ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 19

"Dorian Gray"

Alle prime luci dell'alba Robert si svegliò a causa di uno spiffero, probabilmente una finestra non era stata chiusa bene. Aprì con calma gli occhi e girandosi vide Margot appisolata su un fianco.
La osservò per un istante con un dolce sorriso sul viso e poi le lasciò un bacio leggero sulla guancia per non svegliarla.
Sentiva il suo profumo ovunque e non riusciva a smettere di pensare alla sera precedente.
Lentamente percorse il viso della ragazza sfiorandole appena la pelle con le dita per poi scendere fino ai fianchi scoperti. Si avvicinò un po' per abbracciarla e la sentì sospirare.
-Buongiorno principessa.-
Le disse con la voce ancora arrochita dal sonno ricevendo in risposta un sorriso. 
Aveva pensato molto alla scelta di trasferirsi definitivamente a Chicago. Avrebbe dovuto stravolgere completamente la sua vita, cambiare lavoro, farsi nuovi amici, frequentare posti differenti. Ma ogni volta che il più piccolo dubbio gli passava per la mente pensava alla gioia sul volto di Margot quando aveva visto i biglietti. L'unica cosa che voleva veramente era stare con lei e farla felice, anche se ciò comportava trasferirsi dall'altra parte del Paese.
-Facciamo colazione?-
Gli chiese mentre si stropicciava gli occhi ancora assonata. L'uomo annuì e si alzò dal letto per andare in bagno. La giovane aprì lentamente gli occhi sorridendo istintivamente quando lo vide con addosso soltanto quei boxer grigi che gli aveva regalato e tanto adorava.
-Dai muoviti, è una giornata importante: devo licenziarmi ufficialmente e tu devi rinunciare al lavoro dal giudice Mendes.-
La ragazza si alzò dal letto e camminò verso Robert con calma, una parte di lei era ancora nel mondo dei sogni e aveva bisogno di tempo per svegliarsi completamente. Lui, intenerito dalla situazione, le prese la mano come se fosse una bambina e andarono entrambi a sciacquarsi prima di quell'emozionante giornata.
Mancavano solo tre settimane alla loro partenza e dovevano fare troppe cose per potersi permettere una pausa o dei rallentamenti.

Margot era seduta sul davanzale della finestra, avvolta da una copertina leggera. Si stava concedendo una meruatta pausa mebtre aspettava il ritorno del suo uomo.
In una mano teneva una tazza fumante di cioccolata e nell'altra "Il ritratto di Dorian Gray". Aveva probabilmente letto quel libro almeno una ventina di volte e non si stancava mai, pur conoscendolo a memoria.
Era il suo libro preferito, aveva imparato molto della vita con gli stravaganti, anche se spesso misogini, monologhi di Henry. La visione del mondo che Oscar Wilde esponeva in quel libro attraverso le parole dei suoi personaggi l'aveva impressionata sin da subito. Era molto spesso spietato, talvolta lo trovava immorale, ma comunque molto affascinante.
Una frase in particolare aveva iniziato ad avere sempre più senso nella sua vita: “Se una persona mi piace molto, non dico mai il suo nome ad altri: sarebbe come cederne una parte.”
Non aveva mai parlato a nessuno, escludendo la sua migliore amica, della sua relazione con Robert. Inizialmente non lo aveva fatto per il semplice motivo di poter essere espulsa dall'università e di rischiare che lui venisse licenziato, ma ora, pur non dovendo temere nulla, ancora non aveva detto niente.
Sarebbero tornati a Chicago, avrebbe rivisto la sua famiglia e i suoi amici. Non poteva tenere nascosto Downey per sempre.
Era molto gelosa di lui, odiava quando le donne si voltavano per strada a guardarlo. Eppure quando si girava per capire dove stesse guardando lui la fissava innamorato.
Non voleva condividerlo con nessuno per nessun motivo, ma forse era arrivato il momento di rendere pubblica quella relazione. Non voleva più vivere nell'ombra per la paura di essere giudicati. Lei amava Robert in un modo inspiegabile, era ora di farlo sapere a tutti.
Sentì le chiavi girare nella fessura in quell'esatto momento e sorriso appena il vocione dell'avvocato la chiamò per accertarsi che ci fosse.
Saltò giù dalla seduta, facendo quasi cadere la cioccolata che aveva posato al suo fianco, e gli corse incontro.
-Come mai tutta questa festa? Non ci vediamo da un paio d'ore.-
Le chiese sorpreso lasciandole un bacio sulla fronte mentre riponeva il cappotto sull'appendiabiti.
Margot sorrise e guardandolo negli occhi gli accarezzò il mento sbarbato, adorava sfiorargli la pelle liscia rasata la mattina stessa.
-Rob tornare a Chicago vuol dire tornare dalla mia famiglia e dai miei amici.-
L'uomo alzò un sopracciglio non capendo perché quella cosa la rattristasse. Aveva riflettuto a lungo su quella decisione convinto che fosse la migliore per entrambi, soprattutto per lei. Un modo per poter tornare al suo passato e alle sue radici non pensava potesse preoccuparla in quel modo.
-Non possiamo più nasconderci. Io ti amo, capiranno. E se non lo capiranno non fa niente. Voglio solo essere libera.-
Robert sorrise.
La presente dolcemente dalle spalle per avvicinarla a sé e le baciò la punta del naso facendola ridere.
Non poteva essere più d'accordo. Aveva voluto aspettare a parlarle di quella cosa, convinto che dovesse arrivare il momento giusto, e alla fine era stata lei ad affrontarlo. Era pazzesco come si capissero e come pensassero le stesse cose, ancora non si capacità del fatto di essere così in sintonia con lei.
-Tutto quello che vuoi amore. Tutto quello che vuoi.-
La strinse contro il suo petto per baciarla con lentezza e non permetterle di allontanarsi.
Margot sorrise e lo abbracciò mentre mentalmente ringraziava quel libro che era ancora per terra.

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