma sopratutto ringrazia il buio della notte, senza di quello non potresti neanche scorgerle>> commentò Stiles, come se stesse esponendo una risposta per un test di astronomia. Eppure aveva ragione, di giorno le stelle non brillano: le stelle brillano grazie all'oscurità.
• Chapter Revised, 4/09/2020 •
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