ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 18
Quando Margot arrivò a casa le luci erano accesse soltanto in salotto, segno che Robert era già tornato e probabilmente stava guardando qualche partita in TV.
Era contenta della piega che la sua giornata aveva preso dopo aver incontrato il giudice Mendes. Avevano parlato molto, lui si era particolarmente interessato al rapporto di sfida persistente tra lei e Downey in tribunale, ma non era mai stato invasivo e mai aveva osato sbilanciarsi su questioni private.
Era un brav'uomo, sapeva fare bene il suo lavoro e soprattutto non le aveva dato alcuna impressione di disinteresse nei suoi confronti come avevano fatto le altre persone che aveva incontrato ai colloqui. Essere una donna, per di più giovane, in un mondo di lupi non era di certo a suo vantaggio, ma sapeva bene tirar fuori gli artigli e il giudice sembrava averlo capito.
Percorso il breve vialetto e aperta la porta di casa, si diresse verso la sala per andare a baciare il suo uomo e raccontargli quello che le era capitato.
Appena lo vide le scappò un sorriso: era seduto sul divano con le braccia incrociate e lo sguardo pensieroso, la televisione faceva solo da sottofondo. Pareva essere lì a lungo e aveva una faccia quasi annoiata, ma appena la vide si alzò di scatto con un sorriso sornione e le andò incontro.
-Finalmente, pensavo ti fossi persa!-
Esclamò allargando le braccia per stringerla contro il suo petto e lasciarle un dolce bacio sulla fronte come se non la vedesse da giorni. Lei si alzò leggermente sulle punte e lo baciò a fior di labbra mentre lui la fissava con gli occhi che parevano brillare di luce propria.
-Siediti qui, devo parlarti di una cosa.-
Le disse divenendo improvvisamente serio e le fece cenno di accomodarsi sul divano.
Lei alzò un sopracciglio pensierosa, ma fece come le aveva chiesto. Era convinta di dover essere lei a parlare e a spiegargli quello che aveva fatto durante la giornata, ma a quanto pare il suo essere egocentrico non si smentiva mai.
Lo vide prendere qualcosa dal tavolo e si rese conto poco dopo che era una busta color panna chiusa.
-Maggie ti amo, voglio passare il resto della mia vita con te, ogni singolo giorno. Ma più il tempo passa più ti vedo infelice qui.-
Margot si strinse nelle spalle non riuscendo a capire perché le stesse dicendo quelle cose, ma immediatamente l'uomo le si avvicinò sorridente.
-Ho capito che non era il lavoro e nemmeno io, per fortuna. È New York il problema, lo è sempre stato.-
Fece una breve pausa mentre la giovane cercava di capire le sue effettive intenzioni.
-Ci ho pensato a lungo e all fine sono andato in un'agenzia di viaggi e, anche se per il tuo compleanno manca ancora un po', ho comprato due biglietti per Chicago.-
La ragazza fece un balzo e gli saltò letteralmente addosso facendolo quasi cadere.
Erano mesi che ormai non faceva altro che pensare alla sua città, amava Robert, ma la Grande Mela non faceva per lei. Non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo per paura di ferirlo, però alla fine era stato lui a capirlo come sempre.
Le porse la busta rimanendo in piedi e appena la giovane l'aprì rimase interdetta leggendo quello che c'era scritto.
-Rob, qui dice sola andata.-
Alzò lo sguardo su quello dell'uomo che annuì con un cenno del capo.
Passarono una decina di secondi di assoluto silenzio durante i quali Margot cercò di mettere in ordine i pensieri che le frullavano per la testa realizzando che Robert aveva ancora quella villetta a Chicago.
-Sei matto?-
Quasi urlò dallo stupore.
-Un "ti amo anch'io" sarebbe stato sufficiente.-
Ammise il moro facendo il finto offeso e mostrandole quegli occhioni scuri da cucciolo tanto teneri a cui le era impossibile resistere. Lo guardò per un istante e poi scoppiò in lacrime, lacrime di gioia.
-Sei disposto a lasciare tutto, a stravolgere totalmente la tua vita solo per me?-
Gli chiese stupita da quel suo comportamento. Non aveva mai incontrato qualcuno disposto a fare una cosa simile per lei, nessuno l'aveva mai messa così al primo posto.
-Ti ho detto che ti amo, non è forse questo l'amore: rinunciare a qualcosa per l'altro?-
Nessuno, fermandosi alle apparenze, avrebbe mai detto che fosse un tipo romantico. Bisognava scavare a fondo, essere davvero speciale per poter vedere in lui tale atteggiamento.
Le prese le mani con dolcezza e lei lo guardò con gli occhi lucidi.
-Ti amo anch'io Rob, più di quanto tu possa pensare.-
Stava ancora contemplando i meravigliosi fiori che Robert le aveva comprato quando lo sentì scendere le scale. Si voltò e lo vide con addosso soltanto i boxer e una sigaretta tra le labbra. Fece finta di nulla e si rigirò, come se la visione di lui mezzo nudo non le facesse alcun effetto, ma Downey la conosceva fin troppo bene.
-Io vado a farmi una doccia, amore.-
Le disse con la voce arrochita dal fine e marcando l'ultima parola con un tono malizioso. Ricevendo soltanto un'alzata di spalle spense il mozzicone nel posacenere e si avvicinò alla schiena della sua donna lasciandole un bacio sul collo.
Margot si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sospirò profondamente.
-Mi fai compagnia?-
Le diede un altro bacio scendendo leggermente.
Un brivido le percorse il corpo sentendo quella voce bassa e rauca studiata appositamente per farla eccitare.
Si voltò per guardarlo negli occhi e gli sfiorò il petto con un dito notando il sorrisetto malizioso di Robert.
-C'è bisogno di chiedere?-
*so che sono passate più di due settimane ma mi si è rotto il telefono e ho perso tutti gli appunti. Spero il capitolo vi sia piaciuto. Robert è proprio un amore vero?*
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